abito da circa vent' anni in una villetta con riscaldamento ad aria forzata.
la scelta allora fu determinata dal fatto che avrei potuto in seguito sfruttare l'impianto anche per il
raffrescamento estivo, cosa mai fatta perchè, fortunatamente e a dispetto di tutti i consigli
dei vari geometri e tecnici vari, curai per quanto possibile allora l'isolamento
(serramenti in pvc, cappotto esterno. purtroppo allora non sapevo dei ponti termici... ).
ne sono molto soddisfatto, l'aria è sempre in circolazione, filtrata, niente odori stagnanti... insomma, mi trovo bene.
anche se non ho mai fatto dei conti a livello economico per valutarne la convenienza, così ad occhio e croce
rispetto a colleghi ed amici che sono più o meno nelle mie condizioni ma con i classici caloriferi,
consumo meno gas e leggermente più elettricità.
dovendo costruire ex novo, che consiglio mi dareste riguardo al tipo di riscaldamento da adottare?
personalmente starei ancora sull'aria, ma sembra che sia l'unico in italia a preferirla, a detta del
paio di termotecnici interpellati.
tutti sono per il riscaldamento a pavimento.
la mia filosofia è quella di costruire e non pensarci più (paramano, serramenti in pvc o alluminio,
niente tetto in legno... niente manutenzione, come fin'ora a casa mia).
a pavimento mi fa un po' paura, nel senso che se si rompe un tubicino, magari fra vent'anni,
tocca sbancare il pavimento, cosa per niente simpatica.
ho visto la posa di questo tipo di riscaldamento da un amico, che si è fatto una casa passiva:
''pavimento in marmo, se si rompe un tubetto di questi...'' be', anche a lui è venuto il dubbio.
''ma no, coi materiali di oggi...'' gli ho detto, ma non ero così convinto.
che ne pensate?
la scelta allora fu determinata dal fatto che avrei potuto in seguito sfruttare l'impianto anche per il
raffrescamento estivo, cosa mai fatta perchè, fortunatamente e a dispetto di tutti i consigli
dei vari geometri e tecnici vari, curai per quanto possibile allora l'isolamento
(serramenti in pvc, cappotto esterno. purtroppo allora non sapevo dei ponti termici... ).
ne sono molto soddisfatto, l'aria è sempre in circolazione, filtrata, niente odori stagnanti... insomma, mi trovo bene.
anche se non ho mai fatto dei conti a livello economico per valutarne la convenienza, così ad occhio e croce
rispetto a colleghi ed amici che sono più o meno nelle mie condizioni ma con i classici caloriferi,
consumo meno gas e leggermente più elettricità.
dovendo costruire ex novo, che consiglio mi dareste riguardo al tipo di riscaldamento da adottare?
personalmente starei ancora sull'aria, ma sembra che sia l'unico in italia a preferirla, a detta del
paio di termotecnici interpellati.
tutti sono per il riscaldamento a pavimento.
la mia filosofia è quella di costruire e non pensarci più (paramano, serramenti in pvc o alluminio,
niente tetto in legno... niente manutenzione, come fin'ora a casa mia).
a pavimento mi fa un po' paura, nel senso che se si rompe un tubicino, magari fra vent'anni,
tocca sbancare il pavimento, cosa per niente simpatica.
ho visto la posa di questo tipo di riscaldamento da un amico, che si è fatto una casa passiva:
''pavimento in marmo, se si rompe un tubetto di questi...'' be', anche a lui è venuto il dubbio.
''ma no, coi materiali di oggi...'' gli ho detto, ma non ero così convinto.
che ne pensate?
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