E' stata inaugurata in Italia, a Crescentino, in provincia di Vercell la prima bioraffineria al mondo per la produzione di bioetanolo di seconda generazione da biomasse non alimentari.
L'impianto appartiene a Beta Renewables, una joint venture tra Biochemtex, società di ingegneria del gruppo italiano Mossi-Ghisolfi, il fondo americano TPG (Texas Pacific Group) e la danese Novozymes ed è frutto di un investimento di 150 milioni di euro grazie anche al sostegno della Commissione Europea.
La raffineria è entrata in funzione a gennaio 2013 e quando sarà a pieno regime avrà una capacità produttiva di 75 milioni di litri all'anno di bioetanolo di seconda generazione destinato al mercato europeo. L'aspetto rivoluzionario della bioraffineria risiede nella piattaforma tecnologica impiegata per ottenere il bioetanolo. L'innovativa tecnologia PROESA® (PROduzione di Etanolo da biomasSA), combinata con gli enzimi Cellic® prodotti da Novozymes, utilizza infatti gli zuccheri presenti nelle biomasse lignocellulosiche per ottenere alcol, carburanti e altri prodotti chimici, con minori emissioni di gas climalteranti e a costi competitivi rispetto alle fonti fossili. La bioraffineria sorge su un territorio a forte vocazione agricola che permette di sfruttare un'ampia varietà di biomasse disponibili a basso costo in un raggio di 70 km dallo stabilimento: principalmente paglia di riso, di cui l'area è ricca.
L'impianto appartiene a Beta Renewables, una joint venture tra Biochemtex, società di ingegneria del gruppo italiano Mossi-Ghisolfi, il fondo americano TPG (Texas Pacific Group) e la danese Novozymes ed è frutto di un investimento di 150 milioni di euro grazie anche al sostegno della Commissione Europea.
La raffineria è entrata in funzione a gennaio 2013 e quando sarà a pieno regime avrà una capacità produttiva di 75 milioni di litri all'anno di bioetanolo di seconda generazione destinato al mercato europeo. L'aspetto rivoluzionario della bioraffineria risiede nella piattaforma tecnologica impiegata per ottenere il bioetanolo. L'innovativa tecnologia PROESA® (PROduzione di Etanolo da biomasSA), combinata con gli enzimi Cellic® prodotti da Novozymes, utilizza infatti gli zuccheri presenti nelle biomasse lignocellulosiche per ottenere alcol, carburanti e altri prodotti chimici, con minori emissioni di gas climalteranti e a costi competitivi rispetto alle fonti fossili. La bioraffineria sorge su un territorio a forte vocazione agricola che permette di sfruttare un'ampia varietà di biomasse disponibili a basso costo in un raggio di 70 km dallo stabilimento: principalmente paglia di riso, di cui l'area è ricca.
Commenta