Legge sviluppo/energia Ratatouille - EnergeticAmbiente.it

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Legge sviluppo/energia Ratatouille

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  • Roby
    ha risposto
    Originariamente inviato da Roberto DC Visualizza il messaggio
    Quanto all’efficacia della scelta di “produrre energia da nucleare”, è forse il caso di domandarsi, senza preclusioni ideologiche e fondamentalismi, perché, se il nucleare è così “conveniente”, la Cina che sta ampliando il parco impianti energetici al ritmo di una centrale a settimana, non punta sul nucleare, ma su un mix (carbone, eolico, solare, petrolio, ecc.)?
    Beh la Cina costruisce anche un po' di centrali nucleari, mi sembra preveda 40 Gw entro il 2020, ovvio che il carbone è più conveniente, a loro mica interessa l'inquinamento o le migliaia di vittime ogni anno fra i minatori(pagati meno di 100 dollari a mese).

    I cinesi poi investono parecchio anche sull'idroelettrico, con i fiumi che hanno non è difficile costruire centrali da svariati Gw l'una.

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  • gordini-motori
    ha risposto
    finalmente qualcuno di voi è uscito, ed è apprerzzato dal sotto scritto,visto e letto di tutto in maniera confusionale, e dando per scontato che domattina abbiami il territorio pieno di centrali nucleari, io non sonnno un pro nucleare ma se dobbiamo toglierci dallo strozzo fossile dobbiamo valutare il tutto, e lo scempio non sono solo le mega centrali, saluti

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  • Roberto DC
    ha risposto
    Commento artt. 25 e 37

    Ci sembra opportuno proporre l’approfondimento in merito a 2 questioni connesse al “ritorno al nucleare”:
    1) La prima riguarda le procedure di valutazione ambientale (VIA e VAS) cui le diverse tipologie di impianti nucleari devono comunque essere assoggettate, costituendo tali procedure un’eccezione rispetto a tutte le altre autorizzazioni comprese nel procedimento unico (art. 25 comma 1 e 2h). Ora mentre per la VIA non si vedono particolari problemi se non quelli connessi alla specifica complessità e delicatezza degli impianti in oggetto, il riferimento alla VAS (Valutazione Ambientale Strategica) non appare congruente. Infatti mentre il governo è delegato (art. 25 comma 1) “ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nel rispetto delle norme in tema di valutazione di impatto ambientale e di pubblicità delle relative procedure, uno o più decreti legislativi di riassetto normativo recanti la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti…….” la VAS riguarda (D.Lgs. n.4/2008, art.6, comma 1) “..i piani e i programmi che possono avere impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale, e con riguardo al nostro caso, quelli relativi (comma 2) ai “..settori energetico, industriale, …della gestione dei rifiuti…. e che definiscono il quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti..” assoggettati a VIA, tra i quali le centrali nucleari (D.Lgs. n.4/2008 Allegato II Progetti di competenza statale).
    In altre parole, il richiamo alla VAS risulterebbe appropriato qualora la delega al Governo riguardasse la programmazione e la definizione di un Piano Energetico, anche “limitatamente” al nucleare, che, dopo il passaggio alla procedura di VAS, desse luogo ad una serie di singoli impianti da sottoporre alle specifiche procedure di VIA.
    La questione non è accademica, e lascia intravedere due possibili esiti:
    - nel primo caso il Governo nazionale elabora un Piano Energetico Nazionale (complessivo o solo nucleare) che viene sottoposto a VAS secondo quanto previsto dal D.Lgs. n.4/2008 (..e dalla Dir. 2001/42/CE). Tale intervento di programmazione nazionale non sembra alle viste ed è comunque materia di legislazione concorrente tra Stato e Regioni (Cost. Titolo V art. 117);
    - nel secondo caso laddove ci sia la disponibilità dell’Ente Regionale a rivedere in senso “nuclearista” il proprio Piano regionale, presumibilmente già sottoposto a VAS, si tratta di riavviare da capo sia il processo di programmazione regionale sia la relativa procedura di valutazione ambientale strategica.
    In entrambi i casi il pallino sembra rimanere saldamente in mano regionale, cosa lontana dagli intendimenti degli estensori della legge 99…. a meno di non riaprire, come insistentemente si comincia a porre, la questione della revisione costituzionale in materia di energia.

    2) La seconda riguarda il commento sulle attese del personale ex-ENEA che appare inesatto. Non c’è stata alcuna attesa di salvifiche operazioni di ristrutturazioni volte al “nucleare”, e l’ex-ENEA uscendo, dopo il referendum dall’era nucleare nazionale, aveva già vissuto due fasi di ristrutturazione: la prima volta in modo soft, e la seconda con una legge corretta per quanto riguardava la definizione della nuova missione (ambiente, energia e innovazione tecnologica) ma purtroppo con un regolamento finalizzato in primo luogo a garantire l’inamovibile e, con poche eccezioni, inadeguata classe dirigente. Le notizie, iniziate a circolare un anno fa, di un rientro nella partita della “produzione di energia da nucleare” sono state accolte da gran parte del personale ex-ENEA con un silenzio assordante. Anche con nozioni minime in materia di organizzazione del lavoro risulta evidente che un’azienda (organizzazione-ente, ecc.) con lo stesso capitale umano non può sopportare più di una, ed una soltanto, ristrutturazione vera, che nel caso dell’ex-ENEA, ha comportato non solo una modifica organizzativa, ma anche un “cambio di prodotto finale”. Quando si avvia l’ennesima ristrutturazione, (per l’ex-ENEA la terza) anche stavolta con cambio di prodotto finale (addirittura con il ritorno al “core business” di vent’anni prima), occorre rinnovare il capitale umano; è facile quindi capire perché l’avventura nucleare non appassioni più di tanto.
    Quanto all’efficacia della scelta di “produrre energia da nucleare”, è forse il caso di domandarsi, senza preclusioni ideologiche e fondamentalismi, perché, se il nucleare è così “conveniente”, la Cina che sta ampliando il parco impianti energetici al ritmo di una centrale a settimana, non punta sul nucleare, ma su un mix (carbone, eolico, solare, petrolio, ecc.)? e perché l’India che ha il più grande e articolato piano nucleare del mondo, giustifica tale impegno con obiettivi di primato tecnologico (irrilevanti nel “programma” italiano) prima ancora che di produzione energetica?
    Altro discorso è fare seriamente in Italia ricerca sul nucleare, anche per garantire la sicurezza dei numerosi impianti presenti in UE, ma per fare questo sinceramente, nessun imprenditore avrebbe sentito il bisogno di sopprimere l’impresa (ex-ENEA) e di lasciarla senza missione, uomini e risorse, come ha fatto la Legge 99: bastava aggiungere un adeguato team di ricerca sul nucleare, magari valorizzando la sparuta pattuglia delle Università impegnate sul tema.

    1 settembre 2009

    I ricercatori ENEA
    Roberto Del Ciello
    Andrea Forni

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  • curioso42
    ha risposto
    Siamo d'accordo su tutta la linea, solo che:
    1) non ho mai detto che l'energia non sia un bene prezioso ma, al contrario, proprio per questo c'è bisogno di produrne tanta e in modo ecologico per soddisfare tutti i bisogni, anche tenendo conto che la richiesta sarà sempre maggiore. Prova a pensare come potremmo sfamarci senza l'attuale tecnologia (che richiede energia) impiegata in agricoltura. Tanto per fare un esempio, la produzione media per ettaro del grano oggi è di circa 50 Q.li mentre 40 anni fa era meno di 15 Q.li e lo stesso dicasi per tutti i prodotti agricoli. Come ci sfameremmo se tornassimo ai tempi dell'aratura coi buoi o col cavallo?
    2) La politica (radice "polis", città - ossia, in senso lato, tutto ciò che riguarda una comunità e la sua amministrazione) ha perso il senso della sua etimologia e va sempre di più verso interessi elettorali ed economici. E' così e non possiamo farci niente, che siano di destra, di centro o di sinistra, a meno che non bonbardiamo sia i politici che l'opinione pubblica con idee alternative, valide, dimostrabili e incontrovertibili. Ecco perchè dico che una discussione politica su un forum è sterile e non porta da nessuna parte. Forse in questo momento sto facendo anch'io politica ma, se lo sto facendo, questa è propositiva nel cercare alternative. Forse qualcuno recepirà i nostri messaggi e li condividerà ma fino a che le nuove idee non saranno condivise ed accettate, cosa è meglio: un rischio o un danno reale? Ovviamente parlo del nucleare e del petrolio.

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  • ezio
    ha risposto
    Ciao,
    non era mia intenzione screditare le tue ipotesi, ne tantomeno dubitare delle tue facoltà, anzi, sono anch'io favorevole alla diversificazione delle fonti e scettico sul nucleare... :-)

    Solo che pensare di produrre tutto il fabbisogno di potenza di una città con generatori così piccoli mi è sembrato fuori proporzione...
    E mi sembrano difficilmente gestibili...
    Ma non ho di certo analizzato a fondo questa possibilità... Cosa che magari tu hai fatto... E auguro successo alle tue idee...

    Una divergenza con te l'ho sul fatto che credo che il risparmio dovrebbe essere il centro di una politica energetica attuale e che mi piacerebbe che l'energia fosse considerata più preziosa dalla nostra società.
    Consumare meno e meglio.
    Ecco, su questo sembra non siamo d'accordo...

    Non siamo nemmeno d'accordo sul fatto che tu ritieni una discussione "politica" sterile e senza sbocchi, mentre a mio avviso è importante sottolineare questi aspetti in un topic dedicato ad una legge sullo sviluppo...

    Stando al nome della sezione del forum nella quale ci troviamo dovremmo discutere sui massimi sistemi del mondo energetico...
    Il sistema, purtroppo, mi pare subordinare l'interesse collettivo al profitto, che, sempre mi pare, a volte ostacola lo sviluppo.

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  • curioso42
    ha risposto
    Chiedo scusa al moderatore ma, se mi si obietta ogni virgola, posso rispondere? Sono d'accordo che stiamo approfondendo troppo un argomento che forse sta andando fuori tema ma non stiamo forse parlando di una legge che promuove il nucleare? E allora, vogliamo dimostrare che esistono alternative ecologiche? Io sto tentando di fare questo e rispondo per dimostrare le mie teorie e per non passare per imbecille. Non sto promuovendo eventuali mirabolanti invenzioni (che non sono alla mia portata) ma solo esempi di come, con un razionale uso delle risorse naturali che abbiamo, possiamo fare a meno non solo del nucleare, ma anche del fossile. Il discorso, a mio parere, è valido anche per nuove proposte (non invenzioni) sul fotovoltaico, sull'eolico e, perchè no, sulla free energy o a qualcosa che ci si avvicina. E' fuori tema questo? o si vuole solo impostare una discussione politica sterile e senza sbocchi?

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  • curioso42
    ha risposto
    Ancora con i calcoli? Ho fatto talmente tanti calcoli nella mia vita che ora ne sono diventato allergico. Bene, immaginiamo di dimensionare uno di questi generatori per una prodizione di 30 Kw; immaginiamo di poterne installare su 200 mt. di un corso d'acqua tra i 150 e i 200 (cosa possibilissima), cosa otterremmo? Semplice, una produzione tra i 4,5 e e i 6,00 Mw. Sono sufficienti? Possono soddisfare, considerando per assurdo un consuno continuo di 24 ore su 24 di 3 Kw per utente, tra le 1500 e 2000 utenze familiari. Intanto va chiarito che se un contatore eroga un massimo 3 Kw, vuol dire che c'è una riserva per i picchi che raggiungono i 3Kw e non che questi siano costantemente consumati (immagina che bollette!) e che sia ragionevole presumere che questi siano più che dimezzati. Va bene, quindi, se portiamo le utenze familiari tra 3.000 e 4.000? Quale fotovoltaico o eolico può dare tanta energia in così poco spazio?

    [MODERAZIONE] : Ribadisco che non è questa la discussione giusta per le tue esemplificazioni. Credo che molti possano trovare interessante risponderti, ma ti invito ad aprire una nuova discussione nella sezione giusta. Ogni ulteriore OT sarà cancellato. BE

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  • ezio
    ha risposto
    Se vuoi alimentare un'intera città con generatori ad acqua di questo tipo credo che una drastica (pressochè totale) riduzione dei consumi sia ancora più necessaria...

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  • curioso42
    ha risposto
    OK, finiamola qui. Solo che volevo dimostrare che ci sono anche alternative semplici ed efficaci per ovviare al nucleare e principalmente al consumo del petrolio. Permettimi una risposta a Roby. Io qualche calcolo l'ho fatto con questi risultati: Costi per la produzione di energia = 0; costi d'installazione, limitatissimi per la sua semplicità e minimamente variabili rispetto al sito; Costi di realizzazione del generatore, esegerando, = circa 500,00 € per Kw e parliamo del prototipo; costi di manutenzione limitati solo alla pulizia e qualche possibile raro guasto meccanico.
    Ciao a tutti.

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  • BrightingEyes
    ha risposto
    [MODERAZIONE] : Segnalo che gli ultimi interventi sono del tutto fuori tema. Se ci mettiamo tutti a discutere di ogni mirabolante invenzione che ci possa salvare dal nucleare finiamo che le centrali già le han fatte!
    Il tema è la discussione di questa legge, grazie.

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  • Roby
    ha risposto
    Hai provato a fare 2 calcoli?

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  • curioso42
    ha risposto
    Ciao, Odisseo. Ovviamente sulla ciclicità di alcuni avvenimenti climatici sono d'accordo, ma questi ultimi non hanno cause naturali e, quindi, non facilmente rientrabili naturalmente. Non dimentichiamoci, poi, che il benzene è uno dei cancerogeni di più alto rischio. Ovviamente se ne parla poco o niente perchè è contenuto in tutti i prodotti petroliferi (oli leggeri e pesanti). Per quanto riguarda poi le centrali sui fiumi, forse non mi sono spiegato bene. Non ho mai parlato di centrali, ma di semplici generatori azionati da ruote a pale montati su galleggianti o zattere bene ancorati per ovviare alle variazioni stagionali di livello dell'acqua e di pale parallele sulla stessa ruote che possono assumere la forma " | " in condizioni normali, la forma " > " o " < ", per ovviare alle variazioni di corrente e consentire di avere sempre gli stessi giri e la stessa coppia. Vedi, basta che ci sia anche una piccola corrente d'acqua, dimensionarne le pale e il gioco è fatto. Semplice, no? C'è qualche legge fisica che dice che non è possibile? Come vedi, per installare questi generatori non c'è bisogno di siti particolari ma solo che ci sia dell'acqua che scorra. E' un poco come per i generatori eolici, basta che ci sia il vento, col vantaggio che i corsi d'acqua permanenti scorrono sempre, 24 ore su 24.

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  • odisseo
    ha risposto
    Originariamente inviato da curioso42 Visualizza il messaggio
    .....
    Ad ogni modo, controlla un poco cosa succederebbe se diminuisse la salinità superficiale dell'Atlantico a causa della continua immissione di acqua dolce causata dallo scioglimento dei ghiacciai artici.
    già avvenuto più volte in passato, ovviamente gli ambientalisti obliano di dirlo

    Originariamente inviato da curioso42 Visualizza il messaggio
    .....ma solo di sfruttare il naturale flusso dell'acqua per qualche Km delle decine di migliaia di Km che abbiamo in Italia.
    le centrali sui fiumi, già esistono, i posti migliori sono già stati sfruttati, come la mettiamo con le variazioni stagionali ?

    Odisseo

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  • gordini-motori
    ha risposto
    il malato

    Curioso 42, hai mai letto qualche cosa degli archivi della chiesa, prova , e vedrai molti fenemeni sono ciclichi, saluti

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  • curioso42
    ha risposto
    Vedi, Odisseo, la questione del riscaldamento globale è molto controversa e sono convinto che dietro ai minimalisti ci siano gli interessi di chi continua a promuovere il consumo del fossile e la sua insostituibilità. Ad ogni modo, controlla un poco cosa succederebbe se diminuisse la salinità superficiale dell'Atlantico a causa della continua immissione di acqua dolce causata dallo scioglimento dei ghiacciai artici. Si fermerebbe l'effetto termosifone della corrente del golfo con tutte le conseguenze che possiamo immaginare. Un'altra cosa: non ho mai parlato di invasi per l'idroelettrico ma solo di sfruttare il naturale flusso dell'acqua per qualche Km delle decine di migliaia di Km che abbiamo in Italia.

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  • odisseo
    ha risposto
    in Italia, l'idroelettrico è già stato sfruttato più o meno completamente, inoltre, la creazione degli invasi ha un impatto ecologico notevole

    L'anidride carbonica di origine antropica è più o meno il 4% del totale immesso in atmosfera e, la terra si è già scaldata e raffreddata più volte (anche in epoca storica) in maniera drammatica (optimum romano, periodo caldo medioevale, piccola glaciazione Clima, Temperature dal 1000 al 1900 dal medioevo all'era moderna dal clima ideale al gelo, Effetto serra, Temperatura, Piccola glaciazione )

    Odisseo

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  • curioso42
    ha risposto
    Si, il nostro pianeta è malato e si rischia la catatrofe se non troviamo il modo di convincere che possiamo ottenere energia non solo dai fossili e dal nucleare. Parlo di tantissima energia che la natura ha a nostra disposizione e che, se riuscissimo a sfruttarne una piccolissima parte, ne avremmo a dismisura. Il nuclaere è una minaccia, ma il fossile è un gravissimo danno presente e reale. Se continueranno a sciogliersi i ghiacci a causa dell'uso folle del fossile, tra le altre, la prima e catastrofica conseguenza, sarà scomparsa della corrente del golfo. A questo punto ho detto la mia e posterò la mia iodea nella discussione sull'idroelettrico. Ciao e scusate se sono stato invedente.

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  • gordini-motori
    ha risposto
    la idea

    bene curioso 42, quale sarebbe l'idea, l'idroelettrico bene devi solo cambiare discussione e passare dove si discute di idro elettrico, perchè qui dovremmo discutere delle boiate che fanno in agosto, e tentare di capire cosa hanno stravolto, da quello che era un arrivo inportante, e sommarlo alla possibilità di fare energia nel ecologico corretto, non devi troppo criticare c'è gente che vorrebbe vivere come la tua discrizione ma per fortuna sono pochi, e si vive in un pianeta che ha dire di molti è malato, il problema è quantificare la malattia e tentare di curarla, il buon senso sarebbe gia un aiuto,saluti e

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  • curioso42
    ha risposto
    Siamo punto e a capo. Non polemiche ma idee. Non è questo lo scopo di questa discussione? Io ho proposto un'idea che, a parer mio, sembra semplice, economica ed ecologica. Se volete, discutiamo di questa o proponetene altre e non lasciamoci trascinare da sterili e inutili discussioni sulle quali ognuno ha la sua idea preconcetta. Ho letto di cose assurde come quella di andare a prendere l'acqua alla fonte a piedi, quella di andare a tagliar legna nel bosco, quella di ritornare ai lumi o magari alle torce di resina, ecc. Ma siamo impazziti? E' questa la soluzione ai problemi? Il ritorno all'età della pietra? Magari aboliamo anche la scrittura così non ci sarà cultura e vivremo beatamente come animali in mezzo ad altri animali, mossi solo dallo spirito di sopravvivenza. Fermiamoci, per favore, e proponiamo idee serie per la produzione di energia economica, facile ed accessibile a tutti, in modo da salvaguardare l'uomo e l'ambiente. L'ho già detto: l'energia che cade e si sviluppa sulla terra è immensa ed è là a nostra disposizione. dobbiamo solo catturarla e sfruttarla in modo sensato. Cerchiamo di trovarne la chiave. L'energia non è il male dell'umanità, ma è quella che la fa crescere.

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  • ezio
    ha risposto
    Oggi noi paghiamo quanto possiamo pagare...

    ...il più possibile senza arrabbiarci troppo !

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  • odisseo
    ha risposto
    Originariamente inviato da ezio Visualizza il messaggio

    Ciao,
    perchè scrivi "energia a basso costo" ?
    perchè ha un prezzo accessibile alla maggior parte di noi

    Odisseo

    Lascia un commento:


  • ezio
    ha risposto
    Credo che stiate andando un pò tutti fuori binario. Il problema è esporre idee per produrre energia a basso costo e in modo ecologico e non come eliminarne il consumo. L'energia fa muovere l'universo e ce n'è tanta che se riuscissimo a catturarne un'infinitesima parte, solo di quella disponibile sulla terra, non parleremmo mai più di risparmio energetico ma solo come impiegarla.
    Ok, però, dopo aver speso il più possibile senza direzione, a me pare che sia buona cosa fermarci e chiederci se spendendo meno energie e razionalizzandone gli usi potremmo perseguire un equilibrio diverso... E questo è ciò che vorrei vedere come punto principale del piano di sviluppo.

    Poi se sarà (o è già !?) regressione economica allora forse ne approfitteremo per smontare e rifare quello che non va... Non si torna mai allo stesso punto.
    D'altra parte non possiamo non crederci, soprattutto se le difficoltà aumenteranno.

    Secondo me il problema non è se mettere nella ratatouille il nucleare affinchè l'Italia raggiunga l'indipendenza energetica... che comunque non raggiungerà con il nucleare (e mai con i consumi attuali), e che comunque a me non sembra un obiettivo così importante...

    La sfida, invece, e quella poterne avere pulita, economica, a disposizione di tutti e tanta da poterne disporre fin che se ne voglia.
    Per me la sfida è di averne in proporzione a quanto l'ambiente ci possa donare senza comprometterlo drasticamente e razionalizzarne l'uso affinchè siano soddisfatte le necessità del maggior numero di persone possibile, e quindi senza sprechi.

    Poi usiamo pure tutte le fonti, con i dovuti accorgimenti, ma non lasciamo che logiche di profitto rallentino lo sviluppo o costringano ad un rischio eccessivo...

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  • Roby
    ha risposto
    Però la speranza è che venga trovato presto un sistema economico per sparare nello spazio tutte le scorie che produciamo
    Spedire le scorie nello spazio sarebbe antieconomico anche se lo si facesse gratis, non sarebbe molto diverso dallo spedire petrolio nello spazio.
    Il principale problema è recuperarle.

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  • curioso42
    ha risposto
    Credo che stiate andando un pò tutti fuori binario. Il problema è esporre idee per produrre energia a basso costo e in modo ecologico e non come eliminarne il consumo. L'energia fa muovere l'universo e ce n'è tanta che se riuscissimo a catturarne un'infinitesima parte, solo di quella disponibile sulla terra, non parleremmo mai più di risparmio energetico ma solo come impiegarla. Non voglio tornare su quello che conviene produrre per il profitto di pochi, è una materia fritta e rifritta e non possiamo farci niente se non proponiamo idee alternative. Ci sarebbe anche un altro modo: la rivoluzione, ma non quella ideologica. Il problema, anzi i problemi sono: chi la farebbe senza un interesse privato? C'è pronta una valida alternativa all'attuale sistema? Non dimentichiamoci, poi, di un reale rischio o sicurezza di regressione economica e sociale dove prevarrà sempre il più forte e intere popolazioni soffrirebbero. In conclusione saremmo punto e accapo. Vogliamo questo? Certamente no e, allora, diamoci sotto, esponiamo e portiamo avanti idee alternative in modo da farla la rivoluzione, ma quella delle idee e del superamento dell'ignoranza e della diffidenza. Ci sono tanti cervelli brillanti in questo forum che, volendo, si possono trovare soluzioni a tutti i problemi energetici. Un'ultima cosa: la curiosità dell'uomo e quella che lo rende unico e superiore. Il nostro cervello è sempre stimolato dalla curiosità e questa verrebbe castrata se si dicesse: non accendere il televisore, non accendere il computer, rinuncia all'acqua in casa, rinuncia all'auto, rinuncia insomma a tutto quello che consuma energia. La sfida, invece, e quella poterne avere pulita, economica, a disposizione di tutti e tanta da poterne disporre fin che se ne voglia.

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  • ezio
    ha risposto
    [MODERAZIONE: Non è consentita la citazione di un intero messaggio. nll]

    Ciao,
    perchè scrivi "energia a basso costo" ?

    Sono d'accordo, sarebbe una grande prova, anche se purtroppo sempre un "se", per ora almeno, rimane...
    Comunque non credo sia necessario togliere acqua e alimenti di base... Non so a quante cose potremmo rinunciare, e quanta energia risparmiare, prima di arrivare fin li...
    Ultima modifica di nll; 25-08-2009, 09:03. Motivo: Eliminata la citazione di un intero messaggio

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  • odisseo
    ha risposto
    Originariamente inviato da ezio Visualizza il messaggio
    Non concordo, non primo tra tutti.
    Se nessuno si arricchisse nelle catene di trasformazione e distribuzione di questi elementi, ma se venissero ripartiti secondo reale necessità e con l'ausilio delle tecnologie già note (ma spesso non impiegate), se fossero considerati non fonti di lucro, ma patrimonio energetico della nostra civiltà, e se fossero impiegati con parsimonia e non venduti nella maggiore quantità possibile per creare profitti, io credo miglioreremmo...
    sintetizziamo con: quanti "se", per arrivare ad un "forse"

    secondo me, la realtà è molto più semplice, basta fare a meno dell'energia a basso costo per una settimana (inclusa quella che occorre per portare le merci nei supermercati o l'acqua nelle nostre case) per rendersene conto

    Odisseo

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  • ezio
    ha risposto
    Originariamente inviato da odisseo Visualizza il messaggio
    primo tra tutti quello delle singole persone che preferiscono avere l'acqua, il gas, la corrente in casa, invece di andarsi a prendere l'acqua alla fonte (a piedi), fare legna nel bosco, usare le candele e speziare i cibi per non sentire il sapore di marcio
    Non concordo, non primo tra tutti.
    Se nessuno si arricchisse nelle catene di trasformazione e distribuzione di questi elementi, ma se venissero ripartiti secondo reale necessità e con l'ausilio delle tecnologie già note (ma spesso non impiegate), se fossero considerati non fonti di lucro, ma patrimonio energetico della nostra civiltà, e se fossero impiegati con parsimonia e non venduti nella maggiore quantità possibile per creare profitti, io credo miglioreremmo...

    Concordo sul fatto che un radicale cambiamento delle abitudini sia imprescindibile... e che sarà necessario fare un bel pò di fatica in più.

    Originariamente inviato da odisseo Visualizza il messaggio
    conta molto, se si vuole qualche cosa di affidabile, per esempio, non ho ancora sentito parlare di altiforni per acciaierie eolici (se un altoforno si spegne, poi occorre demolirlo) o di reparti ospedalieri fotovoltaici
    Infatti non ho mai sostenuto che tali tecnologie esistano o che si possa fare tutto con vento e sole. Intendevo che qualsiasi fonte venga inclusa nel mix, mi piacerebbe venisse trattata ed impiegata coscientemente, e che spesso la logica del profitto (soprattutto della riduzione dei costi) costituisce un ostacolo in questo senso...
    Mi riferivo poi al nucleare in seguito alla testimonianza di alcuni operai del settore (in Francia) che si lamentano di una progressiva riduzione degli standard di sicurezza e dei requisiti richiesti agli operatori (oggi spesso interinali ed in minor numero rispetto al varo delle centrali).
    Stando alle poche informazioni che ho raccolto lungo il cammino io non vorrei una centrale fuori casa. Poi se mi sbaglio tanto meglio per tutti quelli che la centrale fuori casa ce l'hanno o, a questo punto forse, ce l'avranno... Mi tengo il sospetto.

    Ha poi senso parlare di indipendenza energetica dell'Italia, quando i gruppi del settore sembrano sempre meno nazionali ?

    Originariamente inviato da odisseo Visualizza il messaggio
    sarà sempre benvenuta, ma non ci farei conto
    Odisseo
    Mi sa che non abbiamo alternative.
    Mi guardo attorno e mi chiedo (e vi chiedevo) quanto di quello che produciamo sia veramente necessario, quanto proprio non serva a nulla... !? Per produrre qualsiasi cosa servono energie... Oggi le sprechiamo... Finalmente ce ne rendiamo conto...
    E' chiaro che si prospetta un cambiamento grandissimo, molto più grande della ratatouille, per ritornare in topic...
    Ezio.

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  • odisseo
    ha risposto
    Originariamente inviato da ezio Visualizza il messaggio
    ..........
    bensì da interessi economici privati.
    primo tra tutti quello delle singole persone che preferiscono avere l'acqua, il gas, la corrente in casa, invece di andarsi a prendere l'acqua alla fonte (a piedi), fare legna nel bosco, usare le candele e speziare i cibi per non sentire il sapore di marcio

    Originariamente inviato da ezio Visualizza il messaggio
    ..........Per il resto la scelta delle fonti conta poco
    conta molto, se si vuole qualche cosa di affidabile, per esempio, non ho ancora sentito parlare di altiforni per acciaierie eolici (se un altoforno si spegne, poi occorre demolirlo) o di reparti ospedalieri fotovoltaici

    Originariamente inviato da ezio Visualizza il messaggio
    ..........Ma quanta energia potremmo effettivamente imparare a non sprecare da qui al 2020 ?
    sarà sempre benvenuta, ma non ci farei conto

    Odisseo

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  • ezio
    ha risposto
    Ciao a tutti,
    la dipendenza dal petrolio non viene da una necessità statale di entrata economica, bensì da interessi economici privati.
    L'unico cambiamento utile è quello culturale : il sorpasso del peso dell'interesse etico a quello dell'interesse economico.
    L'elemento determinante dovrebbe essere il risparmio... che per il momento non sembra essere tale, ma ci arriveremo !
    L'impatto che la vita dell'uomo ha sul pianeta deve cambiare attraverso un cambiamento del modo di consumare l'energia disponibile...
    Per il resto la scelta delle fonti conta poco, soprattutto se basata sul tornaconto di pochi, ed espressa tramite percentuali difficilmente verificabili (almeno per me ! ).

    PS: Neanch'io vorrei una centrale nucleare vicino a casa, credo che averla a trecento metri o trecento chilometri non sia la stessa cosa.

    Purtroppo il sospetto che il risparmio perseguito deriverà dalla spremuta degli investimenti sulla sicurezza non mi abbandona.

    Dopo una primo assaggio questa più che una ratatouille mi sembra la solita minestra, ed anche poco digesta ! Devo comunque studiarne meglio i contenuti...

    Ma quanta energia potremmo effettivamente imparare a non sprecare da qui al 2020 ?

    Saluti
    Ezio.

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  • curioso42
    ha risposto
    Ciao a tutti. Non è una nuova discussione sul nucleare, è solo una constatazione basata su una propria opinione e, a questo punto, penso che la cosa migliore sia quella di esporre idee alternative. Sono d'accordo con te, Lucagr, l'indipendenza energetica, allo stato attuale, è una chimera, ma solo perchè non si vuol guardare a ciò che possiamo sfruttare in modo semplice, economico ed ecologico. Ci siamo abituati a vedere molto al di là del nostro naso senza vederne la punta. Come comunemente si dice: l'erba del vicino.... Sarebbe interessante, invece, postare idee, anche banali come la mia, confrontarle e proporle.

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