Buon giorno, nel mio 730 precompilato compare questo:

Hai indicato di voler usufruire di un credito d'imposta per la spesa per l'installazione di sistemi di accumulo di energia da fonti rinnovabili. Ti ricordiamo che tale credito è alternativo alla facoltà di usufruire della detrazione fiscale per la stessa spesa e, pertanto, non puoi riportare l'onere sostenuto tra gli interventi di recupero del patrimonio edilizio o di risparmio energetico

Quando uscì la notizia ero tentata di provarci ma, non sapere prima di investire migliaia di euro, quanto sarebbe stato il contributo mi ha fatto desistere.
Il 9% mi sembra poco anche come contributo a fondo perduto in aggiunta al 50%.
Se è in alternativa è una fregatura perché nessuno sceglierà il 9% al posto del 50%…

Si il problema ora è capire se si può rinunciare al bonus in favore del 50%

È in alternativa purtroppo! Non si può annullare direttamente dal sito agenzia entrate dove si è presentata la domanda?

Nel sito AE è scritto:
Ti ricordiamo che tale credito è alternativo alla facoltà di usufruire della detrazione fiscale per la stessa spesa

Sembrerebbe che si può decidere quale usare fra i due. Ma non ne sono certo.

Infatti. E' alternativo ma non sembra che ci sia l'obbligo di scegliere quello. Se no sarebbe una truffa.
Io penso che ci sia la possibilità di non inserire nel 730 il credito derivante da questo benedetto bonus (non credo che uno debba accettare per forza un'agevolazione).
Non inserendo quello, si potrà inserire quello del 50%.
P.S. ho chiesto ad un paio di commercialisti ma la confusione regna...

Grazie a tutti del contributo, teniamoci aggiornati sul tema in caso di novità.

Novità su cosa possiamo fare con questo bonus inutile?

Un conoscente ha sentito l'Agenzia delle Entrate. Pare che, in sede di compilazione del 730, si possa togliere il bonus e inserire il 50% in 10 anni.
Però il tizio dell'Agenzia delle Entrate che ha risposto, non sembrava molto sicuro...

Da il Sole 24:

Giova premettere che il comma 812 dell'articolo 1 della legge 234/2021 (leeg di Bilancio 2022) ha previsto un credito d'imposta a favore delle persone fisiche che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, sostengono spese documentate relative all'installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto (si veda l'articolo 25-bis del Dl 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116). Prima con il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 6 maggio 2022 e, poi, con provvedimento dell’agenzia delle Entrate 11 ottobre 2022, sono state definite le modalità per l'accesso al credito d'imposta, i termini di presentazione e il contenuto dell'istanza per il riconoscimento del beneficio. Nel quesito posto si prospetta il caso del riconoscimento - effettuato sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e l’ammontare delle spese agevolabili - di una percentuale di credito d’imposta pari al solo 10% della spesa sostenuta. Si chiede quindi di sapere se sia possibile fruire, per il restante 90 per cento, della detrazione Irpef prevista dall’articolo 16-bis del Tuir, Dpr 917/1986 (quindi, 50 % della spesa non agevolata, da ripartire in 10 quote annuali). Risulta, in effetti, che numerosi consulenti stiano orientando i propri clienti in questa direzione, e ciò sulla base di una lettura estensiva e logica del combinato disposto normativo. Tale orientamento, che ci sentiamo di condividere, non ci pare assolutamente elusivo delle norme ma, al contrario, pienamente in linea con lo spirito del legislatore. Siamo tuttavia a conoscenza di alcuni casi analoghi per i quali l’agenzia delle Entrate ha contestato questa interpretazione, ritenendo che il riconoscimento del credito d'imposta, pur se in una misura percentuale limitata, faccia decadere il diritto alla detrazione Irpef anche per l'importo non agevolato, a norma e per gli effetti dell’articolo 16-bis, comma 1, lettera h, del Tuir. Si ritiene quindi più cautelativo - visti questi primi, pur se informali, indirizzi interpretativi - optare per quest’ultima soluzione.

Io non capisco cosa ci sia da interpretare, nel modulo di domanda c'era scritto che il bonus non era cumulativo con altri bonus per il medesimo oggetto, quindi non cumulativo con sconto in fattura e detrazione in 10anni. Per una volta che è semplice i consulenti cosa vanno a suggerire

Certo, ma perché nel 730 l'AE scrive:

Ti ricordiamo che tale credito è alternativo alla facoltà di usufruire della detrazione fiscale per la stessa spesa.

Alternativo alla facoltà...

facoltà significa che potresti anche non farlo. mica sei obbligato a fare la detrazione. Potresti, per assurdo, aver fatto i bonifici corretti ecc ecc e poi ti rendi conto che c'era qualcosa che non quadra e decidi di non fare la detrazione

Grazie. Comunque ho scritto direttamente all'AE per avere conferma di questa interpretazione.

è la cosa migliore

A me però sembra una follia: se si vuole incentivare l’accumulo, che senso avrebbe concedere un bonus più basso alternativo al 50%?
È ovvio che dovendo scegliere tra il 10% e il 50%, si scelga il 50%.
Di fatto non ne usufruirà nessuno e, chi ne ha usufruito, sentirà di aver sbagliato a fidarsi e di non aver aspettato tempi migliori con prezzi non drogati dal superbonus.

Avrebbe più senso che il bonus fosse aggiuntivo: 10.000€ di spesa diventano 9.000€ per effetto del bonus e vanno in detrazione al 50%.
In quel modo l’accumulo ti costerebbe 4.500€.

Ma infatti è una follia, l'unico vantaggio di questo bonus è che si tratta di un credito di imposta, quindi lo puoi recuperare prima rispetto ai 10anni.
Però è proprio stupido il metodo che hanno messo, tot soldi diviso chi fa la domanda: è uscito il 10% ma se poi la maggior parte delle persone rinuncia, la platea diminuisce e per logica la percentuale andrebbe ricalcolata.. E' solo uno specchietto per le allodole alla fine

In attesa di una risposta dall'AdE, confermo che i commercialisti che ho sentito appoggiano il concetto di "alternativa": nel 730 viene escluso il bonus del 10% e viene inserita la deduzione del 50% in 10 anni.

Ho sentito un parere dell' Agenzia delle Entrate della mia regione, non vi è alcuna certezza di poter rinunciare al credito di imposta a favore della detrazione, nel dubbio loro consigliano di non farlo.
Mi hanno detto di fare un'Interpello all'Agenzia delle entrate per chiedere chiarimenti in merito.

Anche secondo me la cosa più sensata è che si possa fare il cumulo, altrimenti non avrebbe senso…

Si però, se uno è obbligato a prendere il 10% invece del 50%, non è un bonus ma un malus.
Contraddice in termini il significato di bonus.
Come si fa un interpello. Qualcuno ci ha provato?

Io ho fatto l'interpello all'agenzia delle entrate della mia regione. Per farlo è sufficiente avere una PEC e descrivere la situazione con più dettagli possibile. Speriamo rispondano in tempi accettabili.

Buon giorno a tutti. Non ricevendo riscontro dall'AE ho deciso di applicare il credito di imposta rinunciano al 50%.

Salve a tutti.
Mi spiace per Mauro T. In ogni caso, se avrai comunicazione dall'AdE, ci farai sapere?
Domani provo a inserire anch'io un interpello.
Comunque questa situazione ha veramente dell'incredibile