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La chimera del fotovoltaico

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  • La chimera del fotovoltaico

    Un saluto a tutti, sono nuovo di questo forum, il titolo del mio thread è volutamente provocatorio.
    Io stesso credo nella tecnologia dei pannelli e sono molto contento del loro successo, tuttavia vorrei avere una risposta ai dubbi che mi sono venuti quando ho approfondito l'argomento.
    I pannelli fotovoltaici generano energia pulita questo lo sappiamo, ma forse quello che non è molto chiaro è: quanta energia convenzionale (petrolio, gas) abbiamo usato per la fabbricazione di un pannello??
    Che disavanzo esiste tra l'energia convenzionale utilizzata per la produzione del pannello (estrazione silicio, estrazione metalli, lavorazione, assemblamento, ecc) e quella che il pannello produrra in tutta la sua vita?
    Va da sè che se per produrre un pannello utilizzo più energia di quella che poi il pannello produce il tutto si trasforma in una bufala dell'energia pulita...

  • #2
    penso che sia un argomento trito e ritrito nel forum
    Cagliari, pannello solare a circolazione naturale da 200 litri composto da due pannelli piani selettivi .
    impianto da 2.97 kWp 11 pannelli da 270 Beghelli inverter Beghelli 3000wp Azimut 30°sud-ovest 5° zona Cagliari attivato il 25/08/2010 avvio incentivazione 27/01/11
    http://www.rendimento-solare.eu/it/c...296/13577.html

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    • #3
      Facciamo il ragionamento inverso. Quanta energia è servita per costruire le prime centrali idroelettriche, e successivamente quelle termoelettriche? Se con la paura del disavanzo energetico negativo non iniziassimo a cercare alternative al pertolio a questo punto probabilmente vivremmo ancora nelle caverne.
      http://www.rendimento-solare.eu/it/m...3297/3258.html

      http://www.fronius.com/cps/rde/xchg/...xsl/index.html
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      • #4
        Ciao
        altra considerazione, ma nei costi dell'energia da centrali "tradizionali" (carbone, idrocarburi, etc) vengono conteggiati anche i costi dei disastri ecologici causati dagli elementi utilizzati per produrre energia? petroliere che perdono il greggio, piattaforme petrolifere (vedi BP) che riempiono le coste e gli animali di petrolio.... e per il nucleare non ne parliamo con le scorie e le fughe radioattive...
        Se non ci fosse stato il boom ora delle installazioni FV le aziende non avrebbero investito in ricerca per migliorare il loro prodotto e battere la concorrenza (in un mercato in fermento) e saremmo ancora ai pannelli da 20wp a prezzi folli per applicazioni di nicchia.
        ciao
        Impianto semintegrato 3KWp Nr. 15 moduli Schuco MPE200 PS 05 200Wp, inverter SMA SB 3000-IT, Inclinazione: 17° Orientamento 45° ovest rispetto al sud + Sunny Beam BT (2009) & ampliamento 2.99KWp Nr. 13 moduli Schuco 230Wp, inverter SMA SB 3000-IT(2011).

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        • #5
          Mi risulta che diverse analisi scientifiche hanno affrontato il tema della Life Cycle Analysis, e il risultato è che il pannello produce l'energia che è servita per la sua realizzazione entro i primi due anni di vita.

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          • #6
            Originariamente inviato da Matteo985 Visualizza il messaggio
            Che disavanzo esiste tra l'energia convenzionale utilizzata per la produzione del pannello e quella che il pannello produrra in tutta la sua vita?
            Ciao Matteo985, innanzitutto dipende dalla tecnologia del fotovoltaico in questione (Si-Poli, Si-Mono, Thin film?!?).
            Prendiamo come esempio il Si-Poli. Per realizzare 1kWp di pannelli fotovoltaici con questa tecnologia, vengono consumati dai 4 ai 7 MWh di energia (considerando il costo energetico per l'astrazione del silicio, per la purificazione, per il drogaggio, per la costruzione del pannello ecc...). Questa attuale corsa al FTV, enormemente spinta dagli incentivi, ha di fatto permesso un'affinamento delle tecnologie di realizzazione e quindi un'ottimizzazione dell'energia impiegata. Consideriamo quindi che per realizzare il nostro kWp di FTV vengano impiagati 5 MWh. Al centro Italia, mediamente un impianto da 1kWp ben fatto produce 1,4 MWh/anno di energia. In pratica dopo 3,6 anni l'impianto ha prodotto l'energia che è stata consumata per realizzarlo. Considerando la diminuzione di resa del 10% dopo 10 anni e del 20% dopo 25 anni (dichiarata dalla maggior parte dei costruttori), possiamo stimare una produzione media di 1,26 MWh/anno per il nostro impianto, quindi dopo 25 anni il nostro impianto avrà prodotto 31,5 MWh, cioè 6,3 volte l'energia impiegata per realizzarlo. Chiaramente l'impianto produrrà ancora circa l'80% della sua potenza dopo 25 anni, ma fermiamoci qui! Quel valore pari a 6,3 è detto EROEI,( Energy Returned On Energy Invested ) cioè ritorno energetico sull'investimento energico.
            Se passiamo a considerare invece il FTV thin film al tellururo di cadmio, in questo caso l'indice EROEI sale anche a valori pari a 30. Questi pannelli si trovano sul mercato e il primo produttore è la First solar. I moduli più potenti sviluppano 75Wp. Il FTV a presentare EROEI più basso è il Si-Mono, ma in ogni caso è capace di produrre più energia di quella impiagata per la costruzione.
            In definitiva, il ritorno energetico non è un problema che affligge il FTV.
            Saluti
            "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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            • #7
              Originariamente inviato da Matteo985 Visualizza il messaggio
              Che disavanzo esiste tra l'energia convenzionale utilizzata per la produzione del pannello e quella che il pannello produrra in tutta la sua vita?
              Ciao Matteo985, innanzitutto dipende dalla tecnologia del fotovoltaico in questione (Si-Poli, Si-Mono, Thin film?!?).
              Prendiamo come esempio il Si-Poli. Per realizzare 1kWp di pannelli fotovoltaici con questa tecnologia, vengono consumati dai 4 ai 7 MWh di energia (considerando il costo energetico per l'astrazione del silicio, per la purificazione, per il drogaggio, per la costruzione del pannello ecc...). Questa attuale corsa al FTV, enormemente spinta dagli incentivi, ha di fatto permesso un'affinamento delle tecnologie di realizzazione e quindi un'ottimizzazione dell'energia impiegata. Consideriamo quindi che per realizzare il nostro kWp di FTV vengano impiagati 5 MWh. Al centro Italia, mediamente un impianto da 1kWp ben fatto produce 1,4 MWh/anno di energia. In pratica dopo 3,6 anni l'impianto ha prodotto l'energia che è stata consumata per realizzarlo. Considerando la diminuzione di resa del 10% dopo 10 anni e del 20% dopo 25 anni (dichiarata dalla maggior parte dei costruttori), possiamo stimare una produzione media di 1,26 MWh/anno per il nostro impianto, quindi dopo 25 anni il nostro impianto avrà prodotto 31,5 MWh, cioè 6,3 volte l'energia impiegata per realizzarlo. Chiaramente l'impianto produrrà ancora circa l'80% della sua potenza dopo 25 anni, ma fermiamoci qui! Quel valore pari a 6,3 è detto EROEI,( Energy Returned On Energy Invested ) cioè ritorno energetico sull'investimento energico.
              Se passiamo a considerare invece il FTV thin film al tellururo di cadmio, in questo caso l'indice EROEI sale anche a valori pari a 30. Questi pannelli si trovano sul mercato e il primo produttore è la First solar. I moduli più potenti sviluppano 75Wp. Il FTV a presentare EROEI più basso è il Si-Mono, ma in ogni caso è capace di produrre più energia di quella impiagata per la costruzione.
              In definitiva, il ritorno energetico non è un problema che affligge il FTV.
              Saluti
              "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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