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Meccanismi di fusione

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  • #61
    salve salvatore...

    come dire.. io non so bene che intendi,,
    ma da come vanno le cose, avrai capito che se per caso non sei d'accordo con le tesi di alcuni maestrini improvvisati della ff, non ci sono punzecchiature o altro, ma semplici insulti...
    minimo ubriacone,satanico, idiota ecc..
    un florilegio a scelta..
    io e remond abbiamo chiesto di poter avere una nostra sezione, dove ,come intende il titolo,
    mandavamo avanti esperienze casalinghe, per non turbare un consesso di così elette menti...e magari risparmiarci qualche insulto gratuito...

    ed abbiamo , da subito, da anni, chiesto solo che altri eseguissero queste due esperienze che abbiamo messo in piedi...
    come vedi, remond, in questo più saggio,
    ha smesso di ribattere ai maestrini ...
    ma a volte è propio difficile...
    vedi ...per es.. genco può dire che magari l'ho punzecchiato...ma mai offeso...

    ora le differenze con i quantum...
    1- avevano ipotizzato un effetto condensatore , spiegandolo con muri isolanti di ioni...
    vabbè... io invece credo che l'effetto condensatore sia dovuto ad un sottile velo di vapore tipo leidenfrost,isolante,
    e che ..non solo,.. si formino anche strati di acqua isolante , che diminuiscono notevolmente il drifting ionico ed elettronico...
    2-vabbè...avevano ipotizzato di bande di reazione fantomatiche, di effetti punta grossolani, di catture elettroniche, e di attivazioni neutroniche completamente sbagliate e altre cose ..
    3-- si era parlato di ricombinazioni...impossibili...
    ma si tratta sempre di semplici differenze di valutazione,
    niente di personale..
    ma forse altri non la intendono in questa maniera...
    ma per fortuna vedo che finalmente hanno messo assieme un esperimento abbastanza ben fatto con il sistema remond,
    comparazione tra effetto joule e plasma....
    e questo è la cosa importante...
    poi che nessuno si ricordi da dove è venuta l'idea...
    è umano ... ed era in conto ...
    il prezzo da pagare in un forum...
    tu pensi che non ci siano di questi prezzi?

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    • #62
      Skeptic, è questa la relazione che cerchi?
      http://www.ioriocirillo.com/public/files/E...a-italiano2.pdf
      Comunque, anch'io non riesco a visualizzar il file da te linkato dal sito di progettomeg.
      Ciao <img src=">

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      • #63
        Caro Wechselstrom, mio Salvatore!
        Sì, era proprio questa la relazione, che dal tuo link si scarica a meraviglia.
        Grazie ancora, te ne sono molto grato.
        Salvatore

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        • #64
          CITAZIONE
          io invece credo che l'effetto condensatore sia dovuto ad un sottile velo di vapore tipo leidenfrost,isolante

          Difficile che un velo di vapore si comporti da isolante in un ambiente dove si forma gas che in pratica crea bolle in movimento. Insomma, la cappa di vapore c'e' ma non è cosi' stabile da isolare completamente, secondo me. L'effetto condensatore dovuto agli ioni invece c'e' ed è comune in sistemi di questo tipo (ovvero elettrolita ed elettrodi) che appunto è causa della capacità di questi sistemi.

          CITAZIONE
          2-vabbè...avevano ipotizzato di bande di reazione fantomatiche, di effetti punta grossolani, di catture elettroniche, e di attivazioni neutroniche completamente sbagliate e altre cose ..

          Non dai spiegazione di queste tue affermazioni. Ad esempio l'effetto punta è stato dimostrato come faciliti l'innesco del plasma anche a tensioni molto basse. Se lanci il sasso devi poi spiegare il perchè. Bisogna sempre spiegare, quando si afferma qualcosa, perchè la si afferma.

          CITAZIONE
          3-- si era parlato di ricombinazioni...impossibili...
          ma si tratta sempre di semplici differenze di valutazione,
          niente di personale..

          Tu dici, eppure... <img src=">
          Bhè vedremo...<img src=">

          CITAZIONE
          comparazione tra effetto joule e plasma....

          Bhè è logico che se devi comparare un rendimento calorimetrico ti rifai a Joule per avere una valutazione. Altrimenti a cosa compari un risultato calorimetrico, all'accelerazione gravitazionale terrestre?

          In ogni caso il "metodo" ha falle perchè se è vero che la resistenza e la cella lavorano in uguali condizioni e quindi sono comparabili statisticamente (attenzione, statisticamente e non su singola prova) è anche vero che quel 30% di perdite è un fattore che può tranquillamente in un sistema aperto alterare di parecchio i risultati. Ricordo infatti che la conduzione del calore è legata alle differenze di temperatura e questo falsa quel rapporto in negativo. Quindi il rendimento della cella dovrebbe, in teoria, essere superiore a quello valutato dai Quantum che stanno facendo un OTTIMO lavoro considerati i mezzi di cui dispongono.

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          • #65
            Siccome da questo post http://energierinnovabili.forumcommunity.n...0#entry35094 198 nascono tutte le fesserie che Rab sta cercando di attribuire a diversi di noi, per chiarezza chi ne avesse voglia potrà andare a rileggere tutto il tread http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=2694224 e scoprire come stanno davvero le cose.

            Purtroppo i post suoi e dell'amico Remond non hanno un titolo consono all'argomento, ma sono un'accozzaglia di esperimenti 'a casaccio', quindi non è facile trovare subito i link di riferimento.

            Quando ho tempo vi posto anche quello dell'effetto joule e della prova comparativa con resistenza riscaldatrice....
            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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            • #66
              beh è chiaro che un sottile velo di vapore non sia un perfetto isolante, ma penso che abbia un effetto isolante ,

              il punto è che non è l'effetto leidenfrost la causa del meccanismo di accensione del plasma,ma un effetto di risulta...
              il plasma si può accendere immediatamente, e con materiali tipo ferro, senza nessuna inerzia termica...lo stesso tung , con soluzione satura, si accende immediatamente, a temperature attorno ai 20°.....
              .. penso comunque che si formino sottili strati di acqua a dare un effetto isolante, quando non c'è il plasma,e sono sempre comunque perforabili...
              anche la termoionica è da riguardare...non sembra essere così importante per l'accensione, sopratutto in condizioni di soluzione satura...troppo violenta e veloce l'accensione del plasma...

              inoltre,detto tra noi, gli effetti "punta" sono comunque
              da riguardare, troppo lontano comunque dalle energie necessarie,e se ci fossero , nelle quantità necessarie, si troverebbe abbastanza facilmente (relativo a un buon laboratorio attrezzato)...

              qualcuno su CMNS ha ipotizzato effetti tunnel giganteschi su H+ in plasma,
              tipo accelleratore da tavolo,
              che li fa raggiungere energie ,queste sì relativistiche,
              tipo un Gev in pochi millimetri,
              che permetterebbero la spallazione del catodo....
              (magari in questo caso avrebbe un significato la famosa banda di reazione)....
              mah..difficile trovare però questi meccanismi misteriosi...
              non si tratta comunque di tunnel di Debye,
              e lavorare in soluzioni sature, implica una maggiore facilità di accensione, anche se poi è impossibile calcolare le energie con l'equazione di Debye..

              e certo che è logico comparare l'effetto joule con l'effetto plasma,
              però abbiamo dovuto aspettare che remond lo escogitasse, e dopo furiosi insulti , finalmente qualcuno incomincia a capirla...un paro d'anni...azz..
              ma meglio tardi che mai,
              oppure piùtòst che gnit, l'he mej piùtòst,
              trad... piuttosto che niente, è meglio piuttosto....





              e dopo un paro d'anni, veloce come il lampo ,
              ci arriva anche il rik...azzz...

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              • #67
                CITAZIONE
                anche la termoionica è da riguardare...non sembra essere così importante per l'accensione, sopratutto in condizioni di soluzione satura...troppo violenta e veloce l'accensione del plasma...

                L'elettrodo toriato, che ha un'energia di lavoro di estrazione degli elettroni piu' bassa innesca piu' facilmente il plasma tanto che nacque una discussione in cui si scongliava però il torio perchè pericoloso. Credo che questo sia già un indizio sul fatto che la termoelettronica qualcosa la faccia.

                CITAZIONE
                inoltre,detto tra noi, gli effetti "punta" sono comunque
                da riguardare, troppo lontano comunque dalle energie necessarie,e se ci fossero , nelle quantità necessarie, si troverebbe abbastanza facilmente (relativo a un buon laboratorio attrezzato)...

                Un catodo trattato con il plasma innesca meglio il plasma successivamente e guardacaso è anche più ruvido dopo che è stato trattato. Inoltre l'effetto punta è ricollegato anche ad un fattore: il rapporto di dimensioni fra catodo ed anodo. Se ci pensate bene gira e rigira cadiamo sul campo elettrico e su quanto questo è concentrato in un certo punto. Solo io vedo la connessione?

                CITAZIONE
                però abbiamo dovuto aspettare che remond lo escogitasse

                Remon non ha escogitato nulla, la resistenza elettrica si usa anche per fare tarature. Ad esempio io la sto usando per tarare i sensori del calorimetro valutando cosi' le perdite. Il motivo è semplice, un resistore converte tutta l'elettricità in calore e quindi da li ricavi assorbimento/calore. Poi lo misuri e la differenza sono perdite. E' un sistema standard che si usa spesso.
                Si può fare in altro modo. Prendo un termometro con una resistenza e li infilo in una cella. Scaldo l'acqua con la resistenza e quando raggiungo una potenza di 100 W mi segno sul termometro dove è arrivato il mercurio. Ripeto per 200, 300 ecc...
                Poi uso quel termometro per le misure di temperatura della cella. Dal valore letto nel termometro e dalla corrente data (e tensione) nel tempo posso valutare il guadagno (perdita) in potenza a meno di errori di lettura e taratura del termometro. Non è il metodo Hellblow questo, è solo un termometro tarato.
                Remond ha ben altri meriti (ne ha e parecchi) ma affibbiargli un sistema che poi alla fine è quello usato quando si effettua una calorimetria credo sia come dire che ha inventato l'acqua calda. A me non piacerebbe se fossi in lui, poi fai tu.

                CITAZIONE
                qualcuno su CMNS ha ipotizzato effetti tunnel giganteschi su H+ in plasma,
                tipo accelleratore da tavolo,
                che li fa raggiungere energie ,queste sì relativistiche,
                tipo un Gev in pochi millimetri,

                Sospetto che venne a me un pò di tempo fa e che portò a denigrazioni. Si può ipotizzare la presenza di un campo elettrico molto intenso (localmente) che accelera gli ioni. Però le energie non ci sono (dai calcoli, possibilmente sbagliati, che feci) anche se c'e' di certo un effetto di sputtering sul catodo con rottura del reticolo cristallino (per urto meccanico praticamente), almeno secondo me.

                CITAZIONE
                e lavorare in soluzioni sature, implica una maggiore facilità di accensione

                Se non ricordo male la presenza di sali disciolti in soluzione causa un innalzamento della temperatura (mi sbaglio Skeptic? Sò scarsino in chimica) e quindi il fatto che la soluzione satura facilita l'accensione IO lo ricollego alla densità di ioni nei pressi del catodo.

                Infine io sono molto aggiornato su Rik e sfortunatamente per Remond (nel senso che non può comparare risultati suoi con quelli di rik) il tipo di esperimenti è completamente diverso sia nelle configurazioni che nella modalità di misura.

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                • #68
                  CITAZIONE (Hellblow @ 17/5/2007, 18:38)
                  CITAZIONE
                  però abbiamo dovuto aspettare che remond lo escogitasse

                  Remon non ha escogitato nulla, la resistenza elettrica si usa anche per fare tarature.

                  Concordo. E voglio soprassedere nel disquisire su molte altre falsità perchè qui non stiamo facendo (almeno non io) a gara per farsi attribuire il merito di chi ha scoperto cosa. Anche se l'atteggiamento di qualcuno pare volto unicamente a questo...
                  Però, è giusto a questo punto precisare:

                  Remond, supportato da Rabazon (filmato di Grottammare testimone) è andato sostenendo per MESI, forse anni, che l'asimmetria anodo-catodo fosse un metodo per dimostrare l'eccesso di energia, prendendo una COLOSSALE CANTONATA.
                  Qui si è scatenata la contestazione di molti di noi, Ennio Vocirzio, i Quantum, Thot, Hellblow, Meucci, io, e molti altri che ora sicuramente dimentico. Ricordo perfettamente che il tentativo di spiegare ai due romagnoli testoni (ve le ricordate le discussioni sulla saldatrice, effetto joule, legge di watt, eccetera?) che quello non dimostrava un bel nulla (Ennio postò anche il conto di quanti joule occorressero per fondere tot grammi di catodo), perchè si stava solamente assistendo ad una diversa 'densità' di energia e potenza. Da lì è emerso, per una volta TUTTI CONCORDI, che il modo migliore per dimostrare senza sorta di dubbio che l'eccesso energetico c'era realmente sarebbe stato quello di fare la famosa PROVA COMPARATIVA. Per la quale il sottoscritto preparò un protocollo preciso da seguire per determinare risultati certi. Tale prova, con qualche variante, è diventata poi quella che ho messo nel mio sito, e successivamente all'incirca quella che i Quantum hanno recentemente costruito nella nuova sede di Napoli.

                  Hehe... di certo non mi passa per l'anticamera del cervello sostenere che l'ho inventata io... e chi sono, Pippo Baudo? E' ovvio che quella è la strada da seguire, in quanto è la soluzione corretta. Punto e basta.

                  Quindi , per cortesia, Rabazon, adesso piantala con tutte queste accuse infondate. Ci stai annoiando. Vuoi fare la fine del tuo amico Stranger, che non lo caga più nessuno (a parte te, ovviamente) ?
                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                  • #69
                    CITAZIONE
                    Concordo. E voglio soprassedere nel disquisire su molte altre falsità perchè qui non stiamo facendo (almeno non io) a gara per farsi attribuire il merito di chi ha scoperto cosa. Anche se l'atteggiamento di qualcuno pare volto unicamente a questo...

                    Anche perchè, almeno per me, finchè il fenomeno non è spiegato e non c'e' un'applicazione pratica non credo ci siano meriti da assegnare.

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                    • #70
                      Nella relazione dei Quantum s'ipotizza una possibile cattura elettronica da parte di un protone o si pensa anche a reazioni fotonucleari. Cercando in Rete non sono riuscito a trovare un grafico della sezione d'urto della prima reazione, mentre per la seconda qualcosa si trova... Voi avete le sezioni d'urto per la p+e?
                      Ciao <img src=">

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                      • #71
                        CITAZIONE
                        Si può fare in altro modo. Prendo un termometro con una resistenza e li infilo in una cella. Scaldo l'acqua con la resistenza e quando raggiungo una potenza di 100 W mi segno sul termometro dove è arrivato il mercurio. Ripeto per 200, 300 ecc...
                        Poi uso quel termometro per le misure di temperatura della cella. Dal valore letto nel termometro e dalla corrente data (e tensione) nel tempo posso valutare il guadagno (perdita) in potenza a meno di errori di lettura e taratura del termometro. Non è il metodo Hellblow questo, è solo un termometro tarato.

                        Caro Hellblow,
                        questo metodo non mi è chiaro. Cosa vuol dire "quando raggiungo una potenza di 100W"?

                        CITAZIONE
                        Se non ricordo male la presenza di sali disciolti in soluzione causa un innalzamento della temperatura (mi sbaglio Skeptic? Sò scarsino in chimica) e quindi il fatto che la soluzione satura facilita l'accensione IO lo ricollego alla densità di ioni nei pressi del catodo.

                        La presenza di sali disciloti provoca solo un leggero aumento della temperatura di ebollizione, dell'ordine di qualche grado.
                        L'attività ionica è certo legata alla concentrazione del soluto, e per basse concentrazioni è proporzionale ad essa, ma a concentrazioni elevate avvengono fenomeni più complessi, e la costante di proporzionalità si riduce.
                        Non so se questo spiega i fenomeni a cui alludi.
                        Salvatore

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                        • #72
                          CITAZIONE
                          Caro Hellblow,
                          questo metodo non mi è chiaro. Cosa vuol dire "quando raggiungo una potenza di 100W"?

                          Non è un metodo ma una semplice considerazione. L'acqua possiede un suo calore specifico e come questa anche le soluzioni e fornendo x watt per un tempo conosciuto ottengo un innalzamento di temperatura della stessa molto preciso (supponendo che il sistema sia isolato e non ci sia evaporazione). Ora sfruttando questa cosa posso graduare il mio termometro riferendomi ad una potenza fornita con il resistore per un arco di tempo conosciuto (sappiamo che w=j/t). A questo punto posso usare il mio termometro per verificare quanto tempo passa prima che la cella, trattata con il plasma, raggiunga una delle tacche che ho segnato e conoscendo le potenze immesse ed i tempi di applicazione delle stesse ottengo che ad esempio (se siamo in situazione di eccesso) con il resistore da 50 w la soluzione (per es. 0,2 litri) aumenta la sua temperatura di X gradi in un secondo mentre con l'applicazione del plasma la tacca segnata nel termometro (quella di X gradi) la raggiungo in 4 secondi applicando però solo 10 W al secondo.

                          A questo punto è semplice: 10 per 4 secondi sono fà 40 e non 50, per ottenere lo stesso risultato che ottengo con un resistore da 50 W. 50/40 = 1,25 ovvero per ogni watt che fornisco alla cella con il plasma ottengo l'equivalente di 1,25 w forniti con il resistore.
                          questo vuol dire che il mio plasma è piu' efficiente del resistore.

                          Infatti:

                          P1 = V1*I1*1 = quanto richiesto per alzare di 10 gradi 1 litro di soluzione (resistore)
                          P2=V2*I2*t = quanto richiesto per alzare di 10 gradi un litro di soluzione (plasma)

                          Naturalmente questa quantità richiesta è uguale perchè la soluzione è uguale il punto del termometro che avevamo segnato, quindi:

                          P1=P2

                          e non può essere altrimenti se la soluzione ha naturalmente la stessa temperatura iniziale nei due casi.
                          Quindi:

                          V1*I1 = V2*I2*t

                          se tanto per dare dei valori t=4, V1=10, V2=10, I1=5,I2=1 (tutti dati che conosciamo) allora ho

                          10*5=10*1*4 da cui 50=40 !!! eguaglianza impossibile che implica che nel secondo termine non è stata rispettata la legge di Joule. Il termine a destra è piu' piccolo del 20% rispetto quanto dovrebbe essere, cioè rispetto quello a sinistra. Quindi c'e' un'anomalia.

                          Siamo in situazione di eccesso di calore rispetto la potenza fornita.

                          Spero di non aver cannato qualcosa (cosa molto probabile per me dopo pranzo! <img src=">) Naturalmente nella pratica si deve tener conto ad esempio dell'instabilità iniziale della cella, di errori di misura del tempo, dell'errore di parallasse con il termometro (ma si può automatizare), inerzia termica del resistore e di parecchi altri fattori. Però è un altro modo di comparare resistore e plasma senza ricollegarsi direttamente alla temperatura.

                          Praticamente è la stessa cosa del misurar le temperature con l'unica differenza che mi graduo il termometro in maniera diversa. Con questo volevo dire che per misurare differenze è logico rifarsi alla temperatura e all'effetto Joule. Quindi non esiste il metodo Remond a cui accenna Rabazon.

                          CITAZIONE
                          L'attività ionica è certo legata alla concentrazione del soluto, e per basse concentrazioni è proporzionale ad essa, ma a concentrazioni elevate avvengono fenomeni più complessi, e la costante di proporzionalità si riduce.

                          Si conoscevo questo fenomeno dovuto all'affollamento ionico ecc...<img src=">

                          Edited by Hellblow - 18/5/2007, 14:19

                          Commenta


                          • #73
                            CITAZIONE (skeptic @ 18/5/2007, 12:59)
                            Caro Hellblow,
                            questo metodo non mi è chiaro. Cosa vuol dire "quando raggiungo una potenza di 100W"?

                            Credo di intuire l'osservazione. Detta così, fa sorgere il dubbio che Hell confonda potenza con energia (Watt con Joule)...
                            Ma la spiegazione 'breve' (lui ti ha fatto tutto il ragionamento dall'inizio) è che si attende un regime di potenza costante e poi si moltiplica tempo per potenza, annotando l'aumento di temperatura.

                            E' uno dei tanti modi. Ma loggando nel tempo tutti i parametri in gioco (P, E, V, I, portata, temp), si può fare in tante altre maniere.
                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                            Commenta


                            • #74
                              Esatto <img src="> mitico rik <img src=">

                              Commenta


                              • #75
                                CITAZIONE (Wechselstrom @ 18/5/2007, 11:51)
                                Nella relazione dei Quantum s'ipotizza una possibile cattura elettronica da parte di un protone o si pensa anche a reazioni fotonucleari. Cercando in Rete non sono riuscito a trovare un grafico della sezione d'urto della prima reazione, mentre per la seconda qualcosa si trova... Voi avete le sezioni d'urto per la p+e?
                                Ciao <img src=">

                                Purtroppo la massa del neutrone è MAGGIORE della somma aritmetica (protone + eletttrone).
                                N= p + e + 782 kev

                                Questo significa che se lo ione di idrogeno ha una energia cinetica MINORE di 782 kev la probabilità è ZERO, viceversa se è MAGGIORE allora c'è qualche probabilità.

                                Su una stella di neutroni la probabilità è 100%, infatti la stella è fatta solo di neutroni ma l'energia non manca di certo là.
                                La stella di neutroni possiede la stessa densità del nucleo atomico, sui libri è scritto che l'acqua è incomprimibile ma però se buttassi un secchio d'acqua su una stella di neutroni il volume di quell'acqua verrebbe ridotto (e quindi compresso) fino a raggiungere il volume di un granello di sabbia delle nostre spiagge, e poi dopo quel granello peserebbe come un secchio pieno d'acqua.


                                Per fornire questa energia agli ioni occorre scaldarli moltissimo, oppure in alternativa accelerarli con una tensione elettrica di 782 kilovolt.
                                Gli altri hanno scelto di usare il primo metodo, cioè quello di dare energia agli ioni scaldandoli con il plasma e fusione di tungsteno o roba simile, comunque la probabilità è troppo bassa con soli 3500 gradi centigradi e 300 volt o 1000 volt (quello che è).
                                Poi c'è quell'altra possibilità di fare p+p, teoricamente solo 100 kev dovrebbero bastare quindi tutto sommato è più facile che si realizzi (p+p) anzichè (p+e).

                                (p+p) produce un D+antielettrone+neutrino
                                successivamente l'antielettrone cattura sicuramente e presto un elettrone e vengono liberati 1,022 Mev.

                                la sezione d'urto elettrone e antielettrone è 100%

                                Ritornando al discorso di prima (p+e) il neutrone eventualmente formatasi ha mediamente 15 minuti di tempo per essere acquisito dal qualche nucleo di cui è composto l'elettrodo e fare microscopiche trasmutazioni (o acquisito dal liquido della cella e liberare 2,22 Mev), scaduto questo tempo il neutrone decade il protone ed elettrone cioè ritorna tutto come prima anzi no... perchè l'antineutrino è scappato via... è quella è energia persa che noi avevano inizialmente speso per accelerare lo ione di idrogeno.

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                                • #76
                                  CITAZIONE (Wechselstrom @ 18/5/2007, 11:51)
                                  Voi avete le sezioni d'urto per la p+e?
                                  Ciao <img src=">

                                  Purtroppo no:
                                  http://scitation.aip.org/getabs/servlet/Ge...=cvips&gifs=yes
                                  <img src=">
                                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                  • #77
                                    Però ci vorrebbe almeno quella inelastica, per valutare l'energia necessaria a produrre una qualche reazione nucleare... Inoltre, se siamo interessati a una reazione ben precisa, allora ci vorrebbe un grafico specifico per quella reazione. Che per ora non si trova... <_<
                                    È un bel problema! <img src=:">

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                                    • #78
                                      Cari amici,
                                      avendo nuovamente a disposizione la relazione di Quantum, che non riuscivo a ritrovare, inizio questo messaggio, che verrà continuamente aggiornato in seguito a vostri commenti (sono accetti anche insulti, visto che brancolando nel buio è facile urtarsi) e ad ulteriori conoscenze da me ulteriormente acquisite. Ma cominciamo.


                                      Numerose evidenze sperimentali sono state descritte relativamente a fenomeni elettrochimici non completamente spiegabili secondo la teoria classica. Alcune esperienze lasciano supporre la creazione di elementi, altre lo sviluppo di energia superiore a quella fornita.
                                      In genere, tali fenomeni sono classificati, e avolte molto impropriamente, fusione fredda.
                                      Tra questi prenderemo qui in considerazione soltanto l'esperienza descritta da Quantum, richiamando però altre fonti se in qualche modo pertinenti.
                                      La descrizione di tale esperienza, nota a tutti, si trova al seguente indirizzo:

                                      http://www.ioriocirillo.com/public/files/E...a-italiano2.pdf
                                      Sulla base dei dati sperimentali Quantum sostiene che l'energia sviluppata nella cella è superiore a quella fornita dal sistema elettrico di alimentazione monitorato con vari strumenti elettronici. Quantum sostiene anche che tale energia non può essere attribuita a modificazione chimica degli elettrodi (dissoluzione del tungsteno) e quindi va ricercata in altre cause, proponendo sia pur con cautela un meccanismo di reazione nucleare, confermato anche dall'osservazione di nuclidi nuovi sugli elettrodi.
                                      Per un individuo del tutto estraneo e imparziale le seguenti conclusioni vengono naturalmente in mente:

                                      1) Si tratta di una impostura
                                      2) Il guadagno energetico risulta da vari errori di misura
                                      3) Il guadagno energetico è dovuto a reazioni chimiche
                                      4) Il guadagno energetico è dovuto a reazioni nucleari
                                      5) Il guadagno energetico è conseguenza di processi del tutto ignoti e inimmaginabili con le attuali conoscenze (ufficiali) della fisica.

                                      Esaminiamole ora una ad una.

                                      1) Si tratta di un'impostura.
                                      Per quanto sia personalmente orientato a pensare come impossibile questa eventualità, come ho in altri messaggi espresso chiaramente, occorre però prevedere che prima di prendere seriamente in considerazione Quantum e le sue tesi, chiunque, specialmente se incaricato ufficialmente di indagare prima di elargire eventuali sovvenzioni. avrebbe il dovere di escludere questa eventualità ripetendo le esperienze descritte.
                                      A questo proposito cercherò di elencare le eventuali esperienze effettuate da altri, di questo gruppo e non, e in tal modo accrescere la credibilità di quanto affermato.
                                      Quantum mi ha appena indicato un link dove trovare relazioni di altre esperienze : www.lenr-canr.org

                                      2) Il guadagno energetico risulta da vari errori di misura
                                      Per quanto io sia mi ritenga solo un chimico con quache infarinatura di fisica e di elettronica, ho ancora il sospetto che la strumentazione usata da Quantum possa essere affetta da errori derivanti dalle altissime frequeze in gioco nella cella.
                                      Tale problema, citato da Quantum nell'ultima frase a pag. 5 della relazione, sarà stato certamente preso in considerazion ed eliminato, e probabilmente sarei più convinto conoscendo ulteriori dettagli sul sistema elettronico di rilevazione.
                                      Indipendentemente dalle convincenti argomentazioni di Quantum, che certo arriveranno, vorrei proporre alcuni metodi alternativi, che potrebbero dirimere in parte questo dubbio.

                                      Il primo metodo sarebbe basato su una sorgente di corrente continua a tensione abbastanza costante, come una batteria, ai capi della quale collegare il rilevatore di tensione, mentre la corrente verrebbe misurata mediante una massa di liquido in contenitore adiabatico riscaldato da una resistenza attraversata dalla corrente fornita alla cella.
                                      Se la capacità della batteria è sufficientemente alta, la variazione di tensione tra l'inizio e la fine dell'esperimento sarà molto piccola, e si potrà addirittura fare a meno di complessi apparecchi elettronici e basarsi su un più tradizionale voltmetro e un termometro.
                                      Inoltre raccomanderei la costruzione di una cella veramente adiabatica, in modo da avere una precisa corrispondenza fra energia fornita e rilevata, anche se per uso dimostrativo quanto descritto nella relazione Promete sembrebrebbe sufficiente.

                                      Il secondo metodo, che devo però ancora approfondire, sarebbe basato su un condensatore carico che viene scaricato sugli elettrodi di una cella, la cui temperatura viene monitorata con precisione.
                                      Se la cella è piccola non occorreranno condensatori giganti, e la scarica sarà sufficiente ad aumentare sensibilmente la temperatura della cella. Certo la costruzione di tale apparecchiatura è molto delicata, e richiederà tempo per le prove di ottimizzazione, ma non penso troppo costosa.

                                      A queste proposte Quantum risponde così:

                                      CITAZIONE
                                      I metodi da te proposti, seppur convincenti da un punto di vista teorico, si scontrano con la praticità sperimentale di questi esperimenti (adiabaticità impraticabile, tensioni di 300 volt, formazione di idrogeno, potenze di 400 - 500 W elettrici per 500 secondi...) l'impiego di batterie e sistemi chiusi è improponibile.

                                      Dopo alcuni scambi di messaggi con Quantum siamo fermi al punto che essi confermano la validità delle loro misure, pur ammettendo un certo interesse per eventuali prove con una sorgente a base di acccumulatori, che personalmente mi convincerebbe di più.
                                      Invece, sull'uso di un condensatore concordo con essi la scarsa somiglianza di tale esperienza con le loro attuali condizioni sperimentali, e in particolare l'assenza di intensa irradiazione fotonica.
                                      Per questi motivi sospendo la discussione su questo punto e passo a quello successivo.

                                      3) Il guadagno energetico è dovuto a reazioni chimiche.
                                      L'unica reazione chimica che potrebbe sviluppare energia nella cella sembra essere la dissoluzione dell'elettrodo di tungsteno.
                                      A tale proposito Quantum afferma che l'elettrodo si consuma così poco da non giustificare sensibili apporti energetici.
                                      Varrebbe la pena rendere quantitativa la cosa pesando l'elettrodo prima e dopo l'esperienza.

                                      4) Il guadagno energetico è dovuto a reazioni nucleari.
                                      Quantum nella parte finale della relazione prende in considerazione, seppure con cautela, la possibiità di varie reazioni nucleari, la prima delle quali è la reazione fra un elettrone e un protone per dare un neutrone. (Attualmente mi sembra che Quantum sia meno incline a tale ipotesi, chiamando in causa altri possibili meccanismi)
                                      Poichè sto approfondendo la cosa, con i miei pochi mezzi mentali ma con caparbia perseveranza, penso di discutere dettagliatamente questo fenomeno, ma per il momento desidero solo far notare che perchè tale reazione avvenga deve essere disponibile l'energia di 700000 elettron volt, mentre l'energia termica delle particelle del plasma non è superiore all'elettron volt.
                                      Ora, pur in attesa di conferme quantitative valutando la probabilità di trovare particelle con tale energia sulla base della distribuzione a chi quadrato delle energie secondo l'approccio Maxwell-Boltzmann, mi sembra altamente improbabile riuscire a trovarne in mezz'ora abbastanza da creare l'energia osservata e soprattutto le tracce di elementi osservati sull'elettrododopo il plasma.

                                      5) Il guadagno energetico è conseguenza di processi del tutto ignoti e inimmaginabili con le attuali conoscenze (ufficiali) della fisica.
                                      Qui mi fermo per il momento. Ma riprenderò appena possibile.

                                      Edited by skeptic - 23/5/2007, 17:35

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                                      • #79
                                        Caro skeptic,
                                        rispondo, nei limiti, alle prime due questioni che poni, causa mancanza di tempo.
                                        Al più presto sviscero anche le altre seguenti.

                                        CITAZIONE (skeptic @ 19/5/2007, 12:31)
                                        Esaminiamole ora una ad una.

                                        1) Si tratta di un'impostura.
                                        Per quanto sia personalmente orientato a pensare come impossibile questa eventualità, come ho in altri messaggi espresso chiaramente, occorre però prevedere che prima di prendere seriamente in considerazione Quantum e le sue tesi, chiunque, specialmente se incaricato ufficialmente di indagare prima di elargire eventuali sovvenzioni. avrebbe il dovere di escludere questa eventualità ripetendo le esperienze descritte.
                                        A questo proposito cercherò di elencare le eventuali esperienze effettuate da altri, di questo gruppo e non, e in tal modo accrescere la credibilità di quanto affermato.

                                        Nel mondo ci sono molti altri ricercatori che hanno misurato eccesi di energia in queste configurazioni sperimentali. Anzi, tantissimi.... te ne elenco qualcuno al volo, ma da questi puoi allargarti oltre. In primis cerca Mizuno (il primo a cominciare misure in tal senso), poi c'è Clauzon, Favarque, Kowalski. Le loro ultime relazioni, report, bollettini li puoi trovare nell'archivio del sito www:lenr-canr.org .

                                        CITAZIONE (skeptic @ 19/5/2007, 12:31)
                                        2) Il guadagno energetico risulta da vari errori di misura
                                        Per quanto io sia mi ritenga solo un chimico con quache infarinatura di fisica e di elettronica, ho ancora il sospetto che la strumentazione usata da Quantum possa essere affetta da errori derivanti dalle altissime frequeze in gioco nella cella.
                                        Tale problema, citato da Quantum nell'ultima frase a pag. 5 della relazione, sarà stato certamente preso in considerazion ed eliminato, e probabilmente sarei più convinto conoscendo ulteriori dettagli sul sistema elettronico di rilevazione.
                                        Indipendentemente dalle convincenti argomentazioni di Quantum, che certo arriveranno, vorrei proporre alcuni metodi alternativi, che potrebbero dirimere in parte questo dubbio.

                                        Il primo metodo sarebbe basato su una sorgente di corrente continua a tensione abbastanza costante, come una batteria, ai capi della quale collegare il rilevatore di tensione, mentre la corrente verrebbe misurata mediante una massa di liquido in contenitore adiabatico riscaldato da una resistenza attraversata dalla corrente fornita alla cella.
                                        Se la capacità della batteria è sufficientemente alta, la variazione di tensione tra l'inizio e la fine dell'esperimento sarà molto piccola, e si potrà addirittura fare a meno di complessi apparecchi elettronici e basarsi su un più tradizionale voltmetro e un termometro.
                                        Inoltre raccomanderei la costruzione di una cella veramente adiabatica, in modo da avere una precisa corrispondenza fra energia fornita e rilevata, anche se per uso dimostrativo quanto descritto nella relazione Promete sembrebrebbe sufficiente.

                                        Il secondo metodo, che devo però ancora approfondire, sarebbe basato su un condensatore carico che viene scaricato sugli elettrodi di una cella, la cui temperatura viene monitorata con precisione.
                                        Se la cella è piccola non occorreranno condensatori giganti, e la scarica sarà sufficiente ad aumentare sensibilmente la temperatura della cella. Certo la costruzione di tale apparecchiatura è molto delicata, e richiederà tempo per le prove di ottimizzazione, ma non penso troppo costosa.

                                        Come ti dissi, nell'ultimo sistema abbiamo aggirato quasi tutti gli errori di misura (almeno quelli grossolani) affinando molto priprio in merito al sistema di acquisizione.

                                        Ti allego un ppt che in pochi passaggi ti spiega cosa stiamo facendo.

                                        I metodi da te proposti, seppur convincenti da un punto di vista teorico, si scontrano con la praticità sperimentale di questi esperimenti (adiabaticità impraticabile, tensioni di 300 volt, formazione di idrogeno, potenze di 400 - 500 W elettrici per 500 secondi...) l'impiego di batterie e sistemi chiusi è improponibile.

                                        Ciao.



                                        Download attachment
                                        Il_sistema_di_acquisizione_dati.ppt ( Number of downloads: 21 )

                                        ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                        • #80
                                          beh,
                                          ribadisco che con "metodo remond" ,
                                          remond e pure io, abbiamo da tanto tempo,
                                          presentato semplicemente una metodologia facile, accessibile, poco costosa,
                                          per misurare eventuali eccessi d'energia...
                                          comparazione tra una resistenza, il plasma, su temperatura d'acqua, con un semplice termometro, e un semplice contatore enel...

                                          quindi per noi era importante che molti ripetessero l'esperienza...
                                          così non è stato,
                                          e dato che questo procedimento è stato proposto moolto tempo fa,
                                          e abbiamo dovuto perfino chiedere di aprire una sezione nuova del forum, questa,per avere qualche insulto in meno...vediamo che forse non è stata molto compresa..
                                          bah...ma qui è completamente inutile riprendere la questione,la vena polemica del rik mi sa che è tanto infinita quanto inutile...

                                          per hell, è inutile guardare solo l'esperienza dei quantum,
                                          con la cella mizuno a bassa molarità e tung,
                                          molte prove diverse provano che la temperatura del liquido non è causa essenziale per l'accensione del fenomeno...basta semplicemente saturare la soluzione...(anche se questo potrebbe alterare lievemente alcune temperature e alcune misure di COP ..ma sempre con errore stimabile sotto l'1%)
                                          a questo punto vorrei precisare che quando parlavamo di asimmetrie degli elettrodi, era semplicemente una semplificazione per internet, sempre per rivolgerci ad una fascia grande di possibili esperimenmtatori(mah,forse non esistono)...
                                          molto più correttamente, come anche dalle relazioni di mizuno, si deve parlare di soglia critica di densità di corrente sul catodo(che deve superare densità di 0.2 A e anche 0.4 A su cm2...

                                          gli effetti punta sono comunque ,se ci sono, trascurabili, rispetto a questi dati...

                                          poi, sempre per hell, non vedo dov'è la denigrazione, ripeto che trovo difficile l'accellerazione anomala di elettroni nei moti turbolenti del plasma della cella,.....senza poi le strade di accellerazione create da fasci incrociati di fotoni laser...
                                          inoltre accellerare ioni , molto più difficile....non mi risulta tra l'altro neppure che fino ad oggi ci siano riusciti,anche con i laser...
                                          per skeptik,
                                          beh, vedo che alcune cose i quantum hanno limato ,nella tesi...
                                          meglio...
                                          però in questo momento in CMNS vedo che c'è un gran dibattito sulla cella oriani, e strani crateri trovati su film plastico, mylar credo,
                                          messo su un rilevatore di neutroni CR39...
                                          ah, anche lì...neutroni...niente..ma solo questi crateri a rosetta...
                                          e forse mi sembra di ricordare che anche skeptik avesse proposto qualcosa di simile...o sbaglio?


                                          ah,dimenticavo,
                                          per gencolino,
                                          beh, stai studiando,
                                          voglio solo precisare che nelle stelle di neutroni,
                                          la compressione tra nuclei, porti ad una "fusione" degli stessi con trasformazione di protoni in neutroni...(qui però siamo alla teoria.. difficile avere esperimenti con le energie in gioco)o9iiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
                                          la cosidetta "cattura elettronica" avviene a energie altissime, molti Gev,
                                          in pratica si spara un elettrone dentro il nucleo ,
                                          ma poi non si crea un neutrone,in pratica il nucleo esplode in getti di particelle...
                                          spiegazione rozza,,,.ma forse sufficiente a capire il principio...
                                          quindi non sembra propio che 0.7 Mev bastino ad alcunchè...

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                                          • #81
                                            CITAZIONE
                                            per hell, è inutile guardare solo l'esperienza dei quantum,
                                            con la cella mizuno a bassa molarità e tung,
                                            molte prove diverse provano che la temperatura del liquido non è causa essenziale per l'accensione del fenomeno...

                                            Ho parlato di temperatura del liquido intesa come calorimetria e non come accensione, hai capito male.

                                            CITAZIONE
                                            poi, sempre per hell, non vedo dov'è la denigrazione, ripeto che trovo difficile l'accellerazione anomala di elettroni nei moti turbolenti del plasma della cella,.....senza poi le strade di accellerazione create da fasci incrociati di fotoni laser...

                                            La trovi in uno dei molti tread passati.

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                                            • #82
                                              ah ,l'hell,
                                              allora l'effetto punta a cosa lo riferisci
                                              '
                                              magari sei capace di spiegarlo pure con parole tue,
                                              che c'entra con la calorimetria?
                                              bah...

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                                              • #83
                                                CITAZIONE (superabazon @ 20/5/2007, 17:25)
                                                ah ,l'hell,
                                                allora l'effetto punta a cosa lo riferisci
                                                '
                                                magari sei capace di spiegarlo pure con parole tue,
                                                che c'entra con la calorimetria?
                                                bah...

                                                Poi non è che se uno chiede se hai bevuto lo fa per male eh?

                                                L'effetto punta è legato sia all'inesco del plasma sia al fenomeno in se stesso.
                                                La calorimetria è un metodo per misurare l'eccesso di calore.

                                                Sono due cose diverse. Ancora la temperatura varia in funzione del calore che il plasma rilascia nell'elettrolita. Se misuri quella misuri quanto calore viene "scaricato" sull'elettrolita e se sei in ambiente chiuso riesci ad avere una valutazione parziale dell'eventuale eccesso.

                                                Naturalmente questo non conteggia nè l'energia che serve a produrre H ed O che escono dalla cella come gas (perchè nessuno li ha misurati) e neanche il calore che questi gas dissipano nell'ambiente. Ancora ci sono molte altre perdite che non vengono conteggiate in un calorimetro aperto. Anzi in effetti non possiamo parlare neanche di calorimetro vero e proprio dato che il sistema è aperto e quindi lo scambio di calore NON E' COMPLETAMENTE CONTROLLATO. Vuoi o non vuoi ci sarà sempre un errore abbastanza consistente.

                                                Meglio di cosi' non ci riesco.

                                                Edited by Hellblow - 20/5/2007, 18:39

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                                                • #84
                                                  CITAZIONE
                                                  .....per misurare eventuali eccessi d'energia...
                                                  comparazione tra una resistenza, il plasma, su temperatura d'acqua, con un semplice termometro, e un semplice contatore enel...

                                                  Per superabazon,
                                                  puoi indicarmi dove trovare la descrizione delle prove di overunity fatte da Remond di cui parli?
                                                  Grazie,
                                                  Salvatore

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                                                  • #85
                                                    image

                                                    L'idrogeno non deve scappare via, non scappando via succede che il circuito elettrico si apre da solo automaticamente, quindi NON passa più corrente e la cella comincia a rendere per davvero.

                                                    E' ovvio che all'inizio non c'è gas di idrogeno che apre il circuito, e quindi c'è un forte passaggio di corrente, per giunta alimentando la cella con un trasformatore di tesla succede che abbiamo inizialmente una situazione di corto circuito e la tensione decade.
                                                    Poi...
                                                    Superato il primo momento di avviamento la corrente diminuisce e la tensione sale lentamente fino a 100 kvolt.

                                                    All'interno della cella esiste una specie di corrente protonica, la corrente protonica è diversa da quella elettrica perchè non circola nei conduttori metallici, per cui gli ioni di idrogeno rimangono incastrati davanti al catodo.

                                                    Il catodo metallico rapprensenta una barriera per gli ioni ma non per gli elettroni, ed è per questo motivo che il gas di idrgoeno ionizzato apre il circuito: gli atomi del catodo sono sovraccaricati di elettroni in eccesso ma gli ioni di idrogeno non possono passare nel conduttore metallico gli elettroni invece SI.
                                                    Questo contrasto secondo cui gli eletroi passano nei metalli e gli ioni NO, provoca una situazione di blocco...
                                                    cioè il circuito si apre da solo (dopo che si è formato il gas).


                                                    Io chiamerei questo... interruttore elettrolitco cioè non esiste interruttore, interruttore è invisibile è sta davanti al catodo.

                                                    In altre celle elettrolitiche e altri progetti, facendo invece che il gas esce e vola via, succede che la cella elettrolitica chiama un correntone cioè dissipa energia da buttare nel gabinetto e tirare l'acqua, in altre parole possiamo dire che nelle vecchie situazioni non interessava il rendimento della cella ma interessava la produzione di idrogeno che poi quest'ultimo veniva buttato via.

                                                    Edited by stranger - 23/5/2007, 22:46

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                                                    • #86
                                                      Gencaccio,mi sa che in quel trasformatore di Tesla tocca avvolgere circa 1500 Km di filo di rame,per raggiungere il 1/4 lambda del secondario.Io mi incasino già spiralizzando 5 metri di rame.Improponibile idea,come sempre :P

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                                                      • #87
                                                        La bobina di tesla la vendono già fatta e costa 20 euro.
                                                        (solo la bobina con primario e secondario)

                                                        è l'articolo L1292 facente parte del kit LX1292
                                                        soltanto la bobina di tesla (click qui)

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                                                        • #88
                                                          CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 20/5/2007, 22:48)
                                                          Gencaccio,mi sa che in quel trasformatore di Tesla tocca avvolgere circa 1500 Km di filo di rame,per raggiungere il 1/4 lambda del secondario.Io mi incasino già spiralizzando 5 metri di rame.Improponibile idea,come sempre :P

                                                          Non so se hai notato, ma... raddrizza il PRIMARIO! Ti immagini cosa esce al SECONDARIO? <img src=:">
                                                          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                          • #89
                                                            NOn so se si era notato...
                                                            Ma io raddrizzo con un solo diodo e non con un ponte di greatz o alimentatori stabilizzati.

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                                                            • #90
                                                              Ciao stranger, la tua idea mi ricorda una sorta di tubo a raggi X, solo che utilizzi protoni al posto deglie elettroni. Al posto del trasformatore di tesla potresti usare un trasformatore pe RX: a volte si trovano anche su e-bay.
                                                              Il dubbio è : se funziona, come ti proteggi dalle radiazioni

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