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Protezione cc: Si oppure no?

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  • Protezione cc: Si oppure no?

    Buona sera a tutti, mi ritrovo impantanato nei meandri delle norme e delle interpretazioni delle stesse.
    Sto realizzando un impianto FV da 10KW trifase sul tetto del mio capannone adibito a laboratorio artigianale. Dopo avere visto diversi impianti e sentito diversi pareri, mi resta poco chiaro un fattore in merito alla sicurezza dei cavi che portano l'energia dai moduli FV agli inverter, ovvero se questi cavi possono essere privi di protezione a sgangio automatico visto e considerato che negli stessi è presente una tenzione elevata e questi viaggiano all'interno di un locale tecnico a contatto con cose e persone.
    Il tecnico che sta curando l'istallazione dice che non serve alcuna protezione attenendosi alla norma CEI 82-25, la CEI 64-8 e la Guida alle connessione dell’ENEL .
    Ma se questi accidentalmente venissero urtati e tranciati cosa succederebbe? Io credo che siano pericolosi e pertanto vadano protetti da un dispositivo a sgancio automatico del tipo differenziale o magnetotermico. Credete il mio dubbio sia fondato?
    Esiste una normativa che preveda un particolare utilizzo di sistemi di sicurezza come nel mio caso?
    Spero possiate chiarire il mio dubbio
    Saluti,
    Salvo

  • #2
    riassumo : hai tante stringhe sul tetto e dalle stringhe vai all'inverter giusto? vorresti quindi mettere un automatico dalle stringhe all'inverter?
    se si trancia un cavo cc non succede nulla, se si tranciano entrambi anche, se fai un corto al massimo passa la corrente di corto circuito.tra + e - e non succede nulla.
    Normalmente io metto degli scaricatori cc e dei sezionatori all'ingresso dell' inverter e basta.

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    • #3
      considera che di fotovoltaico ne capisco poco e davvero niente, ma ho avuto una discussione con chi mi sta facendo l'impianto.
      secondo il mio modo di vedere la sicurezza i cavi che portano la cc dai generatori ai moduli inverter dovrebbero essere protetti a monte come si fa per qualsiasi altro tipo di generatore, forse mi sbaglio, ma quando mi vengono citate una marea di norme , numeri e numeri, mi arrendo e mi affido al buon senso, ogni linea elettrica andrebbe protetta non so come ma andrebbe fatto,
      scusami, se sbaglio(anzi sono sicuro che sto sbagliando) saresti in grado di farmi cambiare idea? te ne sarei molto riconoscente.

      salvo

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      • #4
        Non so che pannelli usi ma ad esempio per un comune pannello in policristallino la corrente di corto circuito è di circa 8 Amprere. Un cavo solare da 6 mm2, a seconda dei fasci e delle condizioni di posa porta anche 40-50 A. Occorrerebbe analizzare il numero dei paralleli ma dato che in tal caso si aumenta la sezione per non avere troppo caduta di tensione, la protezione contro il corto circuito (e quindi anche sovraccarico) nel lato CC è del tutto inutile.

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        • #5
          non riesco a capire la differenza tra protezione da cortocircuito e protezione da folgorazione per le persone, probabilmente esagero in sicurezza, ma vi chiedo, ipotizzando che nel cavo in questione gli sferri un morso!
          la scossa la prendo si o no? e se si posso rimanere folgorato o me ne esco con una semplice ricostrutione del ponte anteriore dei miei incisivi??
          scusate la banalità dell'esempio ma quando non sono sicuro di quello che faccio chiedo sempre a chi ne capisce più di me!

          salvo

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          • #6
            In un caso parli di protezione dei conduttori, nell'altro delle persone per contatto diretto. Se sferri un morso .... non ne usciresti tanto bene....

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            • #7
              perfetto, chiedevo proprio del secondo caso, vorrei sapere se esistono delle normative che prevedono che il collegamento delle stringhe agli inverter si possa fare direttamente senza interporre una protezione del tipo differenziale, visto che i cavi sono a portata di mano, o quantaltro serva a proteggere chiunque dai contatti diretti

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              • #8
                certo che sì, è normale che sul lato cc trovi solamente una protezione da sovratensioni oltre alla messa a terra della struttura (anche se non è obbligatoria per i moduli di classe II)

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                • #9
                  Il caso peggiore, lato cc, dovrebbe essere quello di contatto diretto di tutte e due i poli di una stringa.
                  Nel caso di contatto diretto di un singolo polo, se il sistema e' flottante, non c'e' pericolo (non c'e' richiusura della corrente).
                  Questo aspetto non e' stato ancora definito dalle norme. Al limite si puo' inserire un differenziale per continua.
                  G

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                  • #10
                    [I][QUOTE=salvoformosa;119060412Sto realizzando un impianto FV da 10KW trifase sul tetto del mio capannone adibito a laboratorio artigianale.... sicurezza dei cavi che portano l'energia dai moduli FV agli inverter...[/I]

                    Lo studio tecnico o comunque chi ti redige il progetto, in questo caso, dovrebbe analizzare e risolvere per lo meno queste problematiche:

                    - tenuta della struttura
                    - rischio incendio
                    - rischio fulminazione diretta
                    - rischio sovratensioni per fulminazione indiretta o altre cause
                    - redigere manualistica ad oc e opportuno corso di formazione (sicurezza) alle maestranze
                    - apposita segnaletica per quadri e cavi sempre in tensione
                    - apposite procedue: cosa fare se... cosa e' proibito fare se...
                    - chi e' il responsabile per la manutenzione e la conduzione dell'impianto

                    ecc. ecc.

                    Se il progettista non ha preso in considerazione queste banali e ovvie problematiche inerenti il luogo di lavoro, al tuo posto ne cercherei subito un'altro.

                    Se il compenso richiesto da questo ti pare troppo elevato rispetto alla professionalita' dimostrata, puoi pagare quello che ritieni giusto e fargli scrivere una letterina dall'avvocato.

                    Ciao,
                    mp

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