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Ombra sul tetto. Microinverter necessario?

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  • Ombra sul tetto. Microinverter necessario?

    Nuovo sul forum, avrei bisogno di un consiglio per scegliere al meglio la soluzione da fare installare sul tetto.
    La casa che sto acquistando ha un tetto esposto a sud, con inclinazione 35° (non ho ancora verificato).
    Da un lato esiste una struttura alta circa 120cm, che oggi 12 gennaio alle ore 16 (vicino quindi al tramonto, in pieno inverno), proietta un ombra come visibile nella foto in basso.
    La mia unità è quella nel riquadro rosso.
    Devo preoccuparmene? Considerando ovviamente che la foto è stata scattata nell'ora e nel mese peggiore possibile.
    Stavo valutando l'installazione di pannelli con microinverter, ma volendo utilizzare anche batterie per l'accumulo forse non ne vale la pena.
    A tal proposito, come funziona il sistema in caso di microinverter (quindi AC) e batteria (quindi DC)?
    Perché ho presente come funzionano gli inverter ibridi, che gestiscono in autonomia la tensione dei pannelli e l'utilizzo delle batterie in DC, insieme al collegamento "enel" e poi alla casa in AC. Ma qui avendo puramente AC anche dai pannelli non saprei quale inverter o sistema possa appunto "smistare" le funzioni (tensione AC pannelli - carica DC batterie - connessione enel AC - utilizzo in casa AC).

    Grazie in anticipo per aver speso del tempo a leggere!

  • #2
    Sul mio impianto da 3kw ho messo gli ottimizzatori (uno per pannello) collegati al solito inverter.
    Caldaia D'Alessandro CSI 30 - Pannello solare 300 lt vaillant - fotovoltaico 3 Kw inverter solaredge

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    • #3
      Quindi piuttosto ottimizzatori + inverter ibrido.
      Quello che mi ispirava dai microinverter era più che altro il cablaggio di piccola sezione dai pannelli al quadro, ma se ho capito bene nel caso di accumulatore dovrei riconvertire in DC e usare poi inverter ibrido.
      Perdonate l'ignoranza in materia, ma esiste una specie di commutatore intelligente in grado di gestire 3 sorgenti AC?
      L'idea sarebbe quella di avere un uscita AC per le utenze domestiche che sfrutta così com'è la sorgente AC dei pannelli con microinv. come principale, come seconda priorità quella in arrivo da accu+inverter e infine quella dalla rete.
      Quanto citato è il mestiere di un normale inverter ibrido, ma che io sappia nessuno di questi prevede un ingresso AC per i pannelli

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      • #4
        Come ti hanno già scritto la soluzione migliore in assoluto in caso di ombreggiamenti sono gli ottimizzatori.

        Per quanto riguarda la batteria a meno di installare un inverter ibrido in grado di pilotare direttamente un accumulo lato DC tutti gli accumili di tipo AC come Powerwall e affini funzionano indipendentemente dall'inverter del fotovoltaico in quanto dotati di inverter proprio in grado di gestire la conversione AC-DC-AC. Non è necessario che dialoghino direttamente con l'inverter del FV in quanto basta una pinza amperometrica posizionata all'uscita dell'inverter FV (nel caso dei microinverter a valle del parallelo di questi) per misurare l'unico parametro necessario, cioè la corrente prodotta istantaneamente dall'inverter FV. Con una seconda pinza poi si misura lo scambio a livello di contatore e si può quindi impostare una logica di "inseguimento" dei flussi che permette di accumulare le eccedenze di FV non consumato dalla casa piuttosto che erogare una quota di energia dalla batteria pari alla differenza fra consumi e produzione nei momenti in cui la produzione è inferiore ai consumi della casa.


        Accumuli di questo tipo hanno due principali vantaggi:

        - possono essere installati anche in un secondo momento su qualsiasi impianto
        - la potenza dell'accumulo si può sommare alla potenza del FV consentendo di coprire picchi più alti che non con un sistema ibrido che invece è limitato dalla potenza dell'unico inverter presente

        Lo svantaggio principale (a parte essere totalmente antieconomico come qualsiasi accumulo) è la minore efficienza perché c'è una conversione AC-DC in più rispetto all'accumulo ibrido.

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        • #5
          mi spiace, non sono un esperto in materia, le mie informazioni risalgono al 2015, ho preferito far installare gli ottimizzatori in quanto, in caso di ombre o rendimenti diversi dei pannelli, non ne risente l'intera stringa.
          I microinverter mi piacevano perche' potevi ampliare l'impianto utilizzando anche pannelli di potenze diverse. Credo che per gestire anche l'accumulo sia necessario un opportuno inverter.
          Attenzione che in caso di mancanza di rete (sospensione fornitura energetica da parte enel eni...) l'impianto non deve inviare tensione.
          Caldaia D'Alessandro CSI 30 - Pannello solare 300 lt vaillant - fotovoltaico 3 Kw inverter solaredge

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          • #6
            Originariamente inviato da realogic Visualizza il messaggio
            Nuovo sul forum, avrei bisogno di un consiglio per scegliere al meglio la soluzione da fare installare sul tetto.
            La casa che sto acquistando ha un tetto esposto a sud, con inclinazione 35° (non ho ancora verificato).
            Da un lato esiste una struttura alta circa 120cm, che oggi 12 gennaio alle ore 16 (vicino quindi al tramonto, in pieno inverno), proietta un ombra come visibile nella foto in basso.
            in inverno alle ore 16 perdi pochissimo come produzione.. se fosse tutto 'anno sarebbe un altra cosa.
            Io comunque ho gli ottimizzatori Solaredge e li considero utili perche' cosi' controlli modulo per modulo e puoi individuare subito se ne hai uno con resa minore o guasto.

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            • #7
              Originariamente inviato da V_V Visualizza il messaggio
              ..
              Lo svantaggio principale (a parte essere totalmente antieconomico come qualsiasi accumulo) è la minore efficienza perché c'è una conversione AC-DC in più rispetto all'accumulo ibrido.
              Grazie mille per l'esaustiva risposta.
              Sono d'accordo sull'antieconomicità dell'accumulo "fatto e finito", per questo motivo avevo in mente di pilotare direttamente celle Lifepo4 su inverter ibrido.
              Il mio consumo in fascia serale/notturna è di 7kW e considerando che 8 moduli lifepo4 da 320Ah (7,6kWh) costano attualmente 960€ direi che ne varrebbe la pena

              Sottolineo che non è mia intenzione fare scambio sul posto. Avendo auto elettrica e lavorando da casa riuscirei a sfruttare quasi tutto il prodotto, e l'ideale sarebbe stoccare su batteria l'eccedenza per coprire parte del serale/notturno.

              Quindi, se ho capito bene;
              La soluzione più economica sarebbe quella di :
              - Inverter ibrido a 2 MPPT
              - pannelli divisi in stringa "sempre sole" e stringa "ombra serale invernale"
              - Lifepo4 collegate all'inverter

              Quella ottimale invece prevederebbe i pannelli con ottimizzatori su ogni pannello

              Mentre quella "antieconomica" risulterebbe in
              - pannelli microinverter (costo contenuto)
              - Sistema di accumulo AC (costo assurdo)

              Se ho riassunto correttamente, mi pare che la scelta più sensata sia per quella a ottimizzatore con inverter ibrido

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              • #8
                Originariamente inviato da realogic Visualizza il messaggio
                Se ho riassunto correttamente, mi pare che la scelta più sensata sia per quella a ottimizzatore con inverter ibrido
                Se ignori il fatto che è illegale sì...

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                • #9
                  Originariamente inviato da rcravero Visualizza il messaggio
                  in inverno alle ore 16 perdi pochissimo come produzione.. se fosse tutto 'anno sarebbe un altra cosa.
                  Come immaginavo, non sto allora a preoccuparmene. Devo solo studiarmi l'ombra intorno al comignolo sulla destra

                  Originariamente inviato da V_V Visualizza il messaggio
                  Se ignori il fatto che è illegale sì...
                  Immagino ti riferisca al fatto di utilizzare celle singole invece che accumulatori certificati, corretto?

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                  • #10
                    Originariamente inviato da realogic Visualizza il messaggio

                    Immagino ti riferisca al fatto di utilizzare celle singole invece che accumulatori certificati, corretto?
                    Yes. A parte la responsabilità penale puoi subito stracciare la garanzia dell'inverter e l'eventuale assicurazione sull'incendio del fabbricato.

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                    • #11
                      Avrei ospitato le batterie in una nicchia apposita al di fuori dell'edificio (sempre in ombra e isolata anche a livello termico), mentre per la garanzia inverter mi sarei preoccupato meno.
                      Ovviamente tutto cambia se sto commettendo un reato. Pensavo bastasse far fare tutto a regola d'arte da un impiantista qualificato, e lato burocratico inesistente poiché non collegato alla rete elettrica nazionale (nel senso di niente immissione).
                      Devo informarmi meglio

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                      • #12
                        Se l'impianto è fisicamente collegato alla REN lo è sempre,a prescindere dall'immissione. L'impianto d'accumulo deve essere dichiarato al gestore della rete elettrica altrimenti è abusivo. O dichiari il falso (e poi sono cavoli) o se dici che è un pacco batterie autocostruite non ti autorizzano nulla.

                        Questo a prescindere dal fatto che tecnicamente dovrebbe essere impossibile collegare un pacco qualsiasi ad un inverter commerciale dato che inverter e BMS si parlano e se non si riconoscono l'inverter non lo usa. Dovresti manomettere l'inverter e quindi salta la certificazione di un altro apparato collegato alla rete elettrica...

                        Con la corrente non si scherza e se c'è di mezzo il pubblico (REN) si scivola velocemente nel penale.

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                        • #13
                          Sulla sicurezza nulla da obiettare, e ti ringrazio nuovamente per le informazioni.
                          A questo punto rivaluto il microinverter. Del sistema apprezzo l'assenza di un -grosso- inverter centralizzato e la possibilità di non avere alta tensione in DC.
                          Tuttavia nonostante abbia speso un sacco di tempo a leggere manuali e a guardare video di enphase ancora non ho capito come i microinverter si collegano all'impianto di casa.
                          Sul manuale parla di andare direttamente al magnetotermico. Ma mi sfugge un elemento; se lo collego a monte dell'impianto elettrico di casa, come si comporta tale impianto rispetto alla REN?
                          Non ho visto nessun dispositivo per "bilanciare" la corrente in arrivo dai pannelli e la relativa integrazione da REN, così come farebbe un qualsiasi inverter grid-tie.
                          Per capirci, non mi serve sapere quanta energia immetto in rete, non essendo intenzionato ad optare per lo scambio sul posto. Vorrei solo capire "chi" si occupa di smistare la corrente delle due fonti (pannelli e REN)
                          Grazie in anticipo!

                          Commenta


                          • #14
                            Originariamente inviato da realogic Visualizza il messaggio
                            Sulla sicurezza nulla da obiettare, e ti ringrazio nuovamente per le informazioni.
                            Vorrei solo capire "chi" si occupa di smistare la corrente delle due fonti (pannelli e REN)
                            Le leggi della fisica. L'inverter tiene una tensione più alta della rete e quindi il consumo della casa attinge in primis dal FV e se non basta il restante viene dalla rete. Se invece la produzione è superiore al consumo il rimanente va verso la rete che ha una tensione inferiore.

                            P.S. tecnicamente non si parla di "corrente" ma di forza elettromotrice perché siamo in alternata.

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                            • #15
                              Originariamente inviato da V_V Visualizza il messaggio

                              Le leggi della fisica. ..
                              Un grazie non basta, ti debbo molto!
                              Adesso capisco perché si parla di semplicità di impianto parlando di microinventer. Sostanzialmente dai moduli vai direttamente all'impianto elettrico di casa, ovviamente facendo predisporre le sicurezze necessarie nel mezzo (fusibili, distacco, controller..)

                              Con questa soluzione dovrò però lavorare molto di programmazione Home Assistant per gestire la ricarica dell'auto; ovvero farla partire esclusivamente quando il solare è sufficiente, regolando la carica tenendo conto dei carichi di utilizzo in casa, cercando di limitare il più possibile l'attingere dalla REN

                              Fortunatamente l'intero impianto elettrico è domotizzato MyHome (quindi monitoraggio dei carichi su ogni presa), elettrodomestici Home Connect, auto Tesla e -se vado di microinverter- pannelli gestiti Enphase; tutti questi componenti hanno il relativo plugin per Home Assistant

                              Mi sarebbe piaciuto avere accumulo, ma i prezzi attuali degli SDA non permettono nemmeno il rientro dell'investimento. Cerco almeno di risparmiare con le ricariche auto


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                              • #16
                                Se vuoi evitare il fai da te ci sono anche le wallbox modulanti con supporto per il generatore FV ed eventuale batteria. Io uso da un anno la Zappi 2 e mi trovo benissimo.

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                                • #17
                                  Ottima soluzione!
                                  Ero orientato ad altro, ma questo caricatore mi toglierebbe l'esigenza di star continuamente dietro ad HA.
                                  Devo vedere però se può funzionare da me: il box dista esattamente 100m di canalina, devo verificare se il cavo sensore CT ha una distanza massima (ho visto che c'è il modulo wireless, ma dai box non prende nemmeno segnale telefonico, figuriamoci altro..)
                                  Grazie ancora per la dritta

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