Originariamente inviato da Cimpy
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nelle mie domande non mi riferivo a quella ampia escursione che hai indicato. Quella è spiegata chiaramente nella slide 32 della presentazione all’ICCF 17 di cui avevo indicato il link. Qualcuno è tornato nel laboratorio di sabato, ha disalimentato la cella, atteso che il vetro scentesse a temperatura ambiente e poi ha ridato la stessa potenza di prima (per altri 150mila secondi). La cosa buffa è quello che viene detto in questo filmato NIWEEK 2012 - Cold Fusion - LENR - eCAT - Anomalous Heat Effect demonstrated - YouTube a 3:52 “… and the wire remembered the value of the loading and continued … “ al che l’intervistatore non può fare a meno di commentare con un americanissimo “WOW!”. A quell’affermazione, chi si è fatto una certa idea dell’origine di quel calore “anomalo”, non sa più se ridere o piangere. Ma qui si entra in un altro discorso, che ci farebbe allontanare dal significato dei picchi, di quello che è stato accolto al recente ICCF come l'esperimento più significativo (il "blueprint") della storia delle LENR, qualcosa di difficilmante confutabile in quanto condotto con rigore scientifico (http://ecatnews.com/?p=2341).
Quindi niente black-out da temporale (immagino che all’INFN avranno un generatore di emergenza per assicurare la continuità degli esperimenti più importanti ed impegnativi). La pioggia e il fresco potrebbero però aver lasciato comunque la loro impronta su quelle curve.
@GabriChan
A proposito dell’escursione di cui sopra, mi sono dimenticato di suggerirti, nel rifacimento dell’esperimento della simil-cella-INFN, di spegnere dopo un giorno circa la lampadina e di riaccenderla dopo qualche minuto, per poter constatare anche tu il prodigioso effetto “memory” di questa cella improvvisata.
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