Vetroceramica è il termine che indica tutti i piani elettrici, contrapposti a quelli a gas
Falso. Vetroceramica è il termiche che indica il tipo/materiale/rivestimento superiore dei piani cottura che lo riportano. Il tipo di funzionamento è indipendente dalla copertura! Possono esserci piani elettrici.. ma perfino anche a gas!
Per quelli elettrici, funzionando tutti a "corrente", nell'uso "comune" si può usare comunque (ci si può rifare con) il semplice termine "Vetroceramica" (data la rarità della vetroceramica a gas..), visto l'aspetto nonchè l'identica alimentazione (fonte energetica) e quindi le plausibili identiche caratteristiche.
Falso. Niente di più sbagliato. Lo ripeto: Vetroceramica è il termiche che indica il tipo/materiale/rivestimento superiore dei piani cottura. Le caratteristiche dipendono invece dalla tecnologia che c'è sotto, completamente diversa da un modello ad un altro. Per essere più espliciti: se la tecnologia è a induzione NON comporta generazione del calore nel piano, ma nella pentola (o oggetto di cottura usato). Per questo motivo SOLO determinate pentole possono essere usate. Il fatto che su una confezione di una pentola/caffettiera o sul suo fondo sia riportato il termine/simbolo "vetroceramica" (e/o "elettrico") non significa che questa funzioni con l'induzione, pur essendo nei 99% dei casi anche quest'ultimo (il piano induzione!) realizzato in vetroceramica!
A riprova, in quelle adatte all'induzione è indicato appunto questo termine o un simbolo dedicato simile a una molla, spirale, bobina, spesso accanto a quello... "vetroceramica" e/o "elettrico"!
È proprio il caso di dire che ..."l'abito non fa il monaco"!
Comunque sia i piani in "Vetroceramica" consumano di più di quelli a gas.
Falso. Ancora continuiamo a generalizzare con "vetroceramica"? Non è chiaro quanto scritto prima? Comunque sia dal punto di vista esclusivamente energetico e rimanendo nel "generale" non è vero che un piano elettrico consumi di più di uno a gas. Generalmente è più vero l'opposto. Nel caso dei modelli a induzione il consumo energetico è enormemente inferiore (ben meno di metà, talvolta anche di un terzo)
Se si deve scaldare una certa pentola..un certo quantitativo di alimenti.. allora sostanzialmente il "grosso" del lavoro (energia) sarà abbastanza simile, indipendentemente dal tipo di piano di cottura
Falso Discorso molto "variegato"... In un piano a gas l'energia è sviluppata (convertita) principalmente sotto forma di calore.. ma non tutta! Cito un esempio comprensibile ai più: la fiamma emette una "luce" che si sparge intorno.. nella cucina, ecc. Questa emissione luminosa contiene una parte, anche se piccolissima, dell'energia "primaria" che NON è utilizzata ai fini della cottura. (Una lampadina, anche se fluorescente/CFC o a led, avrà sempre un suo "consumo" per far luce!)
Inoltre non tutta quella che rimane come "calore" è effettivamente utilizzabile. Nel piano a gas vi è apporto di combustibile continuo che non "sparisce" miracolosamente. Durante la combustione con l'aria (ossigeno in essa contenuto) viene trasformato in altre sostanze che sono smaltite "fuori", nell'ambiente circostante (nel caso di metano/CH4 la combustione con Ossigeno/O2 porta principalmente alla generazione di acqua/H2O, allo stato di vapore, e anidride carbonica/CO2). I gas combusti caldi scappano via (intorno alla pentola, ecc.) portando con se una bella fetta di calore/energia. Basta affiancare una mano vicino (ma non troppo!) ad una pentola per sentire un bel po di calore.. che, ovviamente, non va/finisce "dentro" la pentola. Inoltre, proprio per il fatto che avviene una combustione con aria e non con ossigeno puro, si generano (per effetto delle alte temperature) trasformazioni di altri gas in essa contenuti in altri composti.. che pur non partecipano alla combustione (=non apportano energia)! È il caso ad esempio dell'azoto (N).. che produce i famosi NOx (come nei motori). Questo "lavoro" di trasformazione non è fatto gratis.. ma a spese di un'altra piccola parte d'energia non utilizzabile per "scaldare". Ecc., ecc.
In un piano elettrico (non mi riferisco ai modelli induzione), da una parte c'è una minima generazione di "luce".. (forse maggiore negli alogeni).. c'è sicuramente una fuga di calore intorno alla pentola, ma minore in quanto dovuta a fenomeni diversi: il calore "in zona" scalda l'aria.. che tende a salire, lasciando posto ad altra fredda e portandosi via comunque una parte di calore. Tuttavia NON vengono prodotti i caldissimi (=alto contenuto d'energia) gas di scarico tipici di un sistema a combustibile (e in quantità) che sono la principale veicolazione di energia dispersa. (Poi ovviamente il calore si irradia anche, ecc... ma sono sottigliezze più tecniche per i più, che quindi tralascio).
Doveroso poi ricapitolare che non c'è consumo d'ossigeno, emissione di CO2, emissione di NOx, ecc.
Ok ammesso anche che la combustione provochi più perdite, vuoi per maggior temperatura, vuoi per veicolazione con i gas combusti, quindi comunque un minor consumo energetico nel caso dei piani elettrici o delle piastre.. ma tra i vari modelli di questi non potranno esserci comunque quelle differenze elevate, come sembrerebbe citato nel caso dell'induzione.
Falso. Se si pensa a quanto ho scritto prima circa l'induzione, ovvero che NON si genera calore nel piano ma nella pentola stessa, ora dovrebbe essere ovvio quanto il risparmio energetico sia esagerato. Non dimentichiamo che da una parte il calore si disperde (nei materiali, ad esempio) ANCHE verso il basso (del piano cottura), dall'altra che ci sono anche perdite di "conduzione" dal punto dove si genera e la zona di impiego. Nel caso dell'induzione, la generazione del calore nella base stessa della pentola rappresenta il punto più possibile vicino al cibo, superato solo dalla cottura a microonde... che lo genera direttamente NEL cibo (e non a caso ha un "rendimento" energetico ancora più elevato!)
Il piano ad induzione sostanzialmente è freddo! Se si scalda.. è per colpa della pentola! Ovvero una possibile dispersione avviene dalla pentola verso il piano (e non viceversa), comunque minima considerando i valori di temperatura in gioco. Sotto il piano poi il calore generato dalla componentistica (una parte c'è comunque tra avvolgimenti, elettronica, ecc.) è veramente minimale.. di ordini di grandezza inferiore a ogni altro sistema.
Quindi: può esser vero che, in senso assoluto, per scaldare una certa pentola.. o un certo quantitativo di cibo occorre sempre un determinato quantitativo d'energia, ma con un piano ad induzione si finisce per fornire (=consumare) solo quello o poco più, mentre con sistemi più antiquati questa quota rappresenta poche decine percentuali dell'energia effettivamente consumata!
Falso. Vetroceramica è il termiche che indica il tipo/materiale/rivestimento superiore dei piani cottura che lo riportano. Il tipo di funzionamento è indipendente dalla copertura! Possono esserci piani elettrici.. ma perfino anche a gas!
Per quelli elettrici, funzionando tutti a "corrente", nell'uso "comune" si può usare comunque (ci si può rifare con) il semplice termine "Vetroceramica" (data la rarità della vetroceramica a gas..), visto l'aspetto nonchè l'identica alimentazione (fonte energetica) e quindi le plausibili identiche caratteristiche.
Falso. Niente di più sbagliato. Lo ripeto: Vetroceramica è il termiche che indica il tipo/materiale/rivestimento superiore dei piani cottura. Le caratteristiche dipendono invece dalla tecnologia che c'è sotto, completamente diversa da un modello ad un altro. Per essere più espliciti: se la tecnologia è a induzione NON comporta generazione del calore nel piano, ma nella pentola (o oggetto di cottura usato). Per questo motivo SOLO determinate pentole possono essere usate. Il fatto che su una confezione di una pentola/caffettiera o sul suo fondo sia riportato il termine/simbolo "vetroceramica" (e/o "elettrico") non significa che questa funzioni con l'induzione, pur essendo nei 99% dei casi anche quest'ultimo (il piano induzione!) realizzato in vetroceramica!
A riprova, in quelle adatte all'induzione è indicato appunto questo termine o un simbolo dedicato simile a una molla, spirale, bobina, spesso accanto a quello... "vetroceramica" e/o "elettrico"!
È proprio il caso di dire che ..."l'abito non fa il monaco"!
Comunque sia i piani in "Vetroceramica" consumano di più di quelli a gas.
Falso. Ancora continuiamo a generalizzare con "vetroceramica"? Non è chiaro quanto scritto prima? Comunque sia dal punto di vista esclusivamente energetico e rimanendo nel "generale" non è vero che un piano elettrico consumi di più di uno a gas. Generalmente è più vero l'opposto. Nel caso dei modelli a induzione il consumo energetico è enormemente inferiore (ben meno di metà, talvolta anche di un terzo)
Se si deve scaldare una certa pentola..un certo quantitativo di alimenti.. allora sostanzialmente il "grosso" del lavoro (energia) sarà abbastanza simile, indipendentemente dal tipo di piano di cottura
Falso Discorso molto "variegato"... In un piano a gas l'energia è sviluppata (convertita) principalmente sotto forma di calore.. ma non tutta! Cito un esempio comprensibile ai più: la fiamma emette una "luce" che si sparge intorno.. nella cucina, ecc. Questa emissione luminosa contiene una parte, anche se piccolissima, dell'energia "primaria" che NON è utilizzata ai fini della cottura. (Una lampadina, anche se fluorescente/CFC o a led, avrà sempre un suo "consumo" per far luce!)
Inoltre non tutta quella che rimane come "calore" è effettivamente utilizzabile. Nel piano a gas vi è apporto di combustibile continuo che non "sparisce" miracolosamente. Durante la combustione con l'aria (ossigeno in essa contenuto) viene trasformato in altre sostanze che sono smaltite "fuori", nell'ambiente circostante (nel caso di metano/CH4 la combustione con Ossigeno/O2 porta principalmente alla generazione di acqua/H2O, allo stato di vapore, e anidride carbonica/CO2). I gas combusti caldi scappano via (intorno alla pentola, ecc.) portando con se una bella fetta di calore/energia. Basta affiancare una mano vicino (ma non troppo!) ad una pentola per sentire un bel po di calore.. che, ovviamente, non va/finisce "dentro" la pentola. Inoltre, proprio per il fatto che avviene una combustione con aria e non con ossigeno puro, si generano (per effetto delle alte temperature) trasformazioni di altri gas in essa contenuti in altri composti.. che pur non partecipano alla combustione (=non apportano energia)! È il caso ad esempio dell'azoto (N).. che produce i famosi NOx (come nei motori). Questo "lavoro" di trasformazione non è fatto gratis.. ma a spese di un'altra piccola parte d'energia non utilizzabile per "scaldare". Ecc., ecc.
In un piano elettrico (non mi riferisco ai modelli induzione), da una parte c'è una minima generazione di "luce".. (forse maggiore negli alogeni).. c'è sicuramente una fuga di calore intorno alla pentola, ma minore in quanto dovuta a fenomeni diversi: il calore "in zona" scalda l'aria.. che tende a salire, lasciando posto ad altra fredda e portandosi via comunque una parte di calore. Tuttavia NON vengono prodotti i caldissimi (=alto contenuto d'energia) gas di scarico tipici di un sistema a combustibile (e in quantità) che sono la principale veicolazione di energia dispersa. (Poi ovviamente il calore si irradia anche, ecc... ma sono sottigliezze più tecniche per i più, che quindi tralascio).
Doveroso poi ricapitolare che non c'è consumo d'ossigeno, emissione di CO2, emissione di NOx, ecc.
Ok ammesso anche che la combustione provochi più perdite, vuoi per maggior temperatura, vuoi per veicolazione con i gas combusti, quindi comunque un minor consumo energetico nel caso dei piani elettrici o delle piastre.. ma tra i vari modelli di questi non potranno esserci comunque quelle differenze elevate, come sembrerebbe citato nel caso dell'induzione.
Falso. Se si pensa a quanto ho scritto prima circa l'induzione, ovvero che NON si genera calore nel piano ma nella pentola stessa, ora dovrebbe essere ovvio quanto il risparmio energetico sia esagerato. Non dimentichiamo che da una parte il calore si disperde (nei materiali, ad esempio) ANCHE verso il basso (del piano cottura), dall'altra che ci sono anche perdite di "conduzione" dal punto dove si genera e la zona di impiego. Nel caso dell'induzione, la generazione del calore nella base stessa della pentola rappresenta il punto più possibile vicino al cibo, superato solo dalla cottura a microonde... che lo genera direttamente NEL cibo (e non a caso ha un "rendimento" energetico ancora più elevato!)
Il piano ad induzione sostanzialmente è freddo! Se si scalda.. è per colpa della pentola! Ovvero una possibile dispersione avviene dalla pentola verso il piano (e non viceversa), comunque minima considerando i valori di temperatura in gioco. Sotto il piano poi il calore generato dalla componentistica (una parte c'è comunque tra avvolgimenti, elettronica, ecc.) è veramente minimale.. di ordini di grandezza inferiore a ogni altro sistema.
Quindi: può esser vero che, in senso assoluto, per scaldare una certa pentola.. o un certo quantitativo di cibo occorre sempre un determinato quantitativo d'energia, ma con un piano ad induzione si finisce per fornire (=consumare) solo quello o poco più, mentre con sistemi più antiquati questa quota rappresenta poche decine percentuali dell'energia effettivamente consumata!
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