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Accensione plasma con tensioni medio/basse

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  • #31
    Scusate, ma non sono riuscito ad aprire il file pdf di Remond.
    Per quanto riguarda precipitati e colorazioni "strane", occorre considerare che in determinate condizioni di pH (indice di acidità o alcalinit&agrave i prodotti dell'elettrolisi anodico e catodico, se mescolati, provocano precipitati perfettamente spiegabili senza ricorrere alla "trasmutazione", ma semplicemente all'idrolisi. Non sono un elettrochimico, ma ho sperimentato io stesso, come esperimento didattico, ad elettrolizzare una soluzione di cloriro sodico con due elettrodi di rame, ottenendo un precipitato verde azzurro che poi è diventato giallastro.
    Si spiega facilmente così: al catodo migra lo ione sodio, che però non si scarica, e al suo posto si libera idrogeno, lasciando un eccesso di ossidrilioni (alcali). All'anodo micra lo ione cloro, che se l'intensità di corrente è moderata attacca il rame e forma cloruro rameico (o rameoso e poi subito rameico). Terminata l'elettrolisi e agitando gli ioni rame si combinano con gli ioni ossidrile per formare idrossido rameico azzurro che dopo un po' perde acqua o subisce altre reazioni per dare il composto giallastro (ossicloruro?). Tutto ciò nei limiti della chimica classica, interessante e forse non del tutto noto, almeno a me, ma non certo dovuto a trasmutazioni. A correnti forti avvengono altre reazioni, non tutto il cloro ce la fa ad attaccare il rame e in parte si libera reagendo con gli ioni ossidrile per dare ioni ipoclorito, che a sua volta può reagire con gli ioni rame etc.
    In breve, per distinguere i veri miracoli, isoliamoli dalla normalità, anche se sconosciuta.
    Salvatore

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    • #32
      salve salvatore,
      forse ti riferivi all'esperimento con elettrodi di alluminio ,cloruro di sodio ed in alternata?
      se quello, appunto gli elettrodi sono in alluminio,
      e poi l'abbiamo visto anche con elettrodi in zirconio..
      poi ,per la verità,
      abbiamo riferito l'opinione di fox, l'idatore dell'esperimento..circa le trasmutazioni...
      poi il punto importante era la solubilità o meno del precipitato formato..
      poi comunque ,anche se fosse una "semplice "reazione chimica...
      dobbiamo spiegarla,,e non abbiamo elettrodi in rame...
      penso sia interessante comunque...

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      • #33
        Non vedo cosa c'entri l'alluminio.
        Anche lui darebbe certamente qualche precipitato probabilmente di idrato o simile.
        Spiegare una reazione chimica, specialmente in elettrochimica, non è sempre semplice, e potrebbe essere un interessante argomento di studio, ma a meno che non sembri veramente inspiegabile non farebbe che disperdere le energie di chi vuole fare luce sull'argomento di questo forum.
        Salvatore

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        • #34
          beh,
          abbiamo diversi tipi di prove...
          con l'alluminio ci riferiamo ad una determinata prova, e c'entra perchè gli elettrodi sono di alluminio...

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          • #35
            non ho mai capito con quale ragionamento logico si possa attribuire alla formazione di un precipitato insolubile, la valenza di PROVA di avvenuta trasmutazione. secondo me è un fenomeno che si spiega in mille altri modi molto più semplici.
            inoltre la quantità di elementi trasmutati non supera credo nemmeno il milligrammo di peso. quindi sul fondo del becker un milligrammo di roba fidatevi non si vede.

            queste cose non fanno bene alla ricerca sulla fusione fredda. contribuiscono a sminuire e a ridicolizzare il fenomeno e chi ci lavora. cerchiamo di evitarle.

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            • #36
              hei,
              come diavolo devo dirlo,
              abbiamo riferito l'opinione di fox,
              che è l'inventore della prova...
              abbiamo sempre detto che non avevamo idea se avesse ragione o no...
              per farlo occorrono analisi..
              e poi.. anche se fosse che non ci sono trasmutazioni...
              occorre capire come avviene comunque ..
              mica ci basta dire ..potrebbero esserci mille modi...
              ma quali esattamente?

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              • #37
                beh,
                ho riguardato la sezione,,,
                beh, potrebbero esserci delle incomprensioni...

                allora..
                esistono degli esperimenti di remond, confermati poi da altri,
                effettuati con elettrodi di rame , cloruro di sodio e corrente alternata,
                dove si producono queste strane sospensioni ,
                remond correttamente ha detto che non sapeva spiegarle...
                non ha mai detto che erano prova di qualcosa..
                in questo caso la spiegazione fornita potrebbe essere quella "buona"...

                poi hal fox, ci ha mostrato un esperimento con elettrodi in zirconio, nelle stesse condizioni..
                e si è formato sempre questo strano conglomerato..
                il punto è che lui ha dichiarato che erano sali che da solubili sono diventati insolubili..
                con trasmutazioni?...boh...

                poi però hal ci ha anche dato la dritta che l'esperimento riesce anche con elettrodi in alluminio...
                e noi lo stiamo verificando...



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                • #38
                  CITAZIONE (skeptic @ 20/11/2006, 14:51)
                  Scusate, ma non sono riuscito ad aprire il file pdf di Remond.
                  Per quanto riguarda precipitati e colorazioni "strane", occorre considerare che in determinate condizioni di pH (indice di acidità o alcalinit&agrave i prodotti dell'elettrolisi anodico e catodico, se mescolati, provocano precipitati perfettamente spiegabili senza ricorrere alla "trasmutazione", ma semplicemente all'idrolisi. Non sono un elettrochimico, ma ho sperimentato io stesso, come esperimento didattico, ad elettrolizzare una soluzione di cloriro sodico con due elettrodi di rame, ottenendo un precipitato verde azzurro che poi è diventato giallastro.
                  Si spiega facilmente così: al catodo migra lo ione sodio, che però non si scarica, e al suo posto si libera idrogeno, lasciando un eccesso di ossidrilioni (alcali). All'anodo micra lo ione cloro, che se l'intensità di corrente è moderata attacca il rame e forma cloruro rameico (o rameoso e poi subito rameico). Terminata l'elettrolisi e agitando gli ioni rame si combinano con gli ioni ossidrile per formare idrossido rameico azzurro che dopo un po' perde acqua o subisce altre reazioni per dare il composto giallastro (ossicloruro?). Tutto ciò nei limiti della chimica classica, interessante e forse non del tutto noto, almeno a me, ma non certo dovuto a trasmutazioni. A correnti forti avvengono altre reazioni, non tutto il cloro ce la fa ad attaccare il rame e in parte si libera reagendo con gli ioni ossidrile per dare ioni ipoclorito, che a sua volta può reagire con gli ioni rame etc.
                  In breve, per distinguere i veri miracoli, isoliamoli dalla normalità, anche se sconosciuta.
                  Salvatore

                  Caro skeptic

                  Se tu avessi sperimentato di più, non avresti scritto queste cose.
                  Il precipitato che si forma con soluzione di cloruro di sodio, si produce ANCHE con elettrodi di acciaio inox, titanio, tungsteno, alluminio, zirconio, rame, ottone, ferro, ecc. ecc.
                  Il precipitato non ha nulla a che vedere col cloro, poiché NON si forma se uso queste sostanze:

                  Ferro cloruro
                  Potassio cloruro
                  Stagno cloruro
                  Bario cloruro
                  Magnesio cloruro
                  Calcio cloruro

                  Renzo Mondaini (Ravenna)

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                  • #39
                    cmq io non mi riferivo al vostro atteggiamento che ritengo molto ponderato, ma a quello del tizio che alla conferenza faceva il gioco di prestigio con gli elettrodi e si formava il precipitato dichiarandolo prova di avvenuta trasmutazione.

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                    • #40
                      beh,
                      a volte gli sperimentalisti possono trovare anche effetti molto interessanti, ma dare spiegazioni completamente sballate...
                      basta guardare alle sezioni di ff presenti nel forum...
                      ma questo non cambia che l'effetto potrebbe essere interessante..

                      poi vallo a spiegare al law...

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                      • #41
                        Caro Remond,
                        in effetti non mi sono dilungato nel fare delle prove sperimentali sull'elettrolisi di metalli in soluzioni saline perchè francamente avevo altri interessi e poco tempo da dedicare a delle cose che ritenevo ovvie.
                        L'esperimento descritto era il primo di una serie da suggerire a ragazzi sui dodici anni per incuriosirli con qualcosa di non troppo complicato e pericoloso.
                        Ti pregherei però di notare che nel mio intervento io esprimevo un concetto generale, ovvero che il compartimento catodico ed anodico, se miscelati durante o anche dopo l'elettrolisi producono spesso dei precipitati perfettamente spiegabili per chi ha qualche conoscenza di elettrochimica, e delle leggi che regolano la chimica, senza scomodare "trasmutazioni" o altri fenomeni esotici. Vale anche qui un famoso principio, che certo nella tua sagacità sperimentale conosci benissimo, il famoso "rasoio di Occam", che in breve raccomanda di fare le ipotesi più semplici per spiegare quello che succede, e di dare meno peso a quelle più complicate.
                        Entrando nel dettaglio della tua affabile risposta, io ho riferito quello che ho fatto, e che puoi ripetere quando vuoi, penso ottenendo lo stesso.
                        Se, e dico se, operando con cloruro potassico invece che con cloruro sodico non si osservano precipitati, la cosa può essere interessante se verificata (mi sembra comunque strana), ma che cosa porta alla tesi della trasmutazione? E' solo un esempio negativo, non prova certo che quando c'è precipitato essa ci sia.
                        Per quanto riguarda poi la mia capacità di sperimentatore, mi dai una buona notizia, perchè mentre credevo che con i miei 56 anni di attività sperimentale in chimica, fisica, ottica, elettronica ed informatica credevo di dover ormai fare da solo, adesso so di poter contare su qualcuno che mi fare da maestro.
                        Cordialmente,
                        Salvatore

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                        • #42
                          hei,salve...
                          non ricominciamo..

                          voglio ricordare che è perfettamente legittimo difendere le propie posizioni..
                          io e remond non siamo maestri di diplomazia...
                          ma faccio notare che siamo giornalmente offesi e vilipesi da persone che normalmente non ci capiscono un acc di niente e ci fanno solo perdere tempo...
                          e noi non offendiamo a casaccio...
                          poi noi pensiamo che hal fox ci abbia fornito un esperimento strano...
                          che vogliamo verificare.. e allo stato non sappiamo se ha ragione oppure no...
                          anche occam non troverebbe da ridire .. meglio di una falsificazione con prove di laboratorio..


                          offriamo prove, esperimenti ed esperienza ..sul campo...

                          ribadisco che le trasmutazioni sono state o si afferma di averle trovate..
                          da molti sperimentalisti...
                          abbiamo assistito di persona alle contestazioni di franchini a celani,
                          e io e remond , ci siamo fatti la personale opinione che le analisi al SEM hanno troppi lati deboli...
                          e cerchiamo metodi più sicuri ed affidabili...
                          poi magari sbagliamo...

                          poi non sappiamo come delle polveri essiccate possano essere analizzate al sem..
                          se si può... non abbiamo nulla in contrario..
                          se esistono sistemi analizzatori più adatti... ben vengano...
                          se riusciamo a trovare prove con reagenti chimici "normali"...
                          non ci troviamo nulla di sbagliato...
                          il fatto è che non sappiamo ..elemento per elemento il limite quantitativo misurabile con affidabilità...
                          e dobbiamo ripetere le prove perchè qualche errore magari è scappato...
                          ma sbagliando si impara..
                          e il sistema di misurazione comparativo di remond è quanto di meglio finora abbia trovato...

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                          • #43
                            CITAZIONE (rabazon @ 24/11/2006, 01:05)
                            poi non sappiamo come delle polveri essiccate possano essere analizzate al sem..
                            se si può... non abbiamo nulla in contrario..
                            se esistono sistemi analizzatori più adatti... ben vengano...
                            se riusciamo a trovare prove con reagenti chimici "normali"...
                            non ci troviamo nulla di sbagliato...
                            il fatto è che non sappiamo ..elemento per elemento il limite quantitativo misurabile con affidabilità...
                            e dobbiamo ripetere le prove perchè qualche errore magari è scappato...
                            ma sbagliando si impara..
                            e il sistema di misurazione comparativo di remond è quanto di meglio finora abbia trovato...

                            le polveri si stendono su una lastrina di vetro in uno strato sottile e si analizzano come si farebbe con l'elettrodo.

                            il limite quantitativo non è un problema analitico... il problema in realtà è che la soluzione è carica di W e gli elementi che cerchiamo, oltre ad essere elementi che normalmente non si ricercano nei laboratori perchè tali analisi non hanno mercato, sono elementi molto vicini al W sulla tavola periodica. questo comporta il rischio reale, che la sensibilità del test superi la concentrazione dell'elemento e a quel punto... (è verosimile che per dire che l'esame è affidabile bisognerà correggere la soglia di concentrazione e quindi ridurre la sensibilit&agrave





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                            • #44
                              Caro Rabazon,
                              visto che ti assumi l'onere di ribattere le mie affermazioni al posto di Remond, ti chiarirò meglio il mio atteggiamento.
                              Io ho una robusta preparazione accademica, ma non ho assolutamente nulla contro coloro che sperimentano senza avere delle solide basi, anzi li ritengo preziose sorgenti di informazione perchè spesso forniscono una descrizione non viziata da pregiudizi derivati da una parziale conoscenza della materia.
                              Il mio atteggiamento cambia quando tali persone, di fronte a una pacata contestazione rispondono in maniera quanto meno arrogante se non offensiva, e allora, per il bene degli altri lettori, devono essere adeguatamente ammoniti.
                              Se si modera la propria presunzione, si diventa permeabili a suggerimenti e a indicazioni che nel tempo possono, con l'ausilio di qualche elementare testo, convertire uno sperimentatore naive in almeno un buon tecnico di laboratorio, altrimenti, e specialmente se si ama troppo le proprie interpretazioni, si rischia di descrivere quanto visto in modo settario e impreciso.
                              Tengo a dire che di fronte al fenomeno della cosidetta fusione fredda e dintorni, le mie conoscenze non permettono ad essa alcuna validità, ma ciononostante spero molto che tali conoscenze vengano ampliate per includere questo fenomeno, SENZA PERO' CONTRADDIRE QUELLE GIA' ACQUISITE.
                              Il cammino della scienza è stato spesso rivoluzionato da nuovi fatti che hanno richiesto adattamenti del vecchio pensiero, ma ogni nuova visione includeva sempre quella vecchia. Così la meccanica quantistica non contraddiceva la meccanica classica, nè l'ottica fisica si opponeva all'ottica geometrica, e così via.
                              Per ultimo, penso che ci si dovrebbe astenere da affermazioni riguardanti le persone, ma solo gli argomenti trattati, indipendentemente dalla propria personalità e stato d'animo.
                              Se lo desiderate, ma non voglio annoiarvi troppo, chiarirò i meccanismi che portano alla formazione dei precipitati, che si spiegano perfettamente alla luce delle nozioni basilari di chimica generale.
                              Cordialmente,
                              Salvatore

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                              • #45
                                si salvatore una spiegazione asettica sarebbe utilissima. cmq qui siamo tutti amici e con il tempo si impara a conoscere le peculiarità caratteriali di ognuno e anche le potenzialità.

                                io per esempio qui non ci azzecco nulla. non sono un esperto ne di chimica ne di fisica, sono un medico. però non mi cacciano <img src=">
                                si vede che riescono a tollerarmi senza soffrire troppo.
                                quindi anche nelle discussioni più accese cerchiamo di non prenderci troppo sul serio e cerchiamo di concentrare tutte le nostre energie in modo positivo. il contraddittorio ci vuole anzi è fondamentale. usiamolo nel migliore dei modi.

                                a voi la mia stima.
                                buon lavoro
                                Gio'

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                                • #46
                                  beh, caro skepitc,
                                  se hai esperimenti e /o teorie che confermano o smentiscono che il precipitato
                                  è o no insolubile...
                                  che ci sono o no trasmutazioni...
                                  in che modo il cloro entra nella composizione, e perchè solo con determinate soluzioni..ecc..
                                  tirale fuori...
                                  appunto..
                                  perchè farci tante inutili lezioni?
                                  noi ti diamo la possibilità di farlo.comunichiamo liberamente idee e analisi ,cosa che non vedo fare da molti..
                                  no, perchè non saresti il primo , che mi dice..aho..sò un ricercatore ultraforte..poi non sa che il numero di elettroni in drifting è fondamentale per l'effetto joule..
                                  se questi sono i difensori della scienza ufficiale..stamo freschi...
                                  ma non credo sia il tuo caso..
                                  vedi,hai detto giusto..
                                  noi di elettrochimica non ne sappiamo un tubo..
                                  e quindi non abbiamo problemi ad andare a cercare direttamente sui libri di testo le teorie ed esperienze del campo..
                                  per questo , quando troviamo l'ennesimo che ci fà la lezione..
                                  chiediamo su cosa è basata..
                                  tante volte troviamo che il "difensore" non difende affatto la scienza ufficiale , ma solo propi personali pregiudizi..
                                  o cose che ha capito malissimo.. e in maniera completamente errata...
                                  ma non credo sia il tuo caso..
                                  comunque noi semo fatti così..
                                  se penso che stai per fare questo tipo di errori, te lo dirò senza tanti giri di parole..
                                  te scoccia?
                                  i tuoi studenti non se lo permettono?
                                  aho.. che te devo di...se il forum è libero..
                                  noi siamo la libertà...

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                                  • #47
                                    Bene, Rabazon, approfitto del tuo permesso.
                                    In breve, quanto accade nella cella contenente una soluzione di cloruro sodico e due elettrodi metallici, a tensioni basse dell'ordine di qualche volt e a correnti non troppo alte (condizioni lontane dalle vostre, ma di uso comune in elettrochimica) è questo:

                                    Al catodo il metallo passa in soluzione in forma ionica, per esempio il rame come ione rameico Cu++, il ferro come ione ferrico Fe+++ e così via per i vari metalli menzionati, come alluminio, cromo, nichel.
                                    All'anodo si ha sviluppo di idrogeno (lo ione sodio non si scarica per l'elevata sovratensione sui metalli comuni, eccetto che sul mercurio, con cui si amalgama) e accumulo di ioni ossidrile, quelli responsabili dell'alcalinità di tale zona.

                                    Quando la soluzione viene mescolata, gli ioni metallici e gli ossidrili si uniscono a formare gli idrossidi dei metalli, generalmeente insolubili, che precipitano con colorazioni diverse, e talvolta cangianti col tempo. Così per esempio il precipitato di idrossido rameico, col tempo perde acqua e si trasforma in ossido rameico nero, causando varie transizioni di colore.

                                    La descrizione suddetta è molto semplificata, ma accettabile come base generale. In molti casi il comportamento della regione anodica e catodica è molto complesso, specialmente se si opera con densità di corrente alte.
                                    Inoltre l'elettrolita partecipa delle volte alla formazione dei precipitati, restando adsorbito o formando definiti composti chimici.
                                    Ad esempio, sempre parlando del rame, il precipitato passa da azzurro a nero passando anche per il giallo, probabilmente (ma non lo so) per cambiamento di stato cristallino (allotropia) o per ulteriore reazione con la soluzione.
                                    Per verificare che si tratta di un composto del rame e non di qualcosa di strano basta poi separarlo per filtrazione e trattarlo con ammoniaca, in cui si scioglierà con una magnifica colorazione blu formano il complesso cupriammoniacale.

                                    Se invece di operare alle normali condizioni elettrolitiche si adoperano correnti molto forti che portano a surriscaldamento locale dell'elettrodo, formazione di archi, plasma e affini, oltre a quanto descritto, che avviene comunque, accadono altre cose, come ad esempio la polverizzazione degli elettrodi e talvolta dissoluzione colloidale degli stessi, anzi questo è proprio uno dei metodi per ottenere dispersioni colloidali di alcuni metalli nobili.

                                    Così non c'è da gridare al miracolo se elettrodi di metalli che non hanno la possibilità di formare idrossidi o ossidi colorati danno per trattamenti ad alte correnti soluzioni colorate, dovute alla presenza di particelle molto fini del metallo.

                                    Quanto detto per la soluzione di cloruro sodico si applica anche a soluzioni di altra composizione, e si applica certamente anche a cloruro di potassio, solfato di sodio o di potassio, e comunque a soluzioni di un sale di un metallo alcalino e un acido forte. Occorre naturalmente che la soluzione di partenza sia neutra. Una soluzione acida ridiscioglierà il precipitato o meglio ne impedirà la formazione.

                                    Alla luce di questa breve spiegazione, che non vuole essere un'autogratificazione (non ne ho bisogno, almeno in queste cose) ma un aiuto per chi non ha le idee chiare, è possibile interpretare tutte le esperienze descritte in questo filone di discussione.
                                    Partendo dalla prima, in cui venivano usati un elettrodo di rame come anodo e uno di ferro come catodo, non mi aspetterei la corrosione del ferro in condizioni normali a bassa corrente, bensì quella del rame, che infatti veniva descritto come molto corroso alla fine dell'esperienza.
                                    E' possibile che ad alta corrente vi sia stato uno sviluppo di cloro all'anodo che per il rimescolarsi turbolento della soluzione abbia attaccato chimicamente il catodo, formando così il cloruro ferrico giallo, ma qui mi fermo e passo la palla ad un vero elettrochimico, per sapere se la tensione data al catodo non lo proteggeva efficacemente dall'attacco del cloro.
                                    Il colore nerastro del barattolo e del sedimento presentato in un altro mesaggio in cui si era operato con elettrodi di ferro sembra essere dovuto in parte a ossido di ferro, in parte a una sospensione di particelle di ferro.
                                    Per verificare queste ultime basterà avvicinare una calamita al precipitato e vedere se viene attratto.
                                    Fin qui la mia modesta preparazione (non sono un elettrochimico, ma conosco bene la chimica generale).
                                    Cordialmente,
                                    Salvatore







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                                    • #48
                                      ok,salvatore...
                                      me prendo un pò di tempo per rispondere...

                                      voglio solo sottolineare che qui ci troviamo con non alte densità di corrente e plasma..
                                      qualcosa di strano c'è già nella partenza...

                                      ma le cose troppo semplici non son degne di attenzione..evidentemente...
                                      poi ... l'esperimento di fox avviene con diversi tipi di elettrodi..
                                      e solo con alcuni tipi di cloruri...

                                      <comunque...

                                      un paio di giorni... di studio...

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                                      • #49
                                        Anch'io mi prendo un po' di tempo per approfondire quanto afferma Hal Fox.
                                        Intanto vorrei chiedere al moderatore se non sia il caso di aprire nel forum due sezioni, dedicate uno alla dimostrazione delle evidenze possibili della FF, cioè l'analisi dei prodotti del trattamento elettrolitico (isolamento degli elementi "trasmutati") e l'altro alle tecniche di misura dell'energia fornita e sviluppata.
                                        Chiamerei la prima ANALISI e la seconda MISURA DEL BILANCIO ENERGETICO.
                                        In tal modo si eviterebbe di disperdere le comunicazioni nei vari filoni.
                                        Grazie,
                                        Salvatore

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                                        • #50
                                          potreste per favore indicarmi che convertitore di corrente devo acquistare,ce ne sono parecchi in giro e vorrei prendere qualcosa di più malneabile,con più impostazioni,ve ne sarei grato se mi diceste solo un modello ,poi me lo cerco io,grazie
                                          steblizz

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                                          • #51
                                            Ho fatto una piccola ricerca nel web su Hal Fox.
                                            Dal link
                                            http://blake.montclair.edu/~kowalskil/cf/45saltlake.html

                                            ho trovato questo testo:

                                            On Tuesday, Mar 11, 2003, Hal Fox wrote:

                                            > However, one thing that we know is that we can obtain precipitates when we work
                                            > with radioactive (and non-radioactive liquids). We KNOW that we can reduce the
                                            > degree of radioactivity in the liquid (obviously, there is radioactivity in the precipitates).

                                            Questa affermazione lascia desumere due cose:

                                            a) La riduzione della radioattività nel liquido può essere anche dovuta alla coprecipitazione della sostanza radioattiva con i prodotti di ossidazione degli elettrodi.
                                            b) Hal Fox non afferma chiaramente che il precipitato E' il prodotto trasmutato, ma che NEL precipitato c'è del prodotto trasmutato, quindi potrebbero esservene anche piccolissime quantità.

                                            Precedentemente però l'autore dell'articolo riporta:

                                            "Hal Fox, who invited me to his lab, still thinks that nuclear transmutation might occur producing stable (not radioactive) elements. That would be highly desirable; think about turning radioactive waste from nuclear reactors into stable products. That is much better than keeping them in Yucca mountain for tens of thousands of years. To test for this possibility the non- radioactive products (several grams of powder) were collected. They will be sent (as soon as funds become available) to a chemical lab to analyze the content. Was the initial lead (or at least a big fraction of it) transformed into elements that were not initially present? That is the question to be answered. Personally I do not expect to hear about new elements. But I am sufficiently open-minded to accept experimental evidence of nuclear transmutations, if such evidence becomes convincing."

                                            Qui in effetti si sostiene che la maggior parte del precipitato è da ttribuirsi ad elementi trasmutati. Ma l'analisi di parecchi grammi può essere affidata a un allievo del secondo anno di chimica che può analizzarla per pochi dollari!

                                            Poi ancora:

                                            2) An experiment to verify the destruction of radioactivity of thorium nitrate, as described in item 44, was also performed by using a gamma ray detector (sodium iodide) connected to a multichannel analyser. The results were negative; the radioactivity after processing (for dominant gamma ray peaks) was not essentially different from that before processing. The activity before processing was measured by placing the thorium nitrate powder on top of the detector, the activity after processing was measured by using essentially the same geometry. Gamma rays after processing were emitted from the remains of electrodes and from the residual powder removed from the vessel after all water was allowed to evaporate. "

                                            Molto strano che queste scoperte diano così spesso risultati negativi quando replicate di fronte a un testimone obiettivo!


                                            Salvatore



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                                            • #52
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                                              un buon lavoro...
                                              però le affermazioni di hal Fox sono sue...
                                              noi riteniamo che il suo lavoro sia molto interessante...
                                              ma penso che anche Hal non sappia bene che succede..

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                                              • #53
                                                CITAZIONE (skeptic @ 24/11/2006, 16:10)
                                                Al catodo il metallo passa in soluzione in forma ionica, per esempio il rame come ione rameico Cu++, il ferro come ione ferrico Fe+++ e così via per i vari metalli menzionati, come alluminio, cromo, nichel.
                                                All'anodo si ha sviluppo di idrogeno (lo ione sodio non si scarica per l'elevata sovratensione sui metalli comuni, eccetto che sul mercurio, con cui si amalgama) e accumulo di ioni ossidrile, quelli responsabili dell'alcalinità di tale zona.

                                                Quando la soluzione viene mescolata, gli ioni metallici e gli ossidrili si uniscono a formare gli idrossidi dei metalli, generalmeente insolubili, che precipitano con colorazioni diverse, e talvolta cangianti col tempo. Così per esempio il precipitato di idrossido rameico, col tempo perde acqua e si trasforma in ossido rameico nero, causando varie transizioni di colore.

                                                Caro skeptic

                                                Ti ringrazio della tua lezione, che trovo scritta su tutti i testi di chimica sparsi per casa mia, ma questa tua lezione non spiega minimamente i miei esperimenti; stai solo menando il can per l'aia.
                                                Quando avrai una spiegazione coerente con i miei esperimenti, pubblicala pure, è quello che sto cercando, grazie.

                                                P.S. Dalla fretta di risponderti, non ho verificato bene quello che scrivi, infatti hai invertito nella spiegazione il catodo con l'anodo, stai attento che questo forum è come la giungla, se metti un piede in fallo vieni fatto a pezzi, come succede a me; ora spiegami come mai si forma precipitato con Sodio Cloruro e non con Potassio Cloruro, stessa tensione, stessi elettrodi, nessun rimescolamento della soluzione, Non dirmi che c'entra il sodio, perché non si forma precipitato neanche con Sodio Solfato, Sodio Bicarbonato e Sodio Nitrito.
                                                Attendo risposta.

                                                Renzo Mondaini (Ravenna)

                                                Edited by remond - 28/11/2006, 19:15

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                                                • #54
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                                                  hai perfettamente ragione sulla mia confusione fra anodo e catodo, ma è l'unica cosa che mi sembra di aver sbagliato, per la fretta.
                                                  Tuttavia chiedo scusa all'uditorio, sperando che comprenda. Per il resto, come dici, è tutto banalmente vero. Non intendevo certo dire cose nuove ma solo ricordare le basi che a volte sembrano trascurate. Per quanto riguarda gli esperimenti con i sali da te indicati, vedrò di metterli in piedi appena possibile, naturalmente alle condizioni che io posso realizzare, vicine al modo classico di compiere un'elettrolisi.
                                                  Cerca comunque di non prendertela sul personale, sarei anch'io lieto di osservare qualcosa di imprevisto e inspiegabile. Altrimenti non sarei qui a scrivere.
                                                  Saluti,
                                                  Salvatore

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                                                  • #55
                                                    ok, salvatore..

                                                    beh , per la prova, prendi due fili di alluminio passabilmente puro uguali,
                                                    ci metti del sale di cucina, magari cloruro di sodio certificato .
                                                    vicino alla saturazione per essere certo,dell'acqua bidistillata da farmacia..

                                                    poi ci colleghi semplicemente due cavi dell'alimentazione a 220 v alternata della rete enel,
                                                    e vedrai il plasma ed il precipitato ...

                                                    poi provare con altri sali e altri elettrodi..
                                                    e poi ...ce dici

                                                    Commenta


                                                    • #56
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                                                      oggi ho finalmente avuto l'occasione di dedicare un po' di tempo alla verifica delle mie banali affermazioni relative alla formazione di precipitati a basse tensioni.
                                                      Avendo già provato con cloruro di sodio e formazione di un precipitato come descritto precedentemente, ho esteso la prova al cloruro di potassio e al solfato di sodio.
                                                      Ho fatto una prova semplicissima:

                                                      Su un vetrino è deposta una goccia di acqua distillata, e vicino ad essa qualche cristallo di cloruro di potassio. Con un filo di rame i cristalli sono spinti dentro la goccia e lasciati disciogliere.
                                                      Due fili di rame, di diametro intorno ai due decimi, collegati ai morsetti di un alimentatore stabilizzato di 5V sono introdotti da una parte e dall'altra della goccia.
                                                      Immediatamente si nota lo sviluppo di gas al catodo (dico bene Remond?) e dopo qualche secondo si sviluppa nella goccia una torbidità giallastra, che continuando si raccoglie in fiocchetti giallo-arancio.

                                                      Analogamente con cristalli di solfato di sodio si forma una torbidità e poi i fiocchetti, stavolta azzurro-cinerei.

                                                      Ambedue i reattivi sono prodotti puri per analisi Merck e Carlo Erba rispettivamente.

                                                      Terminata la prova il catodo sembra "ripulito" nella parte immersa, mentre l'anodo mostra evidenti segni di corrosione e di assottigliamento.
                                                      Conclusione: in ambedue i casi gli ioni rame liberati all'anodo reagiscono con gli ioni ossidrile concentrati al catodo per dare vari composti insolubili.
                                                      La diversa colorazione assunta dal precipitato non mi è del tutto chiara, ma probabilmnete dovuta a diverso stato di aggregazione o anche composizione, sempre però sulla base degli ioni presenti. E' un'interessante argomento, ma non mi sembra pertinente alla fusione fredda.

                                                      Per quanto riguarda gli altri sali indicati da Remond, che non darebbero precipitati, ne posso spiegare almeno in parte il motivo, come segue:
                                                      Il cloruro di calcio e di magnesio sottoposti all'elettrolisi producono al catodo la formazione di ioni ossidrile che reagiscono rispettivamente con gli ioni calcio o magnesio per dare i corrispondenti idrati poco solubili, che potrebbero in certe condizioni avvolgere il catodo fino a isolarlo.
                                                      Il cloruro di ferro trivalente (quello usato per incidere i circuiti stampati) con elettrodi di ferro, al catodo si riduce a cloruro di ferro bivalente, leggermente colorato di verde, mentre all'anodo il ferro passa in soluzione come ione ferroso. Dopo un po' di tempo si dovrebbe vedere impallidire il colore giallo carico del cloruro ferrico e praticamente decolorarsi alla fine della prova.

                                                      Perdonatemi la banalità di queste descrizioni ma credo che convenga tener conto dei principi basilari della chimica generale.

                                                      A chi opporrà che le prove effettuate sulla scia di Hal Fox sono fatte a condizioni di tensione, corrente e temperatura molto diverse, osservo che ci deve comunque essere stata elettrolisi, dato che il mezzo trasmissivo della corrente era un elettrolita.
                                                      Pronto a ricredermi difronte a giuste critiche, resto dell'opinione che se "trasmutazione" c'è, riguarda una quantità infima di sostanza, praticamente invisibile.
                                                      Cordialmente,
                                                      Salvatore



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                                                      • #57
                                                        salve,salvatò,
                                                        forse siamo troppo poco formali e poco pedanti...ma dato che nun me frega niente di esami scolastici...


                                                        aho, stò a scherzà,nun te la prendere..
                                                        devo dire che sono prove interessanti,,,

                                                        ma non conclusive riguardo ai nostri problemi...

                                                        per quanto riguarda hal fox,
                                                        naturalmente io credo che se anche ci fossero trasmutazioni, riguardano al max un milligrammo su un grammo, e dico tantissimo...e mi sbilancio totalmente a favore delle trasmutazioni..
                                                        e quindi trovare ad es su torio, la differenza di radiottività è molto piccola,,,intendo tra un grammo e 0.999 grammi..
                                                        difficile da misurare...sempre eventualmente...
                                                        comunque .. dal punto di vista scientifico sono un bel grattacapo...se ci fossero..
                                                        ma secondo te, gli idrati e i precipitati che hai osservato sono iinsolubili?
                                                        e comunque, fox, e anche noi, pensiamo che la fase di plasma sia quella che produce le trasmutazioni..
                                                        il sospetto che anche semplice elettrolisi possa produrre qualcosa di strano...
                                                        è solo un sospetto.. che è facile da verificare..e riguarda per ora solo
                                                        W e renio...
                                                        quindi...
                                                        comunque , finalmente qualcuno che fà qualche esperimento..di teorici fasulli ne ho visto anche troppi..




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                                                        • #58
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                                                          mi rendo conto del disagio e dell'imbarazzo di chi si vede confutata la propria tesi con argomenti inoppugnabili (a meno di considerare una congiura oscurantista le nozioni di chimica basilari). Questo però non giustifica il tuo atteggiamento nè ti giova affermare con ostentazione la tua ignoranza su un argomento in cui vuoi a tutti i costi intervenire, anche se non hai veramente molto da dire.
                                                          Le nozioni scolastiche, come tu le chiami, non sono passate di moda, nè sono solo l'argomento degli esami ma riflettono un'immagine della realtà, che forse non è esatta, ma non può essere certo messa in discussione da argomenti simili ai tuoi e a quelli di altri che non nomino.
                                                          Prendendo le uniche parti sensate del tuo ultimo messaggio, ti rispondo che i precipitati ottenuti col mio metodo sono completamente solubili in acidi forti (per esempio acido cloridrico) e in ammoniaca (cose peraltro ovvie).
                                                          Per verificare tale fatto, sul precipitato ottenuto con elettrodi di rame col metodo Hal Fox, per intenderci, basterà mescolarne un po' con acido muriatico (acido cloridrico generalmente al 7%) e un po' con ammoniaca, quale si trova nei supermercati e verificarne la completa solubilità.
                                                          Nel caso vi fosse un residuo insolubile, vi proporrò altri metodi di caratterizzazione.
                                                          Naturalmente la completa solubilità non significa presenza del solo rame, perchè anche altri idrati (argento, cobalto, nichel, manganese etc.) potrebbero presentare analoghe solubilità in ammoniaca, e pressochè tutti gli ioni che danno idrati sono anche solubili in acido cloridrico. Occore procedere con ulteriori trattamenti.
                                                          Come puoi intuire, la chimica è facile, ma non trroppo facile.
                                                          Con l'augurio di commenti COSTRUTTIVI invio un cordiale saluto,
                                                          Salvatore

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                                                          • #59
                                                            eh, skepit,uffa...
                                                            ma che stai a dì?
                                                            tesi confutate..mie? quali?

                                                            e da che?da chi?
                                                            mi sto chiedendo se gli idrati prodotti sono insolubili in acqua,
                                                            e poi in soluzioni debolmente acide o basiche..
                                                            poi hai per caso provato a sciogliere gli idrati prodotti con gli elettrodi in alluminio con il metodo di hal fox?
                                                            ma poi...l'hai capito?

                                                            me viene il dubbio...
                                                            ma comunque, puoi anche discutere normalmente,
                                                            se debbo consultare un libro di chimica, non c'è problema...
                                                            dimmi dove ci sono pubblicazioni sulla prova di hal fox,
                                                            e le consultero...

                                                            ma pensa ..che problema...
                                                            se non me lo venivi a dire.. magari .. nun ce arrivavo

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                                                            • #60
                                                              Caro Rabazon,
                                                              per cominciare ti suggerisco di acquistare una grammatica italiana per liberarti del maldestro vernacolo romanesco o partenopeo che pensi ti renda simpatico e informale.
                                                              In secondo luogo per quanto riguarda la chimica va bene qualunque testo delle medie superiori o del primo anno di università o politecnico. Non troverai però in nessun testo metodi per trattare i precipitati di Hal Fox perchè nessuno con anche un'infarinatura di chimica darebbe a queste prove la dignità di essere fatte o descritte nell'ambito delle leggi di chimica conosciute, di cui si occupano i libri.
                                                              Per quanto riguarda la solubilità dei precipitati alcuni sono solubili in acidi deboli, altri meno o niente specialmente se lasciati riposare a lungo a causa di ulteriori modifiche nella composizione o nella struttura cristallina. Ma questo lo capirai in seguito quando avrai digerito le nozioni più elementari.
                                                              Analogamente per la solubilità nelle basi, deboli come l'ammoniaca e forti come l'idrato sodico.
                                                              Per esempio l'alluminio dà un precipitato che mostra carattere anfotero (significa semplicemente che ha un doppio comportamento), ovvero si scioglie in acidi forti come l'acido cloridrico dando il cloruro e con l'idrato sodico dando alluminato sodico (o meglio ioni alluminio e ioni alluminato)
                                                              Nelle condizioni di Hal Fox, a causa dell'alta temperatura indotta dal plasma è possibile che una parte dell'idrato di alluminio si disidrati e passi ad ossido di alluminio(allumina) praticamente insolubile in acidi e difficilmente solubile nelle basi.
                                                              A tua disposizione per chiarimenti e aiuti nella tua istruzione, che spero divertente e proficua come è stata per me.
                                                              Per i libri puoi andare al seguente indirizzo, o semplicemente cercare con Google "Chimica generale libri", o andare alla più vicina libreria.
                                                              Io ho studiato sul libro di Linus Pauling, ma oggi non è più disponibile.

                                                              http://venus.unive.it/chem2000/accessori/siti.htm

                                                              Cordialmente,
                                                              Salvatore

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