Ho fatto un piccolo studio esplorativo sulle Microalghe DESTINATE A MATERIA PRIMA PER LA PRODUZIONE DI BIODIESEL, quello che è venuto fuori non farà piacere ai sostenitori di questa fonte, come non ha fatto piacere a me. Lo riassumo strettamente perchè ora non ho molto tempo, poi se a qualcuno interessa approfondire o integrare qualche punto in particolare, è nel posto giusto, siamo in un forum .
1- I PHOTOBIOREATTORI E IL FINTO PROBLEMA DELLA CRESCITA
Le alghe non hanno bisogno dei photobioreattori per crescere, crescono bene in vasche, laghetti, pozze, stagni, crescono bene in tutto e con rendimenti simili a quelli dei photobioreattori. Chiunque abbia mai avuto a che fare con una piscina sà bene che il problema non è far crescere le alghe, ma ammazzarle.
2- IL VERO PROBLEMA DELLE ALGHE CONCEPITE COME MATERIA PRIMA BIODIESEL, LA DIFFICILE SEPARAZIONE DELL'ALGA DALL'ACQUA RENDE IL PROCESSO ANTIECONOMICO.
Giustamente mi domanderete "se le alghe crescono così bene e dappertutto, allora quale è il problema?".
In effetti basterebbe una vasca ( o serie di vasche) profonde 20 cm che coprano un area di 6400 mq per ottenere (alga che raddoppia ogni 12 ore, contenuto olio estratto dall'alga 40%) 1024 litri di olio di alga al giorno, strabiliante no ?
Ora viene però il lato dolente.
Nelle vasche ci sono in ballo 1280000 litri di acqua.
La concentrazione di alga nell'acqua è di circa lo 0,1%.
Effettuiamo un harvesting continuo controllato tramite pompe.
Dobbiamo estrarre alga aciutta, o cmq con una % di acqua non superiore al 7%, per rientrare nei parametri delle presse.
-Le alghe papabili hanno dimensioni vicine al micron, la filtrazione come metodo di separazione và a farsi benedire
- Se usiamo la "flocculazione", a causa dei prodotti chimici, non possiamo riciclare l'acqua, quindi dobbiamo reintegrare quasi 2 milioni e mezzo di litri di acqua al giorno.
-Se usiamo un essiccatore, oltre a altri problemi (consumo elettrico eccessivo, incapacità di essiccare tutta la produzione), comunque ammesso per assurdo che costruiamo un megaessiccatore a pannelli solari ci troviamo sempre a non poter riciclare l'acqua.
L'unico metodo efficace è una centrifuga per separare l'acqua dalle alghe, e qui entra in ballo il principale punto di debolezza.
Con una concentrazione di alga dello 0,1% nell'acqua, in caso di una (MODESTA TRA L'ALTRO) produzione come quella sopra descritta, ci troviamo a dover utilizzare una centrifuga con una capacità di circa 110000 litri ora.
Una centrifuga con questa capacità costa circa 500000 euro e consuma 20KW/h circa, a cui và aggiunto il consumo delle pompe di ricircolo, di quelle di harvesting.
Ora dobbiamo procurarci una buona pressa, con 150000 euro ce la caviamo, ed abbiamo ottenuto i nostri 1000 litri di olio giornaliero.
3 - VALORE DEL PRODOTTO OTTENUTO, INVESTIMENTO SOSTENUTO, DESTINAZIONE DEL PRODOTTO A BIODIESEL ECONOMICAMENTE SCONVENIENTE AI PREZZI DI MERCATO.
Dopo aver investito circa 1 Milione di euro, in ipotesi di una produzione perfetta (nessuna contaminazione o imprevisto), abbiamo un valore della produzione di circa 1000 litri giornalieri di olio di alga, circa 600 euro giorno (prodotto assimilabile all'olio di palma grezzo, quindi necessario stimarlo allo stesso prezzo di mercato), quindi circa 216000 euro l'anno.
Senza imprevisti vari almeno la metà se ne và in costi variabili (personale, costi energetici, logistica, assicurazioni sugli impianti, manutenzione impianti,ecc), e l'altra metà in ammortamento impianti stimato in circa 10 anni a 100000 euro anno, quindi UTILE 0 (con imprevisti si và in perdita).
Se il capitale non è proprio, quindi si aggiunge il costo degli interessi, si và in perdita anche senza imprevisti
La controprova tombale di questo studio esplorativo è il fatto che l'alga asciutta viene venduta (per usi cosmetici di solito) a circa 4$ kg dai grossisti.
Nessuno sceglierebbe di far fare all'alga un ulteriore processo industriale (pressatura per ottenere olio) per ricavare un prodotto che vale 8-9 volte meno di prima.
4- CI SONO SPERANZE PER LA PRODUZIONE DI BIODIESEL DALLE ALGHE PER IL FUTURO?
Si, ce ne sono, se si smette di pensare ai photobioreattori e al finto problema "come farle crescere?", e si inizia a pensare ad un modo per ridurre i costi di separazione dell'alga dall'acqua, abbattendo i costi di produzione e (forse) rientrando nei parametri economici per la produzione di biodiesel.
Si può anche pensare di risolvere il problema dal punto di vista dell'ingegneria genetica, sfornando un'alga con olio 40%+ e con una grandezza che permetta una separazione per filtrazione (grande almeno come la spirulina, se più grande meglio).
Con i Migliori Saluti
1- I PHOTOBIOREATTORI E IL FINTO PROBLEMA DELLA CRESCITA
Le alghe non hanno bisogno dei photobioreattori per crescere, crescono bene in vasche, laghetti, pozze, stagni, crescono bene in tutto e con rendimenti simili a quelli dei photobioreattori. Chiunque abbia mai avuto a che fare con una piscina sà bene che il problema non è far crescere le alghe, ma ammazzarle.
2- IL VERO PROBLEMA DELLE ALGHE CONCEPITE COME MATERIA PRIMA BIODIESEL, LA DIFFICILE SEPARAZIONE DELL'ALGA DALL'ACQUA RENDE IL PROCESSO ANTIECONOMICO.
Giustamente mi domanderete "se le alghe crescono così bene e dappertutto, allora quale è il problema?".
In effetti basterebbe una vasca ( o serie di vasche) profonde 20 cm che coprano un area di 6400 mq per ottenere (alga che raddoppia ogni 12 ore, contenuto olio estratto dall'alga 40%) 1024 litri di olio di alga al giorno, strabiliante no ?
Ora viene però il lato dolente.
Nelle vasche ci sono in ballo 1280000 litri di acqua.
La concentrazione di alga nell'acqua è di circa lo 0,1%.
Effettuiamo un harvesting continuo controllato tramite pompe.
Dobbiamo estrarre alga aciutta, o cmq con una % di acqua non superiore al 7%, per rientrare nei parametri delle presse.
-Le alghe papabili hanno dimensioni vicine al micron, la filtrazione come metodo di separazione và a farsi benedire
- Se usiamo la "flocculazione", a causa dei prodotti chimici, non possiamo riciclare l'acqua, quindi dobbiamo reintegrare quasi 2 milioni e mezzo di litri di acqua al giorno.
-Se usiamo un essiccatore, oltre a altri problemi (consumo elettrico eccessivo, incapacità di essiccare tutta la produzione), comunque ammesso per assurdo che costruiamo un megaessiccatore a pannelli solari ci troviamo sempre a non poter riciclare l'acqua.
L'unico metodo efficace è una centrifuga per separare l'acqua dalle alghe, e qui entra in ballo il principale punto di debolezza.
Con una concentrazione di alga dello 0,1% nell'acqua, in caso di una (MODESTA TRA L'ALTRO) produzione come quella sopra descritta, ci troviamo a dover utilizzare una centrifuga con una capacità di circa 110000 litri ora.
Una centrifuga con questa capacità costa circa 500000 euro e consuma 20KW/h circa, a cui và aggiunto il consumo delle pompe di ricircolo, di quelle di harvesting.
Ora dobbiamo procurarci una buona pressa, con 150000 euro ce la caviamo, ed abbiamo ottenuto i nostri 1000 litri di olio giornaliero.
3 - VALORE DEL PRODOTTO OTTENUTO, INVESTIMENTO SOSTENUTO, DESTINAZIONE DEL PRODOTTO A BIODIESEL ECONOMICAMENTE SCONVENIENTE AI PREZZI DI MERCATO.
Dopo aver investito circa 1 Milione di euro, in ipotesi di una produzione perfetta (nessuna contaminazione o imprevisto), abbiamo un valore della produzione di circa 1000 litri giornalieri di olio di alga, circa 600 euro giorno (prodotto assimilabile all'olio di palma grezzo, quindi necessario stimarlo allo stesso prezzo di mercato), quindi circa 216000 euro l'anno.
Senza imprevisti vari almeno la metà se ne và in costi variabili (personale, costi energetici, logistica, assicurazioni sugli impianti, manutenzione impianti,ecc), e l'altra metà in ammortamento impianti stimato in circa 10 anni a 100000 euro anno, quindi UTILE 0 (con imprevisti si và in perdita).
Se il capitale non è proprio, quindi si aggiunge il costo degli interessi, si và in perdita anche senza imprevisti
La controprova tombale di questo studio esplorativo è il fatto che l'alga asciutta viene venduta (per usi cosmetici di solito) a circa 4$ kg dai grossisti.
Nessuno sceglierebbe di far fare all'alga un ulteriore processo industriale (pressatura per ottenere olio) per ricavare un prodotto che vale 8-9 volte meno di prima.
4- CI SONO SPERANZE PER LA PRODUZIONE DI BIODIESEL DALLE ALGHE PER IL FUTURO?
Si, ce ne sono, se si smette di pensare ai photobioreattori e al finto problema "come farle crescere?", e si inizia a pensare ad un modo per ridurre i costi di separazione dell'alga dall'acqua, abbattendo i costi di produzione e (forse) rientrando nei parametri economici per la produzione di biodiesel.
Si può anche pensare di risolvere il problema dal punto di vista dell'ingegneria genetica, sfornando un'alga con olio 40%+ e con una grandezza che permetta una separazione per filtrazione (grande almeno come la spirulina, se più grande meglio).
Con i Migliori Saluti
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