Carissimi amici,
Ho aperto questo theread poiche’ in questi giorni mi sono occupato dell’interfacciamento del RAM63 al computer. Volevo condividere con voi i risultati che fortunatamente sono estremamente positivi (il sistema funziona) e sono certo che per taluni di voi questi miei studi possono essere di notevole utilita’.
Visto il proliferare di questi dispositivi fra gli appassionati di GDPE , e soprattutto visto l’importanza del tema neutroni (esaminato nelle altre discussioni) credo che sia molto importante avere la possibilita’ di interfacciare questi strumenti cosi meravigliosamente sensibili ai nostri sistemi informatici.
Fra non molto (datemi un po’ di tempo) voglio parlarvi ancora di neutroni, di sezione d’urto e di sistemi di rilevamento. Per adesso permettetemi di scivolare (costretto dalla necessita’) nelle tecnologie elettroniche, meravigliosa disciplina di cui ora invoco la sua presenza che risulta necessaria per espletare il compito che mi sono posto.
Veniamo a noi…
In questa prima discussione affrontero’ con voi il problema della collocazione di un amplificatore all’interno del RAM63 e della connessione del medesimo previo un connettore posto sullo chassis del RAM63. In questo modo possiamo collegare il RAM63 ad un sistema di acquisizione oppure volendo possiamo utilizzare una cuffia per ascoltare gli impulsi.
Come risulta evidente dall’analisi dello schema elettronico del RAM63, possiamo prelevare facilmente il segnale nel punto 10 Cioe’ sul terminale emettitore del transistore T3 del circuito amplificatore ed adattatore di impedenza. Questo punto e’ facilmente riconoscibile poiche’ corrisponde anche al terminale del condensatore C5 (sempre vedi schema RAM63). Questo segnale e’ costituito dall’insieme di due o piu’ componenti. Una di queste componenti e’ il segnale vero e proprio che dobbiamo raccogliere ed isolare dal ripple prodotto dallo switching interno. Si tratta di un segnale di bassa frequenza prodotto appunto dall’arrivo delle particelle alfa sullo scintillatore del tubo rilevatore.
La soluzione proposta che ho gia’ avuto modo di sperimentare e’ un amplificatore a transistor a tre stadi. Questo sistema assorbe una corrente di alimentazione molto contenuta che non supera i 2,6 mA. L’alimentazione di questa scheda puo’ essere ottenuta collegandosi direttamente alla -9V del RAM63 (vedi immagine allegata). Il basso valore di corrente assorbita influenza solo minimamente l’autonomia del sistema, e non crea carichi pericolosi per le restanti parti circuitali del RAM63.
Descriviamo ora brevemente il circuito. Il primo transistor tr1 e’ un adattatore di impedenza e serve ad evitare un carico ohmico troppo eccessivo nei confronti della rete circuitale dell’amplificatore adattatore di impedenza del RAM63. Il transistor tr2 costituisce il vero e proprio stadio amplificatore che, utilizzato nella posizione “lin” (lineare) genera un segnale di circa 0,2V in uscita per alfa da 2.5 MeV circa. L’ampiezza del segnale e’ sufficientemente per diversi tipi di schede di acquisizione ed inoltre, la configurazione “lin” e’ utilizzabile qualora si vogliano realizzare applicazioni tipo Analizzatori multicanali. Lavorando nella posizione “esp” (esponenziale), il segnale prodotto avrà un ampiezza molto piu’ elevata e puo’ essere facilmente collegato ad una cuffia o ad un piccolo altoparlante per poter ascoltare il ticchettio. In questa configurazione il segnale puo’ subire una cimazione di picco (tipo geiger) e quindi non possiamo utilizzare l’uscita per studiare l’energia della particella incidente.
Potrebbe accadere che per far funzionare in maniera ottimale il circuito nella configurazione “esp” sia necessario collegare in parallelo alla resistenza di 10K un condensatore da 10 nF.
Tramite il condensatore C8 ma, in special modo tramite soprattutto il condensatore C2, viene eliminata la componente ripple del segnale. Purtroppo questa scelta limita la banda di frequenza dei conteggi, tuttavia risulta una soluzione rapida ed economica per gli obiettivi che mi ero proposto.
L’ultimo transistor tr3 provvede ad effettuare un ulteriore innalzamento del segnale e fornire un adeguato isolamento dallo stadio centrale riuscendo nello stesso a tempo ad interfacciarsi correttamente al connettore di uscita che possiamo porre direttamente sul telaio del RAM63. Per il connettore da montare sul telaio del RAM63 ho pensato di usare un tipo professionale (vedi 204-8802 codice RS). La posizione sul telaio scelta e’ quella gia’ presente vicino al connettore delle sonde che risulta coperta da una vite facilmente rimovibile.
La figura successiva mostra i punti dove collegare il circuito amplificatore progettato.
Alla prossima comunicazione vi inviero' le foto che mostrano il montaggio del circuito all'interno del RAM63 e la collocazione del connettore esterno.
Un abbraccio armonioso a tutti
Edited by Ennio Vocirzio - 13/10/2007, 00:40
Ho aperto questo theread poiche’ in questi giorni mi sono occupato dell’interfacciamento del RAM63 al computer. Volevo condividere con voi i risultati che fortunatamente sono estremamente positivi (il sistema funziona) e sono certo che per taluni di voi questi miei studi possono essere di notevole utilita’.
Visto il proliferare di questi dispositivi fra gli appassionati di GDPE , e soprattutto visto l’importanza del tema neutroni (esaminato nelle altre discussioni) credo che sia molto importante avere la possibilita’ di interfacciare questi strumenti cosi meravigliosamente sensibili ai nostri sistemi informatici.
Fra non molto (datemi un po’ di tempo) voglio parlarvi ancora di neutroni, di sezione d’urto e di sistemi di rilevamento. Per adesso permettetemi di scivolare (costretto dalla necessita’) nelle tecnologie elettroniche, meravigliosa disciplina di cui ora invoco la sua presenza che risulta necessaria per espletare il compito che mi sono posto.
Veniamo a noi…
In questa prima discussione affrontero’ con voi il problema della collocazione di un amplificatore all’interno del RAM63 e della connessione del medesimo previo un connettore posto sullo chassis del RAM63. In questo modo possiamo collegare il RAM63 ad un sistema di acquisizione oppure volendo possiamo utilizzare una cuffia per ascoltare gli impulsi.
Come risulta evidente dall’analisi dello schema elettronico del RAM63, possiamo prelevare facilmente il segnale nel punto 10 Cioe’ sul terminale emettitore del transistore T3 del circuito amplificatore ed adattatore di impedenza. Questo punto e’ facilmente riconoscibile poiche’ corrisponde anche al terminale del condensatore C5 (sempre vedi schema RAM63). Questo segnale e’ costituito dall’insieme di due o piu’ componenti. Una di queste componenti e’ il segnale vero e proprio che dobbiamo raccogliere ed isolare dal ripple prodotto dallo switching interno. Si tratta di un segnale di bassa frequenza prodotto appunto dall’arrivo delle particelle alfa sullo scintillatore del tubo rilevatore.
La soluzione proposta che ho gia’ avuto modo di sperimentare e’ un amplificatore a transistor a tre stadi. Questo sistema assorbe una corrente di alimentazione molto contenuta che non supera i 2,6 mA. L’alimentazione di questa scheda puo’ essere ottenuta collegandosi direttamente alla -9V del RAM63 (vedi immagine allegata). Il basso valore di corrente assorbita influenza solo minimamente l’autonomia del sistema, e non crea carichi pericolosi per le restanti parti circuitali del RAM63.
Descriviamo ora brevemente il circuito. Il primo transistor tr1 e’ un adattatore di impedenza e serve ad evitare un carico ohmico troppo eccessivo nei confronti della rete circuitale dell’amplificatore adattatore di impedenza del RAM63. Il transistor tr2 costituisce il vero e proprio stadio amplificatore che, utilizzato nella posizione “lin” (lineare) genera un segnale di circa 0,2V in uscita per alfa da 2.5 MeV circa. L’ampiezza del segnale e’ sufficientemente per diversi tipi di schede di acquisizione ed inoltre, la configurazione “lin” e’ utilizzabile qualora si vogliano realizzare applicazioni tipo Analizzatori multicanali. Lavorando nella posizione “esp” (esponenziale), il segnale prodotto avrà un ampiezza molto piu’ elevata e puo’ essere facilmente collegato ad una cuffia o ad un piccolo altoparlante per poter ascoltare il ticchettio. In questa configurazione il segnale puo’ subire una cimazione di picco (tipo geiger) e quindi non possiamo utilizzare l’uscita per studiare l’energia della particella incidente.
Potrebbe accadere che per far funzionare in maniera ottimale il circuito nella configurazione “esp” sia necessario collegare in parallelo alla resistenza di 10K un condensatore da 10 nF.
Tramite il condensatore C8 ma, in special modo tramite soprattutto il condensatore C2, viene eliminata la componente ripple del segnale. Purtroppo questa scelta limita la banda di frequenza dei conteggi, tuttavia risulta una soluzione rapida ed economica per gli obiettivi che mi ero proposto.
L’ultimo transistor tr3 provvede ad effettuare un ulteriore innalzamento del segnale e fornire un adeguato isolamento dallo stadio centrale riuscendo nello stesso a tempo ad interfacciarsi correttamente al connettore di uscita che possiamo porre direttamente sul telaio del RAM63. Per il connettore da montare sul telaio del RAM63 ho pensato di usare un tipo professionale (vedi 204-8802 codice RS). La posizione sul telaio scelta e’ quella gia’ presente vicino al connettore delle sonde che risulta coperta da una vite facilmente rimovibile.
La figura successiva mostra i punti dove collegare il circuito amplificatore progettato.
Alla prossima comunicazione vi inviero' le foto che mostrano il montaggio del circuito all'interno del RAM63 e la collocazione del connettore esterno.
Un abbraccio armonioso a tutti
Edited by Ennio Vocirzio - 13/10/2007, 00:40
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