Armando DePara,
la tua citazione (messaggio #33) da it.Wikipedia proviene dalla voce
Orbitale atomico - Wikipedia
e conclude il paragrafo Orbitali atomici. Dunque, qual è il modello costruito così semplicemente che però non è compatibile coi dati sperimentali (relativamente all'NH3)? È quello, per l'appunto, che consiste nell'applicare alle molecole una combinazione "rigida" degli orbitali atomici. Pertanto è necessario ricorrere a una teoria più complessa e, infatti, la voce da te citata prosegue trattando degli orbitali ibridi e poi molecolari.
Si vede, quindi, come la tua citazione - inserita nel suo contesto - avvalora quanto io avevo precedentemente detto.
Ora, per restare sul semplice, ti faccio un velocissimo excursus sulla storia (nonché pregi e difetti) delle teorie sui legami chimici, tratta dal mio libro di chimica delle superiori (Antonio F. Gimigliano, La materia in formule, Editrice La Scuola), anziché dal mio libro di Chimica Generale dell'univ.. In ordine di tempo e di complessità abbiamo:
1) teoria del legame di valenza (dopo il 1927). Riesce a spiegare la maggior parte dei legami chimici ma non è adatta per la stereochimica, ovvero non prevede la corretta collocazione degli atomi nelle molecole. È appunto il caso in cui ricade l'esempio sull'NH3 da te linkato.
2) teoria della repulsione tra le coppie elettroniche nello strato di valenza, abbreviata VSEPR (dopo il 1940). Prevede le angolazioni corrette fra atomi componenti una molecola. Comprese: CH4, NH3, H2O. Non permette di calcolare gli orbitali.
3) teoria degli orbitali ibridi (dopo il 1950). Permette di calcolare gli orbitali elettronici e riesce a spiegare la stereochimica delle molecole organiche in generale.
Conclusione: l'angolo nelle molecola d'H2O è quindi spiegabile teoricamente già dal 1940.
Shardanaelettronica,
non c'è bisogno che io rifaccia un esperimento del quale sapete già il risultato. Mi fido. A me interessa, semmai, interpretare i risultati sperimentali sulla base della teoria finora nota. Non vedo per quale ragione si debba sostenere che nei vostri esperimenti non valgano più né la chimica né la fisica "scolastica". Io ho in mente alcune ipotesi per giustificare sia il comportamento esplosivo sia quello implosivo. Così come ho qualche idea su come si può migliorare la resa della cella. Ma, in fondo, sono tutte banalità che possono venir in mente a chiunque abbia studiato chimica e abbia un po' di tempo per mettersi al tavolo coi suoi libri a ripassare un po' (ma seriamente!) la materia. Senz'altro a voi non interessa, perché qui si tratta di Nuova Chimica e Nuova Fisica.
Inoltre, mi sento di dire che se hai dei problemi con "formule" del tipo:
2*H2+O2 --> 2*H2O
H2O2 = acqua ossigenata
NH3 = ammoniaca
allora tu non sai nemmeno cosa sia la Chimica.
Per quanto riguarda le "formule matematiche", non mi pare di averne scritte...
Chiudo con una parentesi storica. Vado a memeoria, non vorrei sbagliarmi. La stechiometria (ovvero l'aritmetica applicata alla chimica) fu ideata dal chimico tedesco J. S. Richter nel 1792, 218 anni fa. Per molti anni il suo lavoro fu completamente ignorato perché allora (ripeto, 218 anni fa) si riteneva che la Chimica fosse una scienza per soli praticoni-trafficoni e che la matematica non servisse proprio. Sappiamo bene com'è andata a finire. Tra l'altro, per Richter, oltre al danno la beffa: l'ideatore della stechiometria fu ritenuto non lui, bensì Berzelius. Qualcuno s'immagina la chimica odierna (siamo nel 2010) senza la stechiometria? Se sì, probabilmente allora saremmo ancora là: a prima del 1792.
Lasezioneaurea,
sono d'accordo con te, col tuo messaggio #44. È molto probabile che io stia perdendo tempo qui. Ma, magari, per alcuni lettori non è tempo perso. Inoltre anch'io detesto i saccenti fasulli.
la tua citazione (messaggio #33) da it.Wikipedia proviene dalla voce
Orbitale atomico - Wikipedia
e conclude il paragrafo Orbitali atomici. Dunque, qual è il modello costruito così semplicemente che però non è compatibile coi dati sperimentali (relativamente all'NH3)? È quello, per l'appunto, che consiste nell'applicare alle molecole una combinazione "rigida" degli orbitali atomici. Pertanto è necessario ricorrere a una teoria più complessa e, infatti, la voce da te citata prosegue trattando degli orbitali ibridi e poi molecolari.
Si vede, quindi, come la tua citazione - inserita nel suo contesto - avvalora quanto io avevo precedentemente detto.
Ora, per restare sul semplice, ti faccio un velocissimo excursus sulla storia (nonché pregi e difetti) delle teorie sui legami chimici, tratta dal mio libro di chimica delle superiori (Antonio F. Gimigliano, La materia in formule, Editrice La Scuola), anziché dal mio libro di Chimica Generale dell'univ.. In ordine di tempo e di complessità abbiamo:
1) teoria del legame di valenza (dopo il 1927). Riesce a spiegare la maggior parte dei legami chimici ma non è adatta per la stereochimica, ovvero non prevede la corretta collocazione degli atomi nelle molecole. È appunto il caso in cui ricade l'esempio sull'NH3 da te linkato.
2) teoria della repulsione tra le coppie elettroniche nello strato di valenza, abbreviata VSEPR (dopo il 1940). Prevede le angolazioni corrette fra atomi componenti una molecola. Comprese: CH4, NH3, H2O. Non permette di calcolare gli orbitali.
3) teoria degli orbitali ibridi (dopo il 1950). Permette di calcolare gli orbitali elettronici e riesce a spiegare la stereochimica delle molecole organiche in generale.
Conclusione: l'angolo nelle molecola d'H2O è quindi spiegabile teoricamente già dal 1940.
Shardanaelettronica,
non c'è bisogno che io rifaccia un esperimento del quale sapete già il risultato. Mi fido. A me interessa, semmai, interpretare i risultati sperimentali sulla base della teoria finora nota. Non vedo per quale ragione si debba sostenere che nei vostri esperimenti non valgano più né la chimica né la fisica "scolastica". Io ho in mente alcune ipotesi per giustificare sia il comportamento esplosivo sia quello implosivo. Così come ho qualche idea su come si può migliorare la resa della cella. Ma, in fondo, sono tutte banalità che possono venir in mente a chiunque abbia studiato chimica e abbia un po' di tempo per mettersi al tavolo coi suoi libri a ripassare un po' (ma seriamente!) la materia. Senz'altro a voi non interessa, perché qui si tratta di Nuova Chimica e Nuova Fisica.
Inoltre, mi sento di dire che se hai dei problemi con "formule" del tipo:
2*H2+O2 --> 2*H2O
H2O2 = acqua ossigenata
NH3 = ammoniaca
allora tu non sai nemmeno cosa sia la Chimica.
Per quanto riguarda le "formule matematiche", non mi pare di averne scritte...
Chiudo con una parentesi storica. Vado a memeoria, non vorrei sbagliarmi. La stechiometria (ovvero l'aritmetica applicata alla chimica) fu ideata dal chimico tedesco J. S. Richter nel 1792, 218 anni fa. Per molti anni il suo lavoro fu completamente ignorato perché allora (ripeto, 218 anni fa) si riteneva che la Chimica fosse una scienza per soli praticoni-trafficoni e che la matematica non servisse proprio. Sappiamo bene com'è andata a finire. Tra l'altro, per Richter, oltre al danno la beffa: l'ideatore della stechiometria fu ritenuto non lui, bensì Berzelius. Qualcuno s'immagina la chimica odierna (siamo nel 2010) senza la stechiometria? Se sì, probabilmente allora saremmo ancora là: a prima del 1792.
Lasezioneaurea,
sono d'accordo con te, col tuo messaggio #44. È molto probabile che io stia perdendo tempo qui. Ma, magari, per alcuni lettori non è tempo perso. Inoltre anch'io detesto i saccenti fasulli.
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