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Protezione contatti indiretti iimpianti FV con trasformatore

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  • Protezione contatti indiretti iimpianti FV con trasformatore

    Salve a tutti,

    leggevo ieri il paragrafo 7.4.2 del libro TNE Fotovoltaico che tratta la protezione dai contatti indiretti delle masse relative ad un impianto fv che usa trasformatori di uscita.

    Leggendo il testo sembrerebbe che un differenziale posto subito a valle dell'interuttore generale di un impianto elettrico che comprede un impianto FV possa
    non proteggere alcune masse a valle di esso.

    Si parla di posizionamento opportuno dei differenziali in funzione della posizione dell'inverter e del parallelo con la rete.

    Non riesco a capire la logica di questa trattazione.

    Mi spiego meglio. Un impianto FV con trasformatore è un sistema flottante non riferito a terra. Un qualsiasi corrente di guasto non può che tornare attraverso la terra di cabina enel e per Kirchhoof nasce la differenza tra corrente di fase e neutro che il differenziale rileva; impianto Fv o non Impianto FV.

    Sto sbagliando tutto io oppure qualcuno è d'accordo con me al proposito ?

    Per chiarimenti sono a disposizione e ringrazio anticipatamente chi vorrà intervenire.

    Saluti
    Massimo

  • #2
    Ciao Massimo,

    provo a risponderti.

    1) Premessa: il differenziale, come sai, interviene per squilibrio di correnti. Ad esempio se il toroide prendesse all'interno FN e PE il differenziale non interverrebbe mai in caso di guasto a terra.
    2) Il trafo è in parallelo con la rete a monte, quindi ha in comune il neutro a terra di cabina.

    Figura 7.2 : per un guasto a valle del differenziale (RCD) generale c'è squilibrio e quindi questo interviene (come senza impianto FV).
    Figura 7.3 l'RCD in uscita dall'inverter (il sistema è TT - terre separate) interviene per lo stesso motivo.
    Figura 7.4 esiste una massa intermedia tra il parallelo all'impianto utilizzatore e l'RCD: l'RCD sente il guasto ma non interviene perchè non c'è squilibrio.

    Saluti
    Stefano

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    • #3
      Originariamente inviato da IngMassimo Visualizza il messaggio
      Un impianto FV con trasformatore è un sistema flottante non riferito a terra....
      Il primo guasto lato c.c. si richiude attraverso la resistenza di isolamento.Il problema semmai è il secondoguasto che normativamente dovrebbe essere interrotto automaticamete essendo il lato c.c. se si usa un trafo di separazione galvanica, getito come un IT.Il fatto che tale interruzione è praticamente impossibile essendo la corrente di corto simile a quella nominale dei panelli fv.La norma in merito è allo studio e le gatte da pelare sono del progettista. Io ad oggi non ho trovato una soluzione che garantisce un livello di protezione equivalente a quello previsto dalla 64-8 per i sistemi IT, se non provare ad inserire dei rilevatori di isolamento che ad un primoguasto azionino un dispositivo di protezione posto a monte dell'inverter mandandolo in stand-by.
      Per il lato c.a. il differenziale (sistemi TT) deve essere installato a valle dell'ultima massa nel senso dell'energia prodotta dal campo fv. Non ci devono essere masse fra il punto di parallelo e il differenziale della linea fv se vuoi che quest'ultimo intervenga.
      Saluti Antonio
      Sul lato c.a.

      MODERAZIONE : NON quotare tutto un messaggio , appesantisci innutilmente il forum
      Ultima modifica di recoplan; 13-07-2009, 15:56.

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      • #4
        Rispondo a tutti e due.

        Ciò che io voglio dire è che se, come di solito si fa, viene istallato un differenziale a monte di tutto l'impianto insieme al dispositivo generale, quel differenziale proteggerà tutte la masse a valle sia che esse appartengano all'impianto utilizzatore sia che esse appartengano all'impianto FV.
        Non capisco il motivo per cui si cerchino dei piazzamenti particolari per il differenziale.
        Le masse sono a valle del differenziale e quindi da esso protette.

        Poco importa che a valle ci sia un FV o solo un impianto utilizzatore.......o no ?
        L'ipotesi è quella di avere sistemi FV con isolamento galvanico da terra e dunque flottanti per cui, come ripeto, l'unico modo di chiudere le correnti di guasto è attraverso la terra ed il centro stella della cabina.........il differenziale sul generale non può non sentire differenze di corrente...........o no?

        Non riesco a capire il senso pratico delle considerazioni fatte nel libro TNE.
        Spero di aver chiarito la mia domanda che non è delle più facili da illustrare.

        Saluti
        Massimo

        PS: del discorso sicurezza IT mi piacerebbe parlare moltissimo magari però una volta chiarita la faccenda sopra.

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        • #5
          Ciao Massimo ! Io sono sono pienamente d'accordo con te, e mi comporto in questo modo.
          D'altra parte gli schemi elettrici mi sembra riportino sempre questa dislocazione del differenziale.
          GIULIANO
          _____________
          ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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          • #6
            Originariamente inviato da IngMassimo Visualizza il messaggio
            viene istallato un differenziale a monte di tutto l'impianto insieme al dispositivo generale, quel differenziale proteggerà tutte la masse a valle sia che esse appartengano all'impianto utilizzatore sia che esse appartengano all'impianto FV.
            Il punto è proprio quello... nell'esempio riportato in fig. 7.3 il guasto avviene a MONTE del differenziale (massa dell'inverter) e così metti fuori servizio solo l'impianto FV.

            Del resto se si mettesse un differenziale dal lato DX (lato rete) per un guasto del genere sull'inverter (stessa figura 7.3) andrebbe tutto fuori servizio... o no?

            Saluti
            Stefano


            P.S. circola in molti l'idea che un differenziale a monte intervenga sempre salvando tutto... In realtà le cose non stanno proprio così, dipende tutto dal circuito del guasto.

            Sembrerà strano, ma ci sono dei casi in cui il differenziale può NON intervenire per guasti a VALLE, può intervenire per guasti a MONTE, può pure intervenire a circuito sano per guasti a terra su circuiti adiacenti...!!!
            Ti segnalo l'articolo "Differenziali nei sistemi IT" su TNE 01-2001, pag. 17

            MODERAZIONE : NON quotare tutto un messaggio , appesantisci innutilmente il forum
            Ultima modifica di recoplan; 13-07-2009, 15:58.

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            • #7
              Rispondo a Cupolone:

              Se si tratta di selettività è un discorso se invece si parla di protezione o meno allora quello è un'altro discorso.
              Il fatto è che dalla trattazione su TNE sembra evincersi una vera e propria mancanza di protezione e non si discute di selettività delle protezioni contro i contatti indiretti.

              L'inverter viene trattato come un generatore di stampo simile a quello sul secondario di un trafo MT/BT cosa che assolutamente non è perchè il secondario di un inverter non è messo a terra e non si capisce come faccia la corrente a tornare alla terra attraverso l'inverter ?!

              Io continuo a non capire lo spirito di quelle pagine !?

              Il differenziale a monte o a valle del parallelo.....la cei 64-8 art 712.413.1.1.1 citato.....ma siamo sicuri ?

              Il punto di parallelo ????

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              • #8
                L'uso di un solo differenziale generale a protezione sia dell'impianto fv che dell'impianto di casa secondo potrebbe dare problemi di selettivà, ma in particolare un problema che ho pensato potesse sorgere usando un generale che sia anche l'unico differenziale è che una volta che esso stacca nel tempo che l'inverter va in stand-by , e tale tempo non rispetta i tempi previsti dalla curva di sicurezza, continua a pompare su eventuale guasto per esempio presente sull'impianto di casa e che abbai fatto scattare il differenziale generale citato da Ing. Massimo.
                Questa è l'unica motivazione che ho trovato sull'uso di un differenzile a monte di tutto, infatti nelle citae guide blu viene indicato che il punto di parallelo deve essere a monte di ogni dispositivo di protezione differenziale dell'impianto utente.

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                • #9
                  Al di la del fatto che sia TNE a proporre.. a me piacerebbe capire la logica del discorso di TNE...davvero non la trovo.

                  Forse Antonio ha fatto centro ? Ma possibile che sia cosi' sottile e mirata la questione ?

                  Un dubbioso Massimo

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