Da un paio di giorni mi frulla un'idea e come sempre vorrei condividerla con il forum (a buon intenditor).
Occupandomi delle due cisterne di accumulo acqua da 10.000 litri cadauna per la classica manutenzione periodica, immagginavo se si potessero utilizzare come accumulo di aria compressa per un sistema CAES domestico.
Ovviamente richiederebbe un intervento di riqualificazione delle stesse ma ritengo poco gravoso e fattibile, al fine di sigillarle nella parte superiore.
La mia ipotesi era di comprimere aria a circa 3,5 / 4 atmosfere, utile quel tanto per cui non occorra più l'autoclave per il circuito di distribuzione acqua sanitaria, pressione più che sufficiente e poco pericolosa.
Tipicamente, la parte superiore al pelo dell'acqua potrebbe contenere circa altri 3mc (50cm) per ciascuna cisterna se fossero totalmente piene, cosa che raramente accade nelle nostre zone.
Gugolando ho trovato una formula per cercare di capire quanta energia potenziale avrei potuto immagazzinare con tale sistema: (energia)"Kjoule" = (pressione iniziale)"AtN" X (volume)"LN" X ln [(pressione iniziale)/(pressione atmosferica)]
Trasponendo per 1.000 Litri o 1mc otteniamo Kjoule = 4 X 1.000 X 1,38629 = 5.540 KJ = 1.540 Wh.
Per cui facendo l'ipotesi di sfruttare il volume di una sola cisterna si potrebbero accumulare oltre 15,4 Kwh.
Poi ho scoperto i moltiplicatori di pressione, con rapporti da 1:2 fino a 1:16 dal costo minimo di circa 200€ che in 50' possono erogare 1000NL da 8 fino addirittura a 320 AtN ma necessitano di un accumulo statico di transito da non utilizzare in fase di moltiplicazione e funzionano con la stessa aria compressa a 4AtN.
Infine un generatore elettrico ad aria compressa che confermerebbe i miei dati teorici (scheda tecnica) e tipologia di applicazione ad utilizzo domestico che applica la stessa formula da me utilizzata e potrebbe confermare ciò che ho esposto.
Comprendo quanti osserveranno che i problemi sono molteplici e soprattutto la tipologia di applicazione da me ipotizzata è poco ortodossa, che la resa globale di tale sistema non è paragonabile con sistemi di accumulo tradizionale in termini di efficienza (forse il 50% ?), ed accetterò le critiche pur restando nel merito del CAES e sue valutazioni, ma ritengo che i potenziali vantaggi che ne possano derivare in termini di capacità di accumulo nel tempo e la relativa semplicità del sistema possa essere una strada da valutare attentamente come alternativa a sistemi tradizionali e probabilmente più costosi e meno ecologici.
Occupandomi delle due cisterne di accumulo acqua da 10.000 litri cadauna per la classica manutenzione periodica, immagginavo se si potessero utilizzare come accumulo di aria compressa per un sistema CAES domestico.
Ovviamente richiederebbe un intervento di riqualificazione delle stesse ma ritengo poco gravoso e fattibile, al fine di sigillarle nella parte superiore.
La mia ipotesi era di comprimere aria a circa 3,5 / 4 atmosfere, utile quel tanto per cui non occorra più l'autoclave per il circuito di distribuzione acqua sanitaria, pressione più che sufficiente e poco pericolosa.
Tipicamente, la parte superiore al pelo dell'acqua potrebbe contenere circa altri 3mc (50cm) per ciascuna cisterna se fossero totalmente piene, cosa che raramente accade nelle nostre zone.
Gugolando ho trovato una formula per cercare di capire quanta energia potenziale avrei potuto immagazzinare con tale sistema: (energia)"Kjoule" = (pressione iniziale)"AtN" X (volume)"LN" X ln [(pressione iniziale)/(pressione atmosferica)]
Trasponendo per 1.000 Litri o 1mc otteniamo Kjoule = 4 X 1.000 X 1,38629 = 5.540 KJ = 1.540 Wh.
Per cui facendo l'ipotesi di sfruttare il volume di una sola cisterna si potrebbero accumulare oltre 15,4 Kwh.
Poi ho scoperto i moltiplicatori di pressione, con rapporti da 1:2 fino a 1:16 dal costo minimo di circa 200€ che in 50' possono erogare 1000NL da 8 fino addirittura a 320 AtN ma necessitano di un accumulo statico di transito da non utilizzare in fase di moltiplicazione e funzionano con la stessa aria compressa a 4AtN.
Infine un generatore elettrico ad aria compressa che confermerebbe i miei dati teorici (scheda tecnica) e tipologia di applicazione ad utilizzo domestico che applica la stessa formula da me utilizzata e potrebbe confermare ciò che ho esposto.
Comprendo quanti osserveranno che i problemi sono molteplici e soprattutto la tipologia di applicazione da me ipotizzata è poco ortodossa, che la resa globale di tale sistema non è paragonabile con sistemi di accumulo tradizionale in termini di efficienza (forse il 50% ?), ed accetterò le critiche pur restando nel merito del CAES e sue valutazioni, ma ritengo che i potenziali vantaggi che ne possano derivare in termini di capacità di accumulo nel tempo e la relativa semplicità del sistema possa essere una strada da valutare attentamente come alternativa a sistemi tradizionali e probabilmente più costosi e meno ecologici.
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