Salve a tutti,
con la speranza di riuscire a capirci qualcosa, essendo un profano che sino ad oggi si è affidato a forum, gruppi di discussione, pareri di conoscenti più o meno competenti, vorrei sottoporvi un cortocircuito che sto affrontando.
Devo realizzare un impianto FTV + accumulo [sfruttando il 110] a margine di un intervento di ristrutturazione più ampio. Tutti i requisiti sono soddisfatti, le 2 classi etc...
Il punto è solo che il progettista delle opere di ristrutturazione ordinaria, al quale era affidato l'impianto elettrico, mi entra in conflitto con quello che cura la parte ecobonus ed il FTV nello specifico. Le loro soluzioni risultano parecchio divergenti.
Posto che la casa è grande, e saranno presenti 2 appartamenti con tutti i carichi classici [forno, frigo, lavatrice, asciugatrice + induzione] sarà installata una PDC bizona da 12kw termici.
Posto che mi trovo a Roma, e la mia casa è servita dalla trifase c.d. 220, ovvero con 3 fasi da 127v senza neutro, il primo dubbio nasce sulla scelta della PDC.
Uno dei tecnici mi dice meglio trifase, cosi sfrutti appieno l'energia dell'accumulo, che sarà trifase dovendo comunque avere un contatore trifase per il FTV.
L'altro dice che per mandare la PDC trifase dovrei mettere un autotrasformatore che "crei" il neutro, quindi meglio metterla monofase.
Uno dei tecnici stima coerente per le mie esigenze e i miei consumi circa 10kW di FTV e 15kW di accumulo
L'altro invece sceglierebbe 15kW FTV e 10kW di accumulo.
La casa non è mai stata abitata, i consumi possono solo essere stimati in base ai calcoli del termico [ape, legge 10 etc] che hanno entrambi i due tecnici di cui sopra.
Possibile che sulla base degli stessi calcoli prospettino due soluzioni cosi divergenti? Chi sta prendendo una cantonata, posto che non vorrei essere io a prenderla visto che poi casa con l'impianto sbagliato resta a me...
Qualsiasi intervento sarà gradito!
con la speranza di riuscire a capirci qualcosa, essendo un profano che sino ad oggi si è affidato a forum, gruppi di discussione, pareri di conoscenti più o meno competenti, vorrei sottoporvi un cortocircuito che sto affrontando.
Devo realizzare un impianto FTV + accumulo [sfruttando il 110] a margine di un intervento di ristrutturazione più ampio. Tutti i requisiti sono soddisfatti, le 2 classi etc...
Il punto è solo che il progettista delle opere di ristrutturazione ordinaria, al quale era affidato l'impianto elettrico, mi entra in conflitto con quello che cura la parte ecobonus ed il FTV nello specifico. Le loro soluzioni risultano parecchio divergenti.
Posto che la casa è grande, e saranno presenti 2 appartamenti con tutti i carichi classici [forno, frigo, lavatrice, asciugatrice + induzione] sarà installata una PDC bizona da 12kw termici.
Posto che mi trovo a Roma, e la mia casa è servita dalla trifase c.d. 220, ovvero con 3 fasi da 127v senza neutro, il primo dubbio nasce sulla scelta della PDC.
Uno dei tecnici mi dice meglio trifase, cosi sfrutti appieno l'energia dell'accumulo, che sarà trifase dovendo comunque avere un contatore trifase per il FTV.
L'altro dice che per mandare la PDC trifase dovrei mettere un autotrasformatore che "crei" il neutro, quindi meglio metterla monofase.
Uno dei tecnici stima coerente per le mie esigenze e i miei consumi circa 10kW di FTV e 15kW di accumulo
L'altro invece sceglierebbe 15kW FTV e 10kW di accumulo.
La casa non è mai stata abitata, i consumi possono solo essere stimati in base ai calcoli del termico [ape, legge 10 etc] che hanno entrambi i due tecnici di cui sopra.
Possibile che sulla base degli stessi calcoli prospettino due soluzioni cosi divergenti? Chi sta prendendo una cantonata, posto che non vorrei essere io a prenderla visto che poi casa con l'impianto sbagliato resta a me...
Qualsiasi intervento sarà gradito!
Commenta