Vetroceramica (piani cottura - HOBs): bugie & verità - EnergeticAmbiente.it

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Vetroceramica (piani cottura - HOBs): bugie & verità

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  • Vetroceramica (piani cottura - HOBs): bugie & verità

    Vetroceramica è il termine che indica tutti i piani elettrici, contrapposti a quelli a gas
    Falso. Vetroceramica è il termiche che indica il tipo/materiale/rivestimento superiore dei piani cottura che lo riportano. Il tipo di funzionamento è indipendente dalla copertura! Possono esserci piani elettrici.. ma perfino anche a gas!

    Per quelli elettrici, funzionando tutti a "corrente", nell'uso "comune" si può usare comunque (ci si può rifare con) il semplice termine "Vetroceramica" (data la rarità della vetroceramica a gas..), visto l'aspetto nonchè l'identica alimentazione (fonte energetica) e quindi le plausibili identiche caratteristiche.
    Falso. Niente di più sbagliato. Lo ripeto: Vetroceramica è il termiche che indica il tipo/materiale/rivestimento superiore dei piani cottura. Le caratteristiche dipendono invece dalla tecnologia che c'è sotto, completamente diversa da un modello ad un altro. Per essere più espliciti: se la tecnologia è a induzione NON comporta generazione del calore nel piano, ma nella pentola (o oggetto di cottura usato). Per questo motivo SOLO determinate pentole possono essere usate. Il fatto che su una confezione di una pentola/caffettiera o sul suo fondo sia riportato il termine/simbolo "vetroceramica" (e/o "elettrico") non significa che questa funzioni con l'induzione, pur essendo nei 99% dei casi anche quest'ultimo (il piano induzione!) realizzato in vetroceramica!
    A riprova, in quelle adatte all'induzione è indicato appunto questo termine o un simbolo dedicato simile a una molla, spirale, bobina, spesso accanto a quello... "vetroceramica" e/o "elettrico"!
    È proprio il caso di dire che ..."l'abito non fa il monaco"!


    Comunque sia i piani in "Vetroceramica" consumano di più di quelli a gas.
    Falso. Ancora continuiamo a generalizzare con "vetroceramica"? Non è chiaro quanto scritto prima? Comunque sia dal punto di vista esclusivamente energetico e rimanendo nel "generale" non è vero che un piano elettrico consumi di più di uno a gas. Generalmente è più vero l'opposto. Nel caso dei modelli a induzione il consumo energetico è enormemente inferiore (ben meno di metà, talvolta anche di un terzo)

    Se si deve scaldare una certa pentola..un certo quantitativo di alimenti.. allora sostanzialmente il "grosso" del lavoro (energia) sarà abbastanza simile, indipendentemente dal tipo di piano di cottura
    Falso Discorso molto "variegato"... In un piano a gas l'energia è sviluppata (convertita) principalmente sotto forma di calore.. ma non tutta! Cito un esempio comprensibile ai più: la fiamma emette una "luce" che si sparge intorno.. nella cucina, ecc. Questa emissione luminosa contiene una parte, anche se piccolissima, dell'energia "primaria" che NON è utilizzata ai fini della cottura. (Una lampadina, anche se fluorescente/CFC o a led, avrà sempre un suo "consumo" per far luce!)
    Inoltre non tutta quella che rimane come "calore" è effettivamente utilizzabile. Nel piano a gas vi è apporto di combustibile continuo che non "sparisce" miracolosamente. Durante la combustione con l'aria (ossigeno in essa contenuto) viene trasformato in altre sostanze che sono smaltite "fuori", nell'ambiente circostante (nel caso di metano/CH4 la combustione con Ossigeno/O2 porta principalmente alla generazione di acqua/H2O, allo stato di vapore, e anidride carbonica/CO2). I gas combusti caldi scappano via (intorno alla pentola, ecc.) portando con se una bella fetta di calore/energia. Basta affiancare una mano vicino
    (ma non troppo!) ad una pentola per sentire un bel po di calore.. che, ovviamente, non va/finisce "dentro" la pentola. Inoltre, proprio per il fatto che avviene una combustione con aria e non con ossigeno puro, si generano (per effetto delle alte temperature) trasformazioni di altri gas in essa contenuti in altri composti.. che pur non partecipano alla combustione (=non apportano energia)! È il caso ad esempio dell'azoto (N).. che produce i famosi NOx (come nei motori). Questo "lavoro" di trasformazione non è fatto gratis.. ma a spese di un'altra piccola parte d'energia non utilizzabile per "scaldare". Ecc., ecc.
    In un piano elettrico (non mi riferisco ai modelli induzione), da una parte c'è una minima generazione di "luce".. (forse maggiore negli alogeni).. c'è sicuramente una fuga di calore intorno alla pentola, ma minore in quanto dovuta a fenomeni diversi: il calore "in zona" scalda l'aria.. che tende a salire, lasciando posto ad altra fredda e portandosi via comunque una parte di calore. Tuttavia NON vengono prodotti i caldissimi (=alto contenuto d'energia) gas di scarico tipici di un sistema a combustibile (e in quantità) che sono la principale veicolazione di energia dispersa. (Poi ovviamente il calore si irradia anche, ecc... ma sono sottigliezze più tecniche per i più, che quindi tralascio).
    Doveroso poi ricapitolare che non c'è consumo d'ossigeno, emissione di CO2, emissione di NOx, ecc.

    Ok ammesso anche che la combustione provochi più perdite, vuoi per maggior temperatura, vuoi per veicolazione con i gas combusti, quindi comunque un minor consumo energetico nel caso dei piani elettrici o delle piastre.. ma tra i vari modelli di questi non potranno esserci comunque quelle differenze elevate, come sembrerebbe citato nel caso dell'induzione.
    Falso. Se si pensa a quanto ho scritto prima circa l'induzione, ovvero che NON si genera calore nel piano ma nella pentola stessa, ora dovrebbe essere ovvio quanto il risparmio energetico sia esagerato. Non dimentichiamo che da una parte il calore si disperde (nei materiali, ad esempio) ANCHE verso il basso (del piano cottura), dall'altra che ci sono anche perdite di "conduzione" dal punto dove si genera e la zona di impiego. Nel caso dell'induzione, la generazione del calore nella base stessa della pentola rappresenta il punto più possibile vicino al cibo, superato solo dalla cottura a microonde... che lo genera direttamente NEL cibo (e non a caso ha un "rendimento" energetico ancora più elevato!)
    Il piano ad induzione sostanzialmente è freddo! Se si scalda.. è per colpa della pentola! Ovvero una possibile dispersione avviene dalla pentola verso il piano (e non viceversa), comunque minima considerando i valori di temperatura in gioco. Sotto il piano poi il calore generato dalla componentistica (una parte c'è comunque tra avvolgimenti, elettronica, ecc.) è veramente minimale.. di ordini di grandezza inferiore a ogni altro sistema.
    Quindi: può esser vero che, in senso assoluto, per scaldare una certa pentola.. o un certo quantitativo di cibo occorre sempre un determinato quantitativo d'energia, ma con un piano ad induzione si finisce per fornire (=consumare) solo quello o poco più, mentre con sistemi più antiquati questa quota rappresenta poche decine percentuali dell'energia effettivamente consumata!
    Ultima modifica di gattmes; 11-05-2010, 15:34.
    Fare si può! Volerlo dipende da te.

    Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

    Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
    Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

  • #2
    Comunque sia dal punto di vista "bolletta" (ndr Italia) i piani in "Vetroceramica" costano di più di quelli a gas.
    Dipende. Ancora una volta continuiamo a generalizzare con "vetroceramica"? Non è veramente chiaro quanto scritto prima? Comunque sia dal punto di vista "bolletta", considerando la situazione tipica in Italia, quanto sopra può essere vero per i piani in vetroceramica con tecnologia radiante, alogena e similari. Nel caso dell'induzione anche il costo bolletta ridiventa confrontabile o addirittura inferiore. Facendo due calcoli empirici.. e supponendo il costo di 1 metro cubo di gas (metano) 0,8€ (al netto di tasse, accise, addizionali).. e supponendo quello di 1kWh elettrico di 0,25€ (al netto di tasse, accise, addizionali) .. inoltre considerando per semplicità 10kWh l'equivalente di un metro cubo di gas, otteniamo che 1kWh elettrico (costo 0,25) corrisponde circa a 0,1mq di gas (costo 0,08€) ..ovvero circa tre volte meno quello del gas (in realtà le differenze sono minori!), rispetto all'elettrico. Ma in un messaggio precedente ho evidenziato che un piano a induzione arriva a consumare meno della metà, spesso un terzo dell'energia richiesta da un altro tipo. Conseguentemente ecco che i costi reali si riallineano.
    Oltre a ciò rimane comunque il fatto che il consumo energetico, quindi l'impatto ambientale, è notevolmente inferiore per il piano a induzione.

    È doveroso inoltre sottolineare che il gas è TUTTO di origine fossile, mentre l'energia elettrica (aggiornamento alla data 09-2012) è prodotta in Italia per oltre 1/4 - 26% da fonte rinnovabile. In ultima analisi, fatti i dovuti calcoli, si può dire che un piano a induzione consuma meno di un quarto dell'energia fossile di uno a gas (consumo energetico dell'induzione circa 1/3, di cui poi solo 74% da fossili: 74% di 100/3 = meno del 25 %).
    Anche considerando quanta energia comporta "lato centrali" ( vedere qua:
    http://www.energeticambiente.it/elet...#post118983642 ), otteniamo un dato energetico comunque più che dimezzato.

    Del gas poi andrebbero considerati puri i costi energetici/ambientali di trasporto/distribuzione dalle remote zone di estrazione (nessuno lo fa mai. È "casualmente" dimenticato da tutti): il gas non arriva "da solo" in casa! Volendo chiudere gli occhi, far finta di niente e considerare "nullo" quest'ultimo dato, potremo comunque considerare (al
    09-2012): "cuocere" un caffè con il gas incide sull'ambiente come cuocere due/tre caffè con l'induzione!

    I calcoli sopra esposti dipendono fortemente da un piano cottura all'altro e dalle abitudini d'uso.

    Vero Ma è più probabile che si sbilancino ulteriormente a favore dell'induzione, che l'opposto. Utilizzando un piano a gas di non recentissima generazione... od anche uno con scarsa manutenzione/pulizia/controlli, i rendimenti potrebbero risultare ulteriormente inferiori. Inoltre avendo l'abitudine di NON scegliere la dimensione del "fuoco" di cottura commisurata alla pentola (es. pentolino piccolo su "fuoco" grande) si spreca ancor di più energia/"soldi".
    Nel caso dei piani in vetroceramica a induzione inoltre si ritrova spesso l'autoriconoscimento del diametro pentola, cosa che oltre al già ridotto consumo, comporta una scelta automatica e ottimizzazione dello stadio di potenza"


    Un piano in vetroceramica ci mette di più a scaldare/propagare il calore a una pentola/padella. Bisogna alzare subito al massimo, per poi scendere di "potenza"
    Dipende. Volendo continuare a far "di tutte le erbe un fascio", cioè considerando "vetroceramica" come una specie unica... si finisce per far questo errore. Va detto che la vetroceramica (mi riferisco al materiale), nonostante le peculiari caratteristiche, comporti un certo "rallentamento" di trasmissione di calore.. che avviene indipendentemente dal fatto che il piano sia elettrico o a gas. Quindi l'affermazione sarebbe (condizionale) vera! Tuttavia ciò è valido QUANDO c'è una trasmissione da un organo che genera calore (sotto/dentro) il piano e il pentolame sovrastante. Come abbiamo visto nel caso dei piani a vetroceramica ma a induzione, il calore NON è generato nel/sotto il piano, ma nella pentola, conseguentemente PER I PIANI A INDUZIONE non è veritiero. Si può dire anzi che la vetroceramica aiuta a contenere l'eventuale dispersione d'energia

    Un piano in vetroceramica si pulisce velocemente e facilmente.
    Vero. Prendo per buono che ci si riferisca solo al materiale della superficie e non confondendo i piani (induzione, radiante, alogena, gas, ecc.) in vetroceramica (altrimenti grrrrrrr!).
    Non bisogna procedere a nessun smontaggio parziale o meno: generalmente una buona pulizia è ottenibile con una passata di spugna umida. La superficie liscia/vetrata facilita notevolmente la pulizia rispetto ad un piano classico dotato di griglie, ecc. Tal cosa è ancor più evidente in caso di versamento di cibi/sostanze in cottura.
    Nel caso dei piani ad induzione, non essendoci generazione di calore nel piano se non di "riflesso", eventuali versamenti non comportano origini d'incrostazioni per calore (bruciatura/asciugatura del cibo) facilitando ancor più (e notevolmente) la pulizia.
    Per tutti gli altri piani le grosse incrostazioni vanno "grattate" a caldo, con apposita spatola spesso fornita in dotazione (ringraziamenti: "SiPuòFare")
    Esistono inoltre dei prodotti specifici (tipo creme..un produttore tra.. i pochi! Nuncas) che utilizzati ogni tanto ridonano ulteriore lucentezza e facilitano le successive pulizie (oltre a preservare/proteggere meglio da abrasioni, ecc.)
    Ultima modifica di gattmes; 02-10-2012, 09:40. Motivo: aggiornamento % produzione energia da rinnovabili
    Fare si può! Volerlo dipende da te.

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    Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
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    • #3
      Sicurezza

      Un piano in vetroceramica a INDUZIONE non può essere utilizzato da portatori di PACEMAKER o apparecchiature simili
      ATTENZIONE. Il piano induzione genera campi elettromagnetici/induttivi a breve portata. Occorre innanzitutto verificare che il piano in oggetto risponda alle specifiche/normative di Legge. I portatori di pacemaker devono inoltre verificare, presso il medico curante e il produttore dell'apparecchiatura medica, che il funzionamento dei loro apparati non sia pregiudicato dal campo induttivo, ovvero la rispondenza alle normative.
      Per approfondimenti: direttiva 89/336/CE; appartenenza (di solito) gruppo 2, classe B, EN 55011
      Campi magnetici, ecc. (Uff. Federale svizzero della salute)


      Un piano vetroceramico è comunque molto caldo dopo l'utilizzo
      Dipende. Non continuare a generalizzare con "vetroceramica"! Dovrebbe essere ormai chiaro
      In genere le temperature sono più basse rispetto a parti "sotto fiamma" (griglie, bruciatori) di un piano a fiamma libera...
      Nel caso dei piano ad induzione, ripeto, NON vi è poi generazione alcuna di calore nel piano che è addirittura freddo. L'eventuale temperatura residua dopo la cottura è quella di "riflesso" trasmessa dalla pentola (calda), generalmente non elevata (normalmente ben sotto i 100 gradi) e rapidamente smaltita non appena questa è rimossa.
      Di Conseguenza il rischio d'ustioni è ridotto, quasi nullo nei piani vetroceramici induttivi (vedere anche il punto più avanti con la freccia)
      .

      Anche se le temperature sono inferiori di un normale piano a gas, rispetto a questi la parte calda è meno localizzabile (anche rispetto alle piastre elettriche)
      Falso. Solitamente un indicatore segnala presenza di calore residuo (di solito con un H, dall'inglese Hot=caldo). Nei piani a induzione, evitando di confonderli tutti nella stessa (falsa) categoria dei "vetroceramica", dovrebbe essere palese che spesso l'indicatore, per il basso calore residuo, si accende per pochissimo tempo (1,2 minuti al massimo) o non si accende del tutto.

      L'eventuale versamento di... COMBUSTIBILE (es.: olio di frittura o alcol contenuto in vini, ecc.), non rappresenta assolutamente un pericolo d'incendio nei piani ad induzione.. ed un ridotto rischio nelle altre vetroceramiche.
      Vero. Su un piano ad induzione può bollire dell'acqua in una pentola con vicino un cubetto di ghiaccio che stenta a fondersi! Anche nelle altre vetroceramiche l'assenza di una fiamma libera evita l'innesco d'incendio nella maggioranza dei casi.
      Esempio pratico è fornito dal video in questa discussione
      http://www.energeticambiente.it/casa...economica.html : è visibile una banconota posta sotto la pentola che rimane integra durante il processo di cottura su un piano ad induzione (ringraziamenti: vac)

      L'eventuale versamento di materiale di cottura (esempio acqua da una pentola) non comporta rischi di spegnimenti di fiamma e saturazione dei locali con gas incombusto e relativo PERICOLO DI ESPLOSIONI)
      Verissimo. Ovviamente! (Valido per tutti i piani elettrici, vetroceramica e non.. esempio: a piastre). Non essendoci una fiamma da spegnere non sono necessari sofisticati sistemi d'intercettazione combustibile (valvolature), ne di allarme (sensori fughe gas).

      L'eventuale versamento di materiale di cottura non è trattenuto: può riversarsi sul piano cucina e/o per terra
      Vero. Purtroppo abbondanti fuoriuscite sono scarsamente contenute, ancor più nei piani (più estetici) sprovvisti di bordi perimetrali: i liquidi possono procedere per tutto il "top" e/o gocciolare per terra.
      (Ringraziamenti: SiPuòFare)


      I piani in vetroceramica sono più semplici da accendere/comandare.
      Vero. Non ci sono sistemi piezoelettrici/elettrici d'accensione fiamma, ne manopole da tenere premute per scaldare termocoppie (valvole). Solitamente gli interruttori non sono nemmeno presenti, sostituiti da un sistema a "sfioramento".

      Sicurezza bambini. La facilità d'accensione/comando dei piani elettrici/vetroceramica può essere un problema!
      Abbastanza falso. Quasi tutti i piani recenti prevedono sistemi di blocco (talvolta con codice) d'impostazione (accensioni, cambio potenza)
      (Ringraziamenti: SiPuòFare)


      Cucinando in locali angusti e/o chiusi non vi sono problemi legati alla combustione, quali la sottrazione d'ossigeno, la saturazione con CO2, ecc. .. anche se si cucina per tempi prolungati.
      Verissimo. Ovviamente! (Valido per tutti i piani elettrici, vetroceramica e non.. esempio: a piastre). Non essendoci una fiamma NON c'è niente che "mangia" ossigeno, ne emette ossido/biossido di carbonio o altri gas.. umidità, ecc.
      Segnalo inoltre che le aperture di areazione, necessarie e/o obbligatorie con sistemi a fiamma libera, sono evitabili (ringraziamenti: vac)


      Lasciando i locali (uscendo da casa) non è necessario assicurarsi che rubinetti et simila (principali e non) siano ben chiusi ("sindrome da.. ho chiuso il gas?")
      Vero. (Valido per tutti i piani elettrici di ogni tipo, vetroceramica e non). In caso di guasti non si hanno "perdite" di combustibile esplosivo. Tuttavia rischi di cortocircuiti elettrici e loro conseguenze sono sempre possibili: oltre agli impianti eseguiti a regola d'arte e nel rispetto di leggi e normative (specialmente per le potenze in gioco) è buona norma/si consiglia sempre di togliere tensione tramite un sezionatore/interruttore nel caso di assenze prolungate (questo per tutti gli elettrodomestici/apparecchiature elettriche domestiche, magari eccezion fatta per frigoriferi o analoghi che devono preservare cibi, ecc.).

      Non essendo visibile la fiamma (o il relativo "rumore") nelle vetroceramiche, causa anche il piano scuro.. non ci si accorge, togliendo la pentola, se il piano è rimasto acceso.

      Falso. Gli indicatori/spie solitamente presenti segnalano l'accensione o meno del piano e le zone attive impostante (es con numero). Inoltre, anche spegnendo la zona o l'intero piano, le spie di calore residuo (H) rimangono comunque accese fintanto che la rispettiva zona di cottura rimane calda.
      Nel caso dei piani a induzione, l'asportazione della pentola generalmente comporta la disattivazione automatica della zona (sebbene il piano in se normalmente rimane acceso. Attenzione a non rimettere la pentola vuota sopra!) Ciò comporta anche una riduzione ulteriore dei consumi per tutti quei casi dove saltuariamente (per un motivo o per l'altro) si toglie momentaneamente dal... "fuoco" .. la pentola

      Nei piani in vetroceramica i manici del pentolame rimangono più freddi

      Vero. Data la bassa dispersione (quasi nulla in quelli a induzione) dal piano lungo le pareti del pentolame, la parte esterna, manici compresi, viene riscaldata solo dalla pentola stessa. Nel caso di utilizzo di materiale INOX, notoriamente cattivo conduttore di calore (in confronto ad esempio con l'alluminio) si riscontrano manici addirittura freddi perfino nel caso di metallo non ricoperto, che rendono superfluo l'uso di "presine" e simila (attenzione nei movimenti a non toccare le pareti della pentola, generalmente più calde, o a venir in contatto con il contenuto! Usarle ugualmente per sicurezza).

      È pericoloso appoggiare oggetti metallici sul piano a induzione
      Può essere vero... solo se l'oggetto (es forchetta, coperchio) è di metallo, ma ferromagnetico (l'Inox generalmente non lo è): potrebbe essere scambiato come il fondo di una pentola e riscaldato. Non ci sono problemi se il piano/zona è spento/a, o l'oggetto non è ferromagnetico, o non è metallico (es. cucchiaio/paletta di legno), o non supera le dimensioni minime accettate dal piano o da quella sua zona cottura.
      Ultima modifica di gattmes; 03-07-2010, 18:30.
      Fare si può! Volerlo dipende da te.

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      Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
      Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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      • #4
        Praticità

        Il pentolame dura di più nei piani a vetroceramica

        Vero. Nelle vetroceramiche radianti, alogene, ecc. il calore alla base del pentolame è molto più uniforme, ancor più nell'induzione. All'interno non compaiono quei cerchi/aloni in prossimità della corona di fiamma tipici dei piani aperti a gas. Esternamente cambi di aspetto/colore per stress termici o residui scuri carboniosi da combustione sono praticamente assenti.

        La cottura è diversa
        Vero. Il calore più distribuito tende a cuocere più uniformemente, inoltre riduce i problemi di "attaccatura" nelle zone calde. Il cibo subisce meno stress termici, tendendo a cuocere più uniformemente anche rispetto ad una cottura con continua rimescolatura e piano tradizionale a gas. La regolazione della temperatura è generalmente più precisa nell'induzione, ma anche nelle altre vetroceramiche elettriche, rispetto i piani a gas.

        La mescolatura è più problematica: la pentola tende a scivolare (*)
        Vero. La superficie liscia facilita purtroppo questo (pseudo)problema. Per mescolare sostanze molto dense occorre tenere la pentola con l'altra mano!

        Una pentola bagnata sul fondo tende a scivolare via con ovvie conseguenze! (*)
        Vero. Quando l'acqua si trasforma in vapore tende a far da cuscino (tipo effetto Hovercraft) Tuttavia è una cosa limitata, non così drastica! È un po' più visibile nell'induzione. Negli altri l'evaporazione è più precoce, visto che il calore viene dal piano (non dalla pentola) e in maggior quantità. La pentola può muoversi, ma solo di qualche centimetro e per poco tempo. Si consiglia sempre di asciugare il fondo, se molto bagnato (poche gocce non sono un problema).

        Lo spostamento della pentola, per mescolatura (o residui d'acqua) rovina il piano, che quindi non dura a lungo nella sua bellezza (*)
        Falso. Nel caso di residui d'acqua su piani a induzione (e con pentola ben bagnata e per pochissimo tempo/spostamenti) come detto si forma un "cuscino", quindi la pentola effettivamente non fa attrito sul piano e appena lo fa si ferma! In tutti gli altri casi c'è da dire che la vetroceramica è un materiale tenace, più del semplice vetro. Una buona manutenzione/pulizia, unita all'uso periodico delle creme, nonchè le normali precauzioni, non creano problemi: la vetroceramica è robusta e pratica, non è un gioiello da trattare con i guanti! Ovviamente non usare la pentola come cartavetro per levigare il piano! È ovvio che perseverando lo scopo si raggiunge!

        (*)Suggerimento - solo per piano a induzione (di "SiPuòFare" che ringrazio): porre un panno spugna umido sotto alla pentola per evitare lo slittamento.


        In caso di botte potrebbe rompersi
        Dipende. Come detto è molto robusta, a tal punto che è spesso considerata/menzionata come piano d'appoggio aggiuntivo nella cucina (quando non usata come piano cottura). Ora non so le abitudini/consuetudini di tutti, ma non penso che il pentolame venga lanciato/tirato verso il piano cottura. Chiaramente usando una mazza anche un Bancomat/Geldautomat prima o poi cede!

        Il colore scuro/nero non permette di vedere bene versamenti di cibo (o "non mi piace")
        Falso. L'aspetto lucido/a specchio ne risalta anche la presenza.
        Comunque esistono vetroceramiche anche in altre colorazioni, esempio bianche, e forme - Vedere la foto allegata in fondo.


        Con l'induzione occorre sostituire tutto il pentolame!
        Dipende. Il pentolame, PER FUNZIONARE DIRETTAMENTE SUL PIANO, DEVE avere la base ferromagnetica. Di norma, oltre alla verifica della presenza della dicitura/simbolo, si può verificare tramite una calamita/magnete: se ben si attacca è adatto.
        Viceversa è possibile usare un adattatore speciale, solitamente definito "disco per induzione" (di tale forma, dotato di manico.. tipo padella), da interporre tra il piano e pentola (sotto). Per le altre vetroceramiche, vista la generazione di calore nel piano come nel caso del gas, il problema non si pone. Consiglio comunque l'induzione.. anche se comporta esborsi per qualche pentola da sostituire
        .

        Il pentolame per induzione è più costoso, essendo anche prodotto di nicchia
        Falso. Costa praticamente come il pentolame dotato di un buon fondo. Tra una Lagostina Irradial e una Irradial Plus (per induzione) c'è poca differenza.. non certo quella che c'è rispetto ad una semplice pentola stampata senza "fondo"!. Non è la presenza di uno strato ferromagnetico che fa lievitare i costi. Tenere presente che, se maneggiate (soprattutto lavate) con precauzione, le pentole su questi piani hanno vita molto lunga (per non dire/scrivere eterna).
        Comunque molte case produttrici di pentolame preferiscono scegliere un fondo unico, adatto anche all'induzione, come spesso fa Aeternum, Vev, ecc. Ci sono poi modelli a costi decisamente inferiori del pentolame normale, nonostante una buona qualità. Molte delle pentole acquistabili in catene di negozi presenti in molte nazioni europee (dove la vetroceramica/induzione è ben diffusa) presentano modelli economici (forse solo nel prezzo). Es.: Ikea, Lidl, ecc.


        Per caffettiere o padelle in alluminio l'uso sull'induzione è impossibile, disco adattatore a parte (comunque scomodo, non facilmente reperibile, e non proprio economico)
        Falso. Ci sono moltissime padelle in alluminio adatte all'induzione. Hanno un riporto di materiale ferromagnetico alla base, che risulta più spessa e pesante (ciò favorisce una buona cottura, oltre che una resistenza alla deformazione della pentola, ecc.). Posso citare sempre Vev (la produzione spagnola) o anche modelli dell'Ikea, ecc.
        Per le caffettiere l'alluminio è da escludere. Non mi risultano esistere modelli in alluminio per induzione (con riporto), ma ne esistono molte in acciaio (vedere: http://www.energeticambiente.it/casa...induzione.html). Certo molte sono prodotti di design, ma ne esistono modelli "normali" con prezzi anche accettabili.


        Nell'induzione il pentolame piccolo, pur se specifico, può non funzionare!
        Vero. Verificare il diametro minimo accettato dalla zona cottura più piccola. Si consiglia una prova, visto gli ampi margini e la dipendenza dal tipo di pentola (il riconoscimento di quelle con riporto, es. padelle in alluminio, è più difficoltoso).

        Nella scelta di un piano in vetroceramica, analizzando anche gli eventuali costi accessori (sostituzione pentole) e le differenze di prezzo del piano stesso, conviene NON orientarsi sull'induzione, visto il recupero a lungo termine sui costi "bolletta" degli stessi.. (o c'è altro che può far preferire questa scelta?)

        Falso. Direi che ho già scritto molto sulla sicurezza di un piano "virtualmente" freddo, che dovrebbe essere valutato con estrema attenzione! Ma ci sono altri fattori pratici. Primo tra tutti la velocità! Preparare un caffè per una/due persone richiede poco oltre il minuto di cottura (e neanche alla massima potenza). Scaldare l'acqua per il te non da tempo di preparare tazza/moog e filtro! Far bollire l'acqua per la pasta richiede sui 5 minuti! (Con coperchio. Dipende anche per quante persone)! In quest'ultimo caso i tempi di cottura saranno poi quelli "della confezione", ma i "preliminari" sono fortemente ridotti.
        I consumi più bassi permettono poi in molte circostanze di far convivere l'induzione con altri elettrodomestici in contratti 3kW impegnati (#) ! Dipende dalla classe di elettrodomestici, dall'illuminazione e/o altro, dal numero di persone in casa, ecc. ecc., ma con un po di razionalizzazione ci si riesce.

        (#) Italia: +10% pari a 3,3KW di picco sempre disponibili e generalmente +21% della potenza disponibile (3,3KW), ovvero circa 4kW, per 182 minuti.
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        Ultima modifica di gattmes; 29-03-2010, 10:54.
        Fare si può! Volerlo dipende da te.

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        Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
        Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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