Si sono tenute in tutto il mondo ultimamente molte manifestazioni per sollecitare l'adozione di una finalmente seria ed efficace politica di contrasto al GW.
Il sasso lanciato nello stagno dalla giovane Greta Thunberg ha smosso le acque, dopo che la crisi del 2008-2009 aveva raffreddato molto gli interessi dei politici, molto più preoccupati di guadagnare il consenso delle masse popolari in ansia da cambiamenti economici che dal contrastare il cambiamento climatico.
Anche in Italia si è vista un pò di partecipazione giovanile. Peraltro subito strumentalizzata dalle solite frange anarcoribelliote e dai nimby organizzati.
Vorrei quindi provare ad aprire una discussione per riflettere e capire su quali assi occorre procedere per contrastare un GW che ormai anche i più testardi scettici hanno rinunciato a negare (e vorrei ben vedere...).
Chiarito che lotta al GW NON significa semplicemente "non sporchiamo il mare" o "non sprechiamo l'acqua", ma significa RIDUZIONE DEI GAS SERRA emessi in atmosfera, CO2 e metano in primis, il passo successivo è definire COME si riducono queste emissioni.
Le strategie sono queste:
1) Risparmio. Parolina magica che raccolgie di tutto. Dalle decrescite, alle azioni di entusiasmo personale, alle decisioni politiche per "non fare onda".
Personalmente l'ho sempre ritenuto una comoda etichetta sotto cui sbattere un pò di tutto e magari sentirsi meglio con la propria coscienza. In dieci anni sul forum mi sono anche visto proporre di fare la "mappa del frigo" per sapere prima di aprire dove stanno le uova così da aprire e chiudere in un lampo la porta e "risparmiare".
Tutto sacrosanto per carità. Ma la mia interpretazione è semrpe stata che l'UNICA forma di risparmio vero ottenibile nella realtà e non nelle fiction è l'OTTIMIZZAZIONE per via tecnologica del servizio reso dalla tecnologia. Cioè mi riscaldo e consumo 2 KWh... mi organizzo e investo in tecnologia riscaldandomi uguale e consumando 1 KWh. La soluzione "mi scaldo un pò meno, me ne faccio una ragione e magari faccio un pò di esercizio fisico e consumo 1 KWh" continuo a considerarla una ottima strategia per fare bella figura e sentirsi un pò paladini del clima. Ma un assoluto buco nell'acqua nei fatti. Ottimo se parliamo di esempio da dare ai giovani e per organizzare tavole rotonde e convegni. Del tutto inutile per combattere il GW.
Quindi serve trovare soluzioni che INCENTIVINO le scelte tecnologiche più ottimizzate nei consumi. con incentivi positivi (ti detasso se fai questo) o negativi (ti tasso di più se fai questaltro). Senza le solite manfrine "tiene famiglia" che agevolano l'utilizzo di soluzioni ormai superate e pericolose.
In altra sezione va avanti da mesi una discussione sulla vexata questio se sia più inquinante il riscaldamento domestico o il traffico coi fans della biomassa schierati contro gli altri!
A mio parere la decisione è gordiana.
ENTRAMBE sono scelte climalteranti e quindi vanno PENALIZZATE! Il che ci porta alla seconda classe di interventi
2) INNOVAZIONE TECNOLOGICA. A mio parere è la vera, unica, risposta. E certo è un compito da far tremare i polsi, ma si può fare. E per farlo occorre tanto lavoro, tanto investimento, tante opere, piccole, medie e GRANDI e quindi anche un boost economico di cui c'è bisogno.
I settori fondamentalmente sono i tre soliti in cui è concentrato l'utilizzo dell'energia. Trasporti, Produzione energetica e di beni e Riscaldamento.
TRASPORTI. Qui la scelta al momento non si discute. L'auto elettrica è la soluzione prima per ridurre le emissioni. E' ormai abbastanza matura da garantire prestazioni dignitose nel 90% dei casi. Se ci riflettiamo noi acquistiamo spesso un carro di metallo e plastica dimensionato per portarci comodamente in vacanza 4 volte all'anno e poi lo usiamo per farci 20 chilometri a passo di lumaca per altre 360 volte all'anno. Il tutto investendo cifre abnormi in un bene che dopo 7-8 anni già ti ha stufato.
Dovendo proporre soluzioni mediche non coperte dal SSN spesso vedo persone che sbiancano al costo di una prestazione per la salute che ha una presunta vita utile di 30-40 anni e sono appena scesi da un carro metallico che durerà forse 10 anni, che stanno pagando a rate manco fosse una casa e che è costato 5 volte il mio preventivo! Ma vabbè...
Una ottima soluzione è quella che si sta diffondendo in altri paesi. Ti acquisti l'auto da città elettrica e quando proprio ti serve l'ammiraglia per lo spostamento te la affitti! In Italia è poco diffuso e quindi ci sono ancora problemi di reperimento del mezzo quando serve (ovviamente a luglio ed agosto non ne trovi!). Ma certamente dal punto di vista economico è una buona idea!
Il vero punto focale però è il trasporto merci. Su cui l'elettrico incide poco. Qui credo che la politica UE di incentivare in ogni modo il trasferimento su linea ferroviaria sia la risposta. Anche se non tutti in Italia sembrano pensarla allo stesso modo. Aspettiamo da loro suggerimenti, nel caso.
RISCALDAMENTO. Qui le soluzioni sono semplici da individuare, ma costose da imporre. In tutti i sensi. Isolamento, apparati avanzati, ecc. Costose per lo stato se incentiva, costose per il poltico se tassa.
PRODUZIONE ENERGETICA. E qui sfondiamo la porta aperta. Quello che serve è ovviamente il trasferire TUTTA la produzione energetica o quasi su fonte rinnovabile. Mantenendo magari una quota parziale su gas naturale. Ma per farlo serve tanta innovazione tecnologica! Non più nel settore della produzione pura, dove leggo che gli ultimi pannelli a film sottile promettono ormai un costo energetico a livelli che solo 10 anni fa ci sarebbero apparsi ridicoli! Ma nel settore fondamentale dell'accumulo e della gestione della rete (smart grid).
In questo settore sia le batterie che l'idrogeno promettono grandi avanzamenti tecnologici. Sempre che le scelte di governance impongano alle aziende di seguire queste vie.
Lo si è fatto nel caso del FV e si è creato, di fatto, un settore industriale. I paesi che lo hanno fatto per primi (Giappone, Germania e USA in testa) sono ora i principali produttori al mondo. Avendo surclassato quelli che prima di loro avevano in mano le tecnologie necessarie, ma che hanno fatto scelte "diverse". Non scriverò "Italia" per pudore!
Il sasso lanciato nello stagno dalla giovane Greta Thunberg ha smosso le acque, dopo che la crisi del 2008-2009 aveva raffreddato molto gli interessi dei politici, molto più preoccupati di guadagnare il consenso delle masse popolari in ansia da cambiamenti economici che dal contrastare il cambiamento climatico.
Anche in Italia si è vista un pò di partecipazione giovanile. Peraltro subito strumentalizzata dalle solite frange anarcoribelliote e dai nimby organizzati.
Vorrei quindi provare ad aprire una discussione per riflettere e capire su quali assi occorre procedere per contrastare un GW che ormai anche i più testardi scettici hanno rinunciato a negare (e vorrei ben vedere...).
Chiarito che lotta al GW NON significa semplicemente "non sporchiamo il mare" o "non sprechiamo l'acqua", ma significa RIDUZIONE DEI GAS SERRA emessi in atmosfera, CO2 e metano in primis, il passo successivo è definire COME si riducono queste emissioni.
Le strategie sono queste:
1) Risparmio. Parolina magica che raccolgie di tutto. Dalle decrescite, alle azioni di entusiasmo personale, alle decisioni politiche per "non fare onda".
Personalmente l'ho sempre ritenuto una comoda etichetta sotto cui sbattere un pò di tutto e magari sentirsi meglio con la propria coscienza. In dieci anni sul forum mi sono anche visto proporre di fare la "mappa del frigo" per sapere prima di aprire dove stanno le uova così da aprire e chiudere in un lampo la porta e "risparmiare".
Tutto sacrosanto per carità. Ma la mia interpretazione è semrpe stata che l'UNICA forma di risparmio vero ottenibile nella realtà e non nelle fiction è l'OTTIMIZZAZIONE per via tecnologica del servizio reso dalla tecnologia. Cioè mi riscaldo e consumo 2 KWh... mi organizzo e investo in tecnologia riscaldandomi uguale e consumando 1 KWh. La soluzione "mi scaldo un pò meno, me ne faccio una ragione e magari faccio un pò di esercizio fisico e consumo 1 KWh" continuo a considerarla una ottima strategia per fare bella figura e sentirsi un pò paladini del clima. Ma un assoluto buco nell'acqua nei fatti. Ottimo se parliamo di esempio da dare ai giovani e per organizzare tavole rotonde e convegni. Del tutto inutile per combattere il GW.
Quindi serve trovare soluzioni che INCENTIVINO le scelte tecnologiche più ottimizzate nei consumi. con incentivi positivi (ti detasso se fai questo) o negativi (ti tasso di più se fai questaltro). Senza le solite manfrine "tiene famiglia" che agevolano l'utilizzo di soluzioni ormai superate e pericolose.
In altra sezione va avanti da mesi una discussione sulla vexata questio se sia più inquinante il riscaldamento domestico o il traffico coi fans della biomassa schierati contro gli altri!
A mio parere la decisione è gordiana.
ENTRAMBE sono scelte climalteranti e quindi vanno PENALIZZATE! Il che ci porta alla seconda classe di interventi
2) INNOVAZIONE TECNOLOGICA. A mio parere è la vera, unica, risposta. E certo è un compito da far tremare i polsi, ma si può fare. E per farlo occorre tanto lavoro, tanto investimento, tante opere, piccole, medie e GRANDI e quindi anche un boost economico di cui c'è bisogno.
I settori fondamentalmente sono i tre soliti in cui è concentrato l'utilizzo dell'energia. Trasporti, Produzione energetica e di beni e Riscaldamento.
TRASPORTI. Qui la scelta al momento non si discute. L'auto elettrica è la soluzione prima per ridurre le emissioni. E' ormai abbastanza matura da garantire prestazioni dignitose nel 90% dei casi. Se ci riflettiamo noi acquistiamo spesso un carro di metallo e plastica dimensionato per portarci comodamente in vacanza 4 volte all'anno e poi lo usiamo per farci 20 chilometri a passo di lumaca per altre 360 volte all'anno. Il tutto investendo cifre abnormi in un bene che dopo 7-8 anni già ti ha stufato.
Dovendo proporre soluzioni mediche non coperte dal SSN spesso vedo persone che sbiancano al costo di una prestazione per la salute che ha una presunta vita utile di 30-40 anni e sono appena scesi da un carro metallico che durerà forse 10 anni, che stanno pagando a rate manco fosse una casa e che è costato 5 volte il mio preventivo! Ma vabbè...
Una ottima soluzione è quella che si sta diffondendo in altri paesi. Ti acquisti l'auto da città elettrica e quando proprio ti serve l'ammiraglia per lo spostamento te la affitti! In Italia è poco diffuso e quindi ci sono ancora problemi di reperimento del mezzo quando serve (ovviamente a luglio ed agosto non ne trovi!). Ma certamente dal punto di vista economico è una buona idea!
Il vero punto focale però è il trasporto merci. Su cui l'elettrico incide poco. Qui credo che la politica UE di incentivare in ogni modo il trasferimento su linea ferroviaria sia la risposta. Anche se non tutti in Italia sembrano pensarla allo stesso modo. Aspettiamo da loro suggerimenti, nel caso.
RISCALDAMENTO. Qui le soluzioni sono semplici da individuare, ma costose da imporre. In tutti i sensi. Isolamento, apparati avanzati, ecc. Costose per lo stato se incentiva, costose per il poltico se tassa.
PRODUZIONE ENERGETICA. E qui sfondiamo la porta aperta. Quello che serve è ovviamente il trasferire TUTTA la produzione energetica o quasi su fonte rinnovabile. Mantenendo magari una quota parziale su gas naturale. Ma per farlo serve tanta innovazione tecnologica! Non più nel settore della produzione pura, dove leggo che gli ultimi pannelli a film sottile promettono ormai un costo energetico a livelli che solo 10 anni fa ci sarebbero apparsi ridicoli! Ma nel settore fondamentale dell'accumulo e della gestione della rete (smart grid).
In questo settore sia le batterie che l'idrogeno promettono grandi avanzamenti tecnologici. Sempre che le scelte di governance impongano alle aziende di seguire queste vie.
Lo si è fatto nel caso del FV e si è creato, di fatto, un settore industriale. I paesi che lo hanno fatto per primi (Giappone, Germania e USA in testa) sono ora i principali produttori al mondo. Avendo surclassato quelli che prima di loro avevano in mano le tecnologie necessarie, ma che hanno fatto scelte "diverse". Non scriverò "Italia" per pudore!
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