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firma CERTIFICATO DI COLLAUDO

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  • firma CERTIFICATO DI COLLAUDO

    Buongiorno,
    finiti i lavori ed eseguito il collegamento alla rete Enel, sto predisponendo i documenti da inviare al GSE relativi al mio impiantino da 1.9 kWp.
    Tra i documenti da trasmettere, in originale firmato e timbrato, c’è il CERTIFICATO DI COLLAUDO.
    Vedo che il collaudatore può coincidere con l’impresa installatrice dell’impianto ma, dal momento che ho qualche difficoltà a reperire questa firma, per il GSE, posso io timbrare e firmare il CERTIFICATO DI COLLAUDO visto che, oltre a proprietario e soggetto responsabile, sono anche il progettista?

  • #2
    Io mi son trovato nelle tue stesse condizioni.
    Ho firmato io il collaudo, essendo anche progettista iscritto a collegio.
    Per la conformitaà, invece, deve firmare una ditta installatrice abilitata (37/2008) che peraltro a mio avviso può anche fare il collaudo.
    Il GSE ha accettato l'impianto alla prima richiesta. Auguri per il tuo.

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    • #3
      Originariamente inviato da ciosforo Visualizza il messaggio
      Io mi son trovato nelle tue stesse condizioni.
      Ho firmato io il collaudo, essendo anche progettista iscritto a collegio.
      Per la conformitaà, invece, deve firmare una ditta installatrice abilitata (37/2008) che peraltro a mio avviso può anche fare il collaudo.
      Il GSE ha accettato l'impianto alla prima richiesta. Auguri per il tuo.

      Grazie.... il collaudo lo firmerò io.
      La dichiarazione di conformità nel mio caso, se così possiamo chiamarla, è un fascicolo in lingua tedesca (la ditta installatrice è austriaca). E’ il caso che gli chieda di compilare lo stampato come da 37/08?
      La dichiarazione di conformità comunque, se non sbaglio, è un documento che non devo spedire al GSE. (non vorrei passasse troppo tempo nel raccogliere carte)

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      • #4
        Originariamente inviato da tizicor Visualizza il messaggio
        Grazie.... il collaudo lo firmerò io.
        La dichiarazione di conformità nel mio caso, se così possiamo chiamarla, è un fascicolo in lingua tedesca (la ditta installatrice è austriaca). E’ il caso che gli chieda di compilare lo stampato come da 37/08?
        La dichiarazione di conformità comunque, se non sbaglio, è un documento che non devo spedire al GSE. (non vorrei passasse troppo tempo nel raccogliere carte)
        Non al GSE ma all'enel come allegato del regolamento di esercizio, quindi procura ancora carta!!!!

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        • #5
          Salve,
          qualcuno sa esattamente come si deve eseguire la procedura del collaudo?

          So che ci vuole lo strumento che misura l'irragiamento per calcolare se il rendimento sia minimo l'85% o qualcosa del genere,
          ma poi.........???

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          • #6
            Se non mi sbaglio, mi sembra che il progettista non possa essere anche collaudatore dell'impianto.

            Saluti.

            Federico

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            • #7
              Originariamente inviato da Fede1975 Visualizza il messaggio
              Se non mi sbaglio, mi sembra che il progettista non possa essere anche collaudatore dell'impianto.

              Saluti.

              Federico
              al colleg. dei periti di monza e brianza ho assistito ad una discussione infinita su questo.

              1 nelle norme e nelle guide CEI ( che comunque sono guide non leggi o norme ) non si parla di un terzo progettista per il collaudo.
              2 c'e' chi dice che il controllore e' il controllato, quindi per il cliente e' meglio avere un progettista, un'installatore eventualmente, ed un terzo perito che potrebbe anche nominare il cliente, che faccia il collaudo.

              detto questo una persona PUO' AGIRE COME VUOLE, non sussistendo nessuna norma che imponga qualcosa.

              Saluti,
              Andrea
              TUTORIAL VIDEO PER NEOFITI E NON SOLO ( contatore quadri etc )
              http://www.youtube.com/user/socosnc/videos
              web/public?name=SOCO_SOLAR_PLANT[/URL]

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              • #8
                Allego documento pubblicato su TuttoNormel che chiarisce i dubbi su chi possa firmare cosa. Nella pratica chi e' iscritto ad un albo pertinente puo' firmare tutto, compreso il certificato di collaudo (non importa che abbia un attivita', puo' essere anche un neo laureato in cerca di occupazione o un pensionato). Le sole due cose che debbono essere necessariamente firmata da una ditta installatrice o installatore è il certificato di conformita' alla 46/90 o se preferite alla nuova 63/08 (tanto non cambia nulla e il facsimile del modulo e' sempre solo quello della vecchia legge) e l’allegato B della DK 5940.
                File allegati

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                • #9
                  Sono d'accordo con GMP.net

                  Ma quello che io intendevo nella mia domanda iniziale, è sapere la procedura esatta del collaudo:
                  So' alcune cose:
                  che l'irragiamento deve essere almeno 600
                  che la Pcc deve risultare sopra l'85% della potenza nominale

                  ma,

                  la Pcc,deve essere quella alla temperatura rilevara al momento della prova o ai 25 gradi di targa?
                  Tensione e corrente della DC devono essere quelle al valore di targa del modulo o a temperatura e irragiamento del giorno del mio collaudo)

                  C'è una procedura da sapere e spero che qualcuno mi faccia LUCE.

                  Bye

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                  • #10
                    Nella 82-25 sta scritto: "il collaudo degli impianti può essere effettuato a cura di professionisti abilitati, non intervenuti in alcun modo nella progettazione, direzione ed esecuzione dell'opera....."
                    E' vero che le guide e le norme non sono leggi, ma è altrettanto vero che:
                    1) La 186/68 dice che un impianto realizzato in base alle norme CEI è conforme alla regola dell'arte. Per quelli realizzato in altro modo, la conformità la devi dimostrare.
                    2) Per ottenere la tariffa incentivante, il GSE richiede che l'impianto sia realizzato secondo la 82-25.

                    Saluti.

                    Federico

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                    • #11
                      Devi misurare la tensione e la corrente reale alla temperatura in cui si trovano i pannelli all'atto del collaudo.
                      Per minimizzare le perdite dovute al surriscaldamento dei moduili, ti consiglio di effetture la prova al mattino, appena l'irraggiamento supera il valore minimo richiesto.

                      Allego la guida gia' apparsa in un altra discussione del forum ed un passo della 82.25 che nella parte finale chiarira' i tuoi dubbi:

                      ...per prove, si intende l’effettuazione di misure o di altre operazioni mediante le quali si accerta
                      la rispondenza dell’impianto alle norme CEI e alla documentazione di progetto, in genere,
                      prima della messa in servizio dell’impianto.
                      In particolare le prove consistono nel controllare, per ciascun impianto, almeno i seguenti punti:
                      - la continuità elettrica e le connessioni tra moduli; questa prova consiste nell’accertare la
                      continuità elettrica tra i vari punti dei circuiti di stringa e fra l’eventuale parallelo delle
                      stringhe e l’ingresso del gruppo di condizionamento e controllo della potenza;
                      - la messa a terra di masse e scaricatori che consiste nell’accertare la continuità elettrica
                      dell’impianto di terra, a partire dal dispersore fino alle masse e masse estranee collegate;
                      - l’isolamento dei circuiti elettrici dalle masse; lo scopo è quello di accertare che la resistenza di
                      isolamento dell’impianto sia adeguata ai valori prescritti dalla Norma CEI 64-8/6; la misura deve essere
                      eseguita tra ogni conduttore attivo, oppure ciascun gruppo completo di conduttori attivi, e
                      l’impianto di terra; le misure devono essere eseguite in c.c. mediante strumenti di prova in
                      grado di fornire le tensioni previste (es. 500 V c.c.) con un carico di 1mA;
                      - il corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico nelle diverse condizioni di potenza
                      generata e nelle varie modalità previste dal gruppo di condizionamento e controllo della
                      potenza (accensione, spegnimento, mancanza rete del distributore, ecc.); questa prova
                      consiste nel verificare che i dispositivi siano stati installati e regolati in modo appropriato; per
                      la prova di accensione e spegnimento automatico dell’impianto è consigliabile intervenire sui
                      sezionatori di stringa; una verifica che accerti le funzioni di protezione di interfaccia deve
                      almeno provare il loro intervento in caso di mancanza della rete del distributore;
                      il soddisfacimento delle due seguenti condizioni, in presenza di irraggiamento superiore a
                      600 W/m2 :
                      Pcc > 0,85 * Pnom * Irr / ISTC
                      Pca > 0,9 * Pcc
                      dove:
                      – Pcc è la potenza (in kW) misurata all’uscita del generatore fotovoltaico, con
                      precisione migliore del 2%;
                      – Pca è la potenza attiva (in kW) misurata all’uscita del gruppo di condizionamento e
                      controllo della potenza, con precisione migliore del 2%;
                      – Pnom è la potenza nominale (in kWp) del campo fotovoltaico;
                      – Irr è l’irraggiamento (in W/m2) misurato sul piano dei moduli con precisione
                      migliore del 3% (il valore di detta precisione deve essere debitamente
                      documentato);
                      – ISTC è pari a 1000 W/m2 = irraggiamento in STC.
                      La condizione di cui sopra ammette quindi, per le perdite del generatore fotovoltaico, un
                      valore complessivo massimo pari al 15% della potenza nominale dell’impianto stesso; detto
                      limite tiene conto delle perdite ohmiche, di difetti di accoppiamento, della temperatura (fino al
                      valore di 40 °C), della non linearità dell’efficienza dei moduli in funzione dell’irraggiamento,
                      degli ombreggiamenti (entro il 2% massimo) e della risposta angolare.
                      La potenza nominale (Pnom) deve essere determinata come somma delle singole potenze dei
                      moduli desunte dai rispettivi fogli di dati (rilasciati dal costruttore) dei moduli stessi.
                      La misura della potenza Pcc e della potenza Pca deve essere effettuata in condizioni di
                      irraggiamento (Irr) sul piano dei moduli superiore a 600 W/m2; qualora nel corso di detta
                      misura venga rilevata una temperatura di lavoro dei moduli superiore a 40 °C, è ammessa la
                      correzione in temperatura della potenza stessa. In questo caso dovrà essere verificata la
                      condizione:
                      Pcc > (1 - Ptpv - 0,08) * Pnom * Irr / ISTC
                      Ove Ptpv indica le perdite termiche del generatore fotovoltaico, mentre tutte le altre perdite
                      del generatore stesso (ottiche, resistive, caduta sui diodi, difetti di accoppiamento) sono state
                      tipicamente assunte pari all’8%.
                      File allegati

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                      • #12
                        Originariamente inviato da Fede1975 Visualizza il messaggio
                        Nella 82-25 sta scritto: "il collaudo degli impianti può essere effettuato a cura di professionisti abilitati, non intervenuti in alcun modo nella progettazione, direzione ed esecuzione dell'opera....."
                        E' vero che le guide e le norme non sono leggi, ma è altrettanto vero che:
                        1) La 186/68 dice che un impianto realizzato in base alle norme CEI è conforme alla regola dell'arte. Per quelli realizzato in altro modo, la conformità la devi dimostrare.
                        2) Per ottenere la tariffa incentivante, il GSE richiede che l'impianto sia realizzato secondo la 82-25.

                        Saluti.

                        Federico

                        Qualcuno conferma PER ESPERIENZE DIRETTE, questo che in molti casi potrebbe essere un problema!!

                        Allora chi firma il collaudo?? Non mi pare il caso in un impianto da pochi kW di chiamare un'altro professionista!! L'installatore può andare bene ????

                        Qualcuno ha avuto problemi con il GSE, anche in fase successiva di controlli ???

                        Mi domando poi: se il progettista non può realizzare il collaudo per non sovrapporre i ruoli del controllore e del controllato (è poi da discutere in quanto,il collaudo serve per indicare i valori di funzionamento reale, poi eventualmente il GSE controllerà se è stato fatto bene)
                        allora lo stesso problema si pone se il collaudo lo fa l'installatore, che inoltre, in molti casi, è la ditta che vende l'impianto, e che si appoggia sul progettista per le pratiche che non possono svolgere, ma che spesso ha molti buoni motivi di quat'ultimo a fare passare un'impianto per più prestante di quello che è, e di sicuro rispettoso dei parametri richiesti dal conto energia (tanto per citare: compro moduli meno prestanti che costano meno, e li spaccio per ottimi; se l'impianto che ho realizzato, ha un rendimento non allineato con il decreto, il mio cliente non ha gli incentivi e non paga).

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