Buon giorno a tutto il forum, e scusate se il mio post di esordio non è dei più brillanti per interesse.
Sono un pò di giorni che sto reperendo informazioni circa la realizzazione di FV, le modalità di connessione in rete, le eventuali pratiche da avviare e quant'altro. Ora però ho un pò le idee confuse.
Comincio col dire che tutte e due le taglie possono accedere allo scambio sul posto, come da finanziaria 2008 a seguito della pubblicazione del decreto attuativo del 18/12/208 e della seguente delibera ARG/elt del gennaio 2009. Dico bene?
Inoltre, trovandomi in Puglia, e dovendo realizzare il tutto in maniera totalmente integrata su tetti di capannoni agricoli da realizzare, sono soggetto a DIA (anche se su questo punto nutro qualche dubbio, spero che qualcuno di voi possa dirimerlo).
Da quello che ho capito, le modalità di connessione alla rete sono 3, provo ad elencarle per quello che ho capito:
1. cessione totale dell'energia prodotta: tutti i kWh prodotti vengono immessi in rete e conteggiati mediante un apposito contatore unidirezionale. Si percepisce l'incentivo in base al tipo di impianto, ai sensi del decreto 19 febbraio 2007 con tariffe aggiornate al 2010; inoltre si ha il guadagno derivante dalla vendita dell'energia prodotta, che può avvenire in maniera indiretta (ritiro dedicato del GSE, modalità più semplice anche se presenta dei costi aggiuntivi, come specificato al paragrafo 2.3.1 della guida al Conto Energia del GSE) o diretta (il produttore si preoccupa di trovarsi gli acquirenti);
2. scambio sul posto con unico contatore bidirezionale che misura l'energia prodotta e quella prelevata
3. scambio sul posto con due contatori, uno unidirezionale che misura l'energia prelevata, uno bidirezionale che misura l'energia prodotta e quella prelevata
Sareste così comprensivi da spiegarmi le differenze tra le modalità 2 e 3?
Ora, per impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (quali quelli in esame), per potenze installate superiori ai 20kWp, nel caso di parziale autoconsumo, realizzabile per altro solo nel caso di scambio sul posto, c'è da fare una richiesta all'UTF per l'apertura di officina elettrica, come previsto dal Titolo II, art.52 comma 2 lettera a del Testo Unico sulle accise. Ciò comporta il mantenimento di registri che tengano traccia dei consumi di energia elettrica, l'utilizzo di contatori tarati e da ritarare ogni 3 anni, più una serie di versamenti accessori periodici, che di fatto complicano la gestione dell'impianto. E' così? Esiste una lista dettagliata di cosa ci sarebbe da fare nel caso di officina elettrica?
Dunque, da quel che ho capito, sarebbe di fatto più semplice fare una cessione totale dell'energia prodotta, e poi attivare una untenza per i servizi ausiliari quali impianto di illuminazione, allarme, videosorveglianza, telecontrollo e altro. In maniera tale da semplificare le pratiche, non dover tenere registri e quant'altro.
Ma dal punto di vista economico, che differenza c'è tra le diverse modalità? Nel caso di cessione totale, gli introiti derivanti dalla vendita dell'energia (non gli incentivi) sono inferiori? E se si, di quanto?
Veniamo ora alla modalità di consegna.
Per impianti di taglia simile, la consegna avviene in BT/MT o AT? Ho sentito dire che Enel fino ad una certa taglia è obbligata alla BT, poi alla MT e infine la consegna deve essere effettuata in AT. Dove trovo questi limiti?
Leggendo la già citata guida del GSE al paragrafo 5 (La connessione dell’impianto alla rete elettrica), non mi sono chiarito molto le idee. In particolare c'è scritto che: "Il servizio di connessione è erogato in bassa tensione per potenze in immissione richieste fino a 100 kW, mentre è erogato in media tensione per potenze in immissione richieste fino a 6.000 kW." Il fatto è che il concetto di "potenza in immissione" non mi è chiaro. Sempre allo stesso paragrafo si legge: Le richieste di connessione sono riferite al valore della potenza in immissione richiesta al termine del
processo di connessione e, nota bene, non alla potenza dell’impianto. La potenza in immissione richiesta
è il valore della potenza complessivamente disponibile per l’immissione di energia.", ma potreste chiarirmi questo punto?
Un altro aspetto che credo possa far propendere per un investimento piuttosto che un altro è legato all'eventuale obbligo di realizzazione di una cabina elettrica. Se ho ben capito, fino ai 100kWp questo obbligo non sussiste, oltre i 100kWp invece si.
Ma non riesco a trovare il riferimento normativo preciso.
Un'ultima domanta: quali sono le specifiche da seguire? Sono le DK (se si quali numeri, la 5490 o cosa?)?
Grazie e scusate per il papiello!
Sono un pò di giorni che sto reperendo informazioni circa la realizzazione di FV, le modalità di connessione in rete, le eventuali pratiche da avviare e quant'altro. Ora però ho un pò le idee confuse.
Comincio col dire che tutte e due le taglie possono accedere allo scambio sul posto, come da finanziaria 2008 a seguito della pubblicazione del decreto attuativo del 18/12/208 e della seguente delibera ARG/elt del gennaio 2009. Dico bene?
Inoltre, trovandomi in Puglia, e dovendo realizzare il tutto in maniera totalmente integrata su tetti di capannoni agricoli da realizzare, sono soggetto a DIA (anche se su questo punto nutro qualche dubbio, spero che qualcuno di voi possa dirimerlo).
Da quello che ho capito, le modalità di connessione alla rete sono 3, provo ad elencarle per quello che ho capito:
1. cessione totale dell'energia prodotta: tutti i kWh prodotti vengono immessi in rete e conteggiati mediante un apposito contatore unidirezionale. Si percepisce l'incentivo in base al tipo di impianto, ai sensi del decreto 19 febbraio 2007 con tariffe aggiornate al 2010; inoltre si ha il guadagno derivante dalla vendita dell'energia prodotta, che può avvenire in maniera indiretta (ritiro dedicato del GSE, modalità più semplice anche se presenta dei costi aggiuntivi, come specificato al paragrafo 2.3.1 della guida al Conto Energia del GSE) o diretta (il produttore si preoccupa di trovarsi gli acquirenti);
2. scambio sul posto con unico contatore bidirezionale che misura l'energia prodotta e quella prelevata
3. scambio sul posto con due contatori, uno unidirezionale che misura l'energia prelevata, uno bidirezionale che misura l'energia prodotta e quella prelevata
Sareste così comprensivi da spiegarmi le differenze tra le modalità 2 e 3?
Ora, per impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (quali quelli in esame), per potenze installate superiori ai 20kWp, nel caso di parziale autoconsumo, realizzabile per altro solo nel caso di scambio sul posto, c'è da fare una richiesta all'UTF per l'apertura di officina elettrica, come previsto dal Titolo II, art.52 comma 2 lettera a del Testo Unico sulle accise. Ciò comporta il mantenimento di registri che tengano traccia dei consumi di energia elettrica, l'utilizzo di contatori tarati e da ritarare ogni 3 anni, più una serie di versamenti accessori periodici, che di fatto complicano la gestione dell'impianto. E' così? Esiste una lista dettagliata di cosa ci sarebbe da fare nel caso di officina elettrica?
Dunque, da quel che ho capito, sarebbe di fatto più semplice fare una cessione totale dell'energia prodotta, e poi attivare una untenza per i servizi ausiliari quali impianto di illuminazione, allarme, videosorveglianza, telecontrollo e altro. In maniera tale da semplificare le pratiche, non dover tenere registri e quant'altro.
Ma dal punto di vista economico, che differenza c'è tra le diverse modalità? Nel caso di cessione totale, gli introiti derivanti dalla vendita dell'energia (non gli incentivi) sono inferiori? E se si, di quanto?
Veniamo ora alla modalità di consegna.
Per impianti di taglia simile, la consegna avviene in BT/MT o AT? Ho sentito dire che Enel fino ad una certa taglia è obbligata alla BT, poi alla MT e infine la consegna deve essere effettuata in AT. Dove trovo questi limiti?
Leggendo la già citata guida del GSE al paragrafo 5 (La connessione dell’impianto alla rete elettrica), non mi sono chiarito molto le idee. In particolare c'è scritto che: "Il servizio di connessione è erogato in bassa tensione per potenze in immissione richieste fino a 100 kW, mentre è erogato in media tensione per potenze in immissione richieste fino a 6.000 kW." Il fatto è che il concetto di "potenza in immissione" non mi è chiaro. Sempre allo stesso paragrafo si legge: Le richieste di connessione sono riferite al valore della potenza in immissione richiesta al termine del
processo di connessione e, nota bene, non alla potenza dell’impianto. La potenza in immissione richiesta
è il valore della potenza complessivamente disponibile per l’immissione di energia.", ma potreste chiarirmi questo punto?
Un altro aspetto che credo possa far propendere per un investimento piuttosto che un altro è legato all'eventuale obbligo di realizzazione di una cabina elettrica. Se ho ben capito, fino ai 100kWp questo obbligo non sussiste, oltre i 100kWp invece si.
Ma non riesco a trovare il riferimento normativo preciso.
Un'ultima domanta: quali sono le specifiche da seguire? Sono le DK (se si quali numeri, la 5490 o cosa?)?
Grazie e scusate per il papiello!
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