Un mio cliente si è rivolto, per la realizzazione di un impianto PV da 600 kWp ad una società che gli ha fornito la progettazione e le pratiche ENEL e GSE.
Il montaggio dell’impianto è stato effettuato dal cliente. Per anticipare i tempi il cliente, senza che ffice:smarttags" />la Direzione Lavori avesse nulla da eccepire, ha iniziato subito il montaggio, senza attendere l’arrivo del preventivo ENEL. Quando è arrivata la risposta ENEL (a impianto già montato) la sorpresa: per connettere l’impianto alla rete sono necessari grossi lavori sulle reti ENEL e TERNA, per cui occorrono un minimo di 30 mesi, al netto del tempo necessario per l’ottenimento delle autorizzazioni. Il cliente per realizzare l’impianto ha preso un finanziamento per cui sta già pagando gli interessi.
Secondo voi il cliente può rivalersi sulla società che gli ha curato l’iter autorizzativo? E’ vero che il montaggio era a cura del cliente, ma il progettista e D.L. non avrebbe dovuto preventivamente sondare ENEL per assicurasi della fattibilità della connessione?
Secondo me nel comportamento omissivo della società di progettazione si può ravvisare la classica colpa per imperizia, negligenza e imprudenza e ci sono tutti gli estremi per intentare un’azione legale. Che ne pensate?
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Secondo voi il cliente può rivalersi sulla società che gli ha curato l’iter autorizzativo? E’ vero che il montaggio era a cura del cliente, ma il progettista e D.L. non avrebbe dovuto preventivamente sondare ENEL per assicurasi della fattibilità della connessione?
Secondo me nel comportamento omissivo della società di progettazione si può ravvisare la classica colpa per imperizia, negligenza e imprudenza e ci sono tutti gli estremi per intentare un’azione legale. Che ne pensate?
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