Teoria del M.E.G.
La teoria del M.E.G. consiste nel separare la coppia di particelle virtuali che normalmente fluttano nel vuoto usando la forza elettrica e non la forza gravitazionale.
La forza gravitazionale è da escludere a priori perchè non maneggiabile in laboratorio, e comunque non è possibile raggiungere le intensità di forza che servirebbero, in altre parole non è possibile realizzare il "buco nero" in laboratorio e sarebbe anche pericoloso soltanto tentare.
è noto che l'accelerazione è uguale a forza fratto massa
A = F / M
Nel caso del "buco nero" la forza è di tipo gravitazionale mentre invece nel caso del MEG la forza è di tipo elettrico.
Dobbiamo prima di tutto avere una valvola (o condensatore elettronico) contenente 2 elettrodi che si fronteggiano e contenere come dielettrico il Nulla quindi il vuoto (che deve essere ultra alto vuoto).
Questo vuoto deve essere sottoposto ad una forza elettrica molto elevata, forza sufficientemente elevata per costringere l'elettrone facente parte di una coppia virtuale ad allontanarsi dalla sua compagna "il positrone" prima che ambedue le particelle spariscano nel vuoto.
Eseguita questa separazione otterremmo 2 particelle reali: una particella carica di energia negativa che tenderà a consumare l'elettrodo (sono richiesti molti anni per il consumo) l'altra particella sarà utilizzata come fonte di energia.
Alla fine otterremo la conversione di materia dell'elettrodo in energia utile, secondo la famosa equazione E=mc^2
Forza elettrica significa tensione elettrica, io non so quanto deve essere questa tensione elettrica e neanche so quanta forza c'è sull'orizzonete degli eventi di un buco nero nella quale si realizza la trasformazione di particelle virtuali in reali, si dovrebbe fare calcoli matematici ma io in matematica non sono bravo, se qualcuno è bravo si faccia pure avanti e completi la teoria del M.E.G. (che ancora non è stata completata e anzi è stata presentata solo adesso).
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La teoria del M.E.G. consiste nel separare la coppia di particelle virtuali che normalmente fluttano nel vuoto usando la forza elettrica e non la forza gravitazionale.
La forza gravitazionale è da escludere a priori perchè non maneggiabile in laboratorio, e comunque non è possibile raggiungere le intensità di forza che servirebbero, in altre parole non è possibile realizzare il "buco nero" in laboratorio e sarebbe anche pericoloso soltanto tentare.
è noto che l'accelerazione è uguale a forza fratto massa
A = F / M
Nel caso del "buco nero" la forza è di tipo gravitazionale mentre invece nel caso del MEG la forza è di tipo elettrico.
Dobbiamo prima di tutto avere una valvola (o condensatore elettronico) contenente 2 elettrodi che si fronteggiano e contenere come dielettrico il Nulla quindi il vuoto (che deve essere ultra alto vuoto).
Questo vuoto deve essere sottoposto ad una forza elettrica molto elevata, forza sufficientemente elevata per costringere l'elettrone facente parte di una coppia virtuale ad allontanarsi dalla sua compagna "il positrone" prima che ambedue le particelle spariscano nel vuoto.
Eseguita questa separazione otterremmo 2 particelle reali: una particella carica di energia negativa che tenderà a consumare l'elettrodo (sono richiesti molti anni per il consumo) l'altra particella sarà utilizzata come fonte di energia.
Alla fine otterremo la conversione di materia dell'elettrodo in energia utile, secondo la famosa equazione E=mc^2
Forza elettrica significa tensione elettrica, io non so quanto deve essere questa tensione elettrica e neanche so quanta forza c'è sull'orizzonete degli eventi di un buco nero nella quale si realizza la trasformazione di particelle virtuali in reali, si dovrebbe fare calcoli matematici ma io in matematica non sono bravo, se qualcuno è bravo si faccia pure avanti e completi la teoria del M.E.G. (che ancora non è stata completata e anzi è stata presentata solo adesso).
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