Martedì la Corte Costituzionale tedesca ha respinto un ricorso contro il programma di acquisto di titoli di stato pubblici da parte della Banca Centrale Europea (il famoso Quantitative Easing), ma allo stesso tempo ha dato tre mesi di tempo alla BCE per spiegare le ragioni economiche che hanno giustificato il programma. La Corte ha chiesto anche al governo e al parlamento della Germania di monitorare più da vicino la BCE, e di fare pressioni affinché la banca spieghi meglio le ragioni dietro le sue scelte.
La sentenza della Corte Costituzionale tedesca di cui si parla da ieri - Il Post
Fuori dalla Germania, invece, il giudizio è stato accolto negativamente quasi all’unanimità. Dal Financial Times a Bloomberg, passando per il Sole 24 Ore, tutti i principali quotidiani economici e finanziari hanno criticato il giudizio sia nel merito che per le sue conseguenze.
In particolare, molti hanno notato la contraddizione evidente tra la tradizione tedesca, che considera un pilastro fondamentale della stabilità economica il fatto che le banche centrali siano indipendenti da ogni forma di intromissione e influenza politica, e la sentenza della Corte, in cui si chiede a governo e parlamento tedeschi di immischiarsi di più negli affari della BCE.
https://www.youtube.com/watch?v=X4oF4pP7pqM&t=157s
La sentenza della Corte Costituzionale tedesca è stata durissima con la BCE e la risposta arrivata da "l'altra Europa", dall'Europa non tedesca, è stata timidissima. Insomma i tedeschi hanno voluto rimarcare la loro superiorità, bacchettando la Bce che "ignora manifestamente il principio di proporzionalità".
Addio all'indipendenza della BCE, anche se indipendente non lo era mai stata.
La sentenza della Corte Costituzionale tedesca di cui si parla da ieri - Il Post
Fuori dalla Germania, invece, il giudizio è stato accolto negativamente quasi all’unanimità. Dal Financial Times a Bloomberg, passando per il Sole 24 Ore, tutti i principali quotidiani economici e finanziari hanno criticato il giudizio sia nel merito che per le sue conseguenze.
In particolare, molti hanno notato la contraddizione evidente tra la tradizione tedesca, che considera un pilastro fondamentale della stabilità economica il fatto che le banche centrali siano indipendenti da ogni forma di intromissione e influenza politica, e la sentenza della Corte, in cui si chiede a governo e parlamento tedeschi di immischiarsi di più negli affari della BCE.
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La sentenza della Corte Costituzionale tedesca è stata durissima con la BCE e la risposta arrivata da "l'altra Europa", dall'Europa non tedesca, è stata timidissima. Insomma i tedeschi hanno voluto rimarcare la loro superiorità, bacchettando la Bce che "ignora manifestamente il principio di proporzionalità".
Addio all'indipendenza della BCE, anche se indipendente non lo era mai stata.
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