Di nuovo ciao a tutti.
Volevoporre qualche domanda riguardo ai motori asincroni usati come alternatore. Ci sono qui sul forum esperti in materia, credo possa essere una discussione utile, per quanto già affrontata in passato.
Su tutti i forum del minieolico faidate ne viene sconsigliato l'uso (degli asincroni). Eppure tutte le grandi turbine utilizzano la soluzione asincrono-moltiplicatore-passo variabile.
Presumo che sia il passo variabile a fare la differenza. Ora, poichè nella turbina che sto costruendo con un mio amico, noi vogliamo implementarlo, la soluzione asincrono torna prepotentemente alla ribalta, essendo di gran lunga quella col costo più basso, e soprattutto con meno problemi di marcatura CE e tutto l'annesso e connesso per il grid-connect.
Mi sono documentato su come eccitare l'asincrono con dei condensatori e come dimensionare gli stessi. Ho visto che ci sono 2 configurazioni usate, una chiamata C-C-C ed una chiamata C-2C. Nella prima i condensatori sono 3 uguali, uno per fase collegati a delta, nella seconda sono due, uno doppio dell'altro. Un mio amico ingegnere americano mi ha detto che la C-2C è più adatta, ma non i ha spiegato perchè. Qualcuno può farlo?
L'altro dubbio riguarda la necessità di togliere il carico prima di fermare l'alternatore e non metterlo prima che sia andato a regime. Il problema è facilmente risolvibile dal controller o dal plc che controllerà il passo pale, ma anche qui se qualcuno volesse mi piacerebbe sapere il perchè, e di preciso in che ordine si deve svolgere questa operazione.
Ultimo ma non per ultimo: che potenza in uscita è lecito aspettarsi da un motore trifase di potenza data, ed a che regime è preferibile "stabilizzarlo"? Che succede a regimi (troppo) superiori?
Grazie infinite.
Volevoporre qualche domanda riguardo ai motori asincroni usati come alternatore. Ci sono qui sul forum esperti in materia, credo possa essere una discussione utile, per quanto già affrontata in passato.
Su tutti i forum del minieolico faidate ne viene sconsigliato l'uso (degli asincroni). Eppure tutte le grandi turbine utilizzano la soluzione asincrono-moltiplicatore-passo variabile.
Presumo che sia il passo variabile a fare la differenza. Ora, poichè nella turbina che sto costruendo con un mio amico, noi vogliamo implementarlo, la soluzione asincrono torna prepotentemente alla ribalta, essendo di gran lunga quella col costo più basso, e soprattutto con meno problemi di marcatura CE e tutto l'annesso e connesso per il grid-connect.
Mi sono documentato su come eccitare l'asincrono con dei condensatori e come dimensionare gli stessi. Ho visto che ci sono 2 configurazioni usate, una chiamata C-C-C ed una chiamata C-2C. Nella prima i condensatori sono 3 uguali, uno per fase collegati a delta, nella seconda sono due, uno doppio dell'altro. Un mio amico ingegnere americano mi ha detto che la C-2C è più adatta, ma non i ha spiegato perchè. Qualcuno può farlo?
L'altro dubbio riguarda la necessità di togliere il carico prima di fermare l'alternatore e non metterlo prima che sia andato a regime. Il problema è facilmente risolvibile dal controller o dal plc che controllerà il passo pale, ma anche qui se qualcuno volesse mi piacerebbe sapere il perchè, e di preciso in che ordine si deve svolgere questa operazione.
Ultimo ma non per ultimo: che potenza in uscita è lecito aspettarsi da un motore trifase di potenza data, ed a che regime è preferibile "stabilizzarlo"? Che succede a regimi (troppo) superiori?
Grazie infinite.
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