Salve,
è la prima volta che scrivo su questo forum, dopo avervi seguito con interesse, ma in silenzio, per molto tempo.
Nel corso del 2011 ho realizzato su un appezzamento già di mia proprietà ed ubicato in un comune dell'Italia centrale un impianto fotovoltaico a terra della potenza di 989 kwh, a seguito dell'ottenimento (estate 2010) dell'Autorizzazione Unica emessa dalla provincia.
Ricordo che l'atto di autorizzazione unica sostituisce esplicitamente "a tutti gli effetti ogni altra autorizzazione, concessione, nulla-osta, atto di assenso delle amministrazioni invitate alla conferenza di servizi" convocata per l'approvazione della stessa autorizzazione. Tra queste amministrazioni vi era anche l'amministrazione comunale.
Ho connesso l'impianto alla rete nell'aprile del 2011.
Nel novembre scorso, vengo convocato in Comune per la stipula di una Convenzione riguardante l'impianto fotovoltaico di cui sopra. Il contenuto di tale convenzione ricalca quanto già trattato nell'atto di autorizzazione unica provinciale, abbracciando il problema dello smaltimento dell'impianto stesso a fine vita e delle relative spese (per cui, da a.u., avevo già depositato garanzia fideiussoria presso la provincia), della manutenzione, della pulizia dei pannelli, etc. ma esige da parte mia il pagamento di una royalty annuale per 20 anni pari ad € 12,00 per ogni kwh di potenza installato ovvero il pagamento una tantum anticipato di € 120.000,00 (in sostituzione dei 12.000,00 annui per 20 anni) entro la fine dell'anno 2012.
In virtù di quella non belligeranza che è opportuno mantenere con l'amministrazione di un Comune di poche migliaia di abitanti, si potrebbe sorvolare su quanto attiene alla legittimità di una tale convenzione e al suo contenuto, paradossalmente incompatibili con l'autorizzazione unica approvata in conferenza di servizi dal Comune stesso.
Tuttavia, mi risulta assolutamente proibitivo sorvolare sull'entità irragionevole della royalty imposta.
Una royalty che per altro, essendo totalmente indipendente dai miei dati reddituali già esposti all'ordinario regime fiscale, non tiene assolutamente conto degli sforzi e dei costi finanziari affrontati per la realizzazione dell'impianto, dell'alea legata alle condizioni metereologiche che tanto incidono sulla produzione, della variabile connessa al prezzo minimo cui vendiamo l'energia elettrica.
Mi chiedo, a quanto dovrebbe ammontare il mio reddito, secondo i signori del Comune, affinchè si possa giustificare, oltre alle tasse che già pago allo Stato come ogni altro soggetto, un'ulteriore aggravio di 12.000 euro annui?
Sperando di non avervi ammorbato con la mia vicenda, chiedo un parere e un confronto con quanti di voi stanno affrontando lo stesso problema o conoscono di altre imposizioni simili!
Grazie!
è la prima volta che scrivo su questo forum, dopo avervi seguito con interesse, ma in silenzio, per molto tempo.
Nel corso del 2011 ho realizzato su un appezzamento già di mia proprietà ed ubicato in un comune dell'Italia centrale un impianto fotovoltaico a terra della potenza di 989 kwh, a seguito dell'ottenimento (estate 2010) dell'Autorizzazione Unica emessa dalla provincia.
Ricordo che l'atto di autorizzazione unica sostituisce esplicitamente "a tutti gli effetti ogni altra autorizzazione, concessione, nulla-osta, atto di assenso delle amministrazioni invitate alla conferenza di servizi" convocata per l'approvazione della stessa autorizzazione. Tra queste amministrazioni vi era anche l'amministrazione comunale.
Ho connesso l'impianto alla rete nell'aprile del 2011.
Nel novembre scorso, vengo convocato in Comune per la stipula di una Convenzione riguardante l'impianto fotovoltaico di cui sopra. Il contenuto di tale convenzione ricalca quanto già trattato nell'atto di autorizzazione unica provinciale, abbracciando il problema dello smaltimento dell'impianto stesso a fine vita e delle relative spese (per cui, da a.u., avevo già depositato garanzia fideiussoria presso la provincia), della manutenzione, della pulizia dei pannelli, etc. ma esige da parte mia il pagamento di una royalty annuale per 20 anni pari ad € 12,00 per ogni kwh di potenza installato ovvero il pagamento una tantum anticipato di € 120.000,00 (in sostituzione dei 12.000,00 annui per 20 anni) entro la fine dell'anno 2012.
In virtù di quella non belligeranza che è opportuno mantenere con l'amministrazione di un Comune di poche migliaia di abitanti, si potrebbe sorvolare su quanto attiene alla legittimità di una tale convenzione e al suo contenuto, paradossalmente incompatibili con l'autorizzazione unica approvata in conferenza di servizi dal Comune stesso.
Tuttavia, mi risulta assolutamente proibitivo sorvolare sull'entità irragionevole della royalty imposta.
Una royalty che per altro, essendo totalmente indipendente dai miei dati reddituali già esposti all'ordinario regime fiscale, non tiene assolutamente conto degli sforzi e dei costi finanziari affrontati per la realizzazione dell'impianto, dell'alea legata alle condizioni metereologiche che tanto incidono sulla produzione, della variabile connessa al prezzo minimo cui vendiamo l'energia elettrica.
Mi chiedo, a quanto dovrebbe ammontare il mio reddito, secondo i signori del Comune, affinchè si possa giustificare, oltre alle tasse che già pago allo Stato come ogni altro soggetto, un'ulteriore aggravio di 12.000 euro annui?
Sperando di non avervi ammorbato con la mia vicenda, chiedo un parere e un confronto con quanti di voi stanno affrontando lo stesso problema o conoscono di altre imposizioni simili!
Grazie!
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