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Cella di Stan Meyer inversa

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  • Cella di Stan Meyer inversa

    La nota cella presenta la singolarità di dissociare l'acqua con l'utilizzo di basse energie.
    Cio' a cui stavo tentando di arrivare è creare una cella inversa: dato un contenitore,pieno di idrogeno e ossigeno, qual è il sistema migliore per incanalare alta tensione negli elettrodi e ottenere con un impulso la massima quantità di acqua?
    Mi è di ostacolo il fatto che idrogeno e ossigeno si pongano uno in basso e l'altro in alto(pesi specifici diversi),forse il contenitore deve essere il piu' piatto possibile e i due elettrodi devono essere piatti e orizzontali anch'essi?

    P.S. Sto studiando un sistema di cella inversa non certo per avere acqua,bensi' per stabilire quale sia la tensione,gli impulsi elettrici e le forme geometriche piu' redditizie nella cella originaria.

  • #2
    ciao
    io no credo che serva altra energia per far tornare acqua idrogeno ed ossigeno perché gli atomi si trovano gia equilibrati elettricamente e quindi non possono assorbire ulteriore energia (perlomeno penso che sia cosi però correggetemi se sbaglio)

    infatti le fuel cell che riassemblano le molecole di H2 ed O restituiscono l'energia che abbiamo forno durante il processo di dissociazione (qualunque esso sia stato) anche se ancora in maniera poco " anzi pochissimo" efficiente. efficienza che si perde per via del calore sviluppato

    Ma credo che tu queste cose già le sappia....

    io stavo pensando ad una cella inversa che riuscisse a dissociare l'acqua inserendo agli elettrodi (oppure in qualche altro modo) "protoni invece di elettroni"
    in modo tale da rendere le molecole di H H O aventi ognuna cariche equilibrate elettricamente...

    "DRAGOMAZZI" nella discussione sulla cella di mayer afferma che i protoni si muovono meglio degli elettroni nell'acqua...quindi non servirebbero neanche elettroliti vari...

    stavo pensando insieme ad un amico che si potrebbe usare una bobina di tesla come generatore di alta tensione....e plasma con cariche solo positive..

    forse e veramente questa la soluzione di tutta la storia e se uniamo le forze tra circuiti ed esperimenti probabilmente si puo riuscire ad ottenere qualcosa di veramente nuovo!!!!

    qua trovate la spiegazione per costruire una bobina di tesla molto facilmente:http://madscientist.altervista.org/elettr/altatens/altatens.htm

    ciao


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    • #3
      Il Tesla eroga correnti alternate,non è adatto all'elettrolisi. E anche se con un diodo potesse erogare correnti impulsive,otterresti un corto-circuito subacqueo: l'altissima tensione buca le molecole dielettriche dell'acqua saltandole completamente.Il risultato sarebbe un leggero riscaldamernto dei due elettrodi e niente idrogeno.

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      • #4
        perdonatemi ma... mai sentito parlare di voltametro?

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        • #5
          no,che cosa sarebbe?

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          • #6
            ho usato il termine voltametro anche se è impoprio poichè il vero termine è eudiometro (di Volta): apparecchio con cui si sintetizza l'H2O a partire da H2 e O2 tramite scintilla elettrica. ma perdonami: per la scintilla è sufficiente quella di una candela d'auto da bobina (12.000 V così bastano pochi A). Volta usava una bottiglia di leida ovvero l'antenato del condensatore.

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            • #7
              si,ho inteso che non intendevi un apparato di misura Volt,quanto un altro dispositivo. Quello che volevo concretizzare era trovare un espediente per garantirmi il massimo quantitativo d'acqua col minimo della scintillazione.Mi interessava studiare una possibile 'reazione a catena',usufruendo di un piccolo potenziale elettrico e possibilmente ordinando gli atomi dei due gas. <img src=">

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              • #8
                il segreto non sta nella sola scintilla ma nell'esatta composizione della miscela: 2 volumi di H2 ed 1 volume di O2. non puoi ordinare le molecole (e non i singoli atomi) dei due gas poichè hanno potenziali diversi, anzi per la detonazione serve proprio che siano a stretto contatto. la scintilla è solo una forma di energia congruente per cui le molecole dei 2 gas, attraversate, si scindono in atomi per poi tornare ad un grado di entropia soddisfacente. in parole povere l'esplosione avviene "dopo" ( parliamo dell'ordine di 1/10 alla -200 sec) la scintilla e non contemporaneamente. uno stesso motore ad idrogeno non potrebbe partire se freddo, come un accendino, appena caricato, non accende. prima le molecole di gas devono acquisire una certa quantità di moto browniano per poter accedere a quel grado di casualità nell'incontro delle molecole dei due gas.

                Edited by kydor69 - 8/7/2007, 14:16

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                • #9
                  CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 5/6/2007, 02:26)
                  Il Tesla eroga correnti alternate,non è adatto all'elettrolisi. E anche se con un diodo potesse erogare correnti impulsive,otterresti un corto-circuito subacqueo: l'altissima tensione buca le molecole dielettriche dell'acqua saltandole completamente.Il risultato sarebbe un leggero riscaldamernto dei due elettrodi e niente idrogeno.

                  scusami che intendi per saltandole completamente?

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                  • #10
                    Intendo dire che un Tesla puo' erogare facilmente alcuni milioni di Volt,e gli elettroni passano dal catodo all'anodo con un arco voltaico,arco che puo' avvenire anche nel vuoto ''intermolecolare'';le molecole di acqua non vengono influenzate piu' di tanto.A tensioni molto piu' basse le molecole tendono invece a subire effetti elettrostatici dipolari,e in questo caso avvengono cambiamenti notevoli.

                    @ kydor69 Stai centrando appieno il punto critico <img src="> i due atomi di gas hanno affinità elettriche invertite:sarà fattibile creare una geometria di anodo e catodo che facciano avvicinare il piu' possibile idrogeno e ossigeno tra loro? una volta avvicinatisi,basterà un impulso elettrico maggiore per avere detonazione.

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                    • #11
                      parliamoci chiaro: mi occupo di idrogeno per auto da 10 anni. ho fatto tutti i calcolo energetici e ti posso anticipare che per far andare una misera 1000cc con mezzi elettolitici ci vogliono due piastre di 3mq cadauna, quindi qua c'è qualcuno che propone su internet delle c...te.
                      per il tuo dubbio: se leggi la mia risposta bene c'è scritta in fieri la soluzione, per la scintilla non è un problema, dato che dev'essere ottenuta da due punte (la storia della densità di cariche su di esse, ecc...). per mettere a contatto stechiometricamente esatto i due gas basta, in un cilindro sotto vuoto, mettere i tre volumi, 2 di H2 ed 1 di O2, e riscaldarli debolmente oppure attendere pochi minuti per far si che la loro T°C si equilibri all'ambiente, aumenta il loro moto browniano e quindi il fatto che aumenta la probabilità che si trovino n molecole H2 e n molecole O2 allineate tra le 2 punte. tutto qui. se hai mai ricaricato un accendino piezoelettrico a gas hai notato che, per quanto la scintilla ci sia, non s'incendia il gas. perchè?
                      immettendo il gas (in questo caso butano che deve reagire con l'O2 dell'aria) in un contenitore esso diffonde rapidamente ed abbassa la sua entalpia (aumenta l'entropia) quindi si abbassa tutta la sua energia (T°C). non c'è pressione sufficiente per farlo fuoriuscire e se c'è raffredda ulteriormente all'aria (O2) cacciando via l'O2 perchè è ancora molto denso. appena tieni tra le mani qualche istante l'accendino (dipende dallo spessore e dalla permeabilità al calore del materiale con cui è fatto) esso poi si accende. ne consegue che è meglio quello a pietrina <img src="> (per l'accendino). per il tuo discorso, come detto, basta aspettare l'equilibrio termico ambientale o forzarlo con riscaldamento.

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                      • #12
                        CITAZIONE (kydor69 @ 8/7/2007, 19:20)
                        quindi qua c'è qualcuno che propone su internet delle c...te.

                        LOL :lol:
                        In vari thread stiamo ricercando un sistema elettrolizzatore che non si basa sulle comuni piastre a bagnomaria,bensì cerchiamo una configurazione che agisca a livello atomico sfruttando allineamenti molecolari e risonanze.So benissimo che i sistemi, tutt'ora operanti nelle autovetture,non offrano piu' di tanto,neppure in termini di resa,per quello sperimentiamo altre metodologie. Il punto di forza è che le molecole di acqua si trovano tutte in uno stato coerente e ben raggruppate geometricamente,disposte in discreto ordine:sai,i birilli,quando sono in fila,possono cadere tutti con solo un lancio di palla;in linea teorica,Meyer potrebbe averci visto giusto con la sua cella a cilindri risonanti.Hai già dato un'occhiata ai suoi brevetti,o hai scetticità? <img src=">

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                        • #13
                          se leggi le mie risposte sulla discussione inerente meyer trovi che un certo grado di scetticismo c'è, ma non è derivante da sperimentazione ma preventiva considerazione: sullo stesso sito che riportava tale brevetto c'è anche quello della scissione sonica dell'acqua che è sicuramente una bufala.
                          per quanto riguarda meyer ti posso dire che l'impulsore serve, secondo me e dopo aver letto tutto il brevetto, a riprodurre correnti di lenz, unico modo per avere picchi alti di corrente a parità di VA. in ogni caso la quantità di H2 e O2 necessari per un'auto è enorme, se fai i calcoli facilmente te ne accorgi: basta rapportare la quantità di benzina necessaria per farla andare all'idrogeno come potere calorifico e vedere quanto H2 può sviluppare un litro di H2O. inoltre vedere la corrente necessaria per scindere le idromolecole in cella normale e rapportarla alla corrente che esce dal "pulsatore" di meyer. fine <img src=">

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