Tettoia per parcheggio auto. Ci metto i pannelli ? - EnergeticAmbiente.it

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Tettoia per parcheggio auto. Ci metto i pannelli ?

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  • Tettoia per parcheggio auto. Ci metto i pannelli ?

    Ho intenzione di realizzare una tettoia per il parcheggio delle auto di casa. La dimensione sarà circa 7x6m.
    Pensando alla sua copertura, ho visto che si trovano molti pannelli usati per pochi soldi (es ho trovato pannelli da 240Wp a 35 euro l'uno) e una copertura con quei pannelli mi costerebbe poco più che farla normalmente.
    La tettoia non è soleggiata benissimo ma ho tanta superfice e anche se ho già un impianto fotovoltaico da 6kWp potrebbe sicuramente dare un contributo significativo ai consumi di casa ed in futuro essere utilizzata soprattutto per la ricarica dell'auto.
    Come ho scritto sopra, ho già un impianto fotovoltaico con accumulo e il problema sarebbe come realizzare l'impianto senza superare il mio limite di immissione di 6kW visto che sono in monofase.
    Le opzioni che vedo percorribili sarebbero queste due qui sotto.

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    Da quanto ho capito però in entrambi i casi dovrei registrare l'impianto ma poiché la somma delle potenze degli inverter supererebbe i 6kW non sarebbe possibile con il mio attuale contratto monofase con immissione di 6kW.

    L'alternativa sarebbe un impianto totalmente ad isola senza connessione alla rete ma sarei obbligato ad aggiungere una batteria perché l'inverter off grid non può funzionare senza batteria e disconnesso dalla rete e la batteria sarebbero soldi spesi inutilmente perché il mio attuale impianto ha già l'accumulo.

    Se invece non lo registro mi è chiaro che posso incorrere in sanzioni e in quel caso la soluzione on-grid forse sarebbe quella meno grave visto che almeno potrei utilizzare un inverter certificato CEI 0-21 (ce ne sono tanti a prezzi ragionevoli anche usati).

    Dopo tutto questo pistolotto ecco la domandona
    Esiste qualche altra soluzione che potrei adottare o è meglio lasciar perdere ?
    Ultima modifica di mspider65; 09-03-2023, 17:29.

  • #2
    Buongiorno.
    Mi trovo nella tua stessa situazione: impianto FV da 5.98 kW e intenzione di realizzare una tettoia per auto (spazio circa 5 m x 5 m) con sovrastante impianto FV. Non ho batterie e non intendo metterne al momento, non essendo conveniente; in futuro si valuterà.
    Al momento ho contratto con potenza in prelievo 6 kW.
    In prospettiva anch'io sto valutando l'acquisto di un'auto elettrica.
    Non so darti un consiglio specifico per il tuo caso, ma posso dirti come mi sto muovendo.
    Le auto elettriche al momento hanno quasi tutte il limite alla ricarica a 11 kW in alternata; a causa del lavoro che mi tiene fuori tutto il giorno mi vedrei costretto a caricare la notte. Quindi non potrei utilizzare direttamente l'energia prodotta dal FV.
    Ho una PdC che, quando parte, assorbe circa 3 kW, circa 1.5 kW assorbiti per altri usi casalinghi: arrivo quindi a circa 4,5 - 5 kW quando parte la PdC la notte. Evidentemente con una potenza residua tra 4.5 kW e 1 kW non caricherei l'auto a sufficienza per le distanze che percorro giornalmente.
    Da ciò ho concluso che:
    1. devo aumentare necessariamente la potenza del contratto di fornitura (a questo punto starei pensando a 15 kW, per poter sfiorare gli 11 kW in fase di ricarica della futura auto);
    2. a causa di tale aumento passerò in trifase (non è un male, anzi). Inoltre arriva al contatore Enel già il cavo trifase;
    3. per come ho l'impianto elettrico, il passaggio da monofase a trifase non sarà traumatico: infatti l'intervento riguarderà solo il quadro elettrico di casa;
    4. chiaramente dovrà essere redatto progetto elettrico da progettista essendo la potenza superiore a 6 kW;
    5. facendo la tettoia e installandovi un impianto FV l'intera spesa (progetto tettoia, adeguamento linea del distributore - nel mio caso Enel Distribuzione -, progetto impianto FV, realizzazione tettoia, realizzazione impianto Fv, etc.) andrà tutto in detrazione al 50% (in questo caso la tettoia è considerata come opera necessaria per la realizzazione dell'impianto FV);
    6. se la tettoia è pertinenza di prima casa, tutte le spese per la sua realizzazione andranno con IVA 4% e non al 22% (Risoluzione del 17/03/2006 n. 39 - Agenzia delle Entrate in allegato). l'impianto FV resta con IVA al 10%.
    Spero che quanto esposto ti possa essere utile per prendere una decisione consapevole.
    File allegati

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    • #3
      Se carichi EV di notte perchè vuoi colonnina da 11kW ?!?! non ha senso, la notte visto che sono almeno 8 ore puoi caricare anche a 3-4kW , non credo che fai oltre 200km al giorno..... poi quante auto hanno 11kW trifase di ricarica? spesso sono optional , le uniche che caricano a 22kW e quindi di serie hanno anche 11 , sono le Renault e forse la smart e Tesla?!

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      • #4
        Per nama:
        • "non credo che fai oltre 200km al giorno": almeno 240 km al giorno;
        • "poi quante auto hanno 11kW trifase di ricarica?": forse dovresti aggiornarti. Quasi tutte;
        • "le uniche che caricano a 22kW e quindi di serie hanno anche 11, sono le Renault e forse la smart e Tesla": non voglio arrivare a 22 kW, mi bastano 11 kW.
        Forse sarebbe stato più confacente alla discussione fornire una risposta a mspider65 che ha posto il problema e cerca un aiuto, piuttosto che a me.

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        • #5
          altro in lista nera

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          • #6
            Originariamente inviato da nama Visualizza il messaggio
            altro in lista nera
            Cercherò di dormire tranquillo questa notte dopo aver ricevuto questa notizia

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            • #7
              Originariamente inviato da Alex09 Visualizza il messaggio
              Buongiorno.
              Mi trovo nella tua stessa situazione: impianto FV da 5.98 kW e intenzione di realizzare una tettoia per auto (spazio circa 5 m x 5 m) con sovrastante impianto FV. Non ho batterie e non intendo metterne al momento, non essendo conveniente; in futuro si valuterà.
              Al momento ho contratto con potenza in prelievo 6 kW.
              In prospettiva anch'io sto valutando l'acquisto di un'auto elettrica.
              Non so darti un consiglio specifico per il tuo caso, ma posso dirti come mi sto muovendo.
              Le auto elettriche al momento hanno quasi tutte il limite alla ricarica a 11 kW in alternata; a causa del lavoro che mi tiene fuori tutto il giorno mi vedrei costretto a caricare la notte. Quindi non potrei utilizzare direttamente l'energia prodotta dal FV.
              Ho una PdC che, quando parte, assorbe circa 3 kW, circa 1.5 kW assorbiti per altri usi casalinghi: arrivo quindi a circa 4,5 - 5 kW quando parte la PdC la notte. Evidentemente con una potenza residua tra 4.5 kW e 1 kW non caricherei l'auto a sufficienza per le distanze che percorro giornalmente.
              Da ciò ho concluso che:
              1. devo aumentare necessariamente la potenza del contratto di fornitura (a questo punto starei pensando a 15 kW, per poter sfiorare gli 11 kW in fase di ricarica della futura auto);
              2. a causa di tale aumento passerò in trifase (non è un male, anzi). Inoltre arriva al contatore Enel già il cavo trifase;
              3. per come ho l'impianto elettrico, il passaggio da monofase a trifase non sarà traumatico: infatti l'intervento riguarderà solo il quadro elettrico di casa;
              4. chiaramente dovrà essere redatto progetto elettrico da progettista essendo la potenza superiore a 6 kW;
              5. facendo la tettoia e installandovi un impianto FV l'intera spesa (progetto tettoia, adeguamento linea del distributore - nel mio caso Enel Distribuzione -, progetto impianto FV, realizzazione tettoia, realizzazione impianto Fv, etc.) andrà tutto in detrazione al 50% (in questo caso la tettoia è considerata come opera necessaria per la realizzazione dell'impianto FV);
              6. se la tettoia è pertinenza di prima casa, tutte le spese per la sua realizzazione andranno con IVA 4% e non al 22% (Risoluzione del 17/03/2006 n. 39 - Agenzia delle Entrate in allegato). l'impianto FV resta con IVA al 10%.
              Spero che quanto esposto ti possa essere utile per prendere una decisione consapevole.
              Grazie delle informazioni.
              Penso però che rimanderò tutto ad un eventuale acquisto di un auto elettrica.
              Alla fine credo che convenga sicuramente passare al trifase aumentando eventualmente la potenza in prelievo per avere abbastanza potenza in ricarica.
              Nel caso lascerò comunque tutte le attuali utenze e l'inverter attuale su una singola fase per massimizzare l'autoconsumo visto che ho anche l'accumulo.
              Il nuovo inverter e la stazione di ricarica invece la metterò su una alta fase in modo da non scaricare l'accumulo per caricare l'auto.
              Non dovrei avere problemi di sbilanciamento fra le fasi visto che lo sbilanciamento può arrivare fino a 6kW.
              Ora infatti in prelievo ho solo solo 3kW e sono più che sufficienti visto che con l'accumulo la potenza disponibile è comunque molto maggiore..
              Ultima modifica di mspider65; 10-03-2023, 18:19.

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              • #8
                Aggiungo una ipotesi.
                L’inverter se6000h accetta in ingresso fino a 9kW , potresti aumentare la dimensione delle stringhe che hai già mettendo più pannelli con i relativi ottimizzatori
                FTV: 16x JA SOLAR JAM60S20-385/MR (1,54kW EST + 4,62kW SUD = 6,16kW) + Solaredge SE6000H + 1x LG Chem RESU 16H PRIME

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                • #9
                  Dunque, anche io vorrei realizzare tettoia fotovoltaica per auto, attualmente ho una elettrica (ID3 58kWh) e posso tranquillizzarvi che carico sempre a 2kW rarissimamente a 4kW e se accade è per poche ore, il tutto utilizzando una comunissima shuko ed un carichino aggiuntivo dedicato da 8 A - 16 A (quindi 1,84 kWh e 3,68 kWh) mettere trifase, e superare i 6kW di potenza contatore se non esistono esigenze particolari a mio avviso non ha senso (ho pure una piscina che se tutta accesa con hydro assorbe parecchio) e non ho mai avuto problemi di distacchi, ovviamente se il tutto è gestito bene .

                  Aggiungo che dispongo di oltre 160 dispositivi domotici tra luci, prese, contatori, attuatori, videocamere, videocitofoni, cancelli, assistenti vocali etc. etc.
                  Rete casalinga in Mesh con modem e tre satelliti.
                  Da poco ho iniziato ad integrare tutto con Home Assistant e devo dire che è fantastico.

                  Ho fotovoltaico da 3kWp senza accumulo più quattro impianti a 12V totalmente ad isola con cui gestisco moltissime cose.

                  La prima isola (230Wp 112 LiIon 18650 24>12V) è nata per garantire un minimo di luci in caso di distacco energia.
                  La seconda (230Wp 4 LiFePo4 12V) è nata per garantire il funzionamento di alcuni sistemi essenziali in caso di distacco energia (videosorveglianza) resa così totalmente autonoma dal contatore esterno.
                  La terza (50Wp 4 LiIon 40152 12V) per semplice gioco e sperimentazione
                  La quarta (250Wp 8 LiFePo4 12>220V con inverter ibrido 1kW) per alimentare computer studio, stampante 3D ed altre amenità.

                  Proprio questa esperienza maturata ormai da oltre 6 anni mi ha fatto comprendere moltissime cose, prime tra tutti le priorità e le potenze in gioco.

                  1) un impianto connesso, pur se dotato di batteria, non sempre ti garantisce di potere alimentare la casa, e pur se lo gestisce non lo svolge per tutto e non per molto tempo a meno di esagerare..
                  2) volere alimentare a tutti i costi tutte cose è controproducente, esistono dei carichi 'privilegiati' e dei carichi 'indifferenti'

                  Le priorità alle alimentazioni devono essere fornite alla infrastruttura, soprattutto se la casa è gestita in modalità domotica, e questo sempre più accadrà in futuro volenti o nolenti.
                  Dotarsi di inverter potenti per gestire tutto, mette sotto stress il sistema, soprattutto nel momento in cui viene richiesto il suo contributo.

                  Il mio approccio nell'immediato futuro sarà di dotarmi di un impianto ad isola con inverter ibrido di piccola taglia (1~2kW) e piccolo accumulo (2~4kWh), che, su di una linea dedicata, alimenterà esclusivamente i carichi 'privilegiati'
                  Da una analisi dei carichi di fondo pari a circa 120Wh, il suo contributo dovrebbe portare ad un vantaggio annuo di oltre 1.000 kWh liberando energia del grid per ulteriori carichi connessi, garantendomi oltre 2 giorni di autonomia dei servizi essenziali.
                  Inoltre, essendo a tutti gli effetti un UPS, puoi stabilire modi e tempi di carica ed autonomia conservativa.
                  Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                  • #10
                    Originariamente inviato da Elisabetta Meli Visualizza il messaggio

                    Il mio approccio nell'immediato futuro sarà di dotarmi di un impianto ad isola con inverter ibrido di piccola taglia (1~2kW) e piccolo accumulo (2~4kWh), che, su di una linea dedicata, alimenterà esclusivamente i carichi 'privilegiati'
                    Da una analisi dei carichi di fondo pari a circa 120Wh, il suo contributo dovrebbe portare ad un vantaggio annuo di oltre 1.000 kWh liberando energia del grid per ulteriori carichi connessi, garantendomi oltre 2 giorni di autonomia dei servizi essenziali.
                    Inoltre, essendo a tutti gli effetti un UPS, puoi stabilire modi e tempi di carica ed autonomia conservativa.
                    Stessa cosa che vorrei fare io. ci collegherei linea luci di casa + climatizzatori. userei però un inverter tipo lo zucchetti ibrido con sensore di immissione programmabile.
                    In questo modo in inverno sarebbe impostato a zero. non avrei clima connessi e sarebbe dedicato sole alle luci.
                    In estate con batterie cariche e residuo di produzione andrei a immettere senza eccedere il mio contratto gse ( ho impianto da 3 kw).

                    Dove l'ignoranza urla...l'intelligenza tace...è una questione di stile...
                    Fv 3,6kw - 14 pannelli benq + Inverter Abb 3.0 out.

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                    • #11
                      Ha poco senso collegare un inverter che possa immettere in rete, potrebbe solo essere controproducente in ipotetici controlli.
                      Uno normale che no può immettere è come se fosse un UPS, pergiunta su linea separata, può solo eventualmente attingere per la carica della batteria o essere bypassato in caso di superamento carichi o batteria esausta. quindi anche ci fossero controlli non potrebbero dirti nulla, è un gruppo di continuità solo che ricarica le batterie anche da pannelli.

                      Alla luce di quanto detto, personalmente opterei per la seconda soluzione.
                      Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                      • #12
                        Avendo già un impianto classico, sovradimensionato, con SSP e volendo installare un accumulo (con corretta segnalazione al GSE), la cosa più semplice da fare secondo me sarebbe cambiare inverter con uno ibrido a doppia uscita: la prima che immette nella rete pubblica e l'altra che alimenta la casa, attraverso una linea dedicata, tramite fotovoltaico, batterie e come ultima risorsa da rete Enel, sempre che sia possibile. Alcune utenze, come la videosorveglianza, rimarrebbero sotto UPS classici o in corrente continua. Inverter ibrido Zucchetti, 2 Pylontech da 4,8 kwh da utilizzare con regolarità tra il 20 e il 90%, con il 20% sempre disponibile come riserva in caso di blackout Enel. Visti i prezzi attuali della corrente, che probabilmente scenderanno ma non saranno più "economici" come quelli di prima della guerra, un impianto con accumulo potrebbe essere ammortizzato in pochi anni. Per quelle che sono le mie esigenze, sempre che sia tecnicamente fattibile, la vedo in questo modo.

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                        • #13
                          Originariamente inviato da Elisabetta Meli Visualizza il messaggio
                          Ha poco senso collegare un inverter che possa immettere in rete, potrebbe solo essere controproducente in ipotetici controlli.
                          Uno normale che no può immettere è come se fosse un UPS, pergiunta su linea separata, può solo eventualmente attingere per la carica della batteria o essere bypassato in caso di superamento carichi o batteria esausta. quindi anche ci fossero controlli non potrebbero dirti nulla, è un gruppo di continuità solo che ricarica le batterie anche da pannelli.
                          In caso di controlli l'importante è che dai documenti forniti dal produttore/distributore, l'apparato risulti effettivamente assimilabile ad un UPS con tutte le relative certificazioni EN/CEI necessarie.


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                          • #14

                            Le Norme CEI 0-21 e 0-16, nell’attuale formulazione, considerano come generatore indirettamente connesso qualsiasi apparecchiatura in grado di generare energia elettrica collegata alla rete mediante interposizione di sistemi di raddrizzamento/inversione (inverter lato rete di distribuzione).
                            Secondo le stesse norme, qualsiasi sistema di accumulo (non riferibile ad un UPS) deve essereconsiderato come generatore; infatti, la presenza di un sistema di accumulo in un qualsiasi impiantone comporta la classificazione di impianto attivo.
                            Le soluzioni oggetto del quesito non possono essere considerate un UPS ai fini delle attuali Norme0-21 e 0-16, poiché il loro funzionamento (comportando disconnessioni volontarie dalla rete anchein situazioni di rete in normale funzionamento) ne impedisce la rispondenza ai requisiti funzionalidelle Norme CEI EN 62040-1, CEI EN 62040-3 e CEI EN 50171 attualmente in vigore. Tali norme, nfatti,
                            prevedono la separazione dalla rete ed il funzionamento dell’UPS in isola sui carichi solo nel solocaso di assenza o anomalia della rete stessa.
                            Pertanto, un sistema di accumulo, sia esso integrato o separato rispetto ad un impianto di generazione(o, al limite, installato presso un utente passivo) e utilizzato per gestire produzione o carico (o anchesolo il carico) secondo logiche destinate, per esempio, alla massimizzazione dell’autoconsumo, osecondo altre logiche funzionali ad esempio a criteri di efficienza energetica, deve rispondere alleprescrizioni contenute nelle norme di connessione CEI 0-16 e 0-21 nell’attuale formulazione; infatti,esso non si separa dalla rete in caso di assenza o di anomalia della stessa (funzionamento da UPS)
                            ma secondo altre logiche.
                            Inoltre, tali sistemi dovranno sostenere le prove previste per i sistemi di accumulo nelle normepredette (CEI 0-21; CEI 0-16), a seconda del livello di tensione di connessione.
                            Le distinzioni tra UPS e sistemi di accumulo risultano peraltro congruenti con quanto stabilito dallevigenti Delibere dell’Autorità, che riportano il criterio di non modifica dei profili di scambio dell’utentecon la rete e quello della non volontarietà del distacco dalla rete.
                            Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso.
                            Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. John Belushi.
                            Utente EA dal 2009

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