Buongiorno, sto ristrutturando casa; la superficie è abbastanza ampia, anche perché ci vivremo in 6. Sono poco più di 200 mq, e ci sarà una famiglia con due figli (la mia) e i miei genitori. L'abitazione di fatto è unica, anche se poi cercheremo ognuno di riservarsi i "propri spazi". Quindi ad esempio ci saranno di fatto due cucine, una principale ed una, in un locale dei miei, che presumibilmente sarà spesso usata da mia mamma per fare le sue varie preparazioni ;-)
Inoltre, sarà installata una pompa di calore per alimentare l'impianto di riscaldamento a pavimento. La pompa di calore al 99% sarà una Weishaupt da 16 kW di potenza, con assorbimento massimo di 6,3 kW (da scheda tecnica).
Poiché appunto passeremo dalla caldaia alla pompa di calore (anche per l'ACS), l'idea che mi stuzzicava era di abbandonare totalmente il gas. Quindi le due cucine dovrebbero essere entrambe ad induzione. Ora, la contemporaneità alla massima potenza di entrambe la vedo pressoché impossibile, però sia mia mamma che mia moglie cucinano parecchio, quindi ci sta che siano usate insieme. Oppure magari, che ne so, mia moglie cucina il pranzo e mia mamma si fa il pane fatto in casa nel forno elettrico... Insomma, non posso non considerare (per le sole cucine) almeno 4-5 kW di picco (correggetemi se sbaglio).
Più tutti i normali consumi di una abitazione con 6 persone... (minimo altri 3 kW).
Insomma in sostanza, anche considerando un fattore di contemporaneità "umano", secondo me con 6 kW non si sto, me ne servirebbero almeno il doppio, se basta. In questi casi come si fa? Occorre il trifase? Per uso domestico si può fare? Le spese fisse sono molto maggiori? Non vorrei vanificare la convenienza a staccarmi dal gas...
Considerate che ho in previsione di mettere anche il fotovoltaico, ma non subito. E poi comunque se il picco ce l'ho una sera d'inverno, ci faccio poco, no?
Ultima cosa: ma il contatore dedicato per la pompa di calore non esiste più come opzione, vero?
Scusate se ho fatto domande banali, ma pur essendo un tecnico non sono per nulla addentro al campo degli impianti elettrici.
Grazie
Inoltre, sarà installata una pompa di calore per alimentare l'impianto di riscaldamento a pavimento. La pompa di calore al 99% sarà una Weishaupt da 16 kW di potenza, con assorbimento massimo di 6,3 kW (da scheda tecnica).
Poiché appunto passeremo dalla caldaia alla pompa di calore (anche per l'ACS), l'idea che mi stuzzicava era di abbandonare totalmente il gas. Quindi le due cucine dovrebbero essere entrambe ad induzione. Ora, la contemporaneità alla massima potenza di entrambe la vedo pressoché impossibile, però sia mia mamma che mia moglie cucinano parecchio, quindi ci sta che siano usate insieme. Oppure magari, che ne so, mia moglie cucina il pranzo e mia mamma si fa il pane fatto in casa nel forno elettrico... Insomma, non posso non considerare (per le sole cucine) almeno 4-5 kW di picco (correggetemi se sbaglio).
Più tutti i normali consumi di una abitazione con 6 persone... (minimo altri 3 kW).
Insomma in sostanza, anche considerando un fattore di contemporaneità "umano", secondo me con 6 kW non si sto, me ne servirebbero almeno il doppio, se basta. In questi casi come si fa? Occorre il trifase? Per uso domestico si può fare? Le spese fisse sono molto maggiori? Non vorrei vanificare la convenienza a staccarmi dal gas...
Considerate che ho in previsione di mettere anche il fotovoltaico, ma non subito. E poi comunque se il picco ce l'ho una sera d'inverno, ci faccio poco, no?
Ultima cosa: ma il contatore dedicato per la pompa di calore non esiste più come opzione, vero?
Scusate se ho fatto domande banali, ma pur essendo un tecnico non sono per nulla addentro al campo degli impianti elettrici.
Grazie
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