Dopo un pensiero a chi non c'e' piu', vediamo cosa resta e se ci sono possibilita' di evitare un inquinamento devastante e inaccettabile nel mar Tirreno.
Nella nave ci sono ancora migliaia di tonnellate di combustibile (gasolio)? e 50 tonnellate di olio lubrificante, spero che qualcuno stia facendo arrivare nelle vicinanze quanto serve per fronteggiare una possibile marea nera qualora il combustibile dovesse fuoriuscire improvviso.
Si potra' recuperare la nave, affinche' non resti un pessimo monumento che disturba la vita al Giglio? Secondo me si, ma solo se se si interviene velocemente.
Con le tecnologie disponibili oggi nel settore eolico per le installazioni di fondamenta in mare aperto, sarebbe possibile piazzare un certo numero di pali ancorati al fondo intorno alla Concordia, e poi aggiungere delle paratie per realizzare un bacino di carenaggio, per permettere la riparazione del lato sinistro della nave. Lo svuotamento del bacino e dell'acqua nella nave puo' essere effettuato con pompe su natanti.
Asciugata la nave, ipotizzo il riempimento dei volumi interessati dallo squarcio sul lato destro, mediante tubi flessibili che portano poliuretano espanso, abbastanza robusto per formare un "tappo" resistente ad un viaggio della Concordia al traino di un rimorchiatore verso un cantiere adeguato per il ripristino totale, per esempio Genova.
Non me ne intendo di queste tecnologie, ma penso che si puo' fare, se si agisce subito. Credo che le societa' assicuratrici della Costa possano finanziare un tentativo di recupero della nave, no?
Un saluto a tutti,
Mario
Nella nave ci sono ancora migliaia di tonnellate di combustibile (gasolio)? e 50 tonnellate di olio lubrificante, spero che qualcuno stia facendo arrivare nelle vicinanze quanto serve per fronteggiare una possibile marea nera qualora il combustibile dovesse fuoriuscire improvviso.
Si potra' recuperare la nave, affinche' non resti un pessimo monumento che disturba la vita al Giglio? Secondo me si, ma solo se se si interviene velocemente.
Con le tecnologie disponibili oggi nel settore eolico per le installazioni di fondamenta in mare aperto, sarebbe possibile piazzare un certo numero di pali ancorati al fondo intorno alla Concordia, e poi aggiungere delle paratie per realizzare un bacino di carenaggio, per permettere la riparazione del lato sinistro della nave. Lo svuotamento del bacino e dell'acqua nella nave puo' essere effettuato con pompe su natanti.
Asciugata la nave, ipotizzo il riempimento dei volumi interessati dallo squarcio sul lato destro, mediante tubi flessibili che portano poliuretano espanso, abbastanza robusto per formare un "tappo" resistente ad un viaggio della Concordia al traino di un rimorchiatore verso un cantiere adeguato per il ripristino totale, per esempio Genova.
Non me ne intendo di queste tecnologie, ma penso che si puo' fare, se si agisce subito. Credo che le societa' assicuratrici della Costa possano finanziare un tentativo di recupero della nave, no?
Un saluto a tutti,
Mario
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