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Bio fuel cell e depurazione.

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  • Bio fuel cell e depurazione.

    Credo che questo sia il posto adatto per il mio progetto, altrimenti mi tirano le orecchie.<br><br>I mio progetto riguarda la produzione di idrogeno ma questa discussione mi è necessaria per non portare un argomento in un forum che non è in tema.<br><br>Pertanto per seguire il progetto per ora vi rimando al forum<br>IDROGENO E FUEL CELL discussione: Progetto bio fuell cell.<br><br>Il mio scopo è di realizzare un tipo di impianto che permetta di produrre idrogeno.<br><br>In un primo momento lo scopo sar&agrave; di depurare gli inquinanti più difficili eliminando i costi di mantenimento (usare l&#39;energia creata per alimentare la cella stessa che produce idrogeno).<br>Diciamo che per il momento il rendimento = 1 è il mio primo obbiettivo, poi se la cosa rende ed è pure eco-compatibile meglio.<br><br>Per il momento voglio costruire una bio-cella per produrre idrogeno, è chiaro che questo non sar&agrave; il posto finale del mio progetto. Fatto questo esperimento, mi sposterò su un altro argomento.<br><br><br>Se mi permettete voglio scrivere qualche riga per spiegarvi come avviene la depurazione di tutto quello che<br>scarichiamo nelle fogne, che si aggiunge a quello che scaricano le industrie.<br>Il processo di depurazione può essere di tre tipi:<br>Aerobico, cioè la massa batterica lavora in presenza di ossigeno.<br>Anaerobico che al contrari la massa batterica lavora in ossigeno.<br>Infine il terzo che è un mix fra i due precedenti tipi.<br><br>Molti ignorano che depurare ha un costo, i batteri sono grandi operai, ma mica dei fessi.<br>Per farla breve, quando si fanno i conti dei costi si scopre che il depuratore è una voce<br>passiva, cioè è costantemente in perdita. Questo perché consuma energia e non rende<br>niente se non i fanghi di scarto, che molte volte sono altri costi aggiunti, e poco altro.<br><br>In molti paesi del mondo, non è un problema, perché basta semplicemente non depurare e il gioco è fatto. Risparmio una barca di soldi i miei prodotti sono super-economici e chi ha problemi di inquinamento si gratta.<br>Fortunatamente non è così in molti altri paesi, tra i quali l&#39;Italia. Negli anni 70 in molte parti del mondo si cominciarono a costruire depuratori, e anche in Italia abbiamo fatto la stessa<br>cosa.<br>Purtroppo l&#39;interesse di molti comuni era limitato all&#39;opera di progetto e di realizzazione<br>del depuratore, che permetteva di raccogliere finanziamenti da vari enti, stato compreso.<br>Quando arrivavano le prime spese di gestione, tipo: energia elettrica per le soffianti,<br>prodotti chimici vari e altro. Molti comuni tagliavano i fondi.<br>Pertanto nelle vasche del depuratore il prodotto da trattare entrava e usciva senza nessun<br>cambiamento. Aveva solo fatto un giro nelle enormi vasche e poi era finito in mare.<br>Mi sembra logico che gi&agrave; depurare a costo zero è un forte incentivo per un progetto simile,<br>se poi si producesse anche energia (idrogeno o energia elettrica) la cosa sarebbe mondiale.<br><br>Depurare tutti gli inquinanti a costo zero usando come energia il sole e magari produrre idrogeno sarebbe una rivoluzione in campo industriale paragonabile alla scoperta dell&#39;elettricit&agrave;.<br>Ripeto, se il nostro impianto da rendimento = 1 passasse a rendimenti positivi, producendo idrogeno da utilizzare in una cella per la produzione elettrica, la cosa sarebbe eccezionale.<br><br>Finisco, spiegando a grandi linee il mio progetto:<br>1.Costruire la cella che genera idrogeno con materiale biologico e il sole.<br>2.Utilizzare questo idrogeno in una cella per la produzione di elettricit&agrave;.<br>3.Valutare la possibilit&agrave; di auto sostentamento dell&#39;impianto. Unici componenti<br>aggiunti sono acqua da depurare e il sole, e provare ad espandere la produzione di elettricit&agrave; e idrogeno e vedere dove arriva.<br><br>Non pensate che sia una cosa impossibile, sono convinto che è fattibile.<br>Come molte scoperte, per poter essere lanciate è necessario uno scopo.<br>Purtroppo non è sufficiente la prova di laboratorio o l&#39;effetto fisico-chimico o altro.<br><br>Viviamo in un mondo di ignoranti, un mondo “storto” e per far capire a questi ciechi un principio devi ingannarli, fargli prima vedere un guadagno anche minimo e poi spiegargli il principio. Solo così riesci a entrare nella loro testa.<br>Se per esempio questo sistema riuscisse a generare anche soltanto un poco di gas per far funzionare una caldaia da riscaldamento, sarebbe proponibile e avrebbe possibilit&agrave;.<br><br>Deve avere un vantaggio immediato, altrimenti è morto prima di nascere.<br>Anche se il principio e giusto e se teoricamente è funzionante non basta.<br>Deve essere applicabile ad un processo gi&agrave; esistente ed economicamente vantaggioso altrimenti..........<br>che mondo sbagliato che abbiamo costruito...........<br><br>...........Ma possiamo rimediare.<br><br>Ciao a tutti da<br><br>Enrico la talpa.<br><br><br>

  • #2
    L&#39;anaerobico lavora in assenza di ossigeno,<br><br>scusate ma mi rimangono le lettere<br>attaccate ai diti.<br>

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    • #3
      Idea interessante. Nelle discariche il recupero e utilizzo a fini energetici del gas di fermentazione, anche se non è idrogeno, produce una corposa fonte di utile. Lì però l&#39;utilizzo del metano è comodo e ben collaudato. Basta un banale gruppo elettrogeno adattato.<br><br>Per l&#39;idrogeno ci sono due step fondamentali: 1) la tecnologia per far si che i batteri producano idrogeno in modo affidabile e continuo e per raccoglierlo. 2) la tecnologia per trasformare l&#39;idrogeno in energia elettrica (pile a comustibile). Sul secondo si sta lavorando alacremente in tutto il mondo, sul primo non saprei. Attendo altre notizie. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9440eb0882acc2a8098aa716c7abd9fc.gif" alt=""><br>
      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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      • #4
        Questa è la notizia che tempo f&agrave; mi ha fatto vedere la luce sulla via di damasco:<br><br><br><br>New Castle (USA) - Alcuni ricercatori della Penn State University e della societ&agrave; Ion Power hanno ideato un nuovo metodo per generare idrogeno dai batteri che, a loro dire, consentir&agrave; di costruire fuel cell a batteri (Microbial Fuel Cell, MFC) fino a quattro volte più efficienti di quelle attuali.<br>La nuova tecnica stimola i batteri a produrre idrogeno dalla fermentazione di vari tipi di materiale organico, o biomassa, senza la necessit&agrave; di introdurre nella cella ossigeno dall&#39;esterno. Al posto di quest&#39;ultimo gli scienziati utilizzano una piccola corrente elettrica con tensione di 0,25 Volt che consente ai batteri di superare la cosiddetta &quot;barriera della fermentazione&quot; e convertire in idrogeno anche i prodotti della fermentazione, quali l&#39;acido acetico e l&#39;acido butirrico.<br><br>A differenza delle MFC tradizionali, quelle messe a punto dai ricercatori americani sono in grado di ricavare idrogeno anche dalle sostanze organiche che non contengono carboidrati: questo consente di utilizzare come &quot;carburante&quot; una più grande variet&agrave; di rifiuti organici domestici, agricoli e industriali.<br><br>Logan Grot, uno dei ricercatori impegnati nel progetto, ha affermato che il nuovo metodo apre la strada ad una nuova generazione di MFC molto compatte e in grado di trasformare completamente in combustibile e acqua di scarto i comuni rifiuti organici.<br><br>e questo è il pdf che descrive l&#39;esperimento.<br><br><a href="http://pubs.acs.org/cgi-bin/abstract.cgi/esthag/asap/abs/es050244p.html" target="_blank">http://pubs.acs.org/cgi-bin/abstract.cgi/e.../es050244p.html</a><br><br>Devo provare, voglio vedere quei batteri al lavoro,<br><br>immaginate produrre idrogeno e passarlo ad una cella che produce energia elettrica.<br><br>Forse sono solo sogni, ma si comincia sempre di li.<br><br>

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        • #5
          Aggiungo un ultimo messaggio, voglio presentarvi i miei nuovi amici che mi<br>aiuteranno in questo progetto:<br><br><br>-------------------Attenzione possono pericolosi per l&#39;uomo, se non sapete come gestirli non provateci nemmeno. -----------------------------<br><br>Geobacter sulfurreducens.<br><br>Questo mio amico, è perfino in grado di metabolizzare i metalli radioattivi come l&#39;uranio. Ho la sua foto segnaletica e la zona dove posso trovarlo.....<br><br>Shewanella Oneidensis,<br><br>Questa invece ha la capacit&agrave; di “respirare”, o di ridurre i metalli, così come noi esseri umani facciamo con l’ossigeno. Anche di questo ho foto e i locali dove bazzica di solito.<br><br>Pseudomonas aeruginosa<br><br>.............. purtroppo è la pecora nera del gruppo, opportunista e pericoloso<br>per l&#39;uomo......<br>Questo è un tipo tosto, dovrò convincerlo con le buone o trovare un sostituto, non credo che con le cattive otterrei la sua collaborazione<br>è resistente anche a molti antibiotici......<br><br>-----------------------Attenzione possono pericolosi per l&#39;uomo, se non sapete come gestirli non provateci nemmeno. -----------------------------<br><br>Il 7 dicembre torno in Italia e mi metto subito al lavoro.<br><br><br>Ciao a tutti<br>Enrico la talpa

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          • #6
            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (BrightingEyes @ 20/11/2006, 19:18)</div><div id="quote" align="left">Idea interessante. Nelle discariche il recupero e utilizzo a fini energetici del gas di fermentazione, anche se non è idrogeno, produce una corposa fonte di utile. Lì però l&#39;utilizzo del metano è comodo e ben collaudato. Basta un banale gruppo elettrogeno adattato.<br><br>Per l&#39;idrogeno ci sono due step fondamentali: 1) la tecnologia per far si che i batteri producano idrogeno in modo affidabile e continuo e per raccoglierlo. 2) la tecnologia per trasformare l&#39;idrogeno in energia elettrica (pile a comustibile). Sul secondo si sta lavorando alacremente in tutto il mondo, sul primo non saprei. Attendo altre notizie. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/3028581a99446f568506c0cd749a9123.gif" alt=""></div></div><br>Ciao a tutti,<br>solo per riportare un&#39;esperienza personale degli ultimi tre mesi nel caso di biogas estratto da una discarica, per esperienza personale, non è che si tratta di metano. Le percentuali di CH4 variano molto a seconda del tipo di discarica e quello che c&#39;è in più spesso è Zolfo. Questo rende i gruppi elettrogeni particoli perchè un gruppo qualsiasi viene distrutto in pochi mesi. Oltre allo zolfo bisogna stare attenti anche alla percentuale di umidit&agrave; che viene lasciata transitare nei pistori devasta il motore, prima di inviare il biogas visogna raffredare il gas ed estrarre l&#39;umidit&agrave;.Ultima cosa attenzione alle rampe di taratura con il bigas, se si usa sia biogas che metano è molto dura trovare una taratura ideale per i due gas avendo caratteristiche ben diverse.<br>Per il depuratore con cella a combustibile è da tempo che ci penso, Enrico su che taglia di cella stai lavorando? e che taglia di depuratore?<br>ciao a tutti<br>RemTechnology
            "E' meglio essere approssimativamente corretti che esattamente sbagliati"
            (v. 5.0 - Gennaio 2020) - RemTechnology 1999 - 2020 - ing.remtechnology@gmail.com
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            • #7
              Ciao,<br><br>per il momento mi interessa riprodurre in laboratorio l&#39;esperimento fatto dai<br><br>ricercatori della Penn State University e della societ&agrave; Ion Power.<br><br>Poi su quella base voglio scoprire come utilizzarla e la sua applicazione.<br><br>Qualche idea c&#39;è nella mia testa, ma lo scoglio iniziale sar&agrave; il lavoro dei batteri che devo reperire e<br><br>&quot;addestrare&quot;.<br><br>Il resto mi &quot;appare&quot; in discesa...... speriamo.<br><br><br>Ciao<br><br><br>

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              • #8
                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>QUOTE</b> (remtechnology @ 21/11/2006, 09:57)</div><div id="quote" align="left">Le percentuali di CH4 variano molto a seconda del tipo di discarica e quello che c&#39;è in più spesso è Zolfo. Questo rende i gruppi elettrogeni particoli perchè un gruppo qualsiasi viene distrutto in pochi mesi.</div></div><br>Prendo atto, ho un pò semplificato per ignoranza mia. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/734f0837febaca4d98ebae854157dc0b.gif" alt=""><br>Comunque il concetto era che lo sfruttamento del biogas è a uno stadio tecnologico maturo con gruppi elettrogeni certo adatti e ben ingegnerizzati, ma affidabili e in grado di essere molto produttivi.<br>Per l&#39;idrogeno la strada dei batteri è in effetti intrigante, ma siamo ancora nella fase di ricerca. Però sicuramente è un campo dove la ricerca italiana potrebbe essere vincente.<br>L&#39;ideale è sfruttare la straordinaria capacit&agrave; di molte specie di mutare adattandosi a condizioni diverse. Questo fatto è negativissimo con gli antibiotici, che spesso se usati male servono solo a selezionare ceppi ultraresistenti. Però se si riuscisse gradatamente a selezionare i ceppi più produttivi di idrogeno e meno aggressivi per l&#39;organismo umano...<br>Si può fare anche senza sofisticate tecniche genetiche o nanotecnologiche.
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                • #9
                  Bravo, è quello che penso io, i batteri hanno creato la vita, hanno costruito metano e petrolio e ci salveranno ancora una volta.<br><br>Sono nostri amici, ci fanno diventare più forti e ci aiutano in tutti i modi, basta solo capire cosa vogliono.<br><br>L&#39;esperimanto che hanno fatto in america è l&#39;inizio di un nuovo mondo.<br><br>La cella non necessita di ossigeno, riduce anche i non carboidrati, e ha un rendimento molto alto.........<br><br>Prima di partire con il progetto devo verificare che la scoperta dell&#39;universit&agrave; americana è riproducibile.<br><br>In quella cella si inserisce acqua reflua civile e si ricava idrogeno.<br><br>Però mi sono chiesto.... come utilizzo questo idrogeno? semplice in una pila a combustibile del tipo a membrana di scambio protonico.<br><br>In questo modo all&#39;inizio mi è sufficiente creare energia per alimentare la fuel cell a batteri, poi vedremo cosa mi esce fuori.<br><br>Da questa cella non si produce CO2, solo H2O e idrogeno.<br><br>Nel pdf scaricabile all&#39;indirizzo postato prima è spiegato tutto dettagliatamente, non è una cosa difficile.<br><br>L&#39;unica cosa difficile è &quot; trovare i batteri e convinvincerli a stare attaccati ad un pezzo di metallo ricoperto di agar agar.<br><br>Se funziona e non hanno raccontato delle panzane il resto è l&#39;inizio di una nuova tecnologia....... dopo, basta solo crederci.<br><br>Non sò dove finiranno queste miei ragionamenti, ma mi diverto un mondo, sono ringiovanito di vent&#39;anni grazie a questo forum.....<br><br>........eccezionale&#33;<br><br> <br><br><br>Enrico la talpa

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                  • #10
                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (BrightingEyes @ 21/11/2006, 13:58)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (remtechnology @ 21/11/2006, 09:57)</div><div id="quote" align="left">Le percentuali di CH4 variano molto a seconda del tipo di discarica e quello che c&#39;è in più spesso è Zolfo. Questo rende i gruppi elettrogeni particoli perchè un gruppo qualsiasi viene distrutto in pochi mesi.</div></div><br>Prendo atto, ho un pò semplificato per ignoranza mia. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/faa2e9645a1c9da63b9605872eac5e0c.gif" alt=""><br>Comunque il concetto era che lo sfruttamento del biogas è a uno stadio tecnologico maturo con gruppi elettrogeni certo adatti e ben ingegnerizzati, ma affidabili e in grado di essere molto produttivi.<br>Per l&#39;idrogeno la strada dei batteri è in effetti intrigante, ma siamo ancora nella fase di ricerca. Però sicuramente è un campo dove la ricerca italiana potrebbe essere vincente.<br>L&#39;ideale è sfruttare la straordinaria capacit&agrave; di molte specie di mutare adattandosi a condizioni diverse. Questo fatto è negativissimo con gli antibiotici, che spesso se usati male servono solo a selezionare ceppi ultraresistenti. Però se si riuscisse gradatamente a selezionare i ceppi più produttivi di idrogeno e meno aggressivi per l&#39;organismo umano...<br>Si può fare anche senza sofisticate tecniche genetiche o nanotecnologiche.</div></div><br>Mi scuso, non volevo essere brusco è che scrivo sempre in velocit&agrave; e non volevo insegnare niente a nessuno...sono più attivo nell&#39;area Idroelettrico avendo molta più esperienza in quel campo. In questa sezione invece sto apprendendo un sacco di cose;-)<br>Volevo solo condividere una mia esperienza dove sono stato coinvolto anche se non specialista in cogenerazione;-)<br>Per Enrico sono curioso di sapere come va con gli &quot;amici&quot; batteri.<br>Alla prox<br>RemTechnology
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                    • #11
                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>QUOTE</b> (remtechnology @ 21/11/2006, 16:09)</div><div id="quote" align="left">Mi scuso, non volevo essere brusco è che scrivo sempre in velocit&agrave; e non volevo insegnare niente a nessuno...sono più attivo nell&#39;area Idroelettrico avendo molta più esperienza in quel campo. In questa sezione invece sto apprendendo un sacco di cose;-)</div></div><br>No no, mi devo scusare io magari. Volevo stimolare un pò la discussione che mi pare interessante, ma sono del tutto &quot;non addetto ai lavori&quot; in questo campo ed è giusto che chi ha conoscenze più precise intervenga a correggere e ad integrare informazioni, ci mancherebbe. E&#39; lo spirito stesso del forum. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/e5a7d8c2d907d88357d0c87003a7eea6.gif" alt="">
                      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                      • #12
                        Vi ringrazio di cuore, <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0c9480dbdfb5883245ce9dda90083a18.gif" alt=""><br>il mio scopo è che molti cervelli (come il mio) <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/7e35573b96e55441a1f9373df007ad0c.gif" alt=":wacko:"> , che rischiano di essere plagiati, atrofizzati e sbattuti da tutti i mass abbiano una scintilla che gli faccia aprire gli occhi.<br>Comprendo benissimo che la mia idea non è una passeggiata, ma c&#39;è sicuramente qualche cervello sopito che ha sicuramente più capacit&agrave; di me,<br>e se stimolato con un&#39;idea fantastica si sveglia <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0089f3a8234ecb41b835a0c8a18df99e.gif" alt=":woot:"> e inizia a percorrere la giusta strada.<br>La cosa fantastica degli esseri umani è il coalizzarsi e scambiarsi esperienze per superare ogni ostacolo.<br>TUTTI POSSIAMO CONTRIBUIRE PER UNA GIUSTA CAUSA &#33; Io nel mio piccolo cerco di dare un contributo aprendo nel mio cervello tutti gli archivi di idee che ho accumulato<br>in tanti anni di ragionamenti.<br>Il primo punto adesso sar&agrave; di procurarmi tutto il materiale per l&#39;esperimento, poi convincere mia moglie che con i miei esperimenti ( e le notti passate a scervellarmi) non mi stò estraniando dalla societ&agrave;, ma che stò lavorando per una giusta causa (non sar&agrave; facile...... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/ef29940095dc1a5890d2cd9e9f4103a6.gif" alt=":lol:"> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/ef29940095dc1a5890d2cd9e9f4103a6.gif" alt=":lol:"> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/e1bcf29a9604e8292df892bb97d2483a.gif" alt="&lt;_&lt;"> )<br><br>Adesso ho richiesto un catalogo dove posso ordinare il materiale (enzimi, regenti, ecc,ecc) che mi è indispensabile....... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0089f3a8234ecb41b835a0c8a18df99e.gif" alt=":woot:"> vediamo cosa succede.<br>

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                        • #13
                          Dunque qualche passo avanti è stato fatto. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/be527b818b984949a742fd5d059a1f2f.gif" alt=":woot:"><br>Ho trovato l&#39;indirizzo dei locali dove bezzicano i miei amici batteri che sto cercando:<br><br><a href="http://www.geobacter.org/" target="_blank">http://www.geobacter.org/</a><br><br><a href="http://www.shewanella.org/home.sjsp" target="_blank">http://www.shewanella.org/home.sjsp</a><br><br><a href="http://www.pseudomonas.com/" target="_blank">http://www.pseudomonas.com/</a><br><br>Ho scritto e-mail di info spiegando il mio scopo di ricerca e spero che mi diano buone notizie. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/eaaa4f3b8c1bc0f68ecf2d18a33744d9.gif" alt=":unsure:"><br><br>Il mio supermicroscopio è a casa pronto, ma devo costruirmi una<br><br>“ GIARA PER ANAEROBIOSI”, che sar&agrave; la culla per i miei batteri. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/3589e9ffca5f24adac832e5a60e884c8.gif" alt=""><br><br>In realt&agrave; è un vaso per colture batteriche anaerobiche,<br><br>ci sono delle piastre dove si sviluppano i batteri e dei sali di BoroIoduro di Sodio, e<br>Acido Citrico e Sodio Bicarbonato, con aggiunta di H2O per attivare la produzione di Idrogeno<br>e Anidrite Carbonica.<br>Più aggiungo un catalizzatore per trasformare l&#39;Ossigeno in H2O .<br><br>Quando saranno ad un buon punto penso di trasferirli<br><br> in una cella “ A BROBO NUTRIENTE”, ma qui non sono sicuro al 100&#37; devo studiare. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/b031fd52fa71cbb1d00c1eec5d404ea5.gif" alt=":huh:"> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/b031fd52fa71cbb1d00c1eec5d404ea5.gif" alt=":huh:"><br><br><br><br>Enrico la talpa.

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                          • #14
                            OK, adesso ho tutto, anche un link molto utile per<br><br>quello che riguarda l&#39;idrogeno e le celle per produrlo.<br><br><a href="http://www.fuelcellstore.com/cgi-bin/italy" target="_blank">http://www.fuelcellstore.com/cgi-bin/italy</a><br><br>Qui c&#39;è veramente di tutto.<br><br>Enrico la talpa

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                            • #15
                              Lavoro &quot;indirettamente&quot; col biogas da discarica e ho notato che per uasano uno strumento per l&#39;indice respirometrico dinamico che potrebbe essere la tua &quot;giara per anaerobiosi&quot;. Chiaramente essendo un prodotto per processi in aerobiosi dovresti chiudere il rubinetto dell&#39;O2 ma la struttura e la l&#39;apparecchiatura legata sono ideali. Ha un corpo costituito da cella adiabatica con due sensori per la temperatura e due per la presenza di ossigeno in entrata e uscita, modificandolo potrebbe fare al caso tuo.<br><br><a href="http://www.lab2000.com/lab_2003/09/strum_mese.html" target="_blank">http://www.lab2000.com/lab_2003/09/strum_mese.html</a><br><br><a href="http://www.costech.net/" target="_blank">http://www.costech.net/</a>

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                              • #16
                                Ti ringrazio,<br><br>ma il respirometro è un&#39;altra cosa rispetto a quello che ho intenzione di fare. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/cd5f5a2867c969e3de852fd0666600af.gif" alt="&lt;_&lt;"><br>Per il momento devo iniziare una coltura di batteri che successivamente dovrò mettere su un terreno<br>di cultura selettivo per essere sicuro di avere proprio quei batteri.<br><br>In seguito nella cella, dovrò applicare il potenziale elettrico di 0,25 Volt per permettere ai batteri di superare la<br>&quot;barriera della fermentazione&quot; e convertire in idrogeno anche i prodotti della fermentazione, tipo l&#39;acido acetico e<br>l&#39;acido butirrico. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f9be791d13fc7a126076ba216dc7a196.gif" alt=":woot:"><br><br>Una giara per anaerobiosi è semplice da fare non richiede particolari attrezature, e i batteri nella fare iniziale<br>staranno su di un supporto asciutto, poi su uno selettivo e infine nel brodo nutriente.....<br>credo di aver detto bene, altrimenti vi prego smentitemi e ditemi la maniera per allevare quei tre batteri anaerobici.<br><br>Quindi nella cella in funzione entrer&agrave; acqua da depurare<br>e esce solamente idrogeno e niente altro...... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f9be791d13fc7a126076ba216dc7a196.gif" alt=":woot:"> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f9be791d13fc7a126076ba216dc7a196.gif" alt=":woot:"><br><br>staremo a vedere.

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                                • #17
                                  Ho capito che cerchi soluzioni in anaerobiosi, volevo solo segnalarti la tecnologia. Secondo me possono diventare dei piccoli fermentatori per prove di laboratorio, basta chiudere la condotta dell&#39;ossigeno, il software che danno in dotazione elabora grafici dell&#39;andamento di tutti i fattori nell&#39;arco della prova. Trovo interessante il fatto che il corpo è una camera adiabatica. Io in giro non ho mai visto niente di simile.

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                                  • #18
                                    dalla foto non mi sembra molto complesso, credo che la sua costruzione sia<br>possibile anche per degli hobbisti. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f232c856b0cc6cdb19702d3dc4dd5af0.gif" alt="&lt;_&lt;"><br><br><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/d6c850a46c7f4ef5c851035e95893fb3.jpg" alt="image"><br><br>........ si però questo analizza il lavoro dei batteri senza preoccuparsi di fare una selezione.<br>comunque l&#39;apparecchio che voglio costruire io è molto simile.<br><br>Lunica differenza è che intendo selezionare i batteri.... (non sar&agrave; così semplice&#33;&#33, <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/581fe18e3fe0220029bc62c2963516ff.gif" alt=":unsure:"><br>poi dovranno lavorare con la luce, quindi prima devo fa nascere le colonie, poi selezionare quelle<br><br>giuste, e poi far adattare i batteri alla nuova casa........ (si, e tanto è la via dell&#39;orto &#33;&#33 <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f232c856b0cc6cdb19702d3dc4dd5af0.gif" alt="&lt;_&lt;"><br><br>Grazie della segnalazione, nei laboratori di molte industrie che utilizzano impianti di depurazione<br>aerobica o anaerobica ci sono strumenti simili a questo, compresa la mia &quot;giara&quot;.<br><br>Per il momento voglio vedere se allevare questi batteri è semplice come allevare galline,<br>oppure richiede laboratori di ricerca spaziali. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/41b84e33f175088536b93d527cded55f.gif" alt="^_^"><br><br><br>Ciao e grazie ancora <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/fbe90c998da36bd17eff8b91ef52baf0.gif" alt=":woot:"><br><br>Enrico la talpa<br><br>

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                                    • #19
                                      Leggevo su <i>L'informatore agrario</i> che all'Eima di Bologna, ad un convegno organizzato da Itabia, Vittorio Prodi (fratello del PdC) ha parlato di digestori anaerobici in costruzione in Giappone che producono idrogeno anziché metano. Proprio quello che vorresti fare tu Enrico.

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                                      • #20
                                        Ciao Lolio,<br><br>finalmento qualcuno ha compreso il lampo che ho visto <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f327b2270a5291bfa33e41ee6ab64a74.gif" alt=""> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f327b2270a5291bfa33e41ee6ab64a74.gif" alt=""><br><br>Io lavoro nell&#39;industria, sono responsabile di vari processi, e fra questi ci sono anche i depuratori biologici e tutti i derivati.<br><br>quando ho letto questo documento, ho capito che è una strada fantastica. Sperimentarla non costa molto.....<br><br>bè, non troppo diciamo <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/65fbfa1a5729b305101b7f5717f14b39.gif" alt=""><br><br><a href="http://pubs.acs.org/cgi-bin/abstract.cgi/esthag/asap/abs/es050244p.html" target="_blank">http://pubs.acs.org/cgi-bin/abstract.cgi/e.../es050244p.html</a><br><br>Queste sperimentazioni sono fattibili da tutte le persone che hanno voglia di leggersi qualche<br><br>lezioncina di biologia...... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/46edef39304fe2dc8bf4ef06d4698092.gif" alt="^_^"> . potrebbe essere un probabile futuro.... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/78ceb3024c1739422cfedf99bbe464e3.gif" alt=":woot:"> ...<br><br>batteri che producono idrogeno con l&#39;aiuto del sole. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/78ceb3024c1739422cfedf99bbe464e3.gif" alt=":woot:"><br><br><br><br>Grazie a tutti..... sono felice quando vengo finalmente compreso <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0f63664f940c0f07f1aea6b60849bb01.gif" alt=""><br><br><br>Enrico la talpa

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                                        • #21
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                                          • #22
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                                            • #23
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                                              • #24
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                                                • #25
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                                                    • #27
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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            Un&#39;articolo che ho trovato in giro. Un pò vecchiotto a dire la verit&agrave; (2005) ma conferma che i batteri possono essere la soluzioni a molti problemi<br><br><b>Ecco le super fuel cell a batteri<br>Messo a punto un nuovo metodo per produrre idrogeno a partire da materiali organici. La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di fuel cell molto efficienti e totalmente ecologiche</b><br><br><br>New Castle (USA) - Alcuni ricercatori della Penn State University e della societ&agrave; Ion Power hanno ideato un nuovo metodo per generare idrogeno dai batteri che, a loro dire, consentir&agrave; di costruire fuel cell a batteri (Microbial Fuel Cell, MFC) fino a quattro volte più efficienti di quelle attuali.<br><br>La nuova tecnica stimola i batteri a produrre idrogeno dalla fermentazione di vari tipi di materiale organico, o biomassa, senza la necessit&agrave; di introdurre nella cella ossigeno dall&#39;esterno. Al posto di quest&#39;ultimo gli scienziati utilizzano una piccola corrente elettrica con tensione di 0,25 Volt che consente ai batteri di superare la cosiddetta &quot;barriera della fermentazione&quot; e convertire in idrogeno anche i prodotti della fermentazione, quali l&#39;acido acetico e l&#39;acido butirrico.<br><br>A differenza delle MFC tradizionali, quelle messe a punto dai ricercatori americani sono in grado di ricavare idrogeno anche dalle sostanze organiche che non contengono carboidrati: questo consente di utilizzare come &quot;carburante&quot; una più grande variet&agrave; di rifiuti organici domestici, agricoli e industriali.<br><br>Logan Grot, uno dei ricercatori impegnati nel progetto, ha affermato che il nuovo metodo apre la strada ad una nuova generazione di MFC molto compatte e in grado di trasformare completamente in combustibile e acqua di scarto i comuni rifiuti organici. Il sistema si trova descritto in questo documento.<br><br><br><br>E da altra fonte:<br><br>Alla ricerca del bioidrogeno<br><br>Per ottenere idrogeno puro è necessario produrre energia sufficiente a &quot;strapparlo&quot; da altre molecole e questa energia proviene ancora in massima parte da quelle fonti che dovrebbe andare a sostituire. Incoraggianti prospettive arrivano da eolico, solare e fotovoltaico ma la ricerca è alla caccia di metodiche di estrazione dell&#39;idrogeno che abbiano sull&#39;ambiente impatto zero. Ed ecco che i batteri, i funghi, i lieviti ma anche le alghe escono dal loro anonimato per salire alla ribalta delle nuove tecnologie. In natura viene prodotto idrogeno puro da tappe specifiche della fermentazione microbica e della ben nota fotosintesi clorofilliana. Da qui gli studi effettuati presso numerosi laboratori di ricerca per convincere microrganismi di ogni sorta a velocizzare i loro consueti processi per ottenere idrogeno più in fretta, in quantit&agrave; maggiori e per giunta a basso costo.<br><br>Chlamydomonas<br><br>Una minuscola alga verde del genere Chlamydomonas è oggetto di attenzioni da parte di un gruppo di ricercatori dell&#39;Universit&agrave; di Padova che lavora al progetto &quot;Metodologie innovative per la produzione di idrogeno da processi biologici&quot;, in collaborazione con Enea e Cnr. L&#39;idea consiste nell&#39;utilizzare il normale processo fotosintetico dell&#39;alga stimolando il suo corredo enzimatico a una maggiore reattivit&agrave; alla luce in modo da accrescere la produzione del prezioso idrogeno. Bisogna solo fornire all&#39;alga acqua, anidride carbonica e luce solare. Nella prima parte del processo l&#39;acqua viene scissa in idrogeno e ossigeno e nella seconda fase l&#39;anidride è trasformata in glucosio, il nutrimento vero e proprio dei vegetali. Al momento l&#39;efficienza di conversione (rapporto tra idrogeno prodotto e luce solare fornita) è piuttosto bassa e si aggira intorno al 5&#37;.<br>Un intoppo è rappresentato dall&#39;intolleranza del sistema biologico all&#39;ossigeno prodotto nella scissione dell&#39;acqua. Un trucco per aumentare la produzione consiste nell&#39;allontanare subito il gas concorrente o nel selezionare tipi cellulari tolleranti all&#39;ossigeno. Alcuni ricercatori del National Renewable Energy Laboratory di Golden in Colorado ci hanno provato con un batterio fotosintetico: il Rhodospirillum rubrum, capace di sviluppare idrogeno dall&#39;acqua anche in presenza di ossigeno grazie alla sua portentosa idrogenasi, un particolare enzima produttore di idrogeno. Tramite manipolazioni genetiche si sta cercando di inserire tale vantaggioso enzima in altre cellule batteriche o addirittura in alghe verdi: l&#39;efficienza aumenterebbe fino al 10-12&#37;.<br><br>Reazioni nella cellula algale<br><br>Accanto all&#39;allevamento in cattivit&agrave; di sistemi cellulari cosiddetti whole-cell (&quot;a cellula intera&quot un&#39;ulteriore fase di ricerca sta tentando la realizzazione di sistemi cell-free (&quot;privi di cellule&quot che utilizzano i soli enzimi specifici. In questo modo si ovvierebbe al problema di mantenere in vita gli organismi e la produzione di idrogeno sarebbe più costante e più efficace, raggiungendo punte del 25&#37;. In alcuni casi si è sostituita del tutto la natura con processi esclusivamente elettrochimici. Negli anni Novanta, presso l&#39;Istituto Federale Svizzero, comincia la sperimentazione della &quot;foglia artificiale&quot;, nella quale al posto della clorofilla si utilizza un pigmento bianco, il biossido di titanio, sostanza facilmente rintracciabile nell&#39;etichetta di paste dentifrice, pastiglie medicinali e vernici. Il sistema (vagamente assimilabile al fotovoltaico) è costituito da larghi moduli e pannelli che mimano il processo fotosintetico producendo , invece che glucosio, idrogeno ed elettricit&amp;agrave. La resa sarebbe del 7&#37; con luce solare diretta e dell&#39;11&#37; con luce diffusa. Ed ecco un nuovo problema. Tutte le modalit&agrave; finora passate in rassegna non possono fare a meno di un formidabile alleato: il Sole. Ma che succede se la giornata è nuvolosa o peggio ancora di notte? Si sono identificate per questa ragione circa 400 specie di batteri capaci di combinare, nell&#39;oscurit&agrave; più completa, monossido di carbonio e acqua per produrre quantit&agrave; piuttosto elevate di idrogeno. Alcune specie di cianobatteri (chiamati anche alghe blu) si sono mostrate finora le migliori candidate all&#39;esperimento.<br><br>In una sorta di reazione inversa che pu� fare completamente a meno della luce, presso l&#39;Universit&agrave; del Wisconsin vengono impiegati microrganismi che a partire dal prodotto zuccherino finale della fotosintesi (glucosio ma anche xilosio, lattosio e saccarosio) liberano idrogeno, questa volta tramite l&#39;azione di enzimi decompositori, raggiungendo un&#39;efficienza del 50&#37;. I protagonisti principali sono due batteri ipertermofili (quelli che muoiono di freddo se la temperatura scende al di sotto degli 80�C) dai significativi nomi: Thermoplasma acidophilum e Pyrococcus furiosus. Anche l&#39;Escherichia coli, il comune costituente della nostra flora batterica intestinale, si è dimostrato un candidato promettente. Essendo di bocca buona, grazie alla capacit&agrave; di far andare in decomposizione la materia organica, è stato alimentato a torsoli di mela, bucce di banana e rifiuti di cucina in genere, per produrre idrogeno. Con questo vivace microbo basterebbe una fornitura di soli 50 grammi di zucchero per tenere accesa una lampadina da 40 watt per un tempo leggermente inferiore alle 8 ore&#33;<br><br>

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