Ciao e tutti,
ho letto le varie esperienze in merito al Nuovo conto energia.
Tralasciando le pur seccanti questioni tecniche di mancata o non puntuale telelettura dei contatori bidirezionali (vedi conguaglio fine anno invece di bimestrale) vi sottopongo una questione che ha di certo qualche difetto di forma ma non riesco a comprendere quale.
Parto dal presupposto teoricamente condivisibile per cui l'impianto FV (in regime di scambio sul posto) " si ripaghi da sè".
Guardando i flussi di cassa, tuttavia, questo non è affatto vero.
Nel senso che, se non considero la quantità di soldi che dovrei teoricamente sborsare per pagare una bolletta relativa ai Kw che consumo, il flusso di cassa è negativissimo.
Mi spiego:
Se installo un impianto FV al fine di produrre circa 3400KWh/anno (3Kw), ottengo un beneficio da tariffa incentivante di circa 1500 euro.
Tuttavia la rata che la banca mi chiede per pagare questo impanto (20 anni tasso fisso 6,30% annuo) è di circa 2000 euro con relativo sbilancio di cassa di 500 euro (sto facendo i conti della serva molto approssimativi).
Il punto che mi lascia perplessa è che attualmente, stando ben attenta ai consumi di casa.... io non arrivo pagare così tanto di corrente....(in quanto ne consumo meno)
Per cui il punto sarebbe che:
- mentre è bene produrre di più per avere piu contributo GSE è pur vero che il miglior risparmio è l'economia energetica.
Detto questo infine, toccherebbe probabilmente fare i conti in maniera più totale in relazione a tutti i consumi, eventualmente spostati sull'elettrico, delle varie esigenze domestiche.
Tuttavia, installare apparecchi che adoperino elettricità in luogo di metano, ad esempio scaldabagno (quello che incide meno), pompe di calore ecc. e relativi accomodamenti degli impianti, è a sua volta un costo aggiuntivo.
Per cui anche l'operazione di spostare i consumi ha costi intrinseci che non posso non considerarsi ai fini dei flussi di cassa globali.
La domanda finale, la cui risposta secondo me è molto poco immediata è:
rispetto ai piccioli che tiro fuori oggi per le esigenze energetiche, tutt'incluso, risparmierò?
Scusate il lunghiloquio, ma guardando il flusso di cassa che diventa positivo al 13mo anni per poi ritornare negativissimo causa sostituzione inverter... mi ha dato da pensare.
NB: ovviamente, escludo dal ragionamento qualsiasi valore aggiunto sociale-ecologico-morale il cui prezzo non è quantificabile
Grazie per i pareri che vorrete condividere,
Bianca
ho letto le varie esperienze in merito al Nuovo conto energia.
Tralasciando le pur seccanti questioni tecniche di mancata o non puntuale telelettura dei contatori bidirezionali (vedi conguaglio fine anno invece di bimestrale) vi sottopongo una questione che ha di certo qualche difetto di forma ma non riesco a comprendere quale.
Parto dal presupposto teoricamente condivisibile per cui l'impianto FV (in regime di scambio sul posto) " si ripaghi da sè".
Guardando i flussi di cassa, tuttavia, questo non è affatto vero.
Nel senso che, se non considero la quantità di soldi che dovrei teoricamente sborsare per pagare una bolletta relativa ai Kw che consumo, il flusso di cassa è negativissimo.
Mi spiego:
Se installo un impianto FV al fine di produrre circa 3400KWh/anno (3Kw), ottengo un beneficio da tariffa incentivante di circa 1500 euro.
Tuttavia la rata che la banca mi chiede per pagare questo impanto (20 anni tasso fisso 6,30% annuo) è di circa 2000 euro con relativo sbilancio di cassa di 500 euro (sto facendo i conti della serva molto approssimativi).
Il punto che mi lascia perplessa è che attualmente, stando ben attenta ai consumi di casa.... io non arrivo pagare così tanto di corrente....(in quanto ne consumo meno)
Per cui il punto sarebbe che:
- mentre è bene produrre di più per avere piu contributo GSE è pur vero che il miglior risparmio è l'economia energetica.
Detto questo infine, toccherebbe probabilmente fare i conti in maniera più totale in relazione a tutti i consumi, eventualmente spostati sull'elettrico, delle varie esigenze domestiche.
Tuttavia, installare apparecchi che adoperino elettricità in luogo di metano, ad esempio scaldabagno (quello che incide meno), pompe di calore ecc. e relativi accomodamenti degli impianti, è a sua volta un costo aggiuntivo.
Per cui anche l'operazione di spostare i consumi ha costi intrinseci che non posso non considerarsi ai fini dei flussi di cassa globali.
La domanda finale, la cui risposta secondo me è molto poco immediata è:
rispetto ai piccioli che tiro fuori oggi per le esigenze energetiche, tutt'incluso, risparmierò?
Scusate il lunghiloquio, ma guardando il flusso di cassa che diventa positivo al 13mo anni per poi ritornare negativissimo causa sostituzione inverter... mi ha dato da pensare.
NB: ovviamente, escludo dal ragionamento qualsiasi valore aggiunto sociale-ecologico-morale il cui prezzo non è quantificabile
Grazie per i pareri che vorrete condividere,
Bianca
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