In questo documento, tra le altre cose interessanti, c'è anche un test di cortocircuito di una batteria LiFePO4.
Le LiFePO4 sono famose per la loro "sicurezza intrinseca", nel senso che non causano incendi se abusate, al contrario delle LiPo (litio-polimeri).
Avevo già visto il filmato di un cortocircuito di una Winston, che ha come effetto solo uno "sfiato" della cella (senza incendio), ma dopo MOLTI SECONDI.
Ecco una conferma di laboratorio:
Una cella LiFePO4 Winston LFP90AHA da 3C, messa in corto, eroga una corrente di 3000 Ampere, e dopo 100 secondi (un minuto e 40) inizia a gonfiarsi, 8 secondi dopo inizia a "eruttare" gas e ulteriori 8 secondi dopo si spacca.
MA quando si ha il "venting" la cella è a soli 45°C, e la temperatura massima raggiunta dopo 4 minuti è di 60°C. Non ci sono incendi nè esplosioni.
E' bene però ricordare che comunque l'elettrolita E' infiammabile (quindi probabilmente anche il gas). Ma i 100 secondi necessari perchè la cella vada in protezione sono più che sufficienti a un fusibile per "saltare" e salvare la cella. E un fusibile non è un componente attivo, non ha bisogno di altra elettronica di controllo; se ne sta lì, buono e zitto; quando serve, si fonde. Anche se il BMS si rompe.
Quindi un metodo per avere batterie al litio sicure al 100% è semplicemente sufficiente mettere un fusibile in serie ad ogni cella.
Per dimensionarlo, basta ricordare che è bene non tirare fuori da una cella più di 2 o 3C di picco (Non so però se esistono fusibili da 300 ampere...)
Le LiFePO4 sono famose per la loro "sicurezza intrinseca", nel senso che non causano incendi se abusate, al contrario delle LiPo (litio-polimeri).
Avevo già visto il filmato di un cortocircuito di una Winston, che ha come effetto solo uno "sfiato" della cella (senza incendio), ma dopo MOLTI SECONDI.
Ecco una conferma di laboratorio:
Una cella LiFePO4 Winston LFP90AHA da 3C, messa in corto, eroga una corrente di 3000 Ampere, e dopo 100 secondi (un minuto e 40) inizia a gonfiarsi, 8 secondi dopo inizia a "eruttare" gas e ulteriori 8 secondi dopo si spacca.
MA quando si ha il "venting" la cella è a soli 45°C, e la temperatura massima raggiunta dopo 4 minuti è di 60°C. Non ci sono incendi nè esplosioni.
E' bene però ricordare che comunque l'elettrolita E' infiammabile (quindi probabilmente anche il gas). Ma i 100 secondi necessari perchè la cella vada in protezione sono più che sufficienti a un fusibile per "saltare" e salvare la cella. E un fusibile non è un componente attivo, non ha bisogno di altra elettronica di controllo; se ne sta lì, buono e zitto; quando serve, si fonde. Anche se il BMS si rompe.
Quindi un metodo per avere batterie al litio sicure al 100% è semplicemente sufficiente mettere un fusibile in serie ad ogni cella.
Per dimensionarlo, basta ricordare che è bene non tirare fuori da una cella più di 2 o 3C di picco (Non so però se esistono fusibili da 300 ampere...)
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