Quindi?
Intanto buonasera a tutti.
Ho trovato molto utili queste discussioni sui piani ad induzione, prodotti davvero interessantissimi. Tuttavia questa discussione è diventata così lunga che ho perso 2 ore a capirci qualcosa, e non sono nemmeno di aver capito davvero tutto quello che ho letto .
L'acquisto di detti prodotti mi interessa davvero moltissimo, soprattutto visto l'impianto fotovoltaico (modesto) che possiedo e visto l'aumento enorme della sicurezza. Da quello che ho capito però hanno anche vari svantaggi, primo tra tutti il prezzo dei piani (a caso ho fatto un giro sul sito IKEA ed ho visto 2 piani a 4 fuochi, uno a quasi 400€ e l'altro oltre i 700€, e non mi pare avessero ste grandi differenze tecniche) unito al fatto che spesso si deve acquistare del pentolame dedicato. Inoltre hanno un assorbimento di potenza da capogiro, un contratto std regge un fuoco solo (considerando ovviamente una situazione reale, in cui vi sono altri elettrodomestici accesi contemporaneamente), se mi capita una cena sono a piedi e fare un contratto da 6 o 9 KW non so quanto convenga (non conosco nemmeno i prezzi di detti contratti, figurarsi se riesco a fare un confronto), oltretutto una potenza del genere implica un adeguamento dell'impianto elettrico.
Ho anche letto di questo problema di regolazione delle potenze che, per temperature basse, costringe ad un frequente on/off. Se sugli altri punti non sono convinto d'aver capito bene, su questo ancora meno, quindi vi prego di chiarirmi il concetto se il problema sta nella gestione della potenza minima impostabile o se riguarda solo l'affidabilità delle temperature visualizzate dal piano cottura. Perchè mentre il secondo caso è uno pseudo-problema (basta fare pratica con un termometro per alimenti), il secondo mi sembra molto più complesso, specie se l'incremento di potenza (immagino discreto) risultasse troppo elevato tra un "livello" di potenza e l'altro (es. il livello 3 poco potente ed il 4 troppo potente).
Infine (per ora! :-P ), ho letto che i piani vengono tarati in frequenza (quindi in profondità di penetrazione del campo) su spessori del fondo delle pentole di 4 millimetri circa, che la frequenza cui il prodotto è impostato è fissa e che se si usano prodotti con spessori di fondo diversi ne risente l'efficienza. Ok, questa parte è di facile comprensione, quello che mi interessa è: quanto è importante questa perdita di efficienza? Il fatto che mettano delle frequenze fisse è indice di una perdita di efficienza trascurabile o è semplicemente troppo costoso dare questa possibilità?
P.S.: Scusate il papiro, ma in fondo è solo colpa vostra se aprite discussioni interessanti ed accendete la curiosità della gente!!! :-D
Intanto buonasera a tutti.
Ho trovato molto utili queste discussioni sui piani ad induzione, prodotti davvero interessantissimi. Tuttavia questa discussione è diventata così lunga che ho perso 2 ore a capirci qualcosa, e non sono nemmeno di aver capito davvero tutto quello che ho letto .
L'acquisto di detti prodotti mi interessa davvero moltissimo, soprattutto visto l'impianto fotovoltaico (modesto) che possiedo e visto l'aumento enorme della sicurezza. Da quello che ho capito però hanno anche vari svantaggi, primo tra tutti il prezzo dei piani (a caso ho fatto un giro sul sito IKEA ed ho visto 2 piani a 4 fuochi, uno a quasi 400€ e l'altro oltre i 700€, e non mi pare avessero ste grandi differenze tecniche) unito al fatto che spesso si deve acquistare del pentolame dedicato. Inoltre hanno un assorbimento di potenza da capogiro, un contratto std regge un fuoco solo (considerando ovviamente una situazione reale, in cui vi sono altri elettrodomestici accesi contemporaneamente), se mi capita una cena sono a piedi e fare un contratto da 6 o 9 KW non so quanto convenga (non conosco nemmeno i prezzi di detti contratti, figurarsi se riesco a fare un confronto), oltretutto una potenza del genere implica un adeguamento dell'impianto elettrico.
Ho anche letto di questo problema di regolazione delle potenze che, per temperature basse, costringe ad un frequente on/off. Se sugli altri punti non sono convinto d'aver capito bene, su questo ancora meno, quindi vi prego di chiarirmi il concetto se il problema sta nella gestione della potenza minima impostabile o se riguarda solo l'affidabilità delle temperature visualizzate dal piano cottura. Perchè mentre il secondo caso è uno pseudo-problema (basta fare pratica con un termometro per alimenti), il secondo mi sembra molto più complesso, specie se l'incremento di potenza (immagino discreto) risultasse troppo elevato tra un "livello" di potenza e l'altro (es. il livello 3 poco potente ed il 4 troppo potente).
Infine (per ora! :-P ), ho letto che i piani vengono tarati in frequenza (quindi in profondità di penetrazione del campo) su spessori del fondo delle pentole di 4 millimetri circa, che la frequenza cui il prodotto è impostato è fissa e che se si usano prodotti con spessori di fondo diversi ne risente l'efficienza. Ok, questa parte è di facile comprensione, quello che mi interessa è: quanto è importante questa perdita di efficienza? Il fatto che mettano delle frequenze fisse è indice di una perdita di efficienza trascurabile o è semplicemente troppo costoso dare questa possibilità?
P.S.: Scusate il papiro, ma in fondo è solo colpa vostra se aprite discussioni interessanti ed accendete la curiosità della gente!!! :-D
Commenta