Buongiorno a tutti! Seguo da tempo il forum ed è finalmente arrivato il momento di aprire una nuova discussione relativa alla sostituzione di un inserto ventilato Piazzetta con un nuovo apparecchio a norma (vivo in Lombardia quindi sono soggetto a tutte le limitazioni recentemente introdotte).
Anni fa ho acquistato l'inserto summenzionato per sostituire un camino aperto poco performante.
La struttura della cappa è un parallelepipedo di circa 3mt. x 1 mt. con un'altezza di 2,50 mt., interamente realizzata in mattoni sabbiati a vista con una "trave" in calcestruzzo a vista dello spessore di un corso di mattoni posizionata sopra l'inserto: ho dovuto quindi scegliere quello specifico modello in quanto modificare la struttura della cappa era alquanto complicato...
L'inserto è stato alloggiato direttamente nel vano del camino aperto, previa rimozione del rivestimento in ghisa preesistente e della valvola di regolazione del tiraggio, senza alcun intervento di muratura.
L'apparecchio mi è stato venduto con l'assicurazione di riuscire a riscaldare una superficie di circa 120 mq; possibile, ma solo con l'utilizzo costante dei due ventilatori assiali da 160m3/h. Insomma, un aereo in fase di decollo a 3 mt. dal divano...
Da tempo accarezzo l'idea di sostituire l'inserto con qualcosa di piu' performante e con la possibilità di riscaldare anche senza l'ausilio degli odiati ventilatori: dopo una iniziale fase di innamoramento adolescenziale per un Nestor Martin 43 sono tornato con i piedi per terra e ho deciso di acquistare un Jotul C24 (4 stelle e conto termico) il quale, avendo dimensioni pressochè identiche al Piazzetta in uso, mi consentirebbe di evitare le modifiche alla parte strutturale della cappa in mattoni.
Lo scorso autunno ho deciso di provare a recuperare un po' di calore della controcappa realizzando nella parte superiore della stessa un'apertura rettangolare rimuovendo 1 corso di mattoni per circa 1 mt. di larghezza: purtroppo mi sono reso conto, ispezionando l'interno della cappa con una videocamera, che l'installatore Piazzetta non aveva rimosso tutta la struttura del camino aperto... pochissimo calore recuperato solo dalla esigua porzione di canna fumaria posta tra la sommità del camino e l'intradosso della soletta... qui nascono i primi dubbi sull'installazione...
Il rivenditore Nestor Martin, al quale ho descritto questa particolare situazione, ha censurato l'operato del collega di Piazzetta, confermando in parte quanto ho letto in rete in merito al recupero del calore dalla struttura del camino e dalla canna fumaria.
Addirittura consigliava di aprire una presa d'aria piu' grande alla base del nuovo inserto per facilitare il moto convettivo dell'aria all'interno della controcappa.
Per contro, il venditore Jotul sostiene che la rimozione della vecchia struttura in cemento del camino aperto non è necessaria in quanto l'inserto è concepito per riscaldare per irraggiamento e, al limite, con il ventilatore tangenziale opzionale.
Il mio dubbio è: una "stufa" totalmente annegata in un blocco di cemento potrà mai performare quanto lo stesso apparecchio "libero" su tutti i lati? Possibile che tre pareti ed un tetto di lamiera di acciaio non si riscaldino in modo significativo durante l'utilizzo del termocamino, cosi' da cedere calore all'aria circostante per raffreddarsi?
Non vorrei lasciare nulla di intentato per recuperare calore che mi consentirebbe di utilizzare la ventilazione solo nella fase di accensione o per riscaldare in modo piu' veloce per poi ritrovare un ambiente silenzioso e piu' accogliente.
Perdonatemi per la lunghezza del post ma ho cercato di evidenziare tutti gli aspetti per consentirvi una migliore comprensione della situazione.
Ringrazio anticipatamente per i vostri apprezzati contributi!
....
Anni fa ho acquistato l'inserto summenzionato per sostituire un camino aperto poco performante.
La struttura della cappa è un parallelepipedo di circa 3mt. x 1 mt. con un'altezza di 2,50 mt., interamente realizzata in mattoni sabbiati a vista con una "trave" in calcestruzzo a vista dello spessore di un corso di mattoni posizionata sopra l'inserto: ho dovuto quindi scegliere quello specifico modello in quanto modificare la struttura della cappa era alquanto complicato...
L'inserto è stato alloggiato direttamente nel vano del camino aperto, previa rimozione del rivestimento in ghisa preesistente e della valvola di regolazione del tiraggio, senza alcun intervento di muratura.
L'apparecchio mi è stato venduto con l'assicurazione di riuscire a riscaldare una superficie di circa 120 mq; possibile, ma solo con l'utilizzo costante dei due ventilatori assiali da 160m3/h. Insomma, un aereo in fase di decollo a 3 mt. dal divano...
Da tempo accarezzo l'idea di sostituire l'inserto con qualcosa di piu' performante e con la possibilità di riscaldare anche senza l'ausilio degli odiati ventilatori: dopo una iniziale fase di innamoramento adolescenziale per un Nestor Martin 43 sono tornato con i piedi per terra e ho deciso di acquistare un Jotul C24 (4 stelle e conto termico) il quale, avendo dimensioni pressochè identiche al Piazzetta in uso, mi consentirebbe di evitare le modifiche alla parte strutturale della cappa in mattoni.
Lo scorso autunno ho deciso di provare a recuperare un po' di calore della controcappa realizzando nella parte superiore della stessa un'apertura rettangolare rimuovendo 1 corso di mattoni per circa 1 mt. di larghezza: purtroppo mi sono reso conto, ispezionando l'interno della cappa con una videocamera, che l'installatore Piazzetta non aveva rimosso tutta la struttura del camino aperto... pochissimo calore recuperato solo dalla esigua porzione di canna fumaria posta tra la sommità del camino e l'intradosso della soletta... qui nascono i primi dubbi sull'installazione...
Il rivenditore Nestor Martin, al quale ho descritto questa particolare situazione, ha censurato l'operato del collega di Piazzetta, confermando in parte quanto ho letto in rete in merito al recupero del calore dalla struttura del camino e dalla canna fumaria.
Addirittura consigliava di aprire una presa d'aria piu' grande alla base del nuovo inserto per facilitare il moto convettivo dell'aria all'interno della controcappa.
Per contro, il venditore Jotul sostiene che la rimozione della vecchia struttura in cemento del camino aperto non è necessaria in quanto l'inserto è concepito per riscaldare per irraggiamento e, al limite, con il ventilatore tangenziale opzionale.
Il mio dubbio è: una "stufa" totalmente annegata in un blocco di cemento potrà mai performare quanto lo stesso apparecchio "libero" su tutti i lati? Possibile che tre pareti ed un tetto di lamiera di acciaio non si riscaldino in modo significativo durante l'utilizzo del termocamino, cosi' da cedere calore all'aria circostante per raffreddarsi?
Non vorrei lasciare nulla di intentato per recuperare calore che mi consentirebbe di utilizzare la ventilazione solo nella fase di accensione o per riscaldare in modo piu' veloce per poi ritrovare un ambiente silenzioso e piu' accogliente.
Perdonatemi per la lunghezza del post ma ho cercato di evidenziare tutti gli aspetti per consentirvi una migliore comprensione della situazione.
Ringrazio anticipatamente per i vostri apprezzati contributi!
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