Caldaia tradizionale: meglio più ore a bassa temperatura o il contrario? - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Caldaia tradizionale: meglio più ore a bassa temperatura o il contrario?

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Caldaia tradizionale: meglio più ore a bassa temperatura o il contrario?

    Buongiorno,
    vi chiedo qualche lume su un'idea che mi frulla da qualche anno.
    Vivo in un appartamento di 80mq (circa 220mc) a Roma, ben coibentato. Dispongo di caldaia a metano 24kw di tipo tradizionale, 3 termosifoni in tubolari di acciaio con termovalvole (i tesi della irsap, per intenderci) e un termoarredo in bagno. Attualmente faccio funzionare la caldaia a 65°, dalle 14 alle 23 (nei weekend accendo prima). Tranne quando fa veramente freddo, la caldaia si spegne per raggiungimento temperatura dopo qualche ora di funzionamento, per poi riaccendersi dopo un'oretta di stop.

    Mi sono sempre chiesto:
    ma se facessi funzionare la caldaia per 24h con una temperatura molto più bassa (diciamo 45°), consumerei secondo voi

    a) di più
    b) di meno
    c) circa lo stesso
    d) e chi può dirlo?

    Perdonate se è una domanda molto terra terra, ma non capendoci nulla...

  • #2
    Direi la e...

    Il calcolo è molto complesso (lo fanno i software di certificazione) e dipende anche dal modello di caldaia, quanto è recente, se sta sul balcone o dentro ecc ecc.

    La mia pur essendo tradizionale ha una funzione (S.A.R.A.) che ottimizza il consumo, tutte le caldaie recenti sono ben isolate e con potenza minima molto bassa.

    La risposta potrebbe essere: se è recente ed è fatta per lavorare a potenza ridotta può darsi che qualcosa migliorerebbe ma sono inezie, una volta raggiunta la temperatura di mandata (che sia 45 o 65) la caldaia comunque abbassa la sua potenza
    I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
    https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

    Commenta


    • #3
      Non c'è anche un problema di bassa resa e rischio di rientro in camera di combustione di condensa acida se si fa lavorare una caldaia tradizionale a T troppo basse?
      PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

      Commenta


      • #4
        Non direi , visto che anche la mia AR ha due opzioni di massima T di mandata , 85 o 40 quindi quei 40° sono per il pavimento quasi sicuramente , e se si va a vedere le curve della sonda esterna hanno mandate basse , casomai hanno una minima in ogni caso di 35, forse e' quello che la baxi ha stabilito come minimo inferiore ?!
        AUTO BANNATO

        Commenta


        • #5
          premesso che non sono un termotecnico, credo bisogni distinguere tra T di mandata e P della caldaia.

          Il miglioramento principale nelle caldaie tradizionali moderne è stato l'isolamento al mantello, le perdite al camino e il rapporto di modulazione. Tutto per migliorare nettamente il rendimento a Pmin, che in molti casi è intorno a 10-11 kW (o meno).

          Considerato che pure nelle case mediamente isolate i caloriferi hanno P complessiva di 5-6 kW (ancora meno con T di mandata bassa), ne deriva che comunque fissata una certa T di mandata la caldaia entra in un ciclo di ON/OFF.

          Quindi per come la vedo io:
          -T mandata alta -> meno ore con la caldaia che fa ON/OFF con tempo ON dominante
          -T bassa -> più ore di ON/OFF con tempo OFF dominante

          Quindi è difficile dirlo a priori, perchè durante i momenti OFF continuano ad esserci perdite al camino a bruciatore spento, perdite al mantello e dispersioni nei tubi....

          Ora scateniamo un'altra di quelle discussioni toste...
          I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
          https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

          Commenta


          • #6
            Io sono dell'idea che con un impianto "tradizionale" e con caldaia non a condensazione è meglio far funzionare gli apparecchi per meno tempo e a temperatura maggiore:
            anche le migliori e più recenti caldaie non a condensazione perdono di rendimento a portate termiche ridotte, quindi meglio evitare troppi attacca/stacca e funzionamento a basso regime (che basso non è visto che si modula veramente poco rispetto a quelle a condensazione!) inoltre a far funzionare la caldaia per molto tempo si aggiunge anche il non trascurabile consumo elettrico dell'apparecchio che a seconda del tipo va da 50 a 150 Wh... che sembrano pochi ma visto il lungo periodo di accensione influiscono e non poco in bolletta

            Commenta


            • #7
              Ho sentito di un sistema-dispositivo da applicare tra il termostato e la caldaia che offre un risparmio minimo garantito del 30%, sia sul riscaldamento a pavimento che caloriferi, e puo essere applicato a tutti i combustibili.

              Commenta


              • #8
                Quel dispositivo si chiama truffa! Non esiste nulla che permetta simili risparmi se non l'isolamento termico e in rarissimi casi il cambio di generatore di calore

                Commenta


                • #9
                  perche quando c'e una novita si pensa solo che sia una truffa??informarsi prima non sarebbe meglio? 20 anni fa erano una truffa i fotovoltaici! e anche ora se si guarda solo il prezzo.

                  Commenta


                  • #10
                    Perché al mondo esistono delle leggi fisiche per le quali ciò che tu affermi non è semplicemente possibile. Se vuoi puoi darmi tutta la documentazione e la confutiamo punto per punto

                    Commenta

                    Attendi un attimo...
                    X