Salve a tutti, mi sono documentato sia con installatori e sia sul web per quanto riguarda il mio "problema", e ovviamente ci sono pareri discordanti, per cui prendere decisioni in questi casi è inopportuno; da tempo ho letto vari post su questo forum e devo dire che ho assimilato aspetti tecnici che altrove non ho trovato, neanche da tecnici "qualificati". Arrivo al dunque:
l'intenzione è quella di utilizzare il legno come combustibile (avendo terreni con boschi....finchè reggerà la schiena....), per cui ho acquistato una caldaia policombustibile da 60Kw con sistema ad aerazione forzata; dovrà servire 2 appartamenti (180 mq ciascuno) posti su 2 livelli di cui uno è attualmente riscaldato da un termocamino che brucia legna come un vulcano ma essendo di 20 anni fa non rende per nulla (purtroppo gran parte del calore si disperde nella canna fumaria....le abbiamo provate tutte senza nessun risultato), la casa d'inverno ha una temperatura che a stento raggiunge i 17°, l'altro appartamento è in fase di rifinitura e l intenzione è quella di installare il riscaldamento a pavimento. Abbiamo valutato anche il discorso di sostituire il termocamino sfruttando gli incentivi, ma vorremmo provare a servire i due appartamenti con un unica caldaia (solo per il riscaldamento) utilizzando il termocamino per servire l acqua calda sanitaria al solo appartamento in cui è installato.
Il mio quesito, che ho posto anche ad installatori , riguarda le temperature di esercizio per i due impianti, ovvero: il riscaldamento a pavimento si sa che lavora a basse temperature (30-40°) mentre i classici radiatori in alluminio necessitano di temperature anche di 60°, come posso gestire la cosa? accumulatore di acqua per l'impianto a pavimento e linea diretta per i radiatori? 2 accumulatori (uno per impianto)? come posso gestire le diverse temperature di esercizio? so che la caldaia dura di più se la si fa lavorare a temperature basse...., non vorrei "cuocere" l'impianto a pavimento per riscaldare l'altro appartamento (con radiatori) e non vorrei lasciare al freddo l'appartamento con i radiatori per via della bassa temperatura dell'impianto a pavimento.
a tutto questo aggiungo che, fra una 30ina di anni.....quando la schiena inizierà a mandarmi i saluti....sicuramente optero' per una caldaia a condensazione.....se ancora esisterà....o chissà quale altra soluzione si avrà.
Spero di essere stato abbastanza chiaro nell'esporre il mio quesito.
Grazie
l'intenzione è quella di utilizzare il legno come combustibile (avendo terreni con boschi....finchè reggerà la schiena....), per cui ho acquistato una caldaia policombustibile da 60Kw con sistema ad aerazione forzata; dovrà servire 2 appartamenti (180 mq ciascuno) posti su 2 livelli di cui uno è attualmente riscaldato da un termocamino che brucia legna come un vulcano ma essendo di 20 anni fa non rende per nulla (purtroppo gran parte del calore si disperde nella canna fumaria....le abbiamo provate tutte senza nessun risultato), la casa d'inverno ha una temperatura che a stento raggiunge i 17°, l'altro appartamento è in fase di rifinitura e l intenzione è quella di installare il riscaldamento a pavimento. Abbiamo valutato anche il discorso di sostituire il termocamino sfruttando gli incentivi, ma vorremmo provare a servire i due appartamenti con un unica caldaia (solo per il riscaldamento) utilizzando il termocamino per servire l acqua calda sanitaria al solo appartamento in cui è installato.
Il mio quesito, che ho posto anche ad installatori , riguarda le temperature di esercizio per i due impianti, ovvero: il riscaldamento a pavimento si sa che lavora a basse temperature (30-40°) mentre i classici radiatori in alluminio necessitano di temperature anche di 60°, come posso gestire la cosa? accumulatore di acqua per l'impianto a pavimento e linea diretta per i radiatori? 2 accumulatori (uno per impianto)? come posso gestire le diverse temperature di esercizio? so che la caldaia dura di più se la si fa lavorare a temperature basse...., non vorrei "cuocere" l'impianto a pavimento per riscaldare l'altro appartamento (con radiatori) e non vorrei lasciare al freddo l'appartamento con i radiatori per via della bassa temperatura dell'impianto a pavimento.
a tutto questo aggiungo che, fra una 30ina di anni.....quando la schiena inizierà a mandarmi i saluti....sicuramente optero' per una caldaia a condensazione.....se ancora esisterà....o chissà quale altra soluzione si avrà.
Spero di essere stato abbastanza chiaro nell'esporre il mio quesito.
Grazie
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