Ciao a tutti, un dubbio: nel caso di copertura a falda in lamiera grecata, se installo i moduli in maniera da coprire totalmente la copertura, l'impianto si può considerare integrato architettonicamente?<br>Grazie per il vostro aiuto.
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Integrazione architettonica
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Se i moduli sono installati sopra e complanari alla lamiera c'è solo parziale integrazione, per la totale devi togliere le lamiere e sostituirle con i moduli!</div></div><br>Beh, non è così semplice, per quanto riguarda la integrazione architettonica, il Nuovo decreto Conto Enegia del 19/02/2007 stabilisce al Art.2 comma 1 lettera b3) che fa riferimento all'allegato 3 le specifiche per ottenere il requisito di integrazione architettonica di interesse del caso sono :<br><i>Tipologia specifica 1: Sostituzione dei materiali di rivestimento di tetti, coperture, facciate di edifici e fabbricati con moduli fotovoltaici aventi la medesima inclinazione e funzionalità architettonica della superficie rivestita.</i><br><br>Le cose da sottolineare sono "medesima inclinazione" e "funzionalità architettonica", quindi secondo me è possibile realizzare un impianto intergrato nella copertura se la copertura è interamente rivestita da moduli fotovoltaici o se la porzione non rivestita è allo stesso livello dei moduli (incorniciando i moduli con delle tegole o similari).<br><br>resta da risolvere il problema di non far "vedere" la sovrapposizione, quindi racchiudendo il tutto con delle scossaline il tetto secondo me è a totale integrazione, cioè i moduli svolgono la funzione architettonica delle tegole (che è quella richiesta), non quella funzionale delle tegole cioè garantire l'impermeabilizzazione.<br><br><br>Saluti<br>< br>Salmec<br>L'esperienza è ciò che ti fa commettere errori nuovi invece di quelli vecchi.
Arthur Bloch
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Ohhh .. e mi trovo pienamente in accordo sulle scossaline.<br><br><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/4f1bd9d3593184448c0aa6d4b9a0752d.JPG" alt="image"><br><br>Che poi siano in rame o altro poco importa, la questione fondamentale e' che i moduli svolgono la funzione di depluvio come lo farebbero le tegole ... cioe' senza elementi a sigillo fra la vecchia copertura e la nuova.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (salmec @ 19/11/2007, 11:39)</div><div id="quote" align="left">quindi racchiudendo il tutto con delle scossaline il tetto secondo me è a totale integrazione, cioè i moduli svolgono la funzione architettonica delle tegole (che è quella richiesta), non quella funzionale delle tegole cioè garantire l'impermeabilizzazione.</div></div><br>...facendo così allora si può ragionare, concordo con te, ma (teoricamente) niente guaine sotto, in quanto dovrebbe essere il modulo a fungere da tegola, se no che senso ha il discorso della sostituzione dell'elemento architettonico...o lo sostituisci sia funzionalmente che fisicamente, altrimenti non ha senso...<br>
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si è partiti da:<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">nel caso di copertura a falda in lamiera grecata</div></div><br>quindi sicuramente non c'è bisogno di guaina visto che c'è la lamiera.<br>La questione secondo me non è su quello che c'è sotto (non vi è menzione nel decreto) ma piuttosto sul termine <b><i>"Sostituzione dei materiali di rivestimento"</i></b> infatti in caso di manto di tegole allora la sua sostituzione con dei moduli fotovoltaici (anche se sotto c'è la guaina o lamiera o altro) fatta in un certo modo, cioè rispettando la <b><i>"medesima inclinazione e funzionalità architettonica"</i></b>, rispetta il requisito di integrazione architettonica.<br>Caso analogo per una nuova costruzione, in quanto il progettista decide di "sostituire" il manto tradizionale con i moduli (anche qui secondo me non centra quello che c'è sotto).<br>Il problema potrebbe presentarsi nel caso di un capannone esistente che ha già una copertura con lamiera, infatti in questo caso sovrapponendo i moduli e poi racchiudendoli con le scossaline non si sostituisce niente ma si aggiunge qualcosa, in questo caso io incornicerei comunque l'impianto tra delle tegole posate su listelli ancorati alla lamiera grecata, in modo tale da aver sostituito un ipotetico manto di tegole con i moduli rispettando ancora una volta la <b><i>"medesima inclinazione e funzionalità architettonica"</i></b>.<br><br>Saluti<br><br>SalmecL'esperienza è ciò che ti fa commettere errori nuovi invece di quelli vecchi.
Arthur Bloch
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Nel caso di nuova costruzione di un capannone in lamierato, che tipo di copertura sarebbe più opportuno utilizzare per ottenere un'integrazione architettonica? rispetto a quello che è stato detto non mi sembra che abbia molto senso realizzare il tetto in lamiera per poi doverlo "mascherare". Mi riferisco all'utilizzo di moduli in silicio cristallino, con l'amorfo non sarebbe un problema, ma la superficie a disposizione non è abbastanza per soddisfare il fabbisogno energetico.<br>Grazie.
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La soluzione del problema non è facile !<br>Anche io concordo con Te che la "mascheratura" della lamiera è un lavoro opinabile e se controllato in ispezione dal GSE declassato a parzialmente integrato se non peggio.<br>Questo poichè nel progetto si dovrà per forza nascondere qualchecosa se lo si vuole fare passare per integrato !GIULIANO
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....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.
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