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Aiuto su configurazione impianto termostufa

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  • Aiuto su configurazione impianto termostufa

    Buongiorno,

    mi sono iscritto al vs forum dopo aver letto parecchi messaggi relativi ai più svariati argomenti: puffer, anticondensa, miscelatrici...

    Avrei bisogno di un vs parere per tentare di configurare correttamente il mio impianto: ho acquistato recentemente una termostufa klover Belvedere da 30,6KW (legna) che installerò su un impianto esistente in parallelo ad una caldaia a gas. Prevedo di utilizzare un puffer (non ho ancora stabilito la dimensione)che mi consenta di assorbire eventuali picchi resi dall'alimentazione a legna e mi garantisca un pò di autonomia a stufa spenta, magari da usare al mattino prima di riattizzare la stufa. Mi sono convinto, leggendo vari post, a collegare l'arrivo dalla stufa al puffer nella parte alta, così come il prelievo dell'impianto di riscaldamento in modo da avere una presa quasi diretta di calore. Installerei anche una anticondensa sul ritorno(sul manuale della Klover non dice nulla sulla valvola anticondensa, ma solo consiglia di non far partire la pompa a temperature minori di 55° in caldaia) della ESBE con set di 45°...e qui chiedo il vs parere per sapere se ho ragionato bene:

    io considero di far partire il circolatore della stufa a 60°, in modo che nella condizione più critica del 1° avviamento (considero acqua che mi arriva dal puffer a 10°) possa spillare solo una parte della portata diretta al puffer ed iniziare a farlo lavorare quasi subito, ...spiego...

    ipotesi di miscelazione iniziale: 60°*0,7(% dalla mandata)+10°*0,3(% dal puffer)=45° verso la caldaia (è giusto?), quindo mando già uno 0,3 verso il puffer. i 45° in caldaia trovano acqua a 60° e si miscelano avvicinandosi ai 50/55° e quindi dovrebbero mitigare l'effetto condensa.
    ...sale la temperatura nel loop anticondensa: 80°*0,5+10*0,5=45° , quindi stò gia mandando 0,5 verso il puffer (ho considerato il caso di avere ancora 10° di ritorno dal puffer).

    Secondo me, con la scelta di 45° alla caldaia ottengo il risultato di mitigare (non annullare) l'effetto condensa, ed ho subito una mandata ragionevole (30%) verso il puffer, in modo da iniziare a farlo lavorare con il riscaldamento (in presa quasi diretta, visto la vicinanza, in alto, delle due connessioni) in tempi brevi... cosa ne pensate?

    grazie

  • #2
    Ciao atoma, credo che tu abbia un po' le idee confuse! Specifico che non sono un tecnico del settore, ma credo che ci siano 2 punti nel tuo discorso che vadano chiariti bene:
    1- non puoi collegare 2 caldaie sulla stessa linea, altrimenti dovrai fare una serie di pratiche di sicurezza previste dalla legge, tipo libretto di centrale termica, porte taglia fuoco, etc, quindi dato che devi comprarti anche il puffer prenditi subito uno con serpentino incorporato dove andrai a collegare una caldaia, mentre l' altra la collegherai direttamente al puffer......
    2- la valvola anticondensa fa tutto da se, e lascia entrare solo acqua con almeno 55- 60 o quanti gradi vuoi (dipende dal bulbo termostatico che andrai ad utilizzare), comunque minimo 55 gradi, meglio 60! La pompa della caldaia la farai partire a 60 o piu' gradi, e mandera' acqua calda al puffer. Poi le pompe che porteranno acqua ai radiatori potranno circolare fino a che c'è calore nel puffer o finchè i termostati di zona richiederanno calore. La caldaia a gas entrera' in funzione se il puffer avra' temperature troppo basse, e se la pompa della caldaia a legna sara' spenta .........

    Spero di aver reso l' idea!

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    • #3
      Scresan,
      intanto grazie per la risposta. Per quanto riguarda la valvola anticondensa, lo so che fa tutto da se, ma ipotizzavo come si può comportare (nella miscelazione) per ottenere la temperatura in uscita che mi interessa, in quanto vorrei che all'inizio non andasse tutta la mandata della stufa nel loop di anticondensa, ma ne rimanesse "abbastanza" sulla mandata al puffer, consentendogli di iniziare quasi subito ad accumulare calore...

      Per quanto riguarda le due caldaie, pensavo di collegare direttamente sull'impianto dei termosifoni la caldaia a gas (mettendo opportune tre vie e non ritorno) e che funzionasse solo nel caso in cui non era in funzione nè il circolatore della termostufa, ne quello del puffer, in questo modo non avrei sommato la potenzialità termica...si può fare?

      grazie

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      • #4
        Credo che ti stia ponendo un problema che non c'è!
        Allora la caldaia è fredda, l' accendi. All' inizio tutto il calore serve a riscaldare la caldaia, fin tanto che ad un certo punto la caldaia arriva a 60-65 gradi e fa partire la pompa. L' acqua passa pe rla valvola anticondensa, che prima la fa entrare tutta di nuovo nella caldaia, man mano che la temperatura cresce invece ne prende un po' dal fondo del puffer (acqua fredda) la miscela con quella calda in uscita dalla caldaia e la fa andare in entrata della caldaia a min 55-60 gradi. La parte di acqua calda in piu' (quella che esce dopo essere stata riscaldata dalla caldaia) andra' a finire nel puffer. La temperatura di quest'ultima dipendera' dalla quantità di legna, aria e velocita' della pompa di circolazione, comunque sara' superiore a quella di entrata (55-60 gradi + temperatura aggiunta dalla caldaia). Quest'a cqua finira' nella parte superiore del puffer, oppure come fanno molti, collegata ad una T dove le altre due diramazioni andranno una al puffer ed una ai collettori dei termosifoni. In questo modo potrai utilizzare da subito il calore prodotto, quello che avanza entrera' nel puffer. Per regolare la temperatura dell' acqua che va ai termosifoni, devi aggiungere una valvola miscelatrice, tarabile a mano, o motorizzate ......
        Non credo che una vslvola a tre vie sia sufficiente a dividere gli impianti, chiedi all' idraulico che ti fara' l' impianto o agli esperti del forum! Mi pare che le "acque" devono essere separate fisicamente!!!

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        • #5
          In attesa di un parere dagli esperti del forum se sia possibile dividere la potenza della stufa e della caldaia a gas mettendo delle tre vie e dei "blocchi" sulla pompa di circolazione, pensando di prendere un puffer con serpentino, ne esistono con serpentino singolo nella parte superiore del puffer? In questo modo userei come ingresso superiore del puffer la termostufa (direttamente nel puffer) ed il serpentino dalla caldaia ed utilizzerei una unica uscita (calda) in alto per andare all'impianto e prendere il calore subito, appena disponibile. I ritorni "freddi" li farei tutti in basso (sia dall'impianto verso il puffer, sia dal puffer alla stufa). Il ritorno del serpentino posto nella zona superiore (se esiste) sarà, immagino, più o meno nel centro del puffer...è corretto?

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          • #6
            Secondo me, comunque devi comprarti un puffer, e il costo di uno con una o due serpentine è molto vicino a quello senza. Inoltre ti togli ogni dubbio "legislativo" . Per l' acs come risolvi? Non è che gia' che ci sei ti conviene prendere un puffer combi, con 2 serpentini, uno per la caldaia a gas, di emergenza, quando non hai voglia di andare a prendere la legna fuori o la domenica mattina che si fa tardi a letto!!!!! e l' altra in futuro per i pannelli solari, quelli integrati al tetto, senza bollitori ingombranti e antiestetici...... Pensaci, io ho fatto cosi!

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            • #7
              Allora...

              ho (per ora...) tre problemi/dubbi:

              - Taratura Valvola anticondensa: la mia scelta iniziale della valvola a 45° era stata fatta pensando che questa, rispetto ad esempio ad una di 55° o più, sottraendo meno acqua dalla mandata (60°) della stufa consentisse una maggiore prontezza nello riempimento iniziale del puffer e del conseguente prelievo da esso per mandare nei termo. Se io scegliessi invece una anticondensa tarata a 55°, quanto perderei in termini di prontezza nell'avviamento del riscaldamento ai termo, considerando che, almeno all'inizio, la valvola dovrà per forza sottrarre più acqua alla mandata stufa/puffer per garantire i 55° di ritorno alla stufa? Non corro poi il rischio che, sempre in fase di avviamento, la stufa salga troppo di temperatura (ho un segnale acustico di allarme a raggiungimento superamento di 85° - 90°) prima di ottenere la valvola anticondensa totalmente aperta (55°+10°=65° di ritorno da puffer)? Credo che prima che il puffer (indicativamente un 1000 lt) faccia tornare acqua calda a 65° alla anticondensa passi un sacco di tempo, soprattutto se nel contempo sto prelevando calore dall'alto per inviarlo ai termo...
              Altro dubbio...perchè propongono delle anticondensa a 45° quando per evitare condensa si deve andare a 55°?

              - Logica di funzionamento dell'impianto con puffer: anche qui ho un pò di confusione intesta......
              pensando di utilizzare un puffer con serpentino, cosa è meglio far scorrere nel serpentino? L'integrazione della caldaia a gas o il calore prodotta dalla stufa? Io credo sarebbe meglio la caldaia a gas nel serpentino (in modo da far sfogare la stufa con più sicurezza) e quindi considerando queta ipotesi penserei di collegare:
              1. entrata alta diretta nel puffer: stufa
              2. entrata a metà nel serpentino: caldaia a gas
              3. entrata in basso nel puffer: ritorno impianto termo
              4. uscita alta puffer: andata impianto termo
              5. uscite basse puffer: un ritorno freddo alla anticondensa/stufa ed uno alla cladaia a gas

              Questo pensando ad un puffer a singolo seprentino posizionato in basso (ne esistono a singolo serpentino in alto?)...se invece prendessi un puffer a doppio serpentino, collegherei la caldaia a gas nel serpentino superiore, soluzione che preferirei in quanto il prelievo di acqua calda dal puffer verso i termo è in alto e quindi avrei, sia nel caso di funzionamento della stufa che in quello della caldaia, una immissione di calore nel puffer in alto rendendolo subito disponiobile per il prelievo. Se il serpentino della caldaia fosse in basso, prima di prelevare calore verso i termo in alto, dovrei scaldare tutto il puffer (sto considerando il caso di avviamento con puffer freddo)...è corretto il mio ragionamento per cui è meglio preferire entrambi gli apporti di calore in alto, prevedendo come unica uscita ai termo uno stacco anch'esso in alto?

              - Logica di attivazione circolatori...:
              Per me quando funziona la stufa (cioè la pompa a T>60°) si deve inibire il cronotermostato ambiente, in quanto se la accendo è perche voglio subito il caldo, a prescindere dall'ora e dalla temperatura impostate nel cronotermostato ambiente.
              • Quindi, in questo caso,...

              stufa parte-->anticondensa-->calore nella parte alta del puffer-->prelievo da parte dell'impianto termo mediante apposito circolatore che si attiva non appena sente nel puffer il raggiungimento di 50°(ad es). E' corretto che il circolatore si attivi ad una certa temperatura o deve partire in contemporanea a quello della stufa?
              • Ipotesi di stufa spenta e puffer freddo...

              il cronotermostato ambiente richiede riscaldamento, parte la caldaia a gas-->riscaldamento serpentino nella parte alta del puffer-->prelievo da parte dell'impianto termo mediante apposito circolatore che si attiva non appena sente nel puffer il raggiungimento di 50°(ad es). Anche qui,è corretto che il circolatore si attivi ad una certa temperatura o deve partire in contemporanea a quello della caldaia?
              • Ipotesi di stufa spenta e puffer caldo...

              il cronotermostato ambiente richiede riscaldamento, il puffer si trova già con calore nella parte alta >=50°(ad es.)-->prelievo da parte dell'impianto termo mediante apposito circolatore. Man mano che il puffer si "svuota" del calore, questo viene reintegrato facendo partire la caldaia.

              E' corretto quello che ho scritto? il circolatore dell'impianto di riscaldamento da chi prende gli ordini di start/stop? Secondo me dovrebbe partire solo quando sente i 50° nel puffer, ma al contempo dovrebbe tenere conto se il cronotermostato ambiente richiede o no calore. Faccio un esempio pratico:
              ho fatto fuzionare la stufa (inibendo in qualche modo il cronotermostato ambiente) fino alle 22:00 e poi l'ho riempita per la notte. La sua carica mi dura fino alle 2:00 e poi si ferma la pompa verso il puffer. In questo momento si riattiva in qualche modo il cronotermostato ambiente che ho comunque impostato per essere spento fino all 5:00 del mattino. Se in questo momento, nel puffer ho immagazzinato calore (ottenuto in eccesso durante il funzionamento della stufa), il circolatore dell'impianto dei termo non deve funzionare in quanto non richiesto dal cronotermostato ambiente. Alle 5:00 il cronotermostato ambiente richiede riscaldamento, il puffer è a T>50°(ad es) e parte il circolatore dell'impianto termo, che "svuota" il puffer e poi fa intervenire, se serve, la caldaia a gas. Quando mi sveglio, ad es. alle 9:00, accendo la stufa che mi fa staccare il controllo del cronotermostato ambiente (non appena si attiva la pompa)..
              .
              ...giusto?... si può far funzionare con una logica di questo tipo? E' complicato?

              Scusate...mi rendo conto di essere un pò lungo, ma ho letto diversi post qui sul forum e mi sono venuti questi dubbi.

              Grazie per le eventuali risposte

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              • #8
                x ATOMA

                Scusa si mi intrometto; ma il "bello" della Belvedere è quello di essere completa di tutto (in pratica basta collegare i tubi di mandata e ritorno e il gioco è fatto).
                Pertanto mi chiedo: vale la pena comprare un "puffer", posizionarlo da qualche parte, fare tutti i collegamenti necessari in modo che la Belvedere scaldi il puffer, la caldaia a gas (se non funziona la Belvedere) scaldi il puffer, i termostati siano collegati a una pompa che preleva l'acqua dal puffer ecc.
                Lo so che "teoricamente" sarebbe la soluzione migliore, ma visto che la caldaia a gas già la hai; le Belvedere l'hai già comprata, non è più semplice collegare in parallelo la Belvedere e con un relè inibire la caldaia a gas quando funzione quest'ultima e BASTA????
                Tanto tutto il discorso del "volano termico" del puffer ti serve solo per la mattina, ma per poco tempo visto che poi vai a lavorare. Che ti frega, vorrà dire che la mattina lavorerà un pochino la caldaia a gas; la cosa importante è che la sera tu usi la Belvedere e scaldi molto bene la casa; ti godi il caldo della Belvedere (e il fuoco che fa) e poi vai a nanna.
                ciao

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                • #9
                  Ferdy68,

                  ma un semplice relè per interdire la caldaia a gas è sufficiente per ovviare al problema della somma delle potenzialità di stufa + caldaia? Mi pare di capire, ma sto aspettando conferma dal forum, che se non metto un separatore di fluidi primari (il puffer appunto) ho una centrale termica...
                  Comunque all'inizio pensavo di collegare il tutto seguento lo schema indicativo proposto dalla Klover e che allego, poi leggendo sul forum i ragionamenti circa l'utilità del puffer per ottenere l'assorbimento calore in eccesso, per meglio modulare quello inviato ai termo e per il discorso della separazione delle due potenze, mi sono convinto della sua necessità, unitamente alla valvola anticondensa.

                  Ciao
                  File allegati

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                  • #10
                    x ATOMA

                    <<<Discorso centrale termica>>>>
                    faccio un semplice ragionamento: la Belvedere fa circa 30Kw; pertanto ne rimangono (circa) 5 di kw per rimanere "sotto" la famosa soglia (per non fare la centrale termica).
                    Siccome qualsiasi caldaia a gas fa sicuramente di più di 5 Kw, significa che la Belvedere collegata in parallelo con la caldaia a gas (schema consigliato dalla Klover) sarebbe soggetta SEMPRE a centrale termica.
                    Quindi mi viene da pensare: alla Klover fanno una BELLISSIMA termostufa da mettere in salotto e poi invece per legge sono costretto a metterla in uno sgabuzzino appositamente predisposto come centrale termica ?!?!?!?!?
                    Mi sembra una cavolata.
                    A mio parere l'importante è che se va una non deve andare l'altra e quindi le due potenze non si sommano (q questo si risolve con un relè).

                    <<<discorso puffer>>>
                    hai ragione sull'utilità del puffer, ma il mio era un ragionamento che portava a riflettere SE EFFETTIVAMENTE il costo del puffer + tutti i dispositivi necessari ne valevano la "pena"!!!!

                    ciao

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                    • #11
                      Originariamente inviato da ferdy68 Visualizza il messaggio
                      Mi sembra una cavolata.
                      Due apparecchi installati in locali differenti NON comunicanti (oppure all'aperto) non sommano la loro potenza, infatti un trucco è montarli in locali separati o spesso la sola caldaia a gas all'aperto.
                      Ma per quanto riguarda il dividere fisicamente i fluidi in questo caso la cosa non è di facile interpretazione, quindi conviene sempre rivolgersi ad un termotecnico che deve conoscere gli aggiornamenti interpretative dell'ISPESL.
                      OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                      • #12
                        Allora,

                        leggendo anche su altri forum, mi sembra che parecchi propendano per la separazione dei circuiti per evitare la somma delle potenzialità termiche e la pratica ISPESL. Quindi in definitiva, per togliermi da ogni dubbio e visti i vantaggi che mi sembra di aver colto, prenderò un puffer con serpentini per dividere gli impianti.

                        Quindi ripropongo i miei quesiti di sopra, ipotizzando l'inserimento del puffer...

                        grazie

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                        • #13
                          Allego lo schema di impianto che avrei pensato (con puffer a doppia serpentina per separare i primari, di cui una per ora inutilizzata, e valvola anticondensa a 55°)...

                          in pratica un impianto che dà priorità alla stufa (quando funziona devono essere interdette la caldaia ed il circolatore all'uscita del puffer) e questa alimenta all'inizio l'impianto (tramite il T prima del puffer) e secondariamente, ad impianto caldo (ritorno dai termo >65°) o per sovratemperature (mandata >85°) vado nel puffer per immagazzinare il calore prodotto in eccesso.
                          Quando alla mattina la stufa è spenta, il termostato ambiente manda un segnale sia alla caldaia a gas, sia al circolatore dell'impianto. Se il circolatore si trova già una T>55° nel puffer parte, se no aspetta l'apporto della caldaiache ho previsto far partire a T<60°.

                          Vi chiedo un vostro parere sullo schema da me proposto, sulle temperature che ho segnato (mi sono accorto che ho segnato erroneamente 55° la T di partenza della pompa della stufa...volevo invece scrivere 65°.) e se siano complicate da effettuare le logiche di attuazione che ho previsto...

                          Grazie
                          File allegati
                          Ultima modifica di atoma; 24-12-2009, 07:48.

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