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Installazione pannelli per ACS

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  • Installazione pannelli per ACS

    Salve a tutti.<br><br>Ho da tempo in testa l&#39;idea di produrre acqua calda sanitaria per mezzo di pannelli da posizionare sul lastrico solare presente sopra la cucina di casa mia. La posizione è ottimale perché orientato perfettamente nord-sud.<br><br>Un amico, progettista di impianti termici, mi ha rassicurato circa i vantaggi economici del solare termico, soprattutto rispetto al ben più costoso fotovoltaico.<br><br>A questo punto mi sono sorti molti dubbi circa la tipologia di impianto da realizzare. Ho letto con attenzione gli argomenti presenti in materia su questo forum e, grazie a voi, molti dubbi si sono sciolti. Restano alcune domande, probabilmente banali per gli addetti ai lavori, ma certamente determinanti per un profano come il sottoscritto.<br><br>Descrivo la situazione affinché vi possiate fare una idea di come sia più opportuno procedere.<br><br>Il contesto<br>-------------<br><br>Palazzina bifamiliare, primo piano, tetto in parte spiovente in parte a lastrico.<br>Caldaia Immergas sul balcone immediatamente sotto al lastrico.<br>Localit&agrave; pedecollinare romagnola soleggiata per buona parte dell&#39;anno (qui i nebbioni padani arrivano raramente negli ultimi anni).<br>3 membri in famiglia.<br><br>Cosa ho in mente<br>----------------------<br><br>1. Desidero escludere impianti a circolazione forzata perché i consumi elettrici e i costi di installazione/manutenzione allungano i tempi di ammortamento; mi piace la semplicit&agrave; dei sistemi a circolazione naturale. Meno cose ci sono, meno cose si rompono.<br><br>2. Da ciò che ho letto sul forum ho pensato che per le mie esigenze possa andare più che bene un impianto a vaso aperto con pompa a flussostato per compensare il minimo dislivello tra lastrico e appartamento (non più di tre metri).<br><br>Le domande<br>---------------<br><br>1. In giro sul web trovo quasi tutti pannelli a tubi sottovuoto mente i collettori piani sono di più difficile reperibilit&agrave;. Come mai?<br>2. In generale (domanda sicuramente trita e ritrita...), questi pannelli sono in grado di resistere ai colpi dei chicchi di grandine, fenomeno piuttosto frequente da queste parti?<br>3. Quanti litri deve contenere il serbatoio di accumulo? Bastano 140-165?<br>4. L&#39;opzione sistema a circolazione naturale non a pressione con pompa a flussostato è fattibile o è meglio che mi orienti fin da subito ad un sistema a pressione dai costi più elevati?<br>5. Gli impianti a pressione, necessitano di apparecchiature elettriche per il loro funzionamento?<br><br>Ringrazio tutti quanti mi vorranno aiutare a sciogliere questi ultimi dubbi.<br>

  • #2
    io ne sceglierei uno che sia a norma EN 12975, 3 pannelli + 300 litri,<br>così te lo scarichi al 55% in tre anni.<br>Come accumulo, minimo 200 litri, se 300 ancora meglio<br><br>ciao<br><br>massimo
    se vuoi vivere e star bene, prendi la vita come viene

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    • #3
      Ciao,<br><br>Per quanto riguarda i tuoi dubbi ti rispondo in breve:<br><br>1) Ce ne sono moltissimi piani, cerca meglio. Forse non trovi pannelli piani a vaso aperto, ma a pressione ce ne sono veramente tanti.<br><br>2) Dipende dalla qualit&agrave; costruttiva, ma in generale i pannelli a tubi sottovuoto sono perfettamente in grado di resistere alla grandine. I pannelli certificati EN 12975 o EN 12976 sono testati proprio per resistenza a grandine da 25mm. In generale, anche se non certificata, la resistenza è quella (sempre con riguardo alla qualit&agrave;, non sono tutti uguali).<br><br>3) Per calcolare quanti litri deve contenere considera 50L a persona + 30L se hai lavatrice/lavastoviglie a doppio ingresso, per abitudini &quot;medie&quot;.<br><br>4) Il pannello a vaso aperto con pompa+flussostato è l&#39;opzione in linea di massima più economica che puoi trovare sul mercato. Tuttavia ha alcune controindicazioni (tendenza a depositare calcare nei tubi in vetro). Se fai comunque una pulizia anticalcare ogni 2 o 3 anni non dovresti avere problemi.<br><br>5) Gli unici impianti che necessitano di apparecchiature elettriche sono quelli a circolazione forzata, per definizione. Per quelli a circolazione naturale ogni componente elettrico è semplicemente un &quot;accessorio&quot;, non indispensabile al suo funzionamento.<br><br>Ciao e buona scelta
      SunHeat

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      • #4
        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ilmax @ 5/8/2007, 17:17)</div><div id="quote" align="left">Salve a tutti.<br><br>Ho da tempo in testa l&#39;idea di produrre acqua calda sanitaria per mezzo di pannelli da posizionare sul lastrico solare presente sopra la cucina di casa mia. La posizione è ottimale perché orientato perfettamente nord-sud.<br><br>Un amico, progettista di impianti termici, mi ha rassicurato circa i vantaggi economici del solare termico, soprattutto rispetto al ben più costoso fotovoltaico.<br><br>A questo punto mi sono sorti molti dubbi circa la tipologia di impianto da realizzare. Ho letto con attenzione gli argomenti presenti in materia su questo forum e, grazie a voi, molti dubbi si sono sciolti. Restano alcune domande, probabilmente banali per gli addetti ai lavori, ma certamente determinanti per un profano come il sottoscritto.<br><br>Descrivo la situazione affinché vi possiate fare una idea di come sia più opportuno procedere.<br><br>Il contesto<br>-------------<br><br>Palazzina bifamiliare, primo piano, tetto in parte spiovente in parte a lastrico.<br>Caldaia Immergas sul balcone immediatamente sotto al lastrico.<br>Localit&agrave; pedecollinare romagnola soleggiata per buona parte dell&#39;anno (qui i nebbioni padani arrivano raramente negli ultimi anni).<br>3 membri in famiglia.<br><br>Cosa ho in mente<br>----------------------<br><br>1. Desidero escludere impianti a circolazione forzata perché i consumi elettrici e i costi di installazione/manutenzione allungano i tempi di ammortamento; mi piace la semplicit&agrave; dei sistemi a circolazione naturale. Meno cose ci sono, meno cose si rompono.<br><br>2. Da ciò che ho letto sul forum ho pensato che per le mie esigenze possa andare più che bene un impianto a vaso aperto con pompa a flussostato per compensare il minimo dislivello tra lastrico e appartamento (non più di tre metri).<br><br>Le domande<br>---------------<br><br>1. In giro sul web trovo quasi tutti pannelli a tubi sottovuoto mente i collettori piani sono di più difficile reperibilit&agrave;. Come mai?<br>2. In generale (domanda sicuramente trita e ritrita...), questi pannelli sono in grado di resistere ai colpi dei chicchi di grandine, fenomeno piuttosto frequente da queste parti?<br>3. Quanti litri deve contenere il serbatoio di accumulo? Bastano 140-165?<br>4. L&#39;opzione sistema a circolazione naturale non a pressione con pompa a flussostato è fattibile o è meglio che mi orienti fin da subito ad un sistema a pressione dai costi più elevati?<br>5. Gli impianti a pressione, necessitano di apparecchiature elettriche per il loro funzionamento?<br><br>Ringrazio tutti quanti mi vorranno aiutare a sciogliere questi ultimi dubbi.</div></div><br>Se il contesto è quello descritto e vuoi risparmiare gas cambia la caldaia se non è a condensazione e,sopratutto, evita di tenerla sul balcone perchè la posizione nella quale assurdamente negli ultimi tempi vengono collegate le caldaiette da sola f&agrave; perdere un 8-10% di rendimento,la caldaia è sprovvista di ogni qualsivoglia forma di isolamento ed è un usanza solo italiana quella di metterla all&#39;aperto&#33;<br><br>Se vuoi un sistema a circolazione naturale lascia ai cinesi quelli a scambio diretto nei tubi e con conseguente pompa con flussostato, a parte i costi dell&#39;impianto ed elettrici usi ACS che staziona in un tubo di vetro,esposta ai raggi solari e magari a temperature ideali per proliferazione batterica<br>e per formazioni di calcare in estate.<br><br>Scegli se vuoi un sistema piano o sottovuoto per fare il preriscaldo di ACS e una caldaia a condensazione con microaccumulo,Vaillant o Gruppo Imar per esempio oppure un ssistema completo di caldaia, accumulo e solare,oggi ne trovi diversi in commercio,ma ripeto la cura più importante è sulla caldaia e non sul solare.<br>Saluti da un tuo corregionale.<br>Egisto Canducci

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        • #5
          Grazie per le vostre risposte.<br><br>Approfitto della vostra competenza per qualche piccolo ulteriore chiarimento.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (otsige @ 5/8/2007, 23:22)</div><div id="quote" align="left">Se il contesto è quello descritto e vuoi risparmiare gas cambia la caldaia se non è a condensazione e,sopratutto, evita di tenerla sul balcone perchè la posizione nella quale assurdamente negli ultimi tempi vengono collegate le caldaiette da sola f&agrave; perdere un 8-10% di rendimento,la caldaia è sprovvista di ogni qualsivoglia forma di isolamento ed è un usanza solo italiana quella di metterla all&#39;aperto&#33;</div></div><br>Mi sono sempre domandato quanto spreco di energia fosse il sistema di mettere le caldaie all&#39;esterno. Sono lieto di scoprire di non essere l&#39;unico ad essersi posto il dilemma. Un po&#39; come i fari accesi anche di giorno; d&#39;accordo la sicurezza (non basterebbe che andassimo tutti più piano?), ma quanto petrolio in più bruciamo?<br><br>Purtroppo non posso attualmente affrontare anche la sostituzione della attuale caldaia, peraltro nemmeno tanto vecchia; per questo pensavo che l&#39;installazione di un sistema solare termico economico potesse costituire una buona soluzione per qualche anno, in attesa di rifare tutto con criterio.<br><br>Perché qui non si tratta solo di caldaie a condensazione ma anche di coibentazione. Allora dovremmo demolire il 99% delle case e rifare tutto... Che desolazione.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (otsige @ 5/8/2007, 23:22)</div><div id="quote" align="left">Se vuoi un sistema a circolazione naturale lascia ai cinesi quelli a scambio diretto nei tubi e con conseguente pompa con flussostato, a parte i costi dell&#39;impianto ed elettrici usi ACS che staziona in un tubo di vetro,esposta ai raggi solari e magari a temperature ideali per proliferazione batterica<br>e per formazioni di calcare in estate.</div></div><br>Se non ho capito male, con un sistema pressurizzato a heat pipes eviterei il rischio di esposizione ai raggi del sole dell&#39;acqua nonché di deposito di calcare sui tubi di vetro o sbaglio?<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (sunheat @ 5/8/2007, 18:18)</div><div id="quote" align="left">4) Il pannello a vaso aperto con pompa+flussostato è l&#39;opzione in linea di massima più economica che puoi trovare sul mercato. Tuttavia ha alcune controindicazioni (tendenza a depositare calcare nei tubi in vetro). Se fai comunque una pulizia anticalcare ogni 2 o 3 anni non dovresti avere problemi.</div></div><br>Un sistema pressurizzato a heat pipes non dovrebbe soffrire particolarmente di questo inconveniente. Ci sono altre controindicazioni?<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (tekneri @ 5/8/2007, 18:12)</div><div id="quote" align="left">...così te lo scarichi al 55% in tre anni</div></div><br>Ecco un argomento che avevo dimenticato di toccare. Poniamo un impiantino economico, che so... 1200 euro di materiale + 600 di manodopera e accessori vari. Totale 1800 euro. Se voglio recuperare il 55% (990 euro) devo sbrigare i necessari adempimenti burocratici e fare certificare l&#39;impianto da un tecnico abilitato; la pratica non è certo gratuita e, da quello che leggo, spendere 400-500 euro è normale. Alla fine non so quanto il gioco valga la candela. O mi sono perso qualcosa?<br><br>Grazie.<br>

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          • #6
            Qualsiasi sistema che riscaldi l&#39;acqua a più di 60°C è potenzialmente soggetto ad accumulare calcare, solo che alcuni sistemi possono essere puliti anche se trascurati a lungo, altri invece se trascurati si rompono.<br><br>I sistemi a heat pipe tendono ad accumulare il calcare nel boiler stesso (come i tradizionali pannelli piani con serbatoio ad intercapedine). Quelli in solo vetro a vaso aperto (senza scambiatore in rame) tendono ad accumularlo nei tubi in vetro, che se trascurati potrebbero addirittura rompersi.<br><br>Non ci sono altre controindicazioni.<br><br>Per la detrazione del 55% se ne è ampiamente discusso nel forum, ti basta fare una ricerca. Detto in due parole, sui sistemi a tubi sottovuoto a circolazione naturale non è possibile (salvo un paio di marche che affermano di si), mentre per i sistemi a circolazione forzata non c&#39;è problema (purchè provvisti delle certificazioni richieste, ovviamente).<br><br>Per fartela breve, se decidi di installarti un sistema a circolazione naturale spendendo tra materiale e installazione 1500€, puoi comunque avvalerti del &quot;vecchio&quot; 36% in 10 anni.<br>Per un sistema di pari dimensioni a circolazione forzata spendi sicuramente più del doppio.. e puoi godere della detrazione 55% in 3 anni.<br>Fatti 2 conti, vedi cosa ti conviene.
            SunHeat

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            • #7
              [QUOTE=ilmax,6/8/2007, 15:33]<br>Grazie per le vostre risposte.<br><br>Approfitto della vostra competenza per qualche piccolo ulteriore chiarimento.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (otsige @ 5/8/2007, 23:22)</div><div id="quote" align="left">Se il contesto è quello descritto e vuoi risparmiare gas cambia la caldaia se non è a condensazione e,sopratutto, evita di tenerla sul balcone perchè la posizione nella quale assurdamente negli ultimi tempi vengono collegate le caldaiette da sola f&agrave; perdere un 8-10% di rendimento,la caldaia è sprovvista di ogni qualsivoglia forma di isolamento ed è un usanza solo italiana quella di metterla all&#39;aperto&#33;</div></div><br>Mi sono sempre domandato quanto spreco di energia fosse il sistema di mettere le caldaie all&#39;esterno. Sono lieto di scoprire di non essere l&#39;unico ad essersi posto il dilemma. Un po&#39; come i fari accesi anche di giorno; d&#39;accordo la sicurezza (non basterebbe che andassimo tutti più piano?), ma quanto petrolio in più bruciamo?<br><br>Purtroppo non posso attualmente affrontare anche la sostituzione della attuale caldaia, peraltro nemmeno tanto vecchia; per questo pensavo che l&#39;installazione di un sistema solare termico economico potesse costituire una buona soluzione per qualche anno, in attesa di rifare tutto con criterio.<br><br>Perché qui non si tratta solo di caldaie a condensazione ma anche di coibentazione. Allora dovremmo demolire il 99% delle case e rifare tutto... Che desolazione.<br><br>[QUOTE<br><br>Ciao anche se non ti pare la sostituzione della caldaia è, allo stato dei fatti, l&#39;investimento più efficace dal punto di vista energetico,infatti se guardi ai consumi estivi per acs,quello ce puoi fare con un impianto solare economico,ti rendi conto che non arrivi ai 100 euro anno mentre una condesazione ti può fare risparmiare il 35/40% del cosumo globale di gas e costa poco in più rispetto al solare circa 3.000/3.500 euro per le migliori con accumulo per il solare e detraibilit&agrave; al 55%,anche le spese del tecnico sono detraibili come l&#39;iva e la posa.<br><br><br><br>ciao Egisto Canducci

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              • #8
                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (otsige @ 12/8/2007, 21:43)</div><div id="quote" align="left">Ciao anche se non ti pare la sostituzione della caldaia è, allo stato dei fatti, l&#39;investimento più efficace dal punto di vista energetico,infatti se guardi ai consumi estivi per acs,quello ce puoi fare con un impianto solare economico,ti rendi conto che non arrivi ai 100 euro anno mentre una condesazione ti può fare risparmiare il 35/40% del cosumo globale di gas e costa poco in più rispetto al solare circa 3.000/3.500 euro per le migliori con accumulo per il solare e detraibilit&agrave; al 55%,anche le spese del tecnico sono detraibili come l&#39;iva e la posa.</div></div><br>Ti ringrazio per la precisazione. In effetti sto rivalutando un poco le cose e non sto scartando anche la installazione di una caldaia a condensazione che in un primo momento avevo escluso.

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                • #9
                  <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>QUOTE</b> (otsige @ 12/8/2007, 21:43)</div><div id="quote" align="left">una condesazione ti può fare risparmiare il 35/40% del cosumo globale di gas<br>ciao Egisto Canducci</div></div><br>35/40%?? e non sappiamo neppure con che impianto distribuisce il calore e quale potrebbe essere la temperatura di ritorno.<br>Un tipico diagramma che ti da il rendimento di una caldaia a condensazione in funzione della temperatura di ritorno:<br><a href="http://web.tiscali.it/risparmio_energetico/resa_caldaia_condensazione.jpg" target="_blank">http://web.tiscali.it/risparmio_energetico...ndensazione.jpg</a><br>Nel libretto della tua caldaia c&#39;è il rendimento, leggilo e poi fai due conti.<br>
                  Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                  • #10
                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (dotting @ 6/9/2007, 08:20)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (otsige @ 12/8/2007, 21:43)</div><div id="quote" align="left">una condesazione ti può fare risparmiare il 35/40% del cosumo globale di gas<br>ciao Egisto Canducci</div></div><br>35/40%?? e non sappiamo neppure con che impianto distribuisce il calore e quale potrebbe essere la temperatura di ritorno.<br>Un tipico diagramma che ti da il rendimento di una caldaia a condensazione in funzione della temperatura di ritorno:<br><a href="http://web.tiscali.it/risparmio_energetico/resa_caldaia_condensazione.jpg" target="_blank">http://web.tiscali.it/risparmio_energetico...ndensazione.jpg</a><br>Nel libretto della tua caldaia c&#39;è il rendimento, leggilo e poi fai due conti.</div></div><br>Ciao Dotting,la temperatura di ritorno sai benissimo che si può determinare regolando i detentori e progettando anche impianti a radiatori con temperatura di mandata alla minima T di progetto a 70°C e un salto termico di 20°C a questo punto anche nelle peggiori condizioni la caldaia condensa e la T fumi è inferiore a 60°c con un carico termico del generatore del 30-35%, posso darti fiches di omologazione<br>che peraltro tu gi&agrave; conosci facendo il termotecnico.<br>Poi nella realt&agrave; la temperatura di mandata,che è compensata dalla sonda esterna, sar&agrave; di gran lunga inferiore e la caldaia,che solitamente modula dal15 al 100%, render&agrave; al amssimo e con il minimo impatto.<br><br>I dati non li invento io ma smplicemente se vai sul sito del Gruppo Imar,azienda italiana che da anni produce la maggior parte delle caldaie o premix o condensazione, puoi trovare un interessante articolo di Roberto Socal, presidente ANTA, che parla proprio di salto termico e condensazione nella ristrutturazione dal quale si evince che anche su impianti a radiatori il rendimento medio stagionale di una buona condensazione e maggiore di 35-40 punti percentuali rispetto a generatori atmosferici sia a camera stagna che aperta,anche perchè il ruolo della modulazione lineare delle caldaie a condensazione è determinamte su generatori che quando v&agrave; grassa hanno un carico termico medio stagionale inferiore al 25-30%.<br><br>Comunque ritengo doveroso compito di chi,come noi,vive di questo lavoro perdere un pò di tempo a spiegare ad utenti spesso ignari e fiduciosi della nostra competenza per indicare senza pregiudizi o prevenzioni quale impiantisticadebbano scegliere in funzione delle loro esigenze.<br>Il vantaggio della condensazione è anche di ordine economico all&#39;acquisto grazie alla detraibilit&agrave; del 55%.<br><br>La regione Piemonte,prima in Italia,consente l&#39;installazione di caldaie a gas o gasolio per ristrutturazione o nuova installazione a patto che siano a condensazione,4 stelle di rendimento.<br><br>La stessa strada è stata perseguita dall&#39;Inghilterrra 2 anni f&agrave; e di fatto le norme sulle emissioni stanno costringendo le aziende a produrre sempre più generatori ad alta efficenza(condensazione)<br><br>Questo non è assolutamente un messaggio polemico ma una civile discussione conj una persona che non conosco ma che reputo esperto di temi come quello in oggetto.<br>Cari saluti Egisto Canducci

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                    • #11
                      Sono d&#39;accordo che occorra dare una mano di aiuto a chi chiede un consiglio, però alcune volte le domande non definiscono completamente il quadro della situazione e prima di dare dei numeri conviene avere conferme e risposte.<br>Supponiamo che il valore di rendimento di una caldaia a condensazione sia superiore del 35-40% rispetto ad una caldaia tradizionale accoppiata ad un impianto di distribuzione a termosifoni.<br>Se si scopre che il nostro amico ha un impianto di distribuzione a pannelli radianti a pavimento, con un ritorno freddo che sfido chiunque a trovare maggiore di trenta gradi, cosa gli dobbiamo dire che il rendimento è superiore del 50% e più.<br>Quello appena legge va a comprare la caldaia a condensazione&#33;&#33;&#33;<br>
                      Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                      • #12
                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (tekneri @ 5/8/2007, 18:12)</div><div id="quote" align="left">io ne sceglierei uno che sia a norma EN 12975, 3 pannelli + 300 litri,<br>così te lo scarichi al 55% in tre anni.<br>Come accumulo, minimo 200 litri, se 300 ancora meglio<br><br>ciao<br><br>massimo</div></div><br>Non vorrei fare lo scienziato..ma 300 Lt sono sufficienti per almeno 7/8 persone e basta solo dare un&#39;occhiata ai listini Unical o di qualsiasi altro produttore italiano e non.<br>

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                        • #13
                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (corradopani @ 14/9/2007, 19:12)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (tekneri @ 5/8/2007, 18:12)</div><div id="quote" align="left">io ne sceglierei uno che sia a norma EN 12975, 3 pannelli + 300 litri,<br>così te lo scarichi al 55% in tre anni.<br>Come accumulo, minimo 200 litri, se 300 ancora meglio<br><br>ciao<br><br>massimo</div></div><br>Non vorrei fare lo scienziato..ma 300 Lt sono sufficienti per almeno 7/8 persone e basta solo dare un&#39;occhiata ai listini Unical o di qualsiasi altro produttore italiano e non.</div></div><br>Ciao Corrado,<br><br>sono assolutamente d&#39;accordo con te. Ilmax in Romagna per 3 persone è di norma sufficiente un sistema con serbatoio da 150-180 litri e un pannello piano selettivo(del tipo Solahart 151KF o 181KF), che sia esposto da sudest a sudovest (il sud pieno è ovviamente la cosa migliore. Di questo tipo ne trovi tantissimi in giro, a tutti i prezzi. Occhio però alla qualit&agrave;, alle certificazioni e al fatto che sia il pannello che il boiler devono essere garantiti almeno 5 anni, altrimenti niente detrazione del 55%&#33;<br>Ciao.<br><br>Gian-marco

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                          • #14
                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (corradopani @ 14/9/2007, 19:12)</div><div id="quote" align="left">Non vorrei fare lo scienziato..ma 300 Lt sono sufficienti per almeno 7/8 persone e basta solo dare un&#39;occhiata ai listini Unical o di qualsiasi altro produttore italiano e non.</div></div><br>il consumo di acqua calda sanitaria è molto personale, io considero 70 litri/persona giorno.<br>La vedo dura farci la doccia in 7/8 con un bollitore da 300 litri.<br><br>Tenendo cmq per buona questa affermazione, con un bollitore più grande hai la scorta di acqua calda per un giorno o due di maltempo.<br><br>Corradopani,<br>hai mai montato qualche impianto?<br><br>ciao<br><br>massimo<br>
                            se vuoi vivere e star bene, prendi la vita come viene

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