Accensione senza fiammifero caldaia gassificazione Eta sh - EnergeticAmbiente.it

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Accensione senza fiammifero caldaia gassificazione Eta sh

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  • Accensione senza fiammifero caldaia gassificazione Eta sh

    Per venire incontro ad alcune richieste in mp, vi voglio spiegare come avviene un accensione senza fiammifero attraverso il mantenimento del letto di braci in una caldaia a gassificazione in questo caso una Eta sh.
    Negli impianti concepiti come il mio la caldaia viene accesa, sfoga il suo potenziale nel puffer che assicura il calore necessario al servizio dell’abitazione e dell’acs, poi finito il combustibile si spegne e rimane a “riposo” per alcune ore 12-24 nel mio caso.
    L’accensione di queste caldaia con il terzo portello dedicato è facilitata e veloce, ma c’è anche la possibilità attraverso una funzione apposita, volendo disinseribile, di sfruttare le braci per l’accensione senza fiammifero.
    All’apertura del portello vano stoccaggio legna trovo della cenere e della brace, con una paletta in dotazione che serve anche per togliere la cenere dalla camera di combustione “livello” le braci sul fondo del vano stoccaggio legna in corrispondenza dei 3 fori/fessura che danno accesso alla camera di gassificazione, all’apertura del portello naturalmente parte il ventilatore di estrazione fumi che crea depressione e ravviva le braci sopite.
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    Con 3 pezzi di legna creo un tunnel per non ostruire i fori/fessura che permettono alla fiamma di rovesciarsi e iniziare il processo di gassificazione.
    In ultimo riempo il vano legna nella misura necessaria per caricare il puffer-accumulo e fabbisogno abitazione.
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    Chiudo i portelli ora la caldaia è accesa controllo il pannello parametri che sia tutto regolare i fumi sono oltre i 100° necessari, l'ossigeno è al 5%, il ventilatore è a 1800giri i servomotori si stanno regolando per ultimar la fase di accensione, il mio compito è terminato e me ne vado a fare altro, il fabbisogno di calore è assicurato per altre 12-24 ore(in base al freddo e alla temperatura esterna).
    Tempo operazione 4-5 minuti.

  • #2
    Ciao Leone, anche io adesso utilizzo lo stesso sistema ( più o meno)...

    Qunado faccio la carica di legna posiziono 1/4 di tronco di discrete dimensioni ( diciamo che prima di essere spaccato potesse essere di otre 30 cm) su di un lato del vano legna in modo che i due lati spaccati tocchino il piano e la parete laterale.
    Poi faccio la normale carica.
    Questo, agevola la discesa dell'altra legna e, principamente ha una combustione peggiore poichè ben due lati sono praticamente non interessati dal comburente.
    Ho poi alzato ( se non ricordo male a 65 o 70°) la temperatura dei fumi sotto la quale la caldaia si spenge.

    In questo modo, riesco alla mattina ad avere un pezzo di legna ancora incombusto, praticamente quasi completamente carbonizzato ma ancora con alcune parti ancora accese senza fiamma.
    Basta rendere il via alla ventola di aspirazione che riparte subito la fiamma e la successiva ricarica.

    Poche volte lo trovo com0pletamente spento. In questo caso, però , basta un semplice foglio di giornale riposizionato sopra e, attivando l'aspirazione questo si incendia immediatamente, senza necessità di piccoli ramoscelli o altri inneschi.


    Saluti

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    • #3
      Ciao, bene sei l'esempo che le necessità aguzzano l'ingegno dell'uomo, elettronica/uomo 1-1, ho fatto questo intervento dato che sembrava impossibile che la mia caldaia ripartisse da sola dopo 24 ore dalla prima carica ovvero circa 19 ore dallo spegnimento della stessa, invece è possibile senza particolari accortezze l'elettronica fà la sua parte nel mio caso, il tunnel che creo con i 3 pezzi di legno è la normale procedura di accensione anche senza braci attive, basta mettere dopo aver effettuato la carica necessaria 3 fogli di giornale e un pezzo di cartone/pizza nello sportellino accensione e la caldaia parte che è una meraviglia non servono rami e accelleratori particolari.

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      • #4
        Domanda

        Ciao Leone,
        premetto che sono nuovissimo del forum e magari ne è già stato discusso.

        Avrei una domanda, prima di scegliere per la tua ETA SH hai per caso valutato anche la HOVAL Agrolyt ?

        Ti chiedo questo perché io personalmente sono interessato ad una

        ETA SH 20 Touch

        oppure

        HOVAL Agrolyt 20 TTL TopTronic

        Mi daresti un tuo parere ?

        Ringrazio

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        • #5
          Se vuoi l'utente ale4zone ha una Hoval. Sono ambedue caldaie di fascia alta, penso che costi e dotazioni siano abbastanza simili. La hoval sembrerebbe avere un pizzico meno di elettronica a bordo 8centralina climatica etc.), ma quello è piuttosto relativo (di centraline climatiche ne trovi finché vuoi). Non so se abbia la funzione di mantenimento delle braci, ma penso di si (è una funzione che hanno anche i peggiori catorci a triti, sulle caldaie a legna è un'opzione in più...)

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          • #6
            Ciao, nel 2008 quando ho scelto avevo valutato Eta, Kob, Froling e Termorossi, la Hoval non la conoscevo, c'è un utente del forum che ha una Hoval in funzione sui 30kw mi pare ale4zon puoi provare a chiedere a lui stesso direttamente in mp, ne era soddisfatto, non l'ho più sentito come la maggior parte di quelli che non hanno problemi.
            A vederela sulla carta nella Hoval non mi fanno impazzire i tubi di scambio ovali, non mi piace per nulla che non ha la porta esterna coibentata e forse manca anche la coibentazione sotto il fondo caldaia, l'ugello "gassificatore" è differente mi pare più macchiavellico del mio, per il resto molto simile alla mia sh con i 3 portelli le arie separate e sonda, penso un ottima caldaia, Eta superiore ma non conosco i prezzi della Hoval se giustificano tali differenze.
            Bene la scelta caldaia ma ricorda che bisogna dimensionare l'impianto in ogni componente per soddisfare appieno le aspettative e avere risultati.
            Buona scelta.

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            • #7

              Anch’io houna caldaia tedesca, ma a fiamma assiale, e quando avevo un solo accumulofacevo più o meno lo stesso procedimento descritto. Al pomeriggio verso le ore16,00 avevo l’accumulo pieno a 85-90°C, la casa in temperatura, con icircolatori fermi, e la caldaia senza più legna o quasi da bruciare.
              Naturalmentenon potevo, e non volevo, caricare altra legna e al mattino ero costretto a farripartire la caldaia sfruttando la rimanente brace che era sotto la cenere.
              Davo unasmossa alla cenere, una parte cadeva nel cassetto sottostante (a differenzadella fiamma inversa l’assiale non ha così bisogno di asportare la cenere dalfondo perché una parte cade da sola attraverso le feritoie della griglia nel cassetto sottostante e solo un po’rimane sul fondo) e mettevo qualche pezzo di legna a stretto contatto con labrace e caricavo tutto il resto e facevo ripartire l’aspiratore. Alcune volteho ecceduto di proposito utilizzando pezzi di dimensioni grandi e tra me e medicevo “questa volta non parte”, ma non è mai capitato, al ritorno di legna nonce n’era più.
              Dato cheperò non avevo una autonomia tale da potermi assentare più a lungo, ho aggiuntoun secondo accumulo e così ho aumentato la possibilità di fare più cariche e immagazzinarepiù calore. Il risultato è stato che ho aumentato notevolmente l’autonomia enon ho più avuto bisogno di far partire subito la caldaia al mattino.
              Quando però quellerare volte che mi capita di doverla ricaricare al mattino, perché devo stare viatutto il giorno, adesso non ravvivo nemmeno più la brace, la carico e avvio ilventilatore.
              Adesso sonoautonomo anche più di 36 ore e qualche volta alla ripartenza mi capita di nonavere però più brace disponibile e devo partire da capo con l’accensione, ma questoè talmente facile che non è un problema, in cambio volete mettere lasoddisfazione e l’utilità di aver un così lungo tempo a diposizione tra un’accensionee un’altra?<o></o>

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              • #8
                Ciao, ma tu ti sei fatto fare qualche preventivo della ETA. Io ho provato Froling e Kob. Per ammortizzare costo caldaia devo aspettare 10 anni.

                Ciao leone, la tua caldaia eta come funziona a distanza di anni. Io sto valutando acquisto caldaia tra froling, eta, nordica, kob, ecc ma i prezzi sono proibitivi. Ci vuole almeno 10 anni ad ammortizzare se non 15.
                Ultima modifica di nll; 23-08-2013, 17:52. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                • #9
                  *** Citazione integrale rimossa. Violazione art.3 del regolamento del forum. nll ***

                  Io ho una Fischer che assomiglia molto alla KOB, HDG nel senso che si carica dall'alto, ora non sono più informato, ma la differenza sul prezzo era abbastanza marcato. Non so oggi.
                  Ricordo che ne avevano una anche a fiamma rovesciata, costava meno di quella che ho preso, ma mi ero fissato sulla quella che si caricava dall'alto.
                  La caldaia dopo 7 anni è OK e non mi sono pentito della spesa.
                  Ultima modifica di nll; 23-08-2013, 17:51.

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                  • #10
                    Ciao rosscal, la mia caldaia ad ora è perfetta in funzione da 4 anni(toccatina obbligatoria alle ghiandole), se il piano di ammortamento sfruttando obbligatoriamente gli incentivi 55% per queste caldaie non economiche và oltre i 4-5 anni vuole dire che hai dei consumi molto bassi e quindi la scelta può essere fatta per altri motivi diversi e differenti da quelli economici.

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                    • #11
                      Buongiorno a tutti, sono nuova del forum ma vi leggo da un po’.
                      Vorrei esporvi i miei quesiti, sto comprando una casa di circa 100mq abitabili riscaldati e altrettanti di seminterrato non riscaldati, a pochi chilometri da Alessandria quindi in zona climatica E e con circa 2500 gradi giorno.
                      L’intenzione è quella di comprare una caldaia a legna visto che abbiamo disponibilità di legna.
                      Abbiamo cercato di valutare varie opzioni e volevamo chiedere a voi più esperti o comunque con esperienze dirette le vostre opinioni.
                      Prima ci siamo orientati su caldaie miste legna/pellet, ma poi tanti (tra cui anche dei venditori) ce l’hanno sconsigliata per problemi di rendimento, abbiamo letto anche che la difficoltà sta nella differenza di bruciatore che devono avere legna e pellet ed è da li che si abbassano i rendimenti, ho capito giusto?
                      Poi abbiamo ovviamente valutato le caldaie italiane ma non riusciamo a capire quale può essere l’autonomia, i venditori ovviamente ci dicono “tutto il giorno”, altri “4-5 ore” e, stando fuori casa tutto il giorno, non vorrei arrivare a casa alla sera e trovarmi con 16 gradi, in più molte hanno la pulizia giornaliera dei turbolatori manuale, cioè uno per uno…va bene sbattersi un po’, però se tutti i giorni devo mettermi lì con lo scopino…
                      Così abbiamo guardato anche le austriache e sinceramente non trovo questa grande differenza di prezzi come dicono tutti, probabilmente la differenza la può fare l’impianto, perché a livello di caldaia sono pressoché uguali, in più alcune hanno la possibilità di accedere agli incentivi del conto termico (anche se non ho capito se le caldaie a biomassa possono rientrare comunque nelle detrazioni fiscali del 65%).

                      Così vorrei chiedervi se le considerazioni che abbiamo fatto possono essere giustificate e in particolare vorrei chiedere a Leone Sandri e Ceppo74 come mai hanno scelto uno la ETA e l’altro la FROLING.
                      Chiedo a loro perché ho capito che sono delle mie zone, se altri possono darmi dei consigli, soprattutto su esperienze dirette, le leggerò molto volentieri.
                      Grazie a tutti per le risposte che mi darete.

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                      • #12
                        ciao elena81 .

                        anche se posso sembrare di parte , ho lavorato 7 anni per una delle aziende che hai menzionato , trovi un bellissimo intervento di GPN nel post sostituzione caldaia a legna che con parole semplici spiega i costi dell'insieme di impianto .

                        Come hai correttamente segnalato , la differenza è nel costo caldaia . se però desideriamo raggiungere la stessa gestione con un prodotto italiano , i costi di gestioni esterne e di artigiani addetti porta ad equiparare i costi se non a superarli .

                        diverso è se parliamo di fai da te senza considerare i propri costi personali .

                        saluti

                        piccolo errore , il post è installazione caldaia a legna iniziato da Valle73 .
                        Ultima modifica di nll; 23-08-2013, 17:52. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                        • #13

                          Note di Moderazione: nll
                          Vi ricordo che il tema di questa discussione è "Accensione senza fiammifero caldaia gassificazione Eta sh" ogni altra considerazione, anche riguardante la stessa caldaia, è fuori tema e viola l'art.3 del regolamento del forum, passibile di sanzione e dell'eliminazione del messaggio fuori tema.


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                          • #14
                            Ringrazio LuGa59 per la celere risposta e mi scuso per aver deviato l'argomento della discussione, ci sono talmente tanti argomenti che ci si perde... andrò nella discussione indicata e rifaccio il mio quesito.

                            Grazie mille

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