Provo a scrivere qualcosa sulla produzione invernale dei collettori solari..
Tutte le valutazioni che seguono su scelte tecniche e costi sono ovviamente riferite al mio impianto; certamente ogni situazione è diversa, ma nell'impossibilità di esaminarle tutte io mi limito ad illustrare i risultati di una sperimentazione che sto conducendo a casa mia.
Cominciamo dai risultati: ieri 27/2 prodotti circa 28 kWh 'sporchi' con 3 collettori piani (7,8 mq lordi) quasi complanari alla copertura (30°) orientamento SSE (22°) centro Italia (Marche 43°20' N), impianto riscaldamento con termosifoni in ghisa
Purtroppo non sono in grado di dare un'indicazione più precisa sulla produzione in quanto la centralina del mio impianto fornisce risultati alquanto approssimativi, probabilmente a causa della maggior viscosità dell'acqua alle basse temperature, che non consente al circolatore di garantire una portata costante (l'indicatore di portata 'salta' da un numero all'altro in continuo); ad es. nella prima ora e mezza di funzionamento ha portato i 500 litri dell'accumulo da 9,3° (foto 1) a 20,2° (foto 2) indicando 4,4 kWh (foto 3) quando si può facilmente calcolare che la produzione effettiva è 6,32 kWh (il 44% in più); supponendo che l'errore sia limitato SOLO alla prima ora e mezza di funzionamento monitorata la produzione giornaliera erroneamente indicata in 22,3 kWh (foto 4) dovrebbe essere di 24,22 kWh, mentre considerando che l'errore sia costante per tutta la giornata (le temperature di produzione sono state sempre molto basse, TR-inferiore sui 16° TS-superiore sui 20°) si avrebbero 32,05 kWh; da cui la media di 28 kWh di cui sopra.
Dalla foto si vede anche il picco massimo di 3,9 kW, raggiunto alle 11,30; per molte ore l'impianto non è sceso sotto i 3,5 kW
Il risultato, che personalmente giudico interessante, deriva dal funzionamento con temperatura di esercizio molto vicina alla temperatura esterna, cosa che limita di molto le dispersioni nei collettori, nei tubi di mandata/ritorno etc.
Osservo anche discreti risultati anche nelle giornate poco soleggiate, quando con installazione 'convenzionale' non partono nemmeno le pompe in ogni caso si riesce a fare qualche kWh (un po' come con i sottovuoto)
Parliamo ora dell'energia 'sporca'
Io ho un impianto di distribuzione che non consente un utilizzo in bt, e per far arrivare l'acqua ai radiatori ad una temperatura che consenta un minimo scambio dovrei tenere l'accumulo almeno a 40°, con rendimenti invernali praticamente nulli (qualcosa si ottiene a ottobre e marzo ma nei mesi più freddi poca roba)
Per quanto sopra ho progettato di utilizzare la poca produzione invernale in preriscaldo pdc geo
Questo vuol dire che ho energia 'sporca', cioè lato freddo, e qualcuno penserà che per portar dentro casa quei 28 kWh dovro consumare tanta energia elettrica con la pdc
Consideriamo però che utilizzo il solare solo come integrazione riscaldamento (con meno di 8mq stimo 20% invernale) e non garantire una completa copertura del fabbisogno, quindi il resto dell'energia devo averla in altro modo
Io ho scelto pdc geo (acqua/acqua) e progettato di integrare gli impianti
Esemplifichiamo:
Supponiamo che il 50% venga da pdc geo ed il 50% dal solare (produzione costante a qualsiasi temperatura)
L'energia richiesta per trasportare per una rampa di scale (energia consumata dalla pdc) mezzo quintale di legna (energia termica necessaria per scaldarsi) trovando un altro mezzo quintale già al piano (contributo solare) è praticamente la stessa di quella necessaria per traportare per mezza rampa di scale (portata fin li dal signor Solare) un intero quintale di legna
Entro un certo range una pdc che ha cop 4 con differenze di temperature 30° (es. 5/35) avrà cop 2 con delta t 60° (-5/55) e cop 8 con delta t 15°.
Io ho cercato un una pdc che garantisse una rendimento costante alle diverse temperature (es. 3/35 = 20/50); ritengo quindi che avere 1 kWh lato freddo (accumulo solare) o lato caldo (dentro casa) sia praticamente la stessa cosa (a dire il vero dai dati del costruttore posso ipotizzare un miglior funzionamento a temperature un po' più alta, ma non sono in grado di verificare)
Chiudo qui, indicando per dovuta correttezza che in termini economici stiamo parlando di poco
Ho calcolato che 8 mq di collettori sottovuoto SHCMV (ipotizzando che questo sia il miglior sistema di catturare l'energia solare) produrrebbero, stessa installazione in TUTTO un trimestre (dicembre+gennaio+febbraio) una quantità di energia che posso produrre con la pdc con meno di 40 euro
Da cui risparmo economico complessivo, se non si rompe niente prima e manutenzione esclusa, che mi consentirà una cena al ristorante con tutta la famiglia fra una ventina d'anni
A disposizione per discutere sulla produzione invernale del solare termico e l'effettivo beneficio economico (se voleto posso postare dati oggettivi e calcoli).
Non so se con questa installazione poco ortodossa riesco a fare molto meglio o peggio, ma l'ordine di grandezza quello resta
Sempre cercando di distinguere qual'è il fine da perseguire (salvaguardia dell'ambiente, fonti rinnovabili ...) dal mezzo utilizzato (il ferro/rame/vetro che mettiamo sul tetto) e condividendo integralmente lo spirito di chi scrive rime (si fa per dire) “che sia sottovuoto che sia sottosale W il solare”
F.
P.S. - ho cercato di ritagliare le foto in modo da eliminare ogni riferimento all'impianto solare, che non ritengo migliore o peggiore di tanti altri (scalda l'acqua, non è una ciofeca, non fa miracoli);
auspico che la discussione non si incentri come spesso accade su un prodotto specifico e sui relativi pregi e difetti.
Tutte le valutazioni che seguono su scelte tecniche e costi sono ovviamente riferite al mio impianto; certamente ogni situazione è diversa, ma nell'impossibilità di esaminarle tutte io mi limito ad illustrare i risultati di una sperimentazione che sto conducendo a casa mia.
Cominciamo dai risultati: ieri 27/2 prodotti circa 28 kWh 'sporchi' con 3 collettori piani (7,8 mq lordi) quasi complanari alla copertura (30°) orientamento SSE (22°) centro Italia (Marche 43°20' N), impianto riscaldamento con termosifoni in ghisa
Purtroppo non sono in grado di dare un'indicazione più precisa sulla produzione in quanto la centralina del mio impianto fornisce risultati alquanto approssimativi, probabilmente a causa della maggior viscosità dell'acqua alle basse temperature, che non consente al circolatore di garantire una portata costante (l'indicatore di portata 'salta' da un numero all'altro in continuo); ad es. nella prima ora e mezza di funzionamento ha portato i 500 litri dell'accumulo da 9,3° (foto 1) a 20,2° (foto 2) indicando 4,4 kWh (foto 3) quando si può facilmente calcolare che la produzione effettiva è 6,32 kWh (il 44% in più); supponendo che l'errore sia limitato SOLO alla prima ora e mezza di funzionamento monitorata la produzione giornaliera erroneamente indicata in 22,3 kWh (foto 4) dovrebbe essere di 24,22 kWh, mentre considerando che l'errore sia costante per tutta la giornata (le temperature di produzione sono state sempre molto basse, TR-inferiore sui 16° TS-superiore sui 20°) si avrebbero 32,05 kWh; da cui la media di 28 kWh di cui sopra.
Dalla foto si vede anche il picco massimo di 3,9 kW, raggiunto alle 11,30; per molte ore l'impianto non è sceso sotto i 3,5 kW
Il risultato, che personalmente giudico interessante, deriva dal funzionamento con temperatura di esercizio molto vicina alla temperatura esterna, cosa che limita di molto le dispersioni nei collettori, nei tubi di mandata/ritorno etc.
Osservo anche discreti risultati anche nelle giornate poco soleggiate, quando con installazione 'convenzionale' non partono nemmeno le pompe in ogni caso si riesce a fare qualche kWh (un po' come con i sottovuoto)
Parliamo ora dell'energia 'sporca'
Io ho un impianto di distribuzione che non consente un utilizzo in bt, e per far arrivare l'acqua ai radiatori ad una temperatura che consenta un minimo scambio dovrei tenere l'accumulo almeno a 40°, con rendimenti invernali praticamente nulli (qualcosa si ottiene a ottobre e marzo ma nei mesi più freddi poca roba)
Per quanto sopra ho progettato di utilizzare la poca produzione invernale in preriscaldo pdc geo
Questo vuol dire che ho energia 'sporca', cioè lato freddo, e qualcuno penserà che per portar dentro casa quei 28 kWh dovro consumare tanta energia elettrica con la pdc
Consideriamo però che utilizzo il solare solo come integrazione riscaldamento (con meno di 8mq stimo 20% invernale) e non garantire una completa copertura del fabbisogno, quindi il resto dell'energia devo averla in altro modo
Io ho scelto pdc geo (acqua/acqua) e progettato di integrare gli impianti
Esemplifichiamo:
Supponiamo che il 50% venga da pdc geo ed il 50% dal solare (produzione costante a qualsiasi temperatura)
L'energia richiesta per trasportare per una rampa di scale (energia consumata dalla pdc) mezzo quintale di legna (energia termica necessaria per scaldarsi) trovando un altro mezzo quintale già al piano (contributo solare) è praticamente la stessa di quella necessaria per traportare per mezza rampa di scale (portata fin li dal signor Solare) un intero quintale di legna
Entro un certo range una pdc che ha cop 4 con differenze di temperature 30° (es. 5/35) avrà cop 2 con delta t 60° (-5/55) e cop 8 con delta t 15°.
Io ho cercato un una pdc che garantisse una rendimento costante alle diverse temperature (es. 3/35 = 20/50); ritengo quindi che avere 1 kWh lato freddo (accumulo solare) o lato caldo (dentro casa) sia praticamente la stessa cosa (a dire il vero dai dati del costruttore posso ipotizzare un miglior funzionamento a temperature un po' più alta, ma non sono in grado di verificare)
Chiudo qui, indicando per dovuta correttezza che in termini economici stiamo parlando di poco
Ho calcolato che 8 mq di collettori sottovuoto SHCMV (ipotizzando che questo sia il miglior sistema di catturare l'energia solare) produrrebbero, stessa installazione in TUTTO un trimestre (dicembre+gennaio+febbraio) una quantità di energia che posso produrre con la pdc con meno di 40 euro
Da cui risparmo economico complessivo, se non si rompe niente prima e manutenzione esclusa, che mi consentirà una cena al ristorante con tutta la famiglia fra una ventina d'anni
A disposizione per discutere sulla produzione invernale del solare termico e l'effettivo beneficio economico (se voleto posso postare dati oggettivi e calcoli).
Non so se con questa installazione poco ortodossa riesco a fare molto meglio o peggio, ma l'ordine di grandezza quello resta
Sempre cercando di distinguere qual'è il fine da perseguire (salvaguardia dell'ambiente, fonti rinnovabili ...) dal mezzo utilizzato (il ferro/rame/vetro che mettiamo sul tetto) e condividendo integralmente lo spirito di chi scrive rime (si fa per dire) “che sia sottovuoto che sia sottosale W il solare”
F.
P.S. - ho cercato di ritagliare le foto in modo da eliminare ogni riferimento all'impianto solare, che non ritengo migliore o peggiore di tanti altri (scalda l'acqua, non è una ciofeca, non fa miracoli);
auspico che la discussione non si incentri come spesso accade su un prodotto specifico e sui relativi pregi e difetti.
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