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Un saluto tutti
Mi sto organizzando per mettere mano all'impianto termico di casa e vorrei l'aiuto dei frequentatori del forum per chiarire alcuni dubbi
Partiamo dai dati: edificio in calcestruzzo costruito negli anni 70,3 piani 150 m² l'uno altezza 3 m. L'impianto di
riscaldamento interessa solamente il piano centrale, taverna e mansarda non sono abitati. Comune di Pesaro, zona collinare esposta a sud.Tetto a falda. Caldaia a gas pronta per la pensione, termosifoni in ghisa.
Le risorse da gestire sono:
1) una caldaia a camino della ditta Gabellini installata in taverna questa primavera, a questo link si trovano caratteristiche e prestazioni.http://www.gabellini.info/certificati_di_prova.htm
2) un impianto fotovoltaico in conto energia in fase di realizzazione,6 kW 3 fasi, produzione annua ( teorica) 6000 kWh. Il consumo elettrico medio dell'edificio è di circa 3500 kWh anno, quindi un surplus (sempre teorico) di 2500 kWh anno da impiegare per il riscaldamento.
3) collettori solari per a.C.s ed eventuale integrazione al riscaldamento. Tipo e dimensione ancora da definire.
4) un pozzo 30MT, acqua di falda a 12°,24 m³ al giorno di portata. Un altro pozzo dove è possibile riversare l'acqua
utilizzata per l'eventuale scambio termico. Una cisterna interrata 10 m³ vicina al vano caldaie( era per il gasolio ma non è mai stata usata ).
Le cose che non voglio/posso fare sono: riscaldamento a pavimento/ parete, sonde geotermiche verticali o orizzontali.
Le cose che sto già facendo: valutare la situazione termica dello stabile (ovviamente con l'ausilio di un tecnico)
ed'intervenire per ridurre al minimo le dispersioni.
Le mie considerazioni: la caldaia a camino, anche se di concezione decennale e con rendimenti non paragonabili ai termo camini attuali, mi può garantire un caldo inverno(la legna non è un problema), però qualcosa devo comunque bruciare.Inoltre, in futuro, potrei non avere tempo,legno, possibilità di alimentare continuamente il camino. l'impianto che ho in mente dovrebbe utilizzare al 100% l'energia del sole, integrando quando necessario con fonti meno nobili.
Questo mi porta alla prima domanda: posto che il termo camino per garantire un buon rendimento necessita di un accumulo, ha senso sovradimensionare il solare termico rispetto all'esigenza di a.C.s? In altre parole: impianto a tubi sottovuoto con inclinazione invernale collegato ad una cella termica o pannelli piani per la sola produzione di acqua calda ?
Sull' utilizzo dell'energia elettrica del FV sono indeciso : pompa di calore, resistenze ad immersione, pannelli riscaldanti a raggi infrarossi La PDC mi tenta, ma oltre 50/55° il rendimento crolla. Inoltre per sollevare l'acqua da 30 m di profondità occorrono 0,9 kWh (dati del costruttore). Ipotizzando 16 h/giorno nei quattro mesi invernali, sono circa 2000 kWh.
Sul rendimento delle resistenze ad immersione non ho trovato dati significativi. Anche i pannelli riscaldanti mi tentano, ma sulWeb circolano pareri contrastanti circa la loro convenienza (costo/prestazioni).
La seconda domanda è: qual è il metodo più sensato per utilizzare questi 2500 kWh (teorici!)??
Un ultimo aspetto che vorrei chiarire riguarda l'accumulo. Mi sono studiato il puffer, il tank in tank ed altri termoaccumulatori. La cella termica mi sembra la soluzione più adatta alle mie esigenze, potrei gestire camino, solare termico, pompa di calore ed altre fonti. Quello che vorrei capire è se è possibile collegare la caldaia a gas evitando che riscaldi inutilmente l'accumulo senza dover rinunciare all'energia termica in esso contenuta. Se, per esempio, in un periodo di cielo coperto e temperature rigide il termocamino non si accende per diversi giorni, la caldaia può bypassare automaticamente l'accumulo? Un ultima domanda: un rivenditore mi ha detto che la caldaia a condensazione lavora a un delta T fisso, indispensabile per modulare.Secondo lui far passare il ritorno dell'impianto di riscaldamento nell'accumulo per recuperare calore prima di rimandarlo in caldaia, compromette il rendimento della stessa.
Quindi (secondo lui) la caldaia a condensazione non si può integrare con altre fonti di calore, può solo lavorare in
alternativa ad esse. Qualcuno può confermarmi questo fatto? Suggerimenti, critiche e soprattutto esperienze di chi gestisce le stesse risorse energetiche sono graditi. Grazie a tutti Riky
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