Ristrutturazione: fai la cosa giusta! Parte II - EnergeticAmbiente.it

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Ristrutturazione: fai la cosa giusta! Parte II

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  • Ristrutturazione: fai la cosa giusta! Parte II

    Salve a tutti, sono passati alcuni mesi da quando avevo pubblicato QUESTA discussione nel forum chiedendo alcuni consigli... Ancora ringrazio gli utenti max.c, iv80, marcober e comunque tutti gli altri intervenuti a darmi qualche consiglio...

    Il lungo silenzio è stato determinato da un cambiamento totale della situazione: la casa della quale avevo parlato alla fine non l'ho presa più, l'offerta non è risultata gradita ai venditori. Mia nonna diceva che chiusa una porta si apre un portone e magari è stato questo il caso.

    Ad oggi ho una proposta di acquisto accettata per un'altra abitazione, una casa molto più bella e più grande della precedente, unico piano, indipendente sui 4 lati, con ampio giardino.
    Per le nostre esigenze abitative dovrà essere divisa in due unità separate [una mia e una per mia suocera] ma che intendiamo gestire da un punto di vista delle utenze come fossero un tutt'uno, dato che non abbiamo esigenza di dividerci i consumi e le relative spese.
    Vi allego la planimetria, in azzurro le costruzioni, in rosso le demolizioni.

    ipotesi glicine 1.pdf

    Ora... visti i precedenti per scaramanzia attendo almeno la firma del preliminare prima di attivare ufficialmente l'incarico all'ingegnere che si occuperà della parte tecnica riguardante i lavori di modifica interna [visibili nella planimetria] e del capitolato per le opere di rifacimento necessarie. Parliamo di impianto elettrico ex novo, impianto idraulico idem, parte degli intonaci esterni, discendenti di grondaia, alcuni angoli del tetto in corrispondenza dei discendenti stessi etc. Lo stesso ingegnere si occuperà anche delle procedure relative alla legge 10.
    Entrambi scalpitiamo, con 1000mila idee che ci frullano in testa, praticamente ci sentiamo quasi ogni giorno che mia moglie è quasi gelosa... Però ripeto, per scaramanzia attenderò dopo il preliminare prima di dare il via alle lavorazioni ufficiali.

    Nel frattempo siccome sono smanioso ho pensato di venirvi a rompere le scatole nel forum perchè rispetto alla precedente discussione la situazione è completamente diversa. In primo luogo la disponibilità economica: questa casa alla fine mi verrà a costare più della precedente e nel mio budget totale quindi si assottiglia la disponibilità per interventi di ristrutturazione. Alcuni di questi sono obbligatori -quelli elencati sopra- ergo dovrò fare delle scelte.

    Riguardo alla casa al momento posso dirvi che

    - la superficie interna è di circa 280mq complessivi [che verranno suddivisi per le esigenze di cui sopra in due app.ti da circa 160 e 120 mq rispettivamente]
    - i soffitti sono circa 310cm
    - è realizzata in muratura di tufo spesso 25cm, con intercapedine di circa 10cm e muro interno di forati da 8cm
    - ha un solaio non coibentato [uso soffitta] il cui punto più alto al centro è di circa 190cm
    - gli infissi sono in legno con scuri interni e doppio vetro [di cui 1 porta finestra]
    - è servita dalla rete del metano
    - il tetto è a due falde, esposto a OVEST [la principale] oppure EST [quella meno estesa] ma entrambi con presenza di piante che ombreggiano parzialmente
    - attualmente è riscaldata mediante caldaia a metano e radiatori in ghisa
    - non è presente climatizzazione estiva
    - in uno dei saloni è presente un camino di tipo tradizionale
    - esiste un ambiente centrale termica dedicato grande circa 6mq

    Trattandosi di una casa anni '60 l'impianto idraulico l'ingegnere mi consiglia di rifarlo di sana pianta perchè quello presente, originale, potrebbe durare altri decenni ma potrebbe anche avere qualche vizio occulto che crei danni all'improvviso. Siccome vorrei stare tranquillo mi sento di raccogliere questo suggerimento, anche a fronte di una spesa complessa. Ad ogni modo bisognava comunque metterci mano per sezionarlo in due anelli di mandata e ritorno a servizio dei due appartamenti indipendenti.
    Quel che dovrà essere unica è la sorgente termica.
    Avevo pensato volentieri ad una PDC ma coi radiatori in ghisa non è cosa, sebbene ci siano esperienze contrastanti al riguardo o le famigerate "PDC professionali"... onestamente per come la vedo io la PDC è qualcosa pensato per funzionare a T di mandata bassa. Mettere un pavimento radiante avrebbe un costo notevole [tra costo del radiante più la ceramica] mentre avrei volentieri conservato il vecchio pavimento in cotto presente oggi.
    A tal fine per ridurre al minimo le demolizioni mi hanno assicurato che, grazie all'altezza congrua, è possibile fare il grosso della distribuzione impiantistica, sia idraulica che elettrica, via controsoffitto sfruttando il corridoio che corre lunga tutta l'abitazione e poi facendo solo le calate nelle varie stanze. Questo andrebbe ulteriormente a rafforzare l'idea di contenimento dei costi, di conservazione dell'esistente di pregio e dunque allontana la realizzazione di un pavimento radiante.
    Altra possibilità cambiare i caloriferi, mettendone di moderni in alluminio... Però a prescindere da valutazioni estetiche soggettive e legate al contesto, ritengo siano comunque una soluzione che solo parzialmente riavvicina al "senso" di usare una PDC, non sfruttandone al meglio le potenzialità...
    I convettori ad aria al posto dei radiatori in ghisa restano l'unica cosa che potrebbe lavorare a bassa T di mandata. Però sono anche quelli che, a mio avviso, danno il minor confort abitativo perchè il calore ottenuto si dissolve altrettanto rapidamente e va a finire che la PDC sta a spingere tutta la notte prendendo corrente dalla rete e non dal FV. Peraltro siamo tutti soggetti allergici e la cosa mi impensierisce ulteriormente.
    Un accumulo per il FV al momento lo escludo proprio perchè non credo che la tecnologia delle celle sia ancora abbastanza "matura" a fronte dei costi comunque elevati. Secondo me assisteremo alla stessa parabola di prezzo dei pannelli FV, ergo semmai ci ritornerò sopra tra qualche anno...

    Lato FV credo che ad oggi, sopratutto avendo una casa indipendente e con cosi tanto tetto, credo sia un obbligo morale installarlo a prescindere dalla PDC, anche considerando il fatto che comunque avremo due cucine ad induzione e tutti gli elettrodomestici che ormai sono dotazione standard di una casa moderna, peraltro doppi essendo 2 appartamenti.
    Qui ci sono due correnti di pensiero: chi lo installa tarato sui consumi stimati del nucleo familiare e chi invece suggerisce di abbondare, laddove possibile per spazio e disponibilità economica, dato che il surplus comunque genera un ritorno... Fermo restando il discorso contenimento dei costi ancora non sono riuscito a decidere quale di queste due visioni sia vincente... Aggiungo che sia io che mia moglie lavoriamo a turni, ergo un consumo "medio" diurno stabile è praticamente impossibile da stimare con andamento regolare.

    Lato coibentazione invece sono convintissimo che almeno il sottotetto vada pannellato, che peraltro immagino sia anche il lavora meno impegnativo da un punto di vista economico non necessitando poi di finiture estetiche o altro. Meglio ancora sarebbe il realizzare anche un cappotto esterno, ma in quel caso purtroppo credo che vista l'ampiezza delle superfici in gioco i costi diverrebbero molto, molto elevati.

    Riassumendo:

    costante = coibentazione sottotetto + FV [al riguardo rispondete al quesito sul dimensionamento preciso o oversize!]

    ipotesi 1 - PDC/fancoil caldo/freddo [in questo caso dite che sia necessario prevedere qualche sistema per prevenire la condensa?]
    ipotesi 2 - PDC/radiatori alluminio per caldo + condizionatori [o VMC??] per raffrescamento estivo
    ipotesi 3 - caldaia a condensazione/radiatori ghisa per caldo + piccola PDC solo ACS estiva

    ipotesi 4 - ogni suggerimento e spunto di riflessione è benvenuto!


    Mi dilungo un pò, lo so... ma spero possiate divertirvi ad aiutarmi...


    P.S. - non appena avrò firmato il preliminare mi metto a girare per preventivi, e poi vi interrogo!
    P.S.II - come già detto nella precedente discussione è veramente difficile trovare un ingegnere termotecnico degno di questo nome, pare siano tutti al nord Italia. Qua al centro sono tutti termoidraulici che si spacciano per esperti salvo poi girare la parte burocratica a quegli studi che ti firmano un APE per 30€...
    E se posso permettermi, avendo fatto per anni l'operaio impiantista, sono tutti dei cazzari... Il problema è che manca la cultura scientifica e la sua applicazione. Ed è anche che NESSUNA azienda nè persona avrà mai l'umiltà e/o l'onestà di dirvi "io non ne capisco molto" perchè temono -di questi tempi poi!- di farsi sfuggire un potenziale lavoro. Salvo poi andare a chiedere una consulenza all'amico o al "cuggino" sull'argomento del quale hanno millantato conoscenza nel momento in cui si trovano a dover risolvere snodi pratici che non hanno mai affrontato. Ed è questa approssimazione che poi crea gli impianti frankenstein... Io facevo trasmissione dati ma ho visto veramente degli accrocchi assurdi, anche in ambiti prestigiosi o sensibili. Dubito che il settore termico differisca di molto.

  • #2
    Ciao. Ok il quesito è chiaro ( e ci mancherebbe, vista la lunghezza ).
    In che regione abiti ?
    Premesso che farsi da soli i calcoli termotecnici non è difficile, altresì non è difficile chiamare ed affidare il lavoro ad un termotecnico di un'altra regione.
    L'idraulico, o ha un ufficio tecnico che "faccia i calcoli" oppure deve solo eseguire il progetto stilato dal termotecnico o stilare il progetto secondo le direttive del termotecnico. Lo so che non è facile ma meglio spendere 1000 euro in più all'inizio e non sbagliare che trovarsi male dopo. In ogni caso non è nemmeno difficile trovare un tecnico che faccia 3 o 400 km per il sopralluogo . Sono 3 o 4 ore di macchina.
    Per il resto, il tuo problema è che hai 2 cucine e 2 bagni assieme, quindi il problema è ACS.
    Significa che al 99% necessiti di un accumulo e pure grande. E di conseguenza consiglierei una pdc. Consiglio anche il cappotto a prescindere. Piuttosto risparmia su altri interventi scalabili ed realizzabili in un secondo momento.
    Quindi cappotto+isolamento sottotetto + radiatori ghisa+ pdc + accumulo.
    Se il budget fosse insufficiente, fai così: isolamento sottotetto + radiatori ghisa+ caldaia + accumulo per acs.
    Un domani, quando avrai nuovo budget farai cappotto ed eventualmente metterai FV + PDC.
    Per prima cosa però ti serve una CE seria in modo da preventivare a spanne la spesa annua per il riscaldamento in modo da capire poi i tempi di ammortamento di eventuale cappotto o pdc.
    ABITAZIONE : consegnata nel 67, classe G circa 300 kWh/m^2 anno . RISCALDAMENTO : caldaia condensazione a gas metano su impianto a tubi a vista in rame con radiatori in ghisa classici. No raffrescamento. No VMC. No FV.

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    • #3
      Originariamente inviato da Lucas2 Visualizza il messaggio
      Ciao. Ok il quesito è chiaro ( e ci mancherebbe, vista la lunghezza ).
      In che regione abiti ?
      Hai ragione, ho dimenticato forse il dato più importante! Ne avevo parlato nell'altra discussione e ho dato per scontato che lo sapessero tutti!

      La casa si trova a Roma, nella prima periferia, zona climatica D

      Piuttosto mi lascia un pò perplesso l'abbinamento radiatori ghisa + PDC, che io tendevo ad escludere...

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      • #4
        Assolutamente isolamento sottotetto, quello te lo puoi fare pure da solo con i rotoli isover se è in piano e abbastanza accessibile.

        Poi ti butto li un idea, visto che devi fare il controsoffitto, perchè non mettere un radiante a soffitto?

        Se invece vuoi mantenere i termosifoni ghisa o alluminio non cambia molto, cambia la velocità con cui cedono il calore, ma non sono influenzati dalla mandata.
        Semmai se sono dimensionati per una mandata a 70° andando a mandare a 30-40° può essere che non bastino gli elementi di cui sono composti a riscaldare la casa.

        Magari nelle stanze principali prendi i termosifoni nuovi più grossi, e quelli che togli fai sistemare e unire gli elementi a quelli nelle stanze secondarie tipo camere o bagni.

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        • #5
          Originariamente inviato da Cia91 Visualizza il messaggio
          Assolutamente isolamento sottotetto, quello te lo puoi fare pure da solo con i rotoli isover se è in piano e abbastanza accessibile.
          Ottima idea, questo potrebbe essere un buon punto su cui risparmiare in effetti. L'accesso alla soffitta è agevole ed il lavoro non richiede grande cura estetica, nel senso che dovrebbe essere adatto anche ad un fai da te con un pò di manualità. Non ci avevo pensato, mi informerò meglio sul tipo di materiale che dici...

          Originariamente inviato da Cia91 Visualizza il messaggio
          Poi ti butto li un idea, visto che devi fare il controsoffitto, perchè non mettere un radiante a soffitto?
          Di questo ne ho sentito parlare raramente e mi limitavo al "sapere che esiste" ma non ne conosco affatto pregi e/o difetti. Potenzialmente sembra un'ottima soluzione che coniuga minore aggravio di spese, salvaguardia delle superfici esistenti e ottimizzazione della resa a bassa T con PDC... cercherò di informarmi meglio anche qua sul forum, ma com'è che se ne parla poco?

          Originariamente inviato da Cia91 Visualizza il messaggio
          Se invece vuoi mantenere i termosifoni ghisa o alluminio non cambia molto, cambia la velocità con cui cedono il calore, ma non sono influenzati dalla mandata.
          Semmai se sono dimensionati per una mandata a 70° andando a mandare a 30-40° può essere che non bastino gli elementi di cui sono composti a riscaldare la casa.

          Magari nelle stanze principali prendi i termosifoni nuovi più grossi, e quelli che togli fai sistemare e unire gli elementi a quelli nelle stanze secondarie tipo camere o bagni.
          Questa pure è un'idea, ma credo un pò più complessa. Non so quanto siano scalabili i termosifoni in ghisa e comunque già hanno un ingombro notevole... Tecnicamente ho colto il concetto di aumentare la superficie radiante per compensare l'abbassamento della T di mandata ma credo che il lavoro a quel punto diventerebbe notevole perchè negli spazi dove adesso sono collocati non c'è molto altro posto [sotto le finestre] ed aggiungerne di altri sparsi altrove o ricollocare quegli stessi comporterebbe intense opere murarie per le tubazioni nuove... Comunque è una cosa che potrò sottoporre volentieri all'ingegnere che mi segue la progettazione, quando torna dalla settimana bianca, intanto stresso a voi un altro pochino :P:P

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          • #6
            Valuta il cappotto. Se hai una classe G su 160 mq di casa potresti dover pagare 3 o 4000 euro all'anno di metano per scaldarla, soprattutto con donne freddolose.
            ABITAZIONE : consegnata nel 67, classe G circa 300 kWh/m^2 anno . RISCALDAMENTO : caldaia condensazione a gas metano su impianto a tubi a vista in rame con radiatori in ghisa classici. No raffrescamento. No VMC. No FV.

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            • #7
              Originariamente inviato da Lucas2 Visualizza il messaggio
              Valuta il cappotto. Se hai una classe G su 160 mq di casa potresti dover pagare 3 o 4000 euro all'anno di metano per scaldarla, soprattutto con donne freddolose.
              Calcola che il più freddoloso di casa sono proprio io :P:P:P

              Cappotto speravo di rientrare nei nuovi incentivi facciate ma sono fuori da zona B quindi niente da fare. Dovrei farmi fare qualche buon preventivo riguardo a quello esterno ma oggettivamente la cosa ho idea che diventi dispendiosa. Viceversa un insufflaggio delle intercapedini rispetto al cappotto quanto potrebbe costare meno e rendere meno? A spanne, in percentuale...

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              • #8
                Originariamente inviato da ArinZ Visualizza il messaggio
                Calcola che il più freddoloso di casa sono proprio io :P:P:P

                Cappotto speravo di rientrare nei nuovi incentivi facciate ma sono fuori da zona B quindi niente da fare. Dovrei farmi fare qualche buon preventivo riguardo a quello esterno ma oggettivamente la cosa ho idea che diventi dispendiosa. Viceversa un insufflaggio delle intercapedini rispetto al cappotto quanto potrebbe costare meno e rendere meno? A spanne, in percentuale...
                Otterresti comunque il 65 %. Col 90 % dovevi cmq pagare cash, cambia quel 25 % di incentivo in meno. Tra le due possibilità consiglio cappotto 100 %.
                Valuta. Potresti anche fare solo predisposizione finestre e porte in modo da farlo in un secondo momento ma, piuttosto che investire inutilmente in nuovi impianti ( che non ha senso), bisogna investire sull'isolamento.
                Per fare questa valutazione ti serve appunto un CE attuale ed una con eventuale cappotto e nuovi isolamenti in modo da valutare appunto il tempo di ritorno. Però fossi in te ,con casa da 160 mq, darei priorità a quello.
                ABITAZIONE : consegnata nel 67, classe G circa 300 kWh/m^2 anno . RISCALDAMENTO : caldaia condensazione a gas metano su impianto a tubi a vista in rame con radiatori in ghisa classici. No raffrescamento. No VMC. No FV.

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                • #9
                  Scusami ma io vedo un approccio sbagliato. Hai la fortuna di entrare in una nuova casa e allora trova un progettista bravo e fatti fare un progetto termo idraulico che abbia un capo e una coda. Senza tentare di mantenere un pezzo dell'esistente. Ripiangeresti per sempre i compromessi accettati. Io, nella mia ignoranza partirei con FV + PDC + FANCOIL così limiti il costo del riscaldamento a pavimento ma richiederei al progettista una analisi e verifica tecnica accurata che supporti tale scelta di partenza. Se non sta in piedi si cambia ma l'importante è che sia ragionata e calcolata. Facci sapere.

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