Buon giorno. Come alcuni di voi sapranno sono un'appassionato ricercatore per quanto riguarda metodi per la produzione di energia e in questi ultimi tempi che non ho frequentato il forum ho pensato a diversi modi diciamo così TEORICAMENTE (ma non so se convenientemente) fattibili per produrre energia usando fonti non convenzionali. Vorrei proporvene alcuni per adesso e spero che sarete entusiasti come me che scrivo nell'analizzarli e valutarne le reali potenzialità.
1° Questa è forse la più semplice concettualmente che permetterebbe di produrre energia giorno e notte in maniera continua.
L'idea è la seguente. Costruisco una torre di un materiale molto leggero alta parecchi chilometri in cui all'interno sia fatto il vuoto. Pongo al suo interno un contenitore chiuso pieno di gas che a contatto con la parete alla base si riscalda. Lo faccio salire di quota attraverso un contrappeso all'altezza di 10 chilometri dove lo pongo a contatto con la parete della torre e per mezzo di un motore stirling produco energia. Quando il gas si sarà raffreddato (potrebbe essere benissimo un liquido) lo riporterò alla base con pochissimo attrito dato che il contenitore chiuso viaggia nel vuoto e produrrò altra energia con lo sbalzo termico. Da notare che di giorno in media ci sono sulla superficie terrestre 15-20 ° mentre a 10 chilometri di altezza -50°... si tratta di uno sbalzo termico non indifferente. Si potrebbe produrre energia sia di giorno che di notte indipendentemente che ci sia il sole o che sia nuvoloso
2° Questo forse è la più interessante ed è ancora oggetto di studio da parte mia. Il concetto è questo: Prendo un contenitore chiuso dotato di stantuffo riempito di due gas che possano combinarsi mediante innesco. Supponendo di riuscire a calcolare una miscela pesante come l'aria,si potrebbe alzare di quota il contenitore e vederlo espandersi mano a mano che sale,dato che la pressione esterna diminuisce.
Immaginiamo ora averlo alzato ad una quota di 10000 metri. Incendiamo il contenuto,assorbiamo energia dal calore emesso e noteremo che il volume diminuirà in quanto le moli di gas per esempio in questo monossido di carbonio e ossigeno dimezzano ovvero il CO reagisce con L'ossigeno per produrre Co2. Attraverso la formula PxV=nxrxT notiamo che la diminuzione delle moli dei gas contenuti nel contenitore provoca una diminuzione del volume. E' chiaro che aumenterà anche la temperatura,ma noi quella possiamo usarla per muovere uno stirling o un'altro tipo di motere che sfrutti differenze di temperatura per muoversi e ottenere che quando la temperatura interna sarà uguale a quella esterna,un contenitore più piccolo di quando era prima dell'innesco. Avendo sempre lo stesso peso al suo interno ma una spinta di archimede più piccola da parte dell'aria che lo circonda a causa del suo volume minore,potremmo estrarre energia dalla sua caduta verso il basso,in quanto al suo interno ci sara ora CO2 e non più O2 e CO. Questo è quanto.
Sto ricercando un modo ancora più efficiente per ricavare energia da questa idea,utilizzando ad esempio il Difloruro di Xeno che è un solido ma che si disgrega in acqua producendo due gas,lo xeno e il fluoro. In questo caso avrei un esponenziale variazione di volume del contenitore in quanto avrei prima due gas poi un solido. Lo si potrebbe fare anche con l'idrogeno e l'ossigeno,generando acqua attraverso una pila a combustibile ma suppongo che per separarli e ricombinarli ci voglia parecchia energia. L'ideale sarebbe trovare due gas che si leghino e che siano facilmente separabili fra loro,sempre per il fatto che andrei ad aumentare il numero di moli di gas nel contenitore.
3° Questa è più una curiosità che ho scoperto studiando il comportamento dell'acqua. E vorrei chiedervi se si possa definirlo un Diavoletto.
Sapete bene che nel range tra i 4 e i 0 gradi l'acqua diminuisce di densità aumentando di volume. Immaginate ora di porla in un contenitore in cui una parete orizzontale sia vincolata ad una molla che la mantiene ferma. Ora io vado a sottrarre calore all'acqua dal range che porta a i 0 gradi,senza arrivare al punto di congelamento. Il livello dell'acqua è chiaro che aumenterà. Se misuro il peso sul fondo del recipiente sarà uguale a prima che sottraessi calore. Ma se osservo la pressione sulla parete,noterò un aumento di pressione! In questo caso togliendo energia all'acqua essa ha guadagnato energia potenziale. Vi spiego perchè con dei semplici calcoli. Supponiamo di avere un contenitore pieno d'acqua come prima ad una quota di 100 cm. La pressione sulla parete mobile bilanciata dalla molla sarà data da metà altezza della colonna d'acqua per l'altezza,quindi 50gx100cm. Se vado a TOGLIERE calore all'acqua, e immaginando che la colonna d'acqua aumenti di 10 cm,avrò ora 50gx110.Quindi un aumento del 10% della forza applicata paradossalmente al fatto che sono andato a togliere energia all'acqua raffreddandola. Si potrebbe quindi cedere energia alla molla, reriscaldare l'acqua e riportare la parete al punto iniziale.
Passo a voi la palla
Gabriele
1° Questa è forse la più semplice concettualmente che permetterebbe di produrre energia giorno e notte in maniera continua.
L'idea è la seguente. Costruisco una torre di un materiale molto leggero alta parecchi chilometri in cui all'interno sia fatto il vuoto. Pongo al suo interno un contenitore chiuso pieno di gas che a contatto con la parete alla base si riscalda. Lo faccio salire di quota attraverso un contrappeso all'altezza di 10 chilometri dove lo pongo a contatto con la parete della torre e per mezzo di un motore stirling produco energia. Quando il gas si sarà raffreddato (potrebbe essere benissimo un liquido) lo riporterò alla base con pochissimo attrito dato che il contenitore chiuso viaggia nel vuoto e produrrò altra energia con lo sbalzo termico. Da notare che di giorno in media ci sono sulla superficie terrestre 15-20 ° mentre a 10 chilometri di altezza -50°... si tratta di uno sbalzo termico non indifferente. Si potrebbe produrre energia sia di giorno che di notte indipendentemente che ci sia il sole o che sia nuvoloso
2° Questo forse è la più interessante ed è ancora oggetto di studio da parte mia. Il concetto è questo: Prendo un contenitore chiuso dotato di stantuffo riempito di due gas che possano combinarsi mediante innesco. Supponendo di riuscire a calcolare una miscela pesante come l'aria,si potrebbe alzare di quota il contenitore e vederlo espandersi mano a mano che sale,dato che la pressione esterna diminuisce.
Immaginiamo ora averlo alzato ad una quota di 10000 metri. Incendiamo il contenuto,assorbiamo energia dal calore emesso e noteremo che il volume diminuirà in quanto le moli di gas per esempio in questo monossido di carbonio e ossigeno dimezzano ovvero il CO reagisce con L'ossigeno per produrre Co2. Attraverso la formula PxV=nxrxT notiamo che la diminuzione delle moli dei gas contenuti nel contenitore provoca una diminuzione del volume. E' chiaro che aumenterà anche la temperatura,ma noi quella possiamo usarla per muovere uno stirling o un'altro tipo di motere che sfrutti differenze di temperatura per muoversi e ottenere che quando la temperatura interna sarà uguale a quella esterna,un contenitore più piccolo di quando era prima dell'innesco. Avendo sempre lo stesso peso al suo interno ma una spinta di archimede più piccola da parte dell'aria che lo circonda a causa del suo volume minore,potremmo estrarre energia dalla sua caduta verso il basso,in quanto al suo interno ci sara ora CO2 e non più O2 e CO. Questo è quanto.
Sto ricercando un modo ancora più efficiente per ricavare energia da questa idea,utilizzando ad esempio il Difloruro di Xeno che è un solido ma che si disgrega in acqua producendo due gas,lo xeno e il fluoro. In questo caso avrei un esponenziale variazione di volume del contenitore in quanto avrei prima due gas poi un solido. Lo si potrebbe fare anche con l'idrogeno e l'ossigeno,generando acqua attraverso una pila a combustibile ma suppongo che per separarli e ricombinarli ci voglia parecchia energia. L'ideale sarebbe trovare due gas che si leghino e che siano facilmente separabili fra loro,sempre per il fatto che andrei ad aumentare il numero di moli di gas nel contenitore.
3° Questa è più una curiosità che ho scoperto studiando il comportamento dell'acqua. E vorrei chiedervi se si possa definirlo un Diavoletto.
Sapete bene che nel range tra i 4 e i 0 gradi l'acqua diminuisce di densità aumentando di volume. Immaginate ora di porla in un contenitore in cui una parete orizzontale sia vincolata ad una molla che la mantiene ferma. Ora io vado a sottrarre calore all'acqua dal range che porta a i 0 gradi,senza arrivare al punto di congelamento. Il livello dell'acqua è chiaro che aumenterà. Se misuro il peso sul fondo del recipiente sarà uguale a prima che sottraessi calore. Ma se osservo la pressione sulla parete,noterò un aumento di pressione! In questo caso togliendo energia all'acqua essa ha guadagnato energia potenziale. Vi spiego perchè con dei semplici calcoli. Supponiamo di avere un contenitore pieno d'acqua come prima ad una quota di 100 cm. La pressione sulla parete mobile bilanciata dalla molla sarà data da metà altezza della colonna d'acqua per l'altezza,quindi 50gx100cm. Se vado a TOGLIERE calore all'acqua, e immaginando che la colonna d'acqua aumenti di 10 cm,avrò ora 50gx110.Quindi un aumento del 10% della forza applicata paradossalmente al fatto che sono andato a togliere energia all'acqua raffreddandola. Si potrebbe quindi cedere energia alla molla, reriscaldare l'acqua e riportare la parete al punto iniziale.
Passo a voi la palla
Gabriele
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