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Protezione lato ca : dubbi atroci

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  • Protezione lato ca : dubbi atroci

    Salve. Premetto che sono ancora inesperto e solo pieno di teoria.
    Ho un dubbio sul tipo di interruttori da inserire lato ca.
    Da un punto di vista teorico, bisogna avere protezione
    - dai contatti diretti e indiretti
    - sovraccarichi e cortocircuiti

    Per i sovraccarichi non credo siano necessarie protezioni visto che l'inverter non puo' erogare piu' corrente di quella massima di targa.
    Per i cortocircuiti stessa cosa. I cavi andranno progettati per la corrente massima erogabile dall'inverter.
    Detto questo e se e' giusto, non prevedo nessun magnetotermico.

    Per i contatti diretti metteri un differenziale tipo B da 30mA.
    Per i contatti indiretti ho dei dubbi: cosa puo' andare a terra dopo l'inverter? Ci sono solo cavi isolati! O e' comunque doveroso inserirli? E inoltre il differenziale dovrebbe fungere da protezione sia per i contatti diretti che indiretti.
    In conclusion, e' giusto mettere solo un differenziale? O al massimo un differenziale magnetico (per icorti)?
    Saluti

  • #2
    Io credo

    1. Che un magnetotermico ci va fosse solo per quando si verifica un corto all'interno dell'inverter. Cmq è buona prassi (e forse obbligatorio) separare un'utenza (in questo caso l'inverter) dalla rete con almeno un MT.
    2. L'inverter mio dà in alcuni casi una corrente molto superiore al suo dato di targa (pannelli freddi + arrivo improviso del sole pieno)
    3. Differenziale: qualche volta è presente all'interno dell'inverter e quindi in tal caso non necessario. Se necessario credo che Id=30mA sia troppo bassa (potrebbe scattare spesso). Consultare documentazione tecnica dello stesso inverter. Mi sembra che un Id=100mA sia più adeguato
    Impianto FV da 4,64 kWp, 16 pannelli REC TWINPEAK 2 SERIE 290W, inverter SOLPLUS SP35.
    Impianto Attivo dal 27/05/2010, 2° CE, SSP. Pannelli REC attivi dal 2/9/2019

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    • #3
      Grazie della risposta.
      1. Buona norma = qualche fondamento teorico?... mi piacerebbe capire il perche'.
      Non c'e' nessun contributo aggiuntivo credo alla corrente e quindi al sovraccarico proprio perche' siamo in regime di scambio. Nei carichi fluisce la corrente necessaria. Ovvero, i calcoli per sovraccarico effettuati per l'impianto utenze non si modificano. Tutt'al piu' il corto circuito si potrebbe modificare...ma non penso.
      2. Giusto. Ma cosa fai, spegni l'impianto perche' produce di piu'? E poi quanto di piu'? Ricorda che produzione = soldi. Io progetterei i cavi adatti alla massima corrente dell'inverter.
      3. Puoi spiegarmi perche' dovrebbe scattare piu' spesso il differenziale? (inoltre e' di tipo A)

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      • #4
        Cerco di risponderti:

        1. Perchè MT?
        Per lo stesso motivo che è presente uno o più MT fra rete ENEL ed i carichi di casa. Senza MT fra inverter e rete ENEL uno si affiderebbe allo scattare del contatore ENEL in caso di un corto circuito. Potrebbe funzionare bene ma un MT è garantito di scattare non appena la corrente superà la specifica del MT

        2. Certo che no. L'unica cosa che intendo dire qui è che se le specifiche del mio inverter dicono che può produrre 3,8 kW ho visto che ha prodotto picchi da 4,4 kW e quindi il MT va sopra-dimensionato rispetto alle specifiche dell'inverter. Altrimenti il MT potrebbe scattare in determinate condizioni in cui si trova l'impianto FV. E poi sì che sei senza produzione.

        3. Gli inverter possono dare luogo a correnti di grandezza diversa fra Linea e Neutro. La differenza può anche superare i 30mA quindi un differenziale da 30mA scatterebbe in tali condizioni. Meglio mettere un differenziale da 100mA oppure 300mA perchè tanto tali correnti non provocano un danno all'inverter e nessuna persona dovrebbe mai toccare i fili 230V collegati all'impianto FV (cioè per linea 230 del FV non vale la stessa logica di protezione come per le prese di casa).
        Impianto FV da 4,64 kWp, 16 pannelli REC TWINPEAK 2 SERIE 290W, inverter SOLPLUS SP35.
        Impianto Attivo dal 27/05/2010, 2° CE, SSP. Pannelli REC attivi dal 2/9/2019

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        • #5
          1).sbagliato: "il contatore ENEL" non scatta per cto.cto.
          E' semplicemente un limitatore di potenza prelevabile,inoltre è programmabile.
          Infatti la norma prescrive una protezione immediatamente a valle (o si può omettere se il cavo ha certe caratteristiche e il 1° interruttore si trova a meno di 3 mt.
          Ultima modifica di Beppe66; 10-07-2010, 05:53.
          1,26 kWp 6 x SANYO HIP210NKHE1,Prov. Brescia,Azimuth -90°,Tilt 17°,inverter Riello-UPS 1500 in esercizio dal 01/09/2009
          Produzioni: 2010=1325; 2011=1476; 2012=1387; 2013=1294; 2014=1305; 2015=1327; 2016=1344; 2017=1350; 2018=1239; 2019=1329; 2020=1431.... 2021=0 kWh

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          • #6
            3. Gli inverter possono dare luogo a correnti di grandezza diversa fra Linea e Neutro. La differenza può anche superare i 30mA quindi un differenziale da 30mA scatterebbe in tali condizioni. Meglio mettere un differenziale da 100mA oppure 300mA perchè tanto tali correnti non provocano un danno all'inverter e nessuna persona dovrebbe mai toccare i fili 230V collegati all'impianto FV (cioè per linea 230 del FV non vale la stessa logica di protezione come per le prese di casa).
            Scusa se insisto, ma e' sempre per voler capire bene.
            Da quello che so io il differenziale scatta per differenze fra corrente di linea e neutro dovute a perdite verso terra. Ma se non c'e' una perdita verso terra, come fa a scattare? Inoltre, se ti riferisci alla possibilita' di componenti armoniche e continue, io pensavo a un differenziale di tipo A.
            Se cosi' non e', hai casi pratici trattati in cui questo non si verifica?
            Per quanto riguarda i contatti diretti, devi prevederli. Anzi credo che per legge ogni impianto elettrico debba prevederli. Se sai il contrario, mi indichi la norma per piacere?

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            • #7
              Nessuno motivo per chiedere scusa.
              Un differenziale scatta se rileva una differenza di corrente (al di sopra della sue specifiche) fra i suoi attacchi. Non importa quale sia la causa di quella differenza.

              Allora due casi a titolo di esempio:

              1. Normalmente in casa quando si tocca un filo con la fase allora la corrente non va verso terra ma viene assorbita dal corpo umano. Quindi sul filo della fase passa più corrente rispetto al filo neutro ==> Differenziale da 30mA scatta. Net ovvi motivi di salute in questo caso la corrente ammissibile deve essere bassa ==> in casa si monta diff. da 30 mA

              2. In un impianto FV la combinazione di inverter e moduli può dare luogo ad un corrente di fase diversa da quella di neutro. Quindi in base alle specifiche del differenziale esso scatta o meno. Quindi è importante montare un dfferenziale (ma ripeto meglio un magnetotermico + differenziale) con specifica al meno 100 mA o 300 mA. Il valore specifico dipende dalla progettazione dell'impianto.
              Impianto FV da 4,64 kWp, 16 pannelli REC TWINPEAK 2 SERIE 290W, inverter SOLPLUS SP35.
              Impianto Attivo dal 27/05/2010, 2° CE, SSP. Pannelli REC attivi dal 2/9/2019

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              • #8
                La 1. mi e' chiarissima.
                Ma la 2. no. Cosa intendi e come e' possibile che sul neutro passi una corrente diversa dalla fase? Il costruttore garantisce che le correnti siano uguali altrimenti l'inverter lo puoi buttare! Se, come detto, ti riferiscik a iniezioni di componenti armoniche o continue, si usa un differenziale di tipo A.
                Il magnetotermico+differenziale non e' che cambia le carte in tavola: il magnetotermico serve per i sovraccarichi (che non ci sono).
                Vorrei davvero capire da cosa uno dovrebbe dedurre che e' meglio un 100mA.
                Se un tecnico per sbaglio tocca un cavo in tensione lato c.a. del campo FV, non dovrebbe scattare il differenziale?
                G

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                • #9
                  Non so dire per quali motivi le due correnti Fase e Neutro all'uscita dell'inverter possono essere diverse. Io ho un inverter senza trasformatore e leggo nelle istruzioni di istallazione dell'inverter che ha questa caratteristica e quindi bisogna tenerci conto nel progetto. Siccome non me ne intendo di elettronica prendo questo dato per buono e mi regolo di consequenza.
                  Per il tecnico che tocca i fili .... prima di lavorarci vanno aperti tutti gli interruttori: non si può lavorare su un impianto sotto tensione. Il differenziale di cui stiamo discutendo deve proteggere l'inverter non una persona.
                  Impianto FV da 4,64 kWp, 16 pannelli REC TWINPEAK 2 SERIE 290W, inverter SOLPLUS SP35.
                  Impianto Attivo dal 27/05/2010, 2° CE, SSP. Pannelli REC attivi dal 2/9/2019

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