Una proposta pratica, immediatamente realizzabile, per la produzione di energia elettrica:
realizzare dei grandi zatteroni (propongo: 1 km2) da mettere in mare, per la produzione di energia elettrica.
Dato che per usare l’energia solare in modo intensivo servono grandi estensioni, e non è il caso di usare il terreno, meglio usare il mare.
Questo non impedisce di continuare ad usare le superfici che possono essere usate senza danno, principalmente i tetti.
Ma questa proposta è economica perché installare un milione di pannelli fotovoltaici costa in proporzione meno che installarne tre su un tetto: sia per i prezzi che si possono spuntare sui pannelli che sulle spese di installazione.
Oltre che con i pannelli, con lo zatterone si potrebbe produrre energia mediante processi solari-termodinamici, ad esempio il progetto Archimede di Rubbia.
*****
Questa la proposta, rivista e corretta, originariamente fatta qui (http://www.energeticambiente.it/show...php?t=13569625):
un bell'isolotto di plastica, anche reciclata, 1 km per un km. lungo i 4000 metri del perimetro, un bel muro (sempre di plastica) alto 10 metri per poter resistere alle onde. eventualmente ai bordi qualche bel generatore eolico.
isolotto posizionato a 10 km dalla costa.
potrebbe fornire 1 gwh al girono di media, almeno.
Barbetta osservava:
qualora nella zona in cui venisse collocato un impianto del genere vi fossero problemi di carenza di acqua potabile o comunque di acqua dolce(ad es. zone ad insediamento turistico, vicinanza di isole etc.) nel caso di pioggia, questa superficie sarebbe utile a raccogliere acqua piovana per soddisfare queste esigenze
*****
lo zatterone sarebbe estremamente semplice da fare.
Lo si può concepire in modo che i pannelli siano sul tetto dello zatterone: se il “muro di cinta” anti-onde svetta per 10 metri sul livello dell’acqua, i pannelli stanno a 10 metri.
Oppure lo si può fare con i pannelli sul livello dell’acqua, o un po’ sopra – ma in questo caso bisogna lasciare un po’ di spazio fra il muro e i pannelli, per evitare ombreggiamenti.
Prenderò in considerazione la prima ipotesi. Il sistema più semplice, a me sembra, è:
Si costruisce una struttura a griglia, come una rete tridimensionale – una specie di cubo di rubik però vuoto, solo la struttura (in ferro? Plastica dura? Cemento?). Una mega impalcatura 1 km * 1km, alta 10 metri.
Questa struttura in basso e ai lati è foderata di plastica, a formare una specie di enorme vasca.
Quando piove, la vasca si riempie d’acqua. Però quando è piena d’acqua non fa tensione in basso e verso i lati, dato che l’acqua fa precipitare tutta la struttura in basso: più acqua si raccoglie, più la vasca si abbassa. Quindi non si deve mani lasciarne troppa (ipotizziamo non più di 1-2 metri)
Ai Lati dello zatterone si possono mettere dei generatori eolici
Questa soluzione sarebbe ideale per l’Italia, ma in generale per tutti i paesi con buona insolazione e molte coste (Spagna, Grecia, Israele, India, California, Cuba, Brasile, Africa ecc ecc)
Scriverò un articolo sull’argomento, per presentare l’idea, in forma più sistematica, con qualche disegno e una stima dei costi e dei rendimenti energetici e di realizzazione.
In Italiano e in Inglese.
Qualcuno vuole collaborare facendo un gruppo di lavoro?
realizzare dei grandi zatteroni (propongo: 1 km2) da mettere in mare, per la produzione di energia elettrica.
Dato che per usare l’energia solare in modo intensivo servono grandi estensioni, e non è il caso di usare il terreno, meglio usare il mare.
Questo non impedisce di continuare ad usare le superfici che possono essere usate senza danno, principalmente i tetti.
Ma questa proposta è economica perché installare un milione di pannelli fotovoltaici costa in proporzione meno che installarne tre su un tetto: sia per i prezzi che si possono spuntare sui pannelli che sulle spese di installazione.
Oltre che con i pannelli, con lo zatterone si potrebbe produrre energia mediante processi solari-termodinamici, ad esempio il progetto Archimede di Rubbia.
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Questa la proposta, rivista e corretta, originariamente fatta qui (http://www.energeticambiente.it/show...php?t=13569625):
un bell'isolotto di plastica, anche reciclata, 1 km per un km. lungo i 4000 metri del perimetro, un bel muro (sempre di plastica) alto 10 metri per poter resistere alle onde. eventualmente ai bordi qualche bel generatore eolico.
isolotto posizionato a 10 km dalla costa.
potrebbe fornire 1 gwh al girono di media, almeno.
Barbetta osservava:
qualora nella zona in cui venisse collocato un impianto del genere vi fossero problemi di carenza di acqua potabile o comunque di acqua dolce(ad es. zone ad insediamento turistico, vicinanza di isole etc.) nel caso di pioggia, questa superficie sarebbe utile a raccogliere acqua piovana per soddisfare queste esigenze
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lo zatterone sarebbe estremamente semplice da fare.
Lo si può concepire in modo che i pannelli siano sul tetto dello zatterone: se il “muro di cinta” anti-onde svetta per 10 metri sul livello dell’acqua, i pannelli stanno a 10 metri.
Oppure lo si può fare con i pannelli sul livello dell’acqua, o un po’ sopra – ma in questo caso bisogna lasciare un po’ di spazio fra il muro e i pannelli, per evitare ombreggiamenti.
Prenderò in considerazione la prima ipotesi. Il sistema più semplice, a me sembra, è:
Si costruisce una struttura a griglia, come una rete tridimensionale – una specie di cubo di rubik però vuoto, solo la struttura (in ferro? Plastica dura? Cemento?). Una mega impalcatura 1 km * 1km, alta 10 metri.
Questa struttura in basso e ai lati è foderata di plastica, a formare una specie di enorme vasca.
Quando piove, la vasca si riempie d’acqua. Però quando è piena d’acqua non fa tensione in basso e verso i lati, dato che l’acqua fa precipitare tutta la struttura in basso: più acqua si raccoglie, più la vasca si abbassa. Quindi non si deve mani lasciarne troppa (ipotizziamo non più di 1-2 metri)
Ai Lati dello zatterone si possono mettere dei generatori eolici
Questa soluzione sarebbe ideale per l’Italia, ma in generale per tutti i paesi con buona insolazione e molte coste (Spagna, Grecia, Israele, India, California, Cuba, Brasile, Africa ecc ecc)
Scriverò un articolo sull’argomento, per presentare l’idea, in forma più sistematica, con qualche disegno e una stima dei costi e dei rendimenti energetici e di realizzazione.
In Italiano e in Inglese.
Qualcuno vuole collaborare facendo un gruppo di lavoro?
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