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La rivoluzione dei sistemi di autoconsumo

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  • La rivoluzione dei sistemi di autoconsumo

    Ciò che è successo in questi ultimi anni è l’inizio di una rivoluzione senza precedenti, dal 2009 ad oggi in tutto il mondo gli investimenti in energie rinnovabili hanno prima raggiunto e poi superato quelli in tutte le altre forme di energie. Contemporaneamente le tecnologie hanno migliorato in modo impressionante la loro efficienza e si sono presentate sulla scena economie di scala che hanno ridotto drammaticamente i costi di istallazione. La tecnologia che più di tutte è cresciuta, e i cui costo si sono ridotti, è il fotovoltaico.
    Questa dinamica, malgrado le sue non marginali criticità, è una straordinaria risorsa da proteggere. In buona misura è un effetto della fiducia nelle capacità di crescita del mercato e in particolare nella fattibilità della transizione ad una economia a minori emissioni di carbonio.
    È questa fiducia che è indispensabile proteggere. Se sopravvive diventa la maggiore speranza per trovare la soluzione ai molti problemi che il mondo e la UE hanno davanti: la lotta al mutamento climatico, lo sforzo di aumentare l’indipendenza energetica e riequilibrare la bilancia dei pagamenti, lo sforzo di presentarsi in un settore industriale cruciale per i prossimi 20-30 anni in posizione competitiva, la riduzione degli sprechi energetici e l’aumento dell’efficienza.

    In questo quadro bisogna leggere la riduzione degli incentivi alle Fonti Rinnovabili. Solo in parte sono da ricondurre a difficoltà del quadro macroeconomico generale; in parte maggiore derivano dalla gestione della complessa, ma inevitabile, transizione da un sistema di produzione e consumo dell’energia elettrica imperniato in pochi grandi produttori e consumatori individuali (domestici o industriali), tenuti insieme dal monopolio della distribuzione, ad un sistema nel quale la produzione ed il consumo sono distribuiti, la distribuzione svolge una funzione ancillare, ed il modello più avanzato diventa l’autoconsumo locale.
    Già nell’attuale quadro, sono presenti le tracce del nuovo sistema. Si farà comunque strada in modo irresistibile. Si tratta di lasciarle crescere e non ostacolarle alla ricerca di una impossibile conservazione dello status quo e delle posizioni acquisite.

    Queste tracce sono:
    1. I Sistemi Efficienti di Utenza (art. 10 D. Lgs 115/08) nei quali i corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione e quelli di dispacciamento, insieme ai corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema non si applicano sull’energia auto consumata ma solo su quella prelevata dalla rete;
    2. Le Reti Interne di Utenza (art. 33 L.99/09) che l’Autorità deve ancora normare, ai sensi del art. 7, c.4, DM 10 dicembre 2010;

    Si tratta di una base del tutto insufficiente, bisogna andare molto oltre.

  • #2
    Audizione di Passera al Senato

    Non so se c'entra o non c'entra con la discussione avviata da Alessandro, ma pare che Passera abbia affermato che il nuovo Piano Energetico Nazionale favorirà l'autoconsumo.

    Ieri sera in auto ho sentito su RaiParlamento un frammento della discussione successiva ad una audizione del ministro ad una commissione del Senato (se non erro). Sul sito del Senato c'è poco o nulla. Nell'intervento che ho sentito, un senatore si congratulava con il ministro per avere esposto finalmente le tanto attese linee strategiche del Piano Energetico nonchè per le implicazioni sulle rinnovabili.

    Con Google ho trovato questo documento, datato 26 Aprile, mentre non mi è chiaro se invece l'audizione è avvenuta il 2 Maggio. Inoltre mancano gli allegati con le figure e le tabelle citati nel testo.

    http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&...P2mfwSTIOK_tOg


    Se ci sono linee strategiche definite penso che siano di interesse anche per questa sezione.
    Nessuno ha notizie più solide o aggiuntive?

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    • #3
      Ciò che si potrebbe fare per implementare davvero la generazione distribuita è rimuovere alcuni vincoli, particolarmente incomprensibili.

      Almeno per gli impianti che non accedono agli incentivi pubblici potrebbe essere consentito:
      - Di considerare Sistemi Efficienti di Utenza anche quelle configurazioni impiantistiche, fino ad un dato livello di potenza, in cui uno o più impianti di produzione riconducibili ad un unico soggetto giuridico cedono tramite Reti Private o tramite le Reti Pubbliche, entro una certa distanza calcolata in linea d’aria, energia elettrica ad uno o più soggetti giuridici o persone fisiche raggruppati in una unità virtuale legata da un contratto con il produttore. Regolare tali SEU “remoti” tramite un “conto di compensazione” gestito dal GSE, in modo che l’energia consumata dagli utenti -e contabilmente corrispondente a quella prodotta istantaneamente dai produttori- sia esentata dai corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione e da quelli di dispacciamento, insieme ai corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema.

      In questo modo gli impianti da fonti rinnovabili potrebbero contribuire ad innalzare significativamente l’efficienza del sistema elettrico, riducendo gli oneri di trasformazione e distribuzione dell’energia a breve raggio. Il nuovo sistema potrebbe essere implementato progressivamente, limitando in una prima fase a pochi chilometri la distanza tra unità di produzione e di consumo ed a poche centinaia di chilowatt la potenza massima dispacciabile. Naturalmente potrebbe essere fissato, a vantaggio del gestore di rete un canone di manutenzione ragionevole e progressivo, in funzione della potenza dispacciata tramite la rete pubblica.
      Con tale facilitazione gli impianti da fonti rinnovabili, con gli attuali valori, non avrebbero bisogno di nessun incentivo diretto aggiuntivo. Ciò almeno nelle condizioni più efficienti.

      Gli incentivi potrebbero allora essere limitati alle situazioni nelle quali si vuole raggiungere qualche effetto collaterale di interesse pubblico (certificazione di qualità, risparmio energetico, bonifica da amianto, micro generazione a favore delle aziende agricole, etc…).

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      • #4
        Originariamente inviato da alvisal61 Visualizza il messaggio
        l’energia consumata dagli utenti -e contabilmente corrispondente a quella prodotta istantaneamente dai produttori- sia esentata dai corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione e da quelli di dispacciamento, insieme ai corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema.
        Pero' dal punto di vista tecnico mi sfugge una cosa.
        Una volta che l'energia e' entrata in una rete pubblica come si fa' a dimostrare che un utente sta' utilizzando l'energia di quel produttore ?

        Ma in generale l'energia prodotta e consumata localmente non dovrebbe essere soggette agli oneri di trasmissione distribuzione e dispacciamento.
        A questo proposito mi sembra si apra un'interessante questione con l'avvio imminente della tariffa onnicomprensiva.

        Riferendosi a tutte quelle situazioni in cui l'energia prodotta e consumata nelle immediate vicinanze della produzione. Chi consuma quell'energia paga anche gli oneri suddetti ma a che titolo ?
        Con il sistema dello scambio sul posto mi sembra ci sia un sistema di restituzione di quei soldi al produttore (ma anche questa non mi sembra una cosa equa).

        Inoltre con la TO e' ancora peggio, si acquista l'energia dal produttore ad un prezzo fisso, ma poi la si rivende caricandoci sopra gli oneri suddetti, qualcosa non torna.

        ciao
        Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
        Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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        • #5
          il punto è che nella regolazione in via di definizione da parte dell'AEEG (c'è in corso una procedura di consultazione) solo l'energia prodotta da un produttore e consumata da un altro utente dello stesso gruppo e collegato con una rete privata (ma non un condominio) può essere esentato.
          Se io produco e voglio distribuire alla casa a fianco devo pagare tutti gli oneri. Posso vendergli l'energia, ma pagandoli (dunque al doppio del prezzo) e solo se sono un trader iscritto all'apposito registro.

          Ovviamente quello che tu poni è un problema tecnico. Nessuno può sapere se l'utente consuma la "mia" energia. Ma non è importante saperlo. Ciò che devo sapere è che io ho prodotto "n" kWh nel periodo x e che l'utente ha consumato "m" kWh nello steso periodo. Si tratta di un problema contabile.
          Il "conto di compensazione" potrebbe (tanto per cambiare) essere gestito dal GSE.

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          • #6
            Il problema tecnico potrebbe essere a livello temporale, cioe' se l'impianto produceva 50 kW alle 13 e gli utenti ne assorbivano di meno alla stessa ora si puo' affermare con sicurezza che stavano utilizzando quella del produttore locale. Ma il confronto dovrebbe essere su base istantanea.

            Ma in realta' il problema tecnico e' facilmente risolvibile, almeno se produttore ed utenti sono allacciati alla stessa cabina MT/BT.
            E' sufficiente un contatore dell'energia immessa nella cabina, se l'energia prodotta non esce dalla cabina (andando in MT) e' evidente che qualcuno l'ha consumata (a meno di qualche perdita, sicuramente scarsa e che puo' essere facilmente stimata), quindi tutto quello che e' prodotto e non immesso deve essere considerato consumato, e' sufficiente conteggiare il consumo degli utenti 'abbonati' per verificare quanto e' stato distribuito localmente.

            Il bello e' che un sistema simile potrebbe essere valutato per tutte le distribuzioni locali, almeno per gli allacci BT ed al livello della cabina MT/BT locale.
            Cioe' attualmente chiunque produca energia in zone residenziali/industriali distribuisce buona parte dell'energia localmente, questa quantita' di energia equivale alla differenza tra produzione complessiva ed energia immessa in MT.

            Su tale energia non si vede perche' si debbano pagare oneri aggiuntivi, a parte una piccola componente dovuta alle dispersioni.
            La logica vorrebbe che gli oneri vari vengano scontati ai consumatori di quel ramo di rete. Per essere piu' chiaro, piuttosto che restituirli al produttore con la valutazione dello SSP, dovrebbero essere scontati sulle bollette di chi consuma quell'energia.

            Questo tra l'altro ripartirebbe i vantaggi del fotovoltaico non solo sui produttori ma anche sui consumatori, riducendo gli oneri complessivi per energia della comunita'. Naturalmente cio' a discapito di chi ha un contratto di SSP, ma sappiamo tutti che gli incentivi al fotovoltaico finora sono stati talmente alti che nessuno potrebbe lamentarsi se i vantaggi venissero meglio distribuiti.

            Cambierebbe anche il modo di vedere gli impianti FV, chi avesse un impianto fotovoltaico a fianco della sua casa potrebbe rallegrarsene.

            ciao
            Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
            Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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            • #7
              Ho visto questa notizia:
              http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rinnovabili/2012/05/08/Rinnovabili-nuovo-sistema-indipendente-debutto_6837420.html
              D
              ovrebbe essere presentata al Solarexpo.
              Potrebbe essere una delle soluzioni?

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              • #8
                Originariamente inviato da alvisal61 Visualizza il messaggio
                Le Reti Interne di Utenza (art. 33 L.99/09) che l’Autorità deve ancora normare, ai sensi del art. 7, c.4, DM 10 dicembre 2010;Si tratta di una base del tutto insufficiente, bisogna andare molto oltre.
                In realtà AEEG ha normato le RIU,almeno con le delibere ARG/elt 52/10 e ARG/elt 66/10. Forse ci sono altre delibere successive.

                Quello che non è stato normato ancora è il recepimento della direttiva 2009/72/CE sui sistemi chiusi, per i quali AEEG ha anche emesso lo scorso anno un approfondito documento di cosnultazione (un mattone), ma poi non è pervenuta a nulla in assenza di definizione del quadro di riferimento legilslativo primario.

                Tuttavia, quello che emerge dal regolatore, è una forte volontà di ostacolo alla liberalizzazione dei sistemi di autoproduzione (ricordo su tutti un docuumento di consultazione preliminare sui SEU, nel quale si propettava comunque il pagamento degli oneri di sistema anzichè sull'energia, sulla potenza impegnata nel punto di scambio). Una follia, poi tramontata grazia al legislatore.
                La paura di AEEG è quella di perdere fette importanti di energia venduta tramite i distributori e di conseguenza il venir meno di consistenti importi x oneri di sistema; il mantenimento in equilibrio dei costi da sostenere con varie compoenenti A e UC e gli incassi delle stesse su una platea di soggetti ridotta (quelli che non possono fare autoconsumo), sconvolgerebbe la tariffazione riservata agli utenti costretti ad approvvigionarsi secondo i normali canali.
                Sotto questo aspetto il problema è reale, fermo restando che una razionalizzazione del sistema per l'evoluzione in corso ci vuole, come dice Alvisal. Poi mettiamoci pure che le spinte dei soggetti che operano nell'attuale mercato dell'energia sono forti al cambiamento, e il quadro che ne esce è pittosto confuso e complesso.

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                • #9
                  [QUOTE=alvisal61;119326151]Almeno per gli impianti che non accedono agli incentivi pubblici potrebbe essere consentito:
                  - Di considerare Sistemi Efficienti di Utenza anche quelle configurazioni impiantistiche,.......[QUOTE]

                  Sono d'accordo..e come soluzione tecnica mi pare piu pecorribile quella gia adottata per le PA.... "servizio di scambio a distanza" di cui all'articolo 27, comma 4, della legge 23 luglio 2009, n. 99
                  CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                  • #10
                    Originariamente inviato da Osvaldo Visualizza il messaggio
                    Potrebbe essere una delle soluzioni?
                    Li si parla sempre di ottimizzazione dell'autoconsumo della singola installazione. L'argomento del thread e' sulla distribuzione in piccole sezioni di rete locali.
                    L'autoconsumo locale di qualunque tipoi di energia solare rimane comunque squilibrato a causa degli squilibri stagionali della disponibilita' dell'energia solare e della curva di consumo. Anche quel sistema non vedo come possa rimediarvi, l'unico accumulo stagionale fattibile e' quello ad acqua (ed altri fluidi tipo paraffina), ma sono enormi e costosi.

                    ciao
                    Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
                    Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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                    • #11
                      da questo discorso deduco , che potrebbe essere a doc pe ril mio caso , i miei impianti tot 143.4 kwp sono allacciati alla cabina in bt - mt , a questa c'è allacciata l'altra mia società B, si potrebbe pensare ad un sub - autoconsumo, cioe mediante un calcolo differenze tra immesso giornaliero A e acquistato giornaliero da B ,
                      male che vada per una questione d 'accise , A fatturerà a B con valore dell'energia che B acquista da enel , per B non cambia nulla , ma per A avrà un ricavo + alto , da ta dalla differenza tra i circa 0.11 € e i soliti 0.775 € del prezzo minimo garantito.

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                      • #12
                        si, l'idea potrebbe essere anche questa. peccato che ora non si possa fare.

                        Il problema è che c'è una fortissima resistenza alla perdita di centralità dello schema produzione-distribuzione-consumo. In favore di uno schema produzione/consumo-distribuzione-produzione/consumo.
                        La differenza è chiara e semplice: il primo si traduce in ENEL Produzione/ENEL distribuzione/noi; il secondo noi/noi-ENEL Distribuzione-noi/noi.

                        scusate se è poco.

                        In effetti l'Italia soffre, da anni, per gli effetti di un sistema economico bloccato; in cui pochi sfruttano posizioni dominanti che gli garantiscono privilegi a danno della generalità della nazione.
                        Esemplare, al riguardo, la situazione del settore elettrico; in cui l'energia è controllata da un oligopolio formato da meno di dieci aziende principali.

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                        • #13
                          Tra l'altro (mi scuso per i messaggi consecutivi ma avevo una telefonata), la produzione distribuita (certo da implementare progressivamente) mobiliterebbe energie e risorse diffuse più adatte al tessuto imprenditoriale italiano rispetto al modello "grande utility".
                          Quindi andrebbe a vantaggio dello sviluppo. Si tratterebbe di liberare le forse sociali ed economiche capaci di autotrasformazione dal vincolo delle consorterie e dei privilegi oligopolitici che legano il paese.
                          E' forse la sola reale possibilità di dispiegare il potenziale di efficientizzazione e di uscire dalla crisi per una strada di distribuzione verso il basso di risorse, potere e autonomia.
                          Converrebbe a tutti (anche alle banche, che troverebbero molti clienti) meno che agli attuali privilegiati.

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                          • #14
                            sono d'accordissimo sul ragionamento generale.... già in altre occasioni mi sono espresso in modo diretto su questi temi.
                            Lo sviluppo della generazione distribuita (di qualsiasi genere) passerà inevitabilmente anche da una diminuzione burocratica dei sistemi di vendita, tutelati da una sorta di garante nazionale come il GSE.
                            Molta meno burocrazia e controllo da parte di enti a qualsiasi titolo..... ma la strada è lunga, molto lunga. L'energia rappresenta un POTERE di enorme importanza... non molleranno molto facilmente.

                            Originariamente inviato da toninon Visualizza il messaggio
                            Su tale energia non si vede perche' si debbano pagare oneri aggiuntivi, a parte una piccola componente dovuta alle dispersioni. La logica vorrebbe che gli oneri vari vengano scontati ai consumatori di quel ramo di rete. Per essere piu' chiaro, piuttosto che restituirli al produttore con la valutazione dello SSP, dovrebbero essere scontati sulle bollette di chi consuma quell'energia
                            Qualcosa è giusto pagare, ma in modo proporzionale ed "equo" in relazione ai servizi di rete utilizzati.
                            Se la mia energia finisce sui fili di ENEL, è giusto corrispondere a questi un compenso per la gestione della rete..... ma..... non mi devono inserire i costi delle sottocabine di trasformazione, i tralicci a 320Kv, le perdte del 11% su scala nazionale..... questo mi sembra ovvio e corretto.
                            In questo ambito, sono convinto che non sia necessario "creare" altre infrastrutture inutili e parallele a quelle che ci sono già solo per evitare di pagare gli oneri di dispacciamento e distribuzione..... l'importante è che i calcoli siano fatti bene e che siano proporziati all'impianto utilizzato.


                            Originariamente inviato da toninon Visualizza il messaggio
                            Cambierebbe anche il modo di vedere gli impianti FV, chi avesse un impianto fotovoltaico a fianco della sua casa potrebbe rallegrarsene
                            Questo è quello che penso sia il vero futuro.... un valore aggiunto dell'energia sul mercato immobiliare.

                            ....... Sogni.... ad oggi!
                            'Non abbiamo più bisogno di 1 centrale che produca 1.000.000 di kWh, ma di 1.000.000 di persone che producano 1 kWh a testa.'
                            'Il kWh più ecologico rimane sempre quello che non si consuma.'

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                            • #15
                              Mi scuso se forse vado in OT.

                              La settimana scorsa ho assistito ad una presentazione di un ingegnere di Terna (non a Verona) che ha riferito che l'intero l'ultimo aumento delle tariffe elettriche è da imputare non al conto energia ma agli oneri di dispacciamento. L'ing. di Terna ha esplicitamente definito gli oneri di dispacciamento come i compensi corrisposti ai gestori delle centrali tradizionali per far sì che non producano in determinati periodi e fasce orarie nonchè i compensi corrisposti ai produttori esteri per sospendere le forniture. Terna controlla attivamente il dispacciamento di tutte le centrali di produzione di dimensioni significative.

                              Il punto è questo: se questi sono fattori importanti di costo, arrivati alla primavera del 2012 sono stati sviluppati modelli previsionali che consentono ad esempio a Terna di sapere che da Marzo a Ottobre il picco delle 11:00 non c'è più mentre quello della sera si sposta più avanti come orario. I contratti con i produttori potrebbero quindi essere rinegoziati per tenere conto di questi dati di fatto, riducendo di conseguenza gli oneri di dispacciamento. Si tratta di andamenti prevedibili, che quindi dovrebbero essere negoziati al miglior costo, esattamente come in UK si pagano o si sono pagati i produttori per fare partire dei turbogas rapidi alle 16.30 del sabato, quando finisce la partita di football del sabato pomeriggio in TV e in tutte le case del regno si accende la kettle elettrica per il te.

                              Quali sono le condizioni per cui i contratti in essere con i grandi produttori possono essere rinegoziati per tenere conto del mutato scenario energetico del paese? La rinegoziazione dovrebbe fare scendere i costi, e non so quanto sia giusto sostenere che FV ed Eolico sono la causa dei maggiori costi quando invece parte della "colpa" è di contratti rigidi che assicurano profitti garantiti ai grandi produttori perfino per non immettere energia in situazioni del tutto prevedibili.

                              Analogo discorso vale anche per il gas: in tutto il mondo i costi del gas sono crollati per via dei gas di scisti, ma in Italia continuiamo a pagare il metano carissimo a causa di contratti garantiti al produttore del tipo "take or pay". Probabilmente converrebbe andare con le navi gasiere in Algeria e rifornire i pozzi di gas con shale gas americano... (in attesa che qualche altro rigasificatore entri in funzione inItalia), ma ci vuole un organo di controllo che garantisca competizione sul mercato in modo che parte dei vantaggi si trasferiscano agli utenti. Attualmente come utenti finali siamo obbligati a pagare il costo del gas più caro presente sul mercato internazionale.

                              Mi sembra che la politica industriale/energetica italiana abbia ancora molto da imparare (e Passera non mi pare abbia la terzietà giusta rispetto ai grandi operatori). In un contesto più consapevole le reti locali di autoconsumo sarebbero parte della soluzione e non del problema.

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                              • #16
                                fino a 3 - 4 anni fà l'energia di punta( ex ) 11 - 14 costava molto di più di quella serale , ora è l'inverso, mi chiedo , se non ci fossero le rinnovabili , QUANTO C'AVREBBERO SPARATO PER L'ENERGIA 11 - 14 ? ,
                                visto che l'energia serale bene o male è quella di prima , non vedo il nesso di aumentare a dismisura solo per la "riserva calda " o stand-by , questa la tenevano prima come adesso .

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                                • #17
                                  interessante articolo

                                  SEU, la grid parity dietro al contatore? | QualEnergia.it

                                  Commenta


                                  • #18
                                    questo lo è anche di più

                                    Grid parity per decreto e mercato elettrico | QualEnergia.it

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                                    • #19
                                      Tutte cose che dicevo anni fa e che pensavo fossero molto lontane, invece cominciano piano piano a divenire realtà.
                                      Spero solo che gli attori (pochi, oligopolio) in gioco capiscano che l'era è cambiata e che purtroppo per loro (anzi, sarebbe meglio che sfruttassero la cosa a loro favore cavalcando l'onda) non si può arrestare.
                                      Aggiungendo o togliendo balzelli solo per onorare contratti che ecomicamente erano già suicidi un decennio fa, non si fa altro che spargere sempre più verità e sempre meno menzogne.
                                      Ora come ora sono tante le persone che si informano prima di "disquisire" o di giudicare. Bene, il vento è cambiato ma alcune componenti ancora non capiscono che è ora di "cazzare il fiocco" e seguire il vento piuttosto che lascare e tornare indietro.
                                      E' pur vero che i ripompaggi sarebbero un costo, ma è anche vero che per la stabilità del sistema andrebbero riammodernati e privilegiati.
                                      Così come andrebbero privilegiati le risistemazioni dei vecchi mulini per la produzione da micro/mini idroelettrico, l'espansione del mini/micro eolico, ma soprattutto sistemi di immagazzinaggio di energia sotto forma di aria compressa o produzione di idrogeno ed ossigeno (elettrolisi), cose che non sono futuribili, ma addirittura hanno decenni alle spalle ma accantonate in qualche scrivania da una delle maggiori aziende espulse dalle 7 grandi.....
                                      Il mio primo impianto FTV online
                                      dalle 06:00 alle 22:00
                                      Il mio primo impianto FTV su rendimento-solare.eu
                                      Il mio secondo impianto FTV su rendimento-solare.eu
                                      Il mio terzo impianto FTV su rendimento-solare.eu

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                                      • #20
                                        Ma tutti gli oneri che incidono sulla bolletta, e da cui Alvisal chiede che siano esentati gli autoproduttori a distanza, diciamo, servono a remunerare chi e che cosa? Perchè o sono rendite di posizione, oneri fittizi, in realtà una sorta di gabella, oppure remunerano costi ed investimenti. Nel primo caso dovrebbero essere tolti a tutti, nel secondo a nessuno. ovvero sarebbero ancora una volta degli incentivi, ma mascherati. Mi sembra più pulito dare gli incentivi e far pagare anche a loro il costo di trasporto, dispacciamento etc. Ma può anche darsi che io non abbia capito bene la proposta...

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                                        • #21
                                          di oneri in bolletta ce ne sono per tutti i gusti. alcuni sono tasse più o meno mascherate.
                                          altri sono relativi a vecchi accordi (come esenzioni per le ferrovie dello stato) previsti da leggi, altri sono relativi al decommissing delle centrali nucleari, altri alle assimilabili (il CIP 6), altri - e sono ormai la maggioranza - all'incentivazione delle rinnovabili, infine ci sono gli oneri per il potenziamento della rete per far fronte all'immissione di energia non programmabile.
                                          per i dettagli la comunicazione dell'AEEG al parlamento. Poi riporto il riferimento esatto e i numeri.
                                          Dunque, in effetti, la situazione è articolata.

                                          Direi che, in modo sintetico:

                                          1- le tasse si pagano sul consumo di energia e dunque sin qui non cambia nulla, le paghiamo;
                                          2- il riparto dei costi di aggiornamento della rete dovrebbero essere esentati, perchè l'autoconsumo istantaneo a breve distanza (senza trasporto e trasformazione) non impegna la rete, ma la scarica;
                                          3- su oneri per le ferrovie dello stato e decommissing si può discutere (ma fanno parte di quegli oneri inpropri che l'AEEG propone di portare in fiscalità generale);
                                          4- su oneri per le FER, essendo giustificati dal principio comunitario "chi inquina paga", dovrebbero essere esentati a chi consuma energia tutta da FER (perchè non inquina) e caricati tutti sull'energia da fossili.

                                          Dunque un approccio più equilibrato ed equo (ed anche giustificabile alla luce dei principi europei) non prevedrebbe "togliamo a tutti o facciamo pagare tutti", ma "togliamo a chi non inquina e non carica la rete, e facciamo pagare a chi impegna la rete e inquina". Un simile principio sarebbe più equo (diciamo più vicino ad una distribuzione corretta) e si allontanerebbe dall'attuale concetto 1/2 pollo a testa (come media tra chi ha 2 polli e chi non ne ha nessuno).
                                          Più importante, darebbe un valore ai comportamenti virtuosi.

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                                          • #22
                                            Però tutto l'ultimo aumento dell'EE in bolletta è dovuto ai costi per il dispacciamento, ovvero al fatto di pagare i produttori di non rinnovabili per non immettere in rete (tenere spenta la centrale) e ai produttori esteri per non fornirci energia che abbiamo pagato (fonte: ingegnere di Terna 20 giorni fa). Se le rinnovabili non ci fossero, questi costi non ci sarebbero.
                                            Il punto è che si sono stabiliti contratti con i produttori del tutto insensati e incompatibili con la presenza delle rinnovabili. Si tratta di rendite di posizione o peggio: cosa impedisce al ministero dell'Industria di rinegoziare questi contratti capestro?

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                                            • #23
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                                              comunque se non ci fossero le rinnovabili (a parte che non tutto l'aumento è dovuto alle rinnovabili, ma al costo del gas ed ai costi di potenziamento della rete) tra qualche anno avremmo costi insopportabili perchè il cambiamento climatico sarebbe inarrestabile (forse lo è lo stesso, ma procederebbe più velocemente) e, inoltre, il "risparmio" ci renderebbe completamente dipendente dall'oscillazione di prezzo dei prodotti fossili.
                                              Se l'economia si riprende nel mondo ce ne accorgeremo subito.

                                              Le centrali non vanno tenute spente, vanno smantellate. Questo è il tema che si porrà. Sarà necessario un gigantesco piano industriale di riconversione. E' inevitabile, il tentativo degli amici di ENEL e TERNA (che è meno centrale in un mondo di produzione e consumo locale e dispacciamento solo delle eccedenze) è solo di rinviarlo.

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                                              • #24
                                                settimana scorsa sono andato all'enenl per ritirare il verbale d'allacciamento ( quello giusto, perchè quello consegnatomi a breve mano era errato, ehhhh ste a fà!) già che c'ero , come la pecorella cheide al lupo . come si potrebbe usufruire del SEU , .
                                                risposta : SEU ? cos'è ?.
                                                io penso che se in futuro si riuscirà ad usufruirne , gl'oneri di sistema vengano pagati anche da chi sfrutta il seu ma in percentuale minore , visto che sfrutta una distanza tratta minima della rete .
                                                gl'oneri di sistema ,non influiscono + di tanto sul risparmio , la parte + importante è la differenza tra il prezzo minimo garantito pagato da GSE e quello di mercato , quello pagato in bolletta (almeno nel mio caso ).
                                                il sistema potrebbe funzionare così .
                                                il produttore P si convenziona con gse con il RID o SSP segnalando la societa A come cliente finale a cui verrà venduta l'energia immessa.
                                                GSE , monitorizza ( potrebbe essere anche il produttore stesso o il distributore come ora ) i flussi di energia tra il produttore e il SUO cliente finale .
                                                a fine anno , si farà un conguaglio finale dove : GSE pagherà al produttore l'energia immessa con il prezzo minimo garantito, sommata ad un onere pari alla differenza tra il prezzo pagato in bolletta dalla sociètà A e il prezzo minimo garantito moltiplicata all'energia consumata nello stesso momento dalla società A.
                                                Per A non cambia nulla , per GSE il conto da eseguirsi è di una facilità estrema , per il produttore , sara come un aumento del proprio autoconsumo . ma ci vogliono 4 anni per pensare una cosa del genere ? .
                                                Sfido che andiamo tutti alla deriva.........

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                                                • #25
                                                  Copio da questa versione del V CE
                                                  http://www.alternativasostenibile.it/archivio/2012/07/07/files/20120706_DM-quinto-conto-energia-fotovoltaico.pdf

                                                  Non sò quanto sia attendibile, spero abbastanza per giustificare il ripescaggio di questa discussione.




                                                  Articolo 5, paragrafo 9.


                                                  Agli impianti fotovoltaici con potenza nominale non superiore a 20 kW, interamente adibiti
                                                  all’alimentazione di utenze in corrente continua, collegati alla rete elettrica ma che non immettono
                                                  energia in rete, spetta il premio sull’energia netta consumata in sito. La misurazione dell’energia
                                                  netta consumata in sito viene effettuata prima delle utenze in corrente continua, previa disponibilità di misuratori

                                                  di energia elettrica in corrente continua certificati e teleleggibili dal GSE, con
                                                  modalità stabilite dal medesimo GSE entro novanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto.



                                                  Confermato poi dal
                                                  Articolo 11, paragrafo uno, comma c) e d):
                                                  c) le modalità con le quali i soggetti responsabili possono utilizzare dispositivi di
                                                  accumulo, anche integrati con gli inverter, per migliorare la gestione dell’energia prodotta,
                                                  nonché per immagazzinare la produzione degli impianti nei casi in cui, a seguito
                                                  dell’attuazione di quanto previsto alla lettera precedente, siano inviati segnali di distacco o
                                                  modulazione della potenza;
                                                  d) le modalità con le quali i gestori di rete possono mettere a disposizione dei singoli
                                                  soggetti responsabili, eventualmente in alternativa alla soluzione precedente, capacità di

                                                  accumulo presso cabine primarie;

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                                                  • #26
                                                    premetto come sempre che non capisco un H di eletticita o al massimo arrivo alla C , ma come si fa ad avere un impianto in CC utenze in CC e ed essere allacciato alla rete? . può esistere ? e se si per che scopo ? . oppure è un'altra st...ata del 5° ? .
                                                    interessantre l'articolo 11 ,ma chissà quando lo metteranno in pratica .

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                                                    • #27
                                                      Originariamente inviato da Osvaldo Visualizza il messaggio
                                                      Articolo 11, paragrafo uno, comma c) e d):
                                                      c) le modalità con le quali i soggetti responsabili possono utilizzare dispositivi di
                                                      accumulo, anche integrati con gli inverter, per migliorare la gestione dell’energia prodotta,
                                                      nonché per immagazzinare la produzione degli impianti nei casi in cui, a seguito
                                                      dell’attuazione di quanto previsto alla lettera precedente, siano inviati segnali di distacco o
                                                      modulazione della potenza;
                                                      d) le modalità con le quali i gestori di rete possono mettere a disposizione dei singoli
                                                      soggetti responsabili, eventualmente in alternativa alla soluzione precedente, capacità di

                                                      accumulo presso cabine primarie;
                                                      ma quindi ora sarà permesso finalmente mettere le batterie??????
                                                      *** Firma irregolare rimossa d'ufficio ***

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                                                      • #28
                                                        Direi che ci voglia una normativa tecnica del CEI a stabilire come e quando si potranno installare sistemi di accumulo.

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                                                        • #29
                                                          dici che sarà previsto un nuova aggiornamento di normativa?
                                                          *** Firma irregolare rimossa d'ufficio ***

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                                                          • #30
                                                            Assolutamente si. Direi che da qualche parte dovrà essere scritto come implementare sistemi di accumulo in un sistema nuovo e/o esistente.

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