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principio termodinamica

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  • principio termodinamica

    chiaccherando con un tecnico, di provata esperienza, di una casa costruttrice di caldaie a biomassa, questo asseriva che la maggiore efficenza è data dalla velocità dei fumi, ad alta temp.,nell'attraversare gli scambiatori e che la modulazione deve essere basata sulla diminuzione della portata, mantenendo la velocità dell'aspiratore o soffiatore come nel fuzionamento di potenza piena, il che va contro corrente con la tesi del forum sulla regolazione della caldaia, T° fumi bassa e lenti nell' attraversare gli scambiatori........ essendo profano in tali argomenti di termodinamica ed avendo una limitata esperienza nel settore lascio la parola a chi ne sa di più. ciao.

  • #2
    Per quanto riguarda la velocità dei fumi ad alta temperatura, è esattamente quello che è dichiarato sulla brochure della mia caldaia, non essendo un tecnico ma un normale utilizzatore ho preso per buono quanto dichiarato anche se mi sembrava impossibile e inverosimile.
    Dichiarano che avendo 4 canne verticali di una certa dimensione e con i turbolatori si riesce a velocizzare i fumi in uscita e come conseguenza si raggiunge uno scambio termico + elevato.

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    • #3
      X Fabry: Una curiosità il tecnico che ti ha detto questo è della CMD (e magari si chiama Michele.?)

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      • #4
        Originariamente inviato da Fuochista Visualizza il messaggio
        X Fabry: Una curiosità il tecnico che ti ha detto questo è della CMD (e magari si chiama Michele.?)

        ciao Stefano. no no, Michele, sempre disponibile, mi ha dato tanti altri consigli ma non abbiamo mai toccato l'argomento. tu che pensi, visto che è il tuo pane, di tutto ciò? P:S: sono passato a trovarti un paio di volte e non ti ho mai trovato....sempre in ferie. ciao.

        Fabrizio.

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        • #5
          velocità fumi

          Originariamente inviato da leone sandri Visualizza il messaggio
          Per quanto riguarda la velocità dei fumi ad alta temperatura, è esattamente quello che è dichiarato sulla brochure della mia caldaia,
          Nutro forti dubbi su questa teoria ,anche se avesse i turbolatori con forma a torcione, nella mia caldaia sono costituiti da molle penso che la velocità rallenti e anche di parecchio e sempre un'ostacolo che incontrano,penso che una macchina vada più veloce su una strada dritta che una piena di curve,detto questo penso sia proprio il contrario dal momento che senza turbolatori per esempio si ha un'uscita fumi a 200 con i turbo scendono a 150 la prova più evidente nelle caldaie a legna se mette i turbolatori tira di meno.Sig.leone potrebbe postare esattamente parola per parola cosa dice la brochure la ringrazio

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          • #6
            leone,visto che la caldaia ha solo 4 canne mi può dire il diametro probabilmente una decina di centimetri e molto probabilmente i turbolatori sono quelli con le linguette una a desta e una a sinistra con andamento di apertura verso l'alto
            e se può dire di che caldaia si tratta grazie

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            • #7
              La caldaia è una Eta i turbolatori sono a spirale verticale, il diametro non lo sò di preciso a occhio direi 8-10 cm per 4 canne(mai aperto il coperchi dato che sono autopulenti), sulle istruzioni c'è scritto:
              Scambiatore di calore a turbolenza facile da pulire
              Solo al termine del processo di combustione, i gas caldi confluiscono nella parte fredda della caldaia per cedere il loro calore all'acqua della caldaia; in un primo momento tranquillamente attraverso un lungo canale di deposito cenere ee successivamente in modo turbolento attraverso le canne di scambio termico provviste di turbolatori.
              All'aumentare della turbolenza le particelle di gas si muovono ancora + velocemente contro le pareti del tubo, rilasciando codì il massimo calore all'acqua del circuito.In questo modo è possibile raggiungere temperature fumi ridotte e quindi rese termiche elevate.
              Manovrando per circa dieci volte la leva di pulizia, prima di aprire la caldaia per aggiungere legna, si innesca il movimento ascendente dei turbolatori presenti nei tubi dello scambiatore di calore.La cenere volatile cade nel canale di reccolta della stessa, lasciando così lo scambiatore di calore sempre pulito.

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              • #8
                velocità fumi

                [QUOTE=leone sandri;119047005]La caldaia è una Eta i turbolatori sono a spirale verticale, il diametro non lo sò di preciso a occhio direi 8-10 cm per 4 canne

                Non avevo dubbi,questo non significa che escono più veloci i fumi, infatti i turbolatori hanno la funzione di creare una turbolenza, in questo modo sbattono sulle pareti contrariamente una parte,specialmente se i tubi fumo sono più grandi,uscirebbe senza cedere calore alle pareti infatti i turbolatori che gli ho menzionato nel precedente post hanno proprio la funzione di dirigere i fumi contro le pareti pertanto si rallenta la corsa e ben diverso dal dire che i fumi più escono veloci più scambiano

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                • #9
                  Originariamente inviato da fabry97 Visualizza il messaggio
                  tu che pensi, visto che è il tuo pane, di tutto ciò?
                  Fabrizio.
                  Il deflusso dei gas non deve essere troppo rapido, pena la diminuzione del rendimento, ecco il motivo perchè molti installano regolatori di tiraggio e turbolatori, proprio per ridurre tale fenomeno.

                  Originariamente inviato da fabry97 Visualizza il messaggio
                  P:S: sono passato a trovarti un paio di volte e non ti ho mai trovato....sempre in ferie. ciao.
                  See magari, spesso sono fuori con gli installatori e poi sto finendo casa e mi diletto a fare tante cosine da me...

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                  • #10
                    domanda:
                    come si fa a mantenere la stessa velocità negli scambiatori e ridurre la portata dei fumi?

                    ciao

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                    • #11
                      Dubito che un "tecnico" non conosca a fondo cosa avviene in un focolare, e forse non si è solo spiegato bene, ma i turbolatori prima rallentano il flusso permettendo di cedere il più possibile calore dei fumi al fluido, poi per "effetto Venturi" questi acquistano velocità ma devono uscire a T° possibilmente tra 120-150° per pellet e triti, un pò più alta per la legna, ma sarebbe difficile qui spiegare il motivo in poche parole.
                      OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                      • #12
                        Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
                        .......... ma sarebbe difficile qui spiegare il motivo in poche parole.

                        proprio x questo ho aperto il 3D. il tecnico si è spiegato benissimo: alta T° ed alta velocità di uscita dei fumi e la cosa mi ha sconcertato.

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                        • #13
                          ciao fabry,
                          devo dire che nel crogiolo vecchio ho notato una bella differenza nella combustione, si sentiva anche dal profumo del mais combusto che non era ottimale, invece con il nuovo (aria primaria distribuita meglio) nonostante la regolazione in modulazione della ventola fumi abbassata che mi hai consigliato, il profumo della combustione (dico profumo perchè è gradevole l'odore del mais combusto ad alta temperatura) è ottimo, buoni anche i consumi.
                          boooxer
                          Ultima modifica di boooxer; 21-03-2010, 20:20.

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                          • #14
                            Secondo me è solo un malinteso: probabilmente il tecnico intende il fatto che in un condotto di piccola portata si debba per forza avere una velocità maggiore e quindi si passi dal regime laminare a quello turbolento.
                            Questo non ha una grande relazione con la velocità di uscita dei fumi dalla caldaia, ma solo col passaggio nei tubi scambiatori.

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                            • #15
                              discussione troppo fuori dagli "schemi" rispetto agli argomenti normalmente trattati?

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                              • #16
                                Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
                                devono uscire a T° possibilmente tra 120-150° per pellet e triti, un pò più alta per la legna, ma sarebbe difficile qui spiegare il motivo in poche parole.
                                Se hai voglia di spiegarlo anche con tante parole penso che tutto il forum te ne sarà grato,continuare a leggere che sarebbe meglio averli bassi ma senza sapere " bene" nello specifico il perché é deludente.
                                Ho cercato in rete d'appertutto ma non ho trovato niente a riguardo se non un documento della regione del piemonte generico sulle biomasse in cui diceva che con la legna in generale sarebbe indicato stare sotto ai 170.
                                Va bene anche un link se ti é più comodo..
                                D'Alessandro CS 25
                                Zona climatica E

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                                • #17
                                  Originariamente inviato da franking Visualizza il messaggio
                                  Se hai voglia di spiegarlo....Va bene anche un link se ti é più comodo..
                                  Perchè ci son differenze "sostanziali" tra il bruciare legna in ciocchi e pellet od altri combustibili triti (coi dovuti distinguo), che tra i due esistono umidità residue molto differenti, umidità che influenza di molto l'estrazione nel breve periodo della parte volatile dei gas e susseguente combustione ottimale con la T° nel focolare non adeguatamente alta, ed a cui si cerca di ovviare alzando enormemente l'eccesso d'aria comburente che si traduce in spreco di calorie dei fumi surriscaldati in canna fumaria, ma senza di questo "escamotage" gli inconvenienti sarebbero di gran lunga maggiori.

                                  ALFREDO NERI:
                                  Quando il legno brucia, passa attraverso tre fasi di combustione:
                                  1.L’umidità evapora dal legno per azione del fuoco circostante. Qualunque legno contiene una certa percentuale di umidità. Poiché parte del calore prodotto dal fuoco è impiegata nella sua evaporazione , è molto più conveniente, ed anche meno inquinante, usare legno stagionato (max 20% di umidità) piuttosto che legna verde tagliata di fresco (50% o più di umidità). Questa fase è completa quando il legno raggiunge la temperatura di 100°C (Punto di ebollizione dell’acqua)
                                  2.Aumentando la temperatura, il legno si decompone in gas volatili e carbone. Il legno prende fuoco ad una temperatura compresa tra i 260°C ed i 315°C, bruciando la carbonella ed una piccola percentuale dei gas. La maggior parte dei gas, comunque, sfuggirà per il camino, a meno che la temperatura nella stufa sia sufficientemente alta da bruciarli. (fase 3) Una volta nel camino, i gas si combinano con l’umidità per formare creosoto.
                                  3.I gas e il carbone bruciano. Il carbone comincia a bruciare emettendo calore tra i 540°C ed i 705°C, riducendosi in cenere. In questa fase si produce la maggior parte del calore sfruttabile. I gas volatili si accendono tra i 600°C ed i 650°C, purché abbiano sufficiente ossigeno. I gas di rado raggiungono questa temperatura, a meno che non siano in qualche modo confinati e dirottati verso la fiamma, od in un area della camera di fuoco dove questa temperatura sia stata raggiunta. L’efficienza delle stufe non catalitiche dipende dalla loro capacità di ottenere questo.

                                  Aria in eccesso
                                  Come tutti i combustibili, il legno ha bisogno di una certa quantità di aria ( circa 5 mc di aria per kg ) per bruciare completamente. Poiché però il legno è un combustibile solido, e si miscela con difficoltà con l’aria, è necessario fornire una quantità di aria in eccesso ( fino ad un totale di 8 mc per kg.) per essere certi che la combustione avvenga regolarmente. Tale aria in eccesso, naturalmente, non viene in realtà bruciata, e viene espulsa dalla canna fumaria, trascinando con sé, però, una parte del calore prodotto. Questo è uno dei motivi per cui il rendimento del legno come combustibile è inferiore a quello di combustibili gassosi, come il metano, o vaporizzabili, come il gasolio, che miscelandosi intimamente con l’aria, hanno meno bisogno di averne in eccesso. Soltanto in stufe molto sofisticate, come le già descritte stufe a palline, si riesce ad ottenere la gasificazione della legna, ed un rendimento altissimo.
                                  Nei camini aperti la quantità d’aria aspirata è in tale eccesso (un camino con una bocca da 1 m x 1 m può aspirare sino a 300 mc d’aria l’ora) che la maggior parte del calore prodotto dalla combustione viene sprecata. Nelle stufe, la possibilità di regolare, col registro dell’aria, la quantità di ossigeno fornito, consente di ridurre questo spreco al minimo
                                  OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                  • #18
                                    Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
                                    Dubito che un "tecnico" non conosca a fondo cosa avviene in un focolare, e forse non si è solo spiegato bene, ma i turbolatori prima rallentano il flusso permettendo di cedere il più possibile calore dei fumi al fluido, poi per "effetto Venturi" questi acquistano velocità ma devono uscire a T° possibilmente tra 120-150° per pellet e triti, un pò più alta per la legna, ma sarebbe difficile qui spiegare il motivo in poche parole.
                                    Ci provo io.
                                    I turbolatori, oltre arallentare i fumi per un logicoimpedimento fisico, fanno in modo che i fumi comincinoa turbolare appunto all'interno del condotto andando a lambire le superfici con maggiore effetto.
                                    In questo caso le rese aumentano anche del 15%.
                                    Provare per credere

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                                    • #19
                                      Originariamente inviato da fabry97 Visualizza il messaggio
                                      chiaccherando con un tecnico, di provata esperienza, di una casa costruttrice di caldaie a biomassa, questo asseriva che la maggiore efficenza è data dalla velocità dei fumi, ad alta temp.,nell'attraversare gli scambiatori e che la modulazione deve essere basata sulla diminuzione della portata, mantenendo la velocità dell'aspiratore o soffiatore come nel fuzionamento di potenza piena, il che va contro corrente con la tesi del forum sulla regolazione della caldaia, T° fumi bassa e lenti nell' attraversare gli scambiatori........ essendo profano in tali argomenti di termodinamica ed avendo una limitata esperienza nel settore lascio la parola a chi ne sa di più. ciao.
                                      Lasciando invariata la quantità di comburente (aria) e varando solo la quantità di combustibile, l'unico risultato che si ottiene è un aumento spropositato del CO, con conseguente abbassamento delle rese.

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                                      • #20
                                        Originariamente inviato da missile Visualizza il messaggio
                                        Lasciando invariata la quantità di comburente (aria) e varando solo la quantità di combustibile, l'unico risultato che si ottiene è un aumento spropositato del CO, con conseguente abbassamento delle rese.


                                        .....quel che affermo anch'io ma il tecnico è profondamente convinto di ciò che dice. a fronte di prove e contro prove me ne danno conferma. che dire.....ogniuno di noi ha delle convinzioni "irremovibili"

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