ciao, di solito il diodo a prescindere dal tipo di impianto amorfo o cristallino si usa per evitare che l'ombreggiamento di 1 stringa la possa trasformare in un carico nei confonti delle altre collegate in parallelo.
In pratica il diodo è 1 valvola che non fa tornare indietro la corrente e di solito è sempre meglio metterne 1 a fine stringa

La domanda è pertinente. E' infatti risaputo che i moduli in amorfo mal sopportano le correnti inverse a differenza dei cristallini che arrivano anche a 2-3 Isc. Quindi per i moduli in amorfo si dovrebbe implementare l'accoppiamento diodi+limitatori di sovratensione, anziché i fusibili.

Una novità per la quale non ho risolto l'arcano dubbio riguarda i moduli tandem in micromorfo. Ad esempio incollo di seguito lo schema di collegamento del modulo Mitsubishi MT130 che prevede una scatola di connessione dalla quale si dipartono doppie coppie di connettori per realizzare paralleli di stringhe con una tecnica di connessione decisamente interessante (perché riduce enormemente il cavo necessario), ma dal quale non saprei come si possono comportare nel caso di correnti inverse.

Qualcuno sa darmi una spiegazione?

Il tuo dubbio riguarda la quantità di corrente che attraversa il singolo modulo?

Scusate ma ad esempio in un impianto con 36 kaneka gea60 (2160wp) devo fare 9 stringhe e metterle in parallelo. Se a protezione di ogni stringa devo mettere scaricatore + diodo i costi salirebbero alle stelle ( più di 1000€ solo per gli scaricatori... se va bene).
Invece io sto mettendo fusibili da 3 A su ogni stringa come dice la casa madre, e uno scaricatore a valle del parallelo